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DISTRIBUZIONE DEGLI ARRIVI
CategorieSigle utilizzate: RP = record personale SAN = Soglia Anaerobica (presunta = ricavata dal RP dei 10.000 metri)
* il primo numero indica quanti, rispetto ai questionari ricevuti, si sono migliorati. Per es 7/11 indica che su 11 maratoneti che mi hanno inviato il questionario, 7 hanno migliorato il proprio primato.Commenti:Domenica mattina non s’è vista nessuna rondine volare sul cielo di Ferrara, ma a testimoniare che la primavera era arrivata c’era un caldo sole, che scaldava la pelle degli spettatori che si esponevano come lucertole, e che per i maratoneti rappresentava invece una terribile minaccia. La partenza un po’ ritardata (ore 10:00) secondo me ha rappresentato un piccolo handicap per i corridori, che sono partiti già con una temperatura elevata che non ha consentito di sfruttare una prima ora di corsa durante la quale l’aria non è ancora così calda come a metà giornata. I top runner, forse preoccupati per questa situazione climatica, hanno impostato la gara con prudenza; ciò è evidenziato dalla seconda metà di gara, nettamente più veloce della prima (ben 3’). Non è stato invece così per le donne, le quali hanno avuto un rendimento nettamente in calo (+ 4’45” nella seconda mezza). La gara maschile è stata decisamente più tecnica rispetto alla femminile, e lo si nota dalla percentuale di rendimento rispetto al record mondiale sulla distanza: 95,2% per gli uomini e solamente il 72,1% per le donne. Il minor rendimento è evidenziato anche dal tempo di trasposizione, dove si evidenzia che la vincitrice Ventrella avrebbe ottenuto una prestazione maschile di 2h39’48” (nonostante abbia migliorato di quasi 1’30” il suo primato). Nella valutazione del rendimento c’è da considerare il fatto che la partenza è avvenuta più avanti di circa 100 metri rispetto alla reale linea di partenza (non è ben chiaro per quale motivo) e ciò ha consentito ai maratoneti di transitare al primo km in 2’32”. Ai tempi che ho rilevato da 100 questionari ricevuti, ho applicato la tara di 30” per parificare la prestazione cronometrica ad una distanza dubbia. L’analisi dei tempi
evidenzia che il rendimento di domenica è stato per molti inferiore a
quello del proprio potenziale, sicuramente per effetto del caldo, tanto
che ho registrato frequenti segnalazioni di casi di crampi. Quindi è
fisiologico che l’organismo non fosse nella condizione di rendere al
meglio ed in effetti nei questionari analizzati non sono numerosi i
corridori che domenica hanno migliorato il proprio primato (solamente il
35%). In definitiva, la gara di domenica non è stata quella ghiotta
occasione per abbassare il primato personale come è avvenuto per es. la
scorsa settimana a Brescia, e soprattutto a Treviso. La differenza
questa volta l’ha fatta il sole, che è rimasto troppo a lungo
splendente nel cielo della città Estense. Le nuvole si sono fatte vive
solamente nel primo pomeriggio, ma oramai tutti i maratoneti avevano
concluso la loro fatica. |
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