Analisi delle maratone italiane

25-04-2004: Padova – 5a Maratona di Sant'Antonio

Maschile

RECORD DEL PERCORSO: 2h10'38" TEMPO VINCITORE 2004: 2h10'43" + 5"
TEMPO VINCITORE 2003: 2h10'38"  TEMPO VINCITORE 2004: 2h10'43" + 5"
MEDIA DEL RENDIMENTO DEI PRIMI 10 CLASSIFICATI RISPETTO AL RECORD PERSONALE + 2'20"

FEMMINILE

RECORD DEL PERCORSO: 2h30'20" TEMPO VINCITRICE 2004: 2h32'02" + 1'42"
TEMPO VINCITRICE 2003: 2h36'14"  TEMPO VINCITRICE 2004: 2h32'02" - 4'12"
MEDIA DEL RENDIMENTO DELLE PRIME 3 CLASSIFICATE RISPETTO AL RECORD PERSONALE + 6'14"

Temperature                                                            Umidità

alla partenza : 15°C                                                                          alla partenza : 44% 

all’arrivo del vincitore : 19°C                                                           all’arrivo: 37%

alle 3 ore : 20°C

alle 4 ore : 21°C

massima : 21°C

 

Dislivello                               - 33 metri

Indice di scorrevolezza     1

 

PASSAGGI

  21,097 21,097 DIFFERENZA
uomini 1h05'18" 1h05'25" + 7"
donne 1h15'43" 1h16'19" + 36"

TEMPO DI TRASPOSIZIONE
(clicca per maggiori informazioni)

  tempo vincitore % di rendimento con RM tempo di trasposizione
uomini 2h10'43" 95,5% 2h21'42"
donne 2h32'02" 89,0% 2h20'12"

DISTRIBUZIONE DEGLI ARRIVI

  arrivati 2h15' 2h30' 2h45' 3h00' 3h15' 3h30' 4h00' 4h30' 5h00'
2004 2759 7 15 47 181 413 796 1568 2164 2503
2003 1981 6 17 56 168 318 591 1135 1526 1780

 

Categorie

Sigle utilizzate:

RP = record personale    SAN = Soglia Anaerobica (presunta = ricavata dal RP dei 10.000 metri)

  1
2h27’30”
2h36’30”
2
2h36’30”
2h47’00”
3
2h47’00”
3h00’00”
4
3h00’00”
3h12’30”
5
3h12’30”
3h30’30"
6
3h30’30”
3h44’00”
7
3h44’00”
4h08’00”
8
4h08’00”
4h32’30”
9
4h32’30”
5h11’00”
10
5h11’00”
5h35’00”
differenza rispetto al RP + 1'14" - 57" - 2'18" - 3'21" - 3'14" - 2'42" + 3'58" + 5'39" +4'41" +8'13"
% rendimento rispetto SAN presunta 90,0 89,7 88,9 88,7 87,9 87,5 86,9 86,6 85,1 81,9
tot.questionari analizzati 1/3 5/11 9/23 23/41 29/45 39/57 20/41 10/33 11/21 5/11

* il primo numero indica quanti, rispetto ai questionari ricevuti, si sono migliorati. Per es 29/45 indica che su 45 maratoneti che mi hanno inviato il questionario, 29 hanno migliorato il proprio primato.

Commenti:

La 5a edizione della maratona di S. Antonio ha avuto proprio un santo protettore, che ha garantito una giornata climaticamente ottima per buona parte della competizione, anche se per quei podisti che hanno impiegato circa tre ore e mezza per percorrere la distanza da Vedelago a Padova, la temperatura è stata un po’ troppo elevata. Le previsioni atmosferiche di sabato riportavano che domenica sarebbe stata una giornata molto nuvolosa con probabili precipitazioni temporalesche, oltre alla possibile incursione di moderati venti di bora che spiravano sul litorale e che sarebbero stati contrari al senso di corsa dei podisti. Tutta questa situazione climaticamente avversa si è invece manifestata ed esaurita nel tardo pomeriggio di sabato, e i maratoneti hanno trovato una mattinata domenicale caratterizzata da cielo limpido e terso, evidente segno di un tasso d’umidità molto basso. Anche la temperatura era piacevolmente fresca al momento della partenza, ma, come avviene in queste mattinate di primavera, l’escursione termica è piuttosto rapida, e non appena il sole è salito di ¼ del suo percorso quotidiano, la temperatura si è rapidamente alzata.

Per la prima ora e mezza di gara i maratoneti hanno testimoniato che non c’è stato disagio per la crescente temperatura, ma dopo due ore dalla partenza i raggi del sole manifestavano i propri effetti sul rendimento dei corridori. I primi che hanno tagliato il traguardo non hanno subito in modo particolare l’influenza negativa della temperatura, e ciò è evidenziato dalla media del rendimento dei top runner rispetto al loro primato. Gli uomini hanno corso più piano, sempre con riferimento al loro primato, di 2’20”, mentre le donne hanno reso meno bene, correndo più piano del loro primato di oltre 6’. Che il clima non abbia condizionato molto il rendimento dei professionisti è evidenziato anche dalla regolare percorrenza delle due metà di gara, sia in campo maschile sia in quello femminile.

Valutando la distribuzione dello sforzo, grazie al confronto del tempo di passaggio tra la prima e la seconda parte di gara, molti podisti mi hanno evidenziato nel loro questionario di aver corso la seconda parte di gara più velocemente della prima. Questo aspetto avviene raramente, e spesso è favorito dal tipo di percorso. Per es. a Torino sono stati numerosi i maratoneti che hanno percorso la seconda parte più velocemente della prima grazie al favorevole dislivello tra il punto più elevato della maratona e l’arrivo. Alla maratona di Roma, ho avuto solo un podista che mi ha evidenziato d’aver percorso più velocemente la seconda parte di gara.

Alla maratona di Padova, come riportato, sono stati numerosi i podisti che hanno corso con un “negative split”, ma ciò non è certo da imputare al favorevole dislivello: è vero che ci sono 33 metri di differenza di quota tra Vedelago e Padova, ma il guadagno può esprimersi in soli 5-7”. L’aver corso più velocemente nella seconda parte di maratona non può neppure essere dipeso dal clima, che è diventato progressivamente sempre più difficile, e neppure dalla scorrevolezza del percorso giacché nel centro storico di Padova si dovevano percorrere numerose curve ad angolo retto, e c’erano inoltre alcuni tratti su fondo lastricato. La risposta a tale situazione è difficile da individuare, ma può anche darsi che molti podisti siano diventati più abili nel gestire le proprie energie, e riservino le forze per la parte finale della competizione.

In generale il rendimento è stato molto buono, con tanti podisti che si sono migliorati, anche in maniera consistente, ma con il limite delle 3h45’, perché quelli che hanno invece corso più piano sono stati frenati dal caldo. La combinazione di clima quasi ottimale e percorso scorrevole, ha consentito a molti maratoneti di far fruttare settimane d’impegnativi allenamenti. Il rendimento, misurato sul primato sui 10km, evidenzia alti coefficienti di rendimento, come lo è stato per es. per la maratona di Treviso. Tanti podisti mi hanno anche riportato di aver sostenuto la doppia maratona; una gran parte di questi, specialmente quelli del Triveneto, mi hanno riportato d’aver corso bene sia a Treviso sia a Padova, con un miglior rendimento su quest’ultima competizione. Altri podisti hanno doppiato con successo correndo dapprima, in combinazione con la corsa di Padova, le maratone di Ferrara, Brescia e Roma.

  Torna indietro

 

©2002 Informativa sui diritti d'autore Le informazioni contenute in questo sito sono solo per uso privato.
E' vietato riprodurre o divulgare in qualsiasi forma le informazioni contenute in questo sito, salvo previa autorizzazione di Orlando Pizzolato