Analisi
maratone
28-11-2004: 21a Florence Marathon
Maschile
RECORD DEL
PERCORSO: 2h10'38" |
TEMPO VINCITORE
2004: 2h11'32" |
+
54" |
TEMPO VINCITORE
2003: 2h15'54" |
TEMPO VINCITORE
2004: 2h11'32" |
-
4'22" |
MEDIA
DEL RENDIMENTO DEI PRIMI 5 CLASSIFICATI RISPETTO AL RECORD
PERSONALE |
+
1'32" |
FEMMINILE
RECORD DEL PERCORSO:
2h28'15" |
TEMPO VINCITRICE 2004: 2h29'11" |
+
56"
|
TEMPO VINCITRICE 2003: 2h34'40" |
TEMPO VINCITRICE 2004: 2h29'11" |
-
5'29" |
MEDIA DEL
RENDIMENTO DELLE PRIME 3 CLASSIFICATE RISPETTO AL RECORD PERSONALE |
+
3'23" |
Temperature
Umidità
alla partenza :
8°C
alla partenza : 81%
all’arrivo del vincitore : 10°C
all’arrivo: 68%
alle 3 ore : 11°C
alle 4 ore : 12°C
massima : 12°C
Dislivello
- 52 metri
Indice di scorrevolezza
1
PASSAGGI
|
21,097 |
21,097 |
DIFFERENZA |
uomini |
1h04'34" |
1h06'58" |
+ 2'24" |
donne |
1h14'40" |
1h14'31" |
- 9" |
|
tempo
vincitore |
%
di rendimento con RM |
tempo
di trasposizione |
uomini |
2h11'32" |
94,9% |
2h22'32" |
donne |
2h29'11" |
90,7% |
2h17'24" |
DISTRIBUZIONE
DEGLI ARRIVI
|
arrivati |
2h15' |
2h30' |
2h45' |
3h00' |
3h15' |
3h30' |
4h00' |
4h30' |
5h00' |
2004 |
4006 |
4 |
18 |
73 |
337 |
686 |
1322 |
2684 |
3502 |
3878 |
2003 |
3983 |
0 |
19 |
95 |
322 |
619 |
1108 |
2432 |
3325 |
3894 |
2002 |
3225 |
3 |
20 |
54 |
255 |
547 |
1045 |
2145 |
2908 |
3207 |
DISTRIBUZIONE
PERCENTUALE DEGLI ARRIVI
|
arrivati |
2h15' |
2h30' |
2h45' |
3h00' |
3h15' |
3h30' |
4h00' |
4h30' |
5h00' |
2004 |
4006 |
0,09 |
0,44 |
1,82 |
8,41 |
17,10 |
33,00 |
66,99 |
87,41 |
96,80 |
2003 |
3983 |
0 |
0,47 |
2,38 |
8,26 |
15,54 |
27,81 |
61,05 |
83,47 |
97,76 |
2002 |
3225 |
0,09 |
0,62 |
1,67 |
7,90 |
16,96 |
32,40 |
66,51 |
90,17 |
99,44 |
Categorie
Sigle utilizzate:
RP = record
personale SAN = Soglia Anaerobica (presunta = ricavata
dal RP dei 10.000 metri)
|
1
2h27’30”
2h36’30” |
2
2h36’30”
2h47’00” |
3
2h47’00”
3h00’00” |
4
3h00’00”
3h12’30” |
5
3h12’30”
3h30’30" |
6
3h30’30”
3h44’00” |
7
3h44’00”
4h08’00” |
8
4h08’00”
4h32’30” |
9
4h32’30”
5h11’00” |
10
5h11’00”
5h35’00” |
differenza
rispetto al RP |
- 2'07" |
- 1'44" |
+ 14" |
- 3'23" |
- 3'57" |
+ 2'04" |
- 1'16" |
+ 2'58" |
- 2'21" |
+ 4'11" |
% rendimento
rispetto SAN presunta |
90,3 |
90,0 |
89,5 |
88,5 |
87,7 |
87,1 |
86,6 |
85,7 |
84,6 |
83,3 |
tot.questionari
analizzati |
2/2 |
4/5 |
10/13 |
19/23 |
27/34 |
19/25 |
11/16 |
7/12 |
4/5 |
5/8 |
* il primo numero indica quanti, rispetto ai
questionari ricevuti, si sono migliorati. Per es 27/34 indica che su 34 maratoneti che mi hanno inviato il questionario,
27 hanno migliorato il proprio
primato.
Commenti:
Situazioni
climatiche favorevoli anche in questa edizione della maratona di
Firenze, come lo sono state negli ultimi anni e ciò è sempre garanzia
di buoni, anzi ottimi, risultati. Tanti questionari che ho ricevuto
evidenziano, infatti, un buon rendimento da parte degli amatori, molti
dei quali hanno conseguito il primato, migliorandolo anche in maniera
considerevole e senza evidenziare particolari disagi. E’ chiaro che i
podisti che si migliorano sono quelli che hanno corso bene e che hanno
riportato valutazioni più positive della propria condotta di gara
rispetto a quanti tagliano il traguardo in ritardo rispetto al proprio
obiettivo e primato; quest’ultimi giudicano spesso la loro gara in
maniera critica. In generale i riscontri sono stati molto positivi, ed
è emerso che praticamente tutti hanno corso la prima parte di gara più
velocemente della seconda (anche se ovviamente non mancano quelli che,
partiti prudenti nonostante la discesa iniziale, hanno corso senza calo
di rendimento la seconda parte di maratona), e ciò è senza dubbio da
imputare ai 4
chilometri della discesa iniziale. Non sono riusciti a resistere
a questa tentazione neppure i top runner della gara maschile, che hanno
percorso la 1a
parte di maratona molto velocemente (1h04’34” = 3’03”) pagando
successivamente questo sforzo, come il vincitore, il keniano Kiprotich,
che ha corso i secondi 21,097km 2’24” più lentamente dei primi
(1h06’58” = 3’10”). Molto più disciplinata invece la Barsosio
che ha corso le due metà di gara praticamente allo stesso ritmo
(1h14’40” + 1h14’31”), anche se dal punto di vista qualitativo
del rendimento (riferimento al record mondiale), Kiprotich ha reso
(94,9%) nettamente meglio di Barsosio (90,7%).
Tra le note dei questionari
che ho ricevuto, qualcuno ha confessato di non essere stato appunto
diligente alle indicazioni che avevo fornito in sede di analisi del
percorso di questa maratona, allorquando suggerivo di usare prudenza
proprio nella discesa, per evitare soprattutto di affaticare
precocemente i muscoli delle cosce. Com’era comprensibile, alla
tentazione di correre velocemente nella discesa iniziale era difficile
resistere, e in più di qualche caso il ritmo iniziale troppo veloce ha
fatto spendere più energie: alcuni mi hanno confessato di aver percorso
parecchi chilometri ad andatura più sostenuta del ritmo da tabella di
passaggio perché entusiasmati dalla fase di corsa lanciata in discesa.
Tra le note, qualcuno ha riportato di aver accusato crampi allo cosce,
ed è possibile ipotizzare la discesa come causa di tale problema, ma
penso che anche i numerosi cambi di direzione nel tratto finale di gara
abbiano contribuito ad affaticare in maniera eccessiva la muscolatura
delle gambe.
Senza dubbio la discesa
iniziare ha aiutato le prestazioni degli atleti (tanto che in sede di
analisi del percorso avevo valutato che il dislivello di 52m tra
partenza ed arrivo consentiva un bonus di 40” circa), ma i
miglioramenti che ho evidenziato nei questionari ricevuti sono stati ben
maggiori.
In definitiva, come lo è
stato per la maratona di Milano, il binomio di percorso scorrevole e
condizioni climatiche ottimali consente di correre al meglio del proprio
potenziale e quindi conseguire miglioramenti considerevoli, anche se così
non è stato per tutti. Ovviamente, come si è verificato anche alla
maratona di Milano, quelli che non hanno centrato il proprio obiettivo
devono spesso imputarne la causa ad un avvio eccessivamente veloce.
Torna
indietro
|