Analisi delle maratone italiane

18-03-2007: Roma – 13a Maratona della Città di Roma

Maschile

RECORD DEL PERCORSO: 2h08'02" TEMPO VINCITORE 2007: 2h09'36" + 1'34"
TEMPO VINCITORE 2006: 2h08'38"  TEMPO VINCITORE 2007: 2h09'36" + 58"
MEDIA DEL RENDIMENTO DEI PRIMI 6 CLASSIFICATI RISPETTO AL RECORD PERSONALE - 36"

FEMMINILE

RECORD DEL PERCORSO: 2h25'44" TEMPO VINCITRICE 2007: 2h25'08" - 36"
TEMPO VINCITRICE 2006: 2h25'44"  TEMPO VINCITRICE 2007: 2h25'08" - 36"
MEDIA DEL RENDIMENTO DELLE PRIME 5 CLASSIFICATE RISPETTO AL RECORD PERSONALE - 46"

Temperature                                                            Umidità

alla partenza : 12°C                                                                          alla partenza : 63% 

all’arrivo del vincitore : 20C                                                           all’arrivo: 49%

alle 3 ore : 21°C

alle 4 ore : 21°C

massima : 21°C

 

Dislivello                               + 89 metri

Indice di scorrevolezza     3

 

PASSAGGI

  21,097 21,097 DIFFERENZA
uomini 1h04'20" 1h05'26" + 1'06"
donne 1h12'46" 1h12'36" - 10"

TEMPO DI TRASPOSIZIONE
(clicca per maggiori informazioni)

  tempo vincitore % di rendimento con RM tempo di trasposizione
uomini 2h09'36" 96,6% 2h20'24"
donne 2h25'08" 92,8% 2h13'56"

DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DEGLI ARRIVI

le tabelle non sono complete perché manca ancora la classifica ufficiale della Maratona

  arrivati 2h15' 2h30' 2h45' 3h00' 3h15' 3h30' 4h00' 4h30' 5h00'
2007 12027 0,11 0,30 0,96 3,67 8,52 17,54 44,48 68,71 86,77
2006 10034 *                
2005 8074 0,12 0,39 1,26 4,32 9,72 25,3 31,08 71,00 86,92
2004 7590 0,09 0,36 1,01 3,84 9,38 18,90 45,46 66,89 82,09
2003 5781 0,15 0,53 1,60 4,48 10,41 21,46 49,59 74,24 88,63

* classifica completa non disponibile

DISTRIBUZIONE DEGLI ARRIVI

le tabelle non sono complete perché manca ancora la classifica ufficiale della Maratona

  arrivati 2h15' 2h30' 2h45' 3h00' 3h15' 3h30' 4h00' 4h30' 5h00'
2007 12027 13 36 116 441 1025 2110 5350 8264 10436
2006 10034                  
2005 8074 10 32 102 349 785 2045 3850 5733 7018
2004 7590 7 28 77 292 712 1435 3451 5077 6231
2003 5781 9 31 93 259 602 1241 2867 4292 5124

PERCENTUALE ISCRITTI/ARRIVATI

  iscritti arrivati % arrivati % ritirati
2007 15.187 12.027 79,2 20,8
2006 12.308 10.034 81,5 18,5
2005 10.084 8.074* 80,06 19,94

* Nella classifica finale sono comparsi nomi  di atleti regolarmente iscritti ma che non vi hanno preso parte

Categorie

Sigle utilizzate:

RP = record personale    SAN = Soglia Anaerobica (presunta = ricavata dal RP dei 10.000 metri)

  1
2h27’30”
2h36’30”
2
2h36’30”
2h47’00”
3
2h47’00”
3h00’00”
4
3h00’00”
3h12’30”
5
3h12’30”
3h30’30"
6
3h30’30”
3h44’00”
7
3h44’00”
4h08’00”
8
4h08’00”
4h32’30”
9
4h32’30”
5h11’00”
10
5h11’00”
5h35’00”
differenza rispetto al RP - 41" + 1'34" + 2'27" + 3'04" + 4'31" + 6'01" + 6'55" + 8'14" + 8'39" + 12'11"
% rendimento rispetto SAN presunta 89,1 88,7 88,3 87,4 86,8 85,1 83,5 82,5 80,4 76,7
tot.questionari analizzati 3/5 11/23 14/32 13/43 22/57 24/63 24/71 19/51 21/39 21/31

* il primo numero indica quanti, rispetto ai questionari ricevuti, si sono migliorati. Per es 24/71 indica che su 71 maratoneti che mi hanno inviato il questionario, 24 hanno migliorato il proprio primato.

Commenti:

Quando seguo le maratone in bicicletta per la telecronaca della Rai devo tenere conto che non ho la stessa percezione che hanno i corridori riguardo temperatura ed umidità, ed anche in relazione alla scorrevolezza del fondo stradale. E’ risaputo che pedalare è meno faticoso che correre, e quindi la ventilazione è diversa; seduti in sella si avvertono diversamente gli effetti del clima. Solitamente attendo 3 chilometri prima di rivolgermi direttamente ai maratoneti per chiedere a loro quali sono le sensazioni che avvertono in relazione a temperatura e umidità. Sono necessari circa 10 minuti di corsa per aver una sensazione affidabile della termoregolazione, e nel frattempo mi concentro a verificare i tempi di passaggio e i movimenti dei podisti in senso al gruppo. Anche sotto questo aspetto serve un po’ di tempo affinché il ritmo di corsa si stabilizzi, anche se le lepri svolgono bene il loro compito; inoltre, i maratoneti tatticamente si muovono con un certo ritardo rispetto ai pace maker ed è necessario del tempo per verificare gli assestamenti del gruppo. Insomma, il 3° chilometri di gara è il primo punto di riferimento veritiero per capire come andrà la gara, e in occasione della maratona di Roma già dopo 10’ di corsa si poteva capire che non era giornata, intesa come situazione favorevole per correre al meglio. I passaggi erano più lenti del previsto di 2-3” al chilometro, e nonostante ciò sul volto dei maratoneti traspariva già un certo impegno, diverso rispetto a quello che colgo quando la giornata è di quelle buone. I maratoneti con i quali ho scambiato una battuta mi avevano confermato che l’aria era “pesante”, seppure la temperatura ancora fresca. Il passaggio al 5° chilometro mi ha fornito la conferma alle prime impressioni che ho avuto in corsa perché, essendo questa parte di gara in leggera discesa, si sarebbe dovuto riscontrare un tempo parziale più veloce. Quindi, la variazione del percorso voluta (giustamente) dagli organizzatori nell’intento di velocizzare il ritmo di corsa, non ha portato ad un vantaggio, almeno in questa edizione. I maratoneti di alto livello non hanno potuto sfruttare tale aspetto perché la giornata non era climaticamente favorevole. Diverso invece il discorso per gli amatori perché, non dovendo percorrere via Ostiense in direzione Piramide come avveniva nelle passate edizioni, non hanno subito quell’handicap che tanto incideva anche a livello mentale. Questo tratto del percorso, che nelle passate edizioni era tra il 36° ed il 40° chilometro, contribuiva a far perdere da 30 a 60 secondi sul tempo finale, senza contare il disagio che mentalmente c’era nel vedere i podisti davanti procedere con certo vantaggio nel senso opposto di corsa, e verificare che per arrivare in quel punto si dovevano percorrere 2-3 chilometri.
Nel corso della maratona i disagi per i top runner sono aumentati perché è salita la temperatura ed anche perché il fondo stradale del tratto di gara del centro storico, senza mezzi termini, è proprio difficile. Una volta gli organizzatori mi avevano riferito che i tratti di sampietrini erano complessivamente di 3-4 chilometri. Poco meno di 3 chilometri di sampietrini sono solo quelli dei primi tremila metri di maratona, e secondo me non ci sono meno di 12 chilometri di strada con i cubetti di porfido. Correre con un appoggio del piede alterato per l’irregolarità del fondo stradale incide abbastanza sull’efficienza muscolare, specie nel finale di corsa. Il commento che ho chiesto ai top runner nel dopo corsa è stato uguale a quello che io ho affermato in telecronaca, vale a dire un percorso muscolarmente impegnativo sia per le ondulazioni del tracciato, sia per i numerosi cambi di direzione a causa delle curve ad angolo stretto, sia per i tanti tratti di sampietrini.
Insomma, se la maratona di Roma è bella ed affascinante, non è però il tipo di corsa dove è facile correre forte, almeno quest’anno.
In definitiva, questa edizione della maratona di Roma non è stata particolarmente favorevole per i maratoneti: numerosi hanno incrementato il loro primato, ma una grandissima parte di quanti avevano ambizioni di miglioramento si sono dovuti accontentare di una prestazione cronometrica inferiore al proprio potenziale.

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