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DISTRIBUZIONE DEGLI ARRIVI
CategorieSigle utilizzate: RP = record personale SAN = Soglia Anaerobica (presunta = ricavata dal RP dei 10.000 metri)
* il primo numero indica quanti, rispetto ai questionari ricevuti, si sono migliorati. Per es 12/21 indica che su 21 maratoneti che mi hanno inviato il questionario, 11 hanno migliorato il proprio primato.Commenti:Giornata
strana quella che c’è stata a Trieste domenica 2 maggio. Alla partenza
(ore 9:00) il clima era ottimo, con temperatura bassa, cielo coperto e
assenza di vento, ma dopo 1h15’ di corsa il cielo si è ripulito dalle
nuvole ed il sole splendeva scaldando, anche fin troppo, la pelle dei
corridori. Il cielo sereno è stato portato dalla brezza che dal mare
spirava verso la città, e quindi in direzione contraria al senso di
marcia degli atleti che percorrevano i chilometri dal 23 al 32 della
maratona. Al giro di boa, all’altezza del Castello di Miramare, i
maratoneti si sono trovati con il vento a favore, ma non per molto tempo.
I fortunati perché sospinti dalla “bavisela” sono stati quelli che
hanno percorso la maratona in meno di 3 ore; il resto dei corridori che
hanno concluso la maratona non hanno goduto del vento alle spalle, ma sono
stati fortunati perché hanno percorso l’ultimo quarto di gara con il
cielo nuovamente coperto. Le nuvole si sono nuovamente addensate, coprendo
così il sole, e la temperatura è calata di qualche grado rendendo meno
disagevole lo sforzo dei meno veloci. In definitiva,
la giornata era piuttosto favorevole per correre con buon rendimento, è
così è stato sia per alcuni top runners, sia per alcuni amatori. Nei
primi si sono migliorati i keniani Yabei (- 7’42”) e Chelanga (-
7’43”) e il marocchino Marchane (- 1”), mentre gli altri
classificati entro i primi 10 hanno reso quasi 3’ in più rispetto al
proprio primato. Tra gli amatori ho avuto riscontri positivi in tutte le
categorie di rendimento, tanto che significativi miglioramenti sono stati
conseguiti un po’ da tutti in generale. Solamente nelle categorie 8 e 9
ho riscontrato un rendimento inferiore allo standard. Tra i questionari
che ho ricevuto, ho notato anche dei maratoneti che hanno conseguito il
“negative split”, vale
dire la seconda parte di gara più veloce della prima, ma in
quantità inferiore rispetto per es. alla maratona di Padova. Numerosi
sono stati invece i questionari di maratoneti che nella seconda parte
della corsa hanno contenuto il loro calo nell’ambito dei 2’;
situazione piuttosto positiva che evidenzia una corretta distribuzione
dello sforzo. Tra le note
riportate nel questionario, ho rilevato che più di qualche podista ha
riferito di non aver reso al meglio del proprio potenziale (tempo
previsto) perché si è trovato a percorrere gran parte della maratona da
solo, quindi senza riferimenti che potessero essere d’aiuto. In effetti,
la gara è stata portata a termine da 322 podisti, un numero
progressivamente in calo che di certo non stimola a partecipare a questa
gara comunque ben organizzata. In seguito alla poca attenzione dei
corridori nei confronti della maratona di Trieste, sarebbe di certo utile
allestire la gara con le lepri, proprio per fornire utili e vantaggiosi
punti di riferimento. |
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