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DISTRIBUZIONE DEGLI ARRIVI
CategorieSigle utilizzate: RP = record personale SAN = Soglia Anaerobica (presunta = ricavata dal RP dei 10.000 metri)
* il primo numero indica quanti, rispetto ai questionari ricevuti, si sono migliorati. Per es 15/21 indica che su 21 maratoneti che mi hanno inviato il questionario, 15 hanno migliorato il proprio primato.Commenti:Lo
spostamento della partenza e dell’arrivo dal Palavela alla zona del
Parco del Valentino è stata una scelta che ha favorito il rendimento dei
maratoneti. Questa modifica ha eliminato alcuni punti critici del
tracciato, quelli appunto presenti nel parco del Valentino e che
determinavano un consistente calo di rendimento perché venivano
affrontati dai corridori negli ultimi 4 chilometri di gara, quando le
gambe erano quindi particolarmente affaticate. Sulla carta, questa
variazione di tracciato avrebbe consentito una decurtazione di circa 40”
rispetto al percorso classico, e per qualche verso così è stato.
Numerosi sono stati i podisti che si sono migliorati, sia tra gli amatori
sia tra i top runner. Tra i primi 10 classificati si sono migliorati il 1°
(9”), il 3° (3’13”), il 6° (5’31”), il 7° (5’35”). A
favorire il miglioramento, oltre alla maggiore scorrevolezza del
tracciato, ha influito anche il clima: per gran parte della gara la
temperatura si è mantenuta a bassi livelli grazie alla copertura del
cielo. Nel momento in cui il sole usciva dalle nuvole, invece, si
avvertiva chiaramente l’aumento della temperatura e questa situazione ha
maggiormente “danneggiato” i maratoneti che hanno completato la gara
dopo le 3 ore, perché via via il cielo si è pulito dalle nuvole
addensate invece prima della partenza. La
gara maschile è stata di maggior livello tecnico rispetto a quella
femminile. Cherono, maratoneta di grande talento che nel giro di qualche
anno potrebbe arrivare ad esprimersi a livelli di vertice, ha corso al
97,1% rispetto al record del mondo maschile (mentre Javornik ha reso al
89,5%), con un tempo di trasposizione che evidenzia una prestazione di
alto livello in un’ipotetica competizione femminile (2h19’44”).
Cherono, ma anche Di Cecco, sono stati bravi perché hanno percorso la
seconda parte di gara più velocemente della prima, situazione peraltro
comune a tanti altri maratoneti amatori. Tale aspetto tattico, che
evidenzia ad ogni modo una buona distruzione dello sforzo, è favorito dal
lungo tratto in discesa su Corso Francia, ma anche dal nuovo tracciato che
porta i maratoneti direttamente all’arrivo dopo un favorevole falsopiano
su via Po’, tra il 38° ed il 40°km, benché questo tratto di leggera
discesa sia caratterizzato da un fondo lastricato, e quindi non favorevole
all’appoggio. A
livello amatoriale, ho avuto numerosi riscontri riguardo il miglioramento
del proprio primato, dovuto probabilmente al clima e
alla scorrevolezza del nuovo tracciato. Come riportato, numerosi
podisti mi hanno evidenziato di aver percorso più velocemente la seconda
parte di maratona rispetto alla prima. Ho avuto anche numerosi riscontri
di podisti che hanno trovato impegnativo il superamento della salita della
Rivalta, tra il 19° ed il 22°km, che come sempre rappresenta un punto
critico di questa maratona. Il dislivello (119m) tra la partenza ed il
punto più alto del tracciato, a Rivoli, dovrebbe consigliare particolare
prudenza nell’affrontare la prima parte della gara. Numerosi maratoneti,
invece, affrontano la prima mezza maratona con troppa foga, sperando che
lungo la discesa di Corso Francia si riesca a recuperare energie e forza,
ma così non è. Correre bene in discesa richiede sempre una situazione di
freschezza muscolare. |
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