DISTRIBUZIONE DEGLI ARRIVI
CategorieSigle utilizzate: RP = record personale SAN = Soglia Anaerobica (presunta = ricavata dal RP dei 10.000 metri)
* il primo numero indica quanti, rispetto ai questionari ricevuti, si sono migliorati. Per es 7/19 indica che su 19 maratoneti che mi hanno inviato il questionario, 7 hanno migliorato il proprio primato.Commenti:L’incremento del numero degli arrivati, praticamente raddoppiato rispetto all’edizione dello scorso anno nonostante la concomitanza con la maratona di Treviso, ha determinato una qualificazione di questa gara, e nel caso specifico nell’ambito amatoriale. Nonostante l’ottima prestazione cronometrica di Kimutai, ad 1’27” dal record del percorso, il resto della competizione maschile e femminile non è stato particolarmente esaltante. Il tempo ottenuto dalla vincitrice Vajda (2h44’09”) è pari al 82,5% del primato mondiale femminile e se trasportato in una competizione maschile (tempo di trasposizione) varrebbe solo 2h31’34” Questa volta sono stati più bravi gli amatori, e ciò è testimoniato dal maggior numero di maratoneti qualificati entro i vari range di tempo a partire dalle 2h45’, come evidenziato nello schema che riporta la distribuzione degli arrivi. Ci sono stati numerosi casi di miglioramento del primato, soprattutto nella fascia media, quella prossima alle 3 ore probabilmente perché questi podisti sono stati stimolati dalla competizione con altri concorrenti, contrariamente a quanto può essere successo più avanti nella classifica dove la minor densità di maratoneti ha reso meno stimolante lo sforzo di chi era in gara. Il rendimento dei podisti, in relazione al proprio primato sui 10km e sulla mezza maratona, è stato leggermente inferiore rispetto ad altre maratone, e se si confrontano questi dati con la contemporanea maratona di Treviso, si nota appunto un rendimento inferiore dello 0,5%. Ciò può sembrare poca cosa ma in termini di tempo questa tara può essere quantificata in circa 90”. Probabilmente questo aspetto è da imputare al percorso, un po’ meno scorrevole rispetto a Treviso e ad altre maratone primaverili. Se per es. la gara partisse dalla zona del Castello, punto più rialzato rispetto a quello dell’arrivo, oppure da un paese limitrofo posto leggermente più in alto rispetto alla città, un po’ come accade appunto alla maratona di Salsomaggiore, di Treviso, di Carpi, ecc. la soddisfazione di molti maratoneti sarebbe maggiore proprio grazie al favorevole dislivello. Siccome la guerra della maratona gratis è già iniziata, penso che la battaglia ora si disputerà nell’ambito dei percorsi, rendendoli sempre più veloce, e visto che non si possono, ovviamente, accorciare, si renderanno favorevoli proprio grazie al dislivello tra partenza ed arrivo. |
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