Analisi delle maratone italiane

29-02-2004: Salsomaggiore – Maratona dei Luoghi Verdiani

Maschile

RECORD DEL PERCORSO: 2h15'03" TEMPO VINCITORE 2004: 2h24'19" + 9'16"
TEMPO VINCITORE 2003: 2h16'32"  TEMPO VINCITORE 2004: 2h24'19" + 7'37"
MEDIA DEL RENDIMENTO DEI PRIMI 5 CLASSIFICATI RISPETTO AL RECORD PERSONALE + 8'43"

FEMMINILE

RECORD DEL PERCORSO: 2h37'40" TEMPO VINCITRICE 2004: 2h48'14" + 10'34"
TEMPO VINCITRICE 2003: 2h47'14"  TEMPO VINCITRICE 2004: 2h48'14" + 1'00"
MEDIA DEL RENDIMENTO DELLE PRIME 3 CLASSIFICATE RISPETTO AL RECORD PERSONALE + 2'13"

Temperature                                                            Umidità

alla partenza : 0°C                                                                          alla partenza : 92% 

all’arrivo del vincitore : 5°C                                                              all’arrivo: 86%

alle 3 ore : 5°C

alle 4 ore : 6°C

massima : 6°C

 

Dislivello                               - 108 metri

Indice di scorrevolezza     1

Categorie

Sigle utilizzate:

RP = record personale    SAN = Soglia Anaerobica (presunta = ricavata dal RP dei 10.000 metri)

  1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
differenza rispetto al RP 4'54" 4'23" 4'14" 3'45" 4'37" 4'11" 3'41" 5'51" 4'03" 5'11"
% rendimento rispetto SAN presunta 87,9 88,3 87,9 87,3 86,4 86,6 85,9 84,8 84,1 82,9
tot.questionari analizzati 2 4 8 11 11 14 12 8 4 6

Commenti:

Viste le condizioni climatiche di sabato, quanti erano iscritti a questa gara avranno pensato che sarebbe stato meglio mettere in borsa anche le ciaspole, oltre che alle scarpe da corsa, ed invece, sorprendentemente, le strade della maratona erano pilote dalla neve. Ad ogni modo in questa gara il rendimento generale degli atleti è stato condizionato non tanto dalle condizioni climatiche, anche se la temperatura prossima allo 0 non è certo quella ottimale per rendere al meglio (l’efficienza di alcuni apparati del corpo umano sollecitati dalle prestazioni di resistenza ne risentono in modo particolare quando la temperatura è già inferiore ai 5°) ma probabilmente a livello mentale. Vista la critica situazione della vigilia della gara, molti podisti si sono presentati al via un po’ deconcentrati e demotivati. Con ciò non voglio affermare che non ci sono stati podisti che si sono migliorati, perché tra gli 80 questionari che mi sono arrivati ne ho avuto numerosi (19) di maratoneti che hanno migliorato il proprio primato. Ad ogni modo è sufficiente osservare quanto hanno reso i top runner, e come si può vedere la media dei primi 5 uomini indica che essi hanno corso, mediamente, oltre 8’ rispetto al loro potenziale (ad alzare molto la media è sicuramente la prestazione di Calcaterra, che ha reso oltre 10’ in più rispetto al suo primato). Le prime 3 donne invece sono state più brave perché il differenziale con il loro primato è stato solamente di 2’13”, tanto che la vincitrice di questa edizione ha corso più piano rispetto a quella dello scorso anno solamente di  1’. Il minor rendimento generale si può riscontrare anche tra gli amatori; il 50° quest’anno ha corso in 2h56’ contro i 2h50’ dello scorso anno. Il 100° ha tagliato in traguardo in 3h08’ e lo scorso anno invece in 2h59’. A parità di posizione in classifica, c’è mediamente un minor rendimento di quasi 8’. La minor efficienza generale l’ho anche riscontrata nell’analisi del rendimento rispetto alla SAN: rispetto ad una prestazione ideale, la differenza è inferiore di circa lo 0,5-0,8%.

In definitiva, per questa edizione della maratona dei Luoghi Verdini, le circostanze ambientali non sono state ideali per correre velocemente, ma il percorso di questa gara è certamente uno tra i più scorrevoli in Italia e quindi da tenere in considerazione negli anni futuri, sperando che la neve non diventi una costante.

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