Analisi delle maratone italiane

25-02-2001: Salsomaggiore – Maratona dei Luoghi Verdiani

Maschile

RECORD DEL PERCORSO: 2h15'03" TEMPO VINCITORE 2001: 2h16'49" + 1'46"
TEMPO VINCITORE 2000: 2h15'03"  TEMPO VINCITORE 2001: 2h16'49" + 1'46"
MEDIA DEL RENDIMENTO DEI PRIMI 5 CLASSIFICATI RISPETTO AL RECORD PERSONALE + 1'27"

FEMMINILE

RECORD DEL PERCORSO: 2h40'21" TEMPO VINCITRICE 2001: 2h37'40" - 2'41"
TEMPO VINCITRICE 2000: 2h40'21"  TEMPO VINCITRICE 2001: 2h37'40" - 2'41"
MEDIA DEL RENDIMENTO DELLE PRIME 3 CLASSIFICATE RISPETTO AL RECORD PERSONALE - 3'56"

Temperature                                                            Umidità

alla partenza : 4°C                                                                          alla partenza : N.R. 

all’arrivo del vincitore : 5°C                                                              all’arrivo: N.R.

alle 3 ore : 5°C

alle 4 ore : 6°C

massima : 6°C

 

Dislivello                               - 108 metri

Indice di scorrevolezza     1

N.R. = non rilevato

Categorie

Sigle utilizzate:

RP = record personale    SAN = Soglia Anaerobica (presunta = ricavata dal RP dei 10.000 metri)

  1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
differenza rispetto al RP + 1'37 + 23" - 1'14 - 45" - 3'17 - 3'19 - 7'25 - 9'21 +3'15 - 22'07
% rendimento rispetto SAN presunta 91,1 90,6 89,5 88,9 87,4 87,1 86,9 86,1 85,9 84,9
tot.questionari analizzati 2 3 9 10 11 14 14 7 3 2

Commenti:

Nell’edizione 2001 della maratona dei Luoghi Verdiani si sono concentrati alcuni dei fattori positivi che predispongono l’organismo al massimo rendimento. A febbraio la temperatura è ovviamente piuttosto bassa e questo favorisce un’ottima termoregolazione, evitando problemi di disidratazione che notoriamente limitano anche in maniera considerevole il rendimento fisico. Inoltre, il percorso è veloce poiché presenta ben 108 metri di dislivello positivo (da notare che se Calcaterra avesse fatto la migliore prestazione mondiale, il risultato non sarebbe in ogni caso stato omologato perché il dislivello supera il limite consentito). La parte iniziale in discesa consente di guadagnare alcune decine di secondi che permettono di avvantaggiarsi sui tempi di passaggio rispetto ad una maratona pianeggiante. In effetti, in molti dei questionari che ho ricevuto era evidenziato un tempo di passaggio a metà gara migliore rispetto alla velocità media finale. Ho notato ad ogni modo che, anche se il transito a metà gara è stato per così dire “veloce”, non ho riscontrato evidenti cali di ritmo nella seconda parte della maratona, cosa che si verifica spesso quando il ritmo iniziale è sostenuto. A spiegare questa situazione sono da chiamare in causa proprio le positive condizioni climatiche. Una temperatura di 5-6° a molti può sembrare un po’ troppo fredda, ma i fisiologi indicano che 7°C è la temperatura ideale per rendere al massimo (equilibrio termico fisiologico). Basta pensare che la miglior prestazione mondiale maschile è stata ottenuta con 2° (giornata ventosa), e che tutte le maratone giapponesi (dove la cura dei particolari è maniacale) sono organizzate tra dicembre e febbraio proprio per ricercare le condizioni climatiche ottimali.

A Salsomaggiore i miglioramenti sono stati proprio considerevoli, molto più ampi rispetto a quanto riportato nello schema perché, come succede in tutte le maratone, ci sono podisti che si migliorano ma ce ne sono anche altri che invece non ci riescono. A livello delle 3h – 3h30’ i miglioramenti medi rilevati sono stati di 12’. Purtroppo a livello maschile i top runner non sono stati in grado di sfruttare la positiva situazione climatica. Diversamente invece è stato per le donne perché la prima e la terza hanno ritoccato il primato rispettivamente di 2’43” e di 2’42”.

 

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