Analisi
delle maratone italiane
03-12-2000: Milano – Milan Marathon n.0
Maschile
RECORD DEL
PERCORSO: 2h10'28"(M.Zeleke 1989*) |
TEMPO VINCITORE
2000: 2h09'00" |
-
1'28" |
TEMPO VINCITORE
1999: |
TEMPO VINCITORE
2000: 2h09'00" |
|
MEDIA
DEL RENDIMENTO DEI PRIMI 10 CLASSIFICATI RISPETTO AL RECORD
PERSONALE |
+
1'46" |
* Coppa del Mondo di Maratona del 16/04/1989
FEMMINILE
RECORD DEL PERCORSO: 2h30'48"
(S.Marchiano 89*) |
TEMPO VINCITRICE 2000: 2h29'43" |
-
1'05" |
TEMPO VINCITRICE 1999: |
TEMPO VINCITRICE 2000: 2h29'43" |
|
MEDIA DEL
RENDIMENTO DELLE PRIME 5 CLASSIFICATE RISPETTO AL RECORD PERSONALE |
+
3'27" |
* Coppa del Mondo di Maratona del 16/04/1989
Temperature
Umidità
alla partenza : 8°C
alla partenza : 100%
all’arrivo del vincitore : 8°C
all’arrivo: 100°C
alle 3 ore : 9°C
alle 4 ore : 9°C
massima : 9°C
Dislivello
+ 21 metri
Indice di scorrevolezza
2
Categorie
Sigle utilizzate:
RP = record
personale SAN = Soglia Anaerobica (presunta = ricavata
dal RP dei 10.000 metri)
|
1 |
2 |
3 |
4 |
5 |
6 |
7 |
8 |
9 |
10 |
differenza
rispetto al RP |
+ 1'46 |
+ 1'21 |
+ 1'06 |
-1'14 |
-2'21 |
+0'47 |
-3'14 |
+2'22 |
+4'01 |
+ 5'33 |
% rendimento
rispetto SAN presunta |
92,8 |
90,4 |
88,8 |
87,9 |
88,1 |
86,8 |
86,9 |
86,5 |
84,9 |
83,1 |
tot.questionari
analizzati |
7 |
7 |
11 |
21 |
23 |
20 |
16 |
14 |
7 |
6 |
Commenti:
Alla maratona di Milano,
così com'è successo alla maratona di Firenze, il comune denominatore climatico
è stato quello della pioggia e dell'alto tasso di umidità, e come avevo fatto
notare in occasione dell'analisi della corsa toscana, veramente pochi sono stati
i maratoneti che avevano migliorato il loro primato. Ma a Milano le cose sono
andate un po' diversamente perché i podisti che si sono migliorati sono stati
molto più numerosi, soprattutto tra gli amatori. Alcuni podisti si sono
migliorati in maniera sorprendente (più di uno ha scritto nel questionario
d'aver migliorato il primato anche di più di 15' a livello delle 3:30) ed molti
mi hanno dato testimonianza che, dopo aver corso una buona maratona qualche
settimana prima (Cesano, Carpi, Firenze, New York), hanno fatto meglio a Milano.
E' quindi sempre confermata l'efficacia della doppia
maratona (vedi Training News 5).
In realtà la pioggia
caduta la mattina della maratona di Milano era certamente meno intensa rispetto
a Firenze, finanche a smettere di piovere in più di qualche occasione. Questo
ha gravato di meno sulla muscolatura delle gambe dei podisti; infatti, sono
state minori le segnalazioni di crampi muscolari ed anche inferiori sono stati i
casi di podisti che mi hanno comunicato d'aver sofferto il freddo, anche se la
temperatura di Milano era leggermente inferiore rispetto alla giornata di
Firenze.
Il motivo che ha
determinato il miglior rendimento dei maratoneti a Milano rispetto a Firenze è
stato l'andamento del percorso. Il tracciato era pressoché tutto piatto, se non
4 leggere ondulazioni di alcuni metri di dislivello ma che penso abbiano inciso
marginalmente (5-10" complessivi) sul ritmo di corsa (come ho riscontrato
sull'andatura dei top runner). Rispetto al percorso di Firenze, quello di Milano
è notevolmente più veloce per il minor numero di curve, e soprattutto perché
queste curve hanno un raggio meno stretto. Ciò determina un minor calo della
velocità di corsa e di conseguenza un minor dispendio energetico per
riaccelerare l'andatura. Inoltre, il fondo stradale di Milano è meno scivoloso
sia per la minor presenza di lastroni (molto scivolosi con la pioggia), sia
perché spesso si corre su tratti con fondo di cemento piuttosto ruvido, che
consente una maggiore presa della scarpa con il terreno rispetto all'asfalto
(anche se il cemento è più duro e può causare più fastidi ai piedi e ai
muscoli). Di negativo è la presenza invece di numerosi passaggi con le rotaie
dei tram: in queste situazioni si deve spesso modificare l'ampiezza della
falcata per evitare di mettere il piede tra le rotaie. In conclusione, il
tracciato della maratona di Milano è indubbiamente veloce e senza il disagio
della pioggia si può veramente correre forte.
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