
Anno 20 - Numero 540
Vado al massimo
lunedì 29 maggio 2023
Concorso “Vinci lo stage” - Golden Gala di Firenze del 2 giugno 2023”: partecipa e vinci la partecipazione ad uno stage estivo!
Prossimo stage dal 22 al 25 giugno al Lago di Nembia, a seguire Livigno (rimaste pochissime camere), Altopiano di Asiago e Toscana. Qui il calendario del 2023. Per informazioni e prezzi scrivi a Ilaria
Sezione viaggi:
Maratona di Valencia del 3 dicembre 2023: volo Charter da Malpensa con bagaglio in stiva e trasferimento aeroporto/hotel/aeroporto incluso per 3 notti (01-04 dicembre).
Maratona di New York: continuano le prenotazioni da 3 a 7 notti, con o senza volo.
Se vuoi correre una manifestazione all'estero, iscriviti alla lista del gruppo Pizzolato e sarai avvisato quando aprono le prenotazioni. Liste già attive per eventi in programma nel 2024.
Per preventivi senza impegno manda una email a Anna.
Buona lettura
Orlando
Concorso “Vinci lo stage” - Golden Gala di Firenze del 2 giugno 2023”: partecipa e vinci la partecipazione ad uno stage estivo!
Prossimo stage dal 22 al 25 giugno al Lago di Nembia, a seguire Livigno (rimaste pochissime camere), Altopiano di Asiago e Toscana. Qui il calendario del 2023. Per informazioni e prezzi scrivi a Ilaria
Sezione viaggi:
Maratona di Valencia del 3 dicembre 2023: volo Charter da Malpensa con bagaglio in stiva e trasferimento aeroporto/hotel/aeroporto incluso per 3 notti (01-04 dicembre).
Maratona di New York: continuano le prenotazioni da 3 a 7 notti, con o senza volo.
Se vuoi correre una manifestazione all'estero, iscriviti alla lista del gruppo Pizzolato e sarai avvisato quando aprono le prenotazioni. Liste già attive per eventi in programma nel 2024.
Per preventivi senza impegno manda una email a Anna.
Buona lettura
Orlando
Vado al massimo
Penso che ogni podista con ambizioni agonistiche e cronometriche sia disposto ad allenarsi al massimo impegno pur di raggiungere la massima prestazione possibile. Quando ci si confronta con i propri limiti, infatti, si sa che ogni chilometro conta, come pure qualche decimo in meno sul display del cronometro. Potrei riportare “mille” espressioni per riferire l'atteggiamento che abbiamo quando ci alleniamo con il massimo impegno, come “no pain, no gain” oppure “boia chi molla”.In definitiva, negli allenamenti che contano – vale a dire quelli che determinano i maggiori effetti allenanti a livello fisiologico - si termina praticamente “morti”. Io però mi chiedo se vale la pena trovarsi in queste situazioni, alla fine di sedute dove si è dato fondo a ogni energia e si sono anche intaccate le cosiddette “riserve”... La risposta non è così scontata: verrebbe da rispondere “sì” in nome della ricerca della migliore condizione di forma, ma siamo sicuri che uno sforzo fisico massimo, oltre a determinare reazioni fisiologiche positive per la prestazione, non porti anche effetti fisiologici sfavorevoli?
Allenamenti particolarmente intensi sono come delle “strizzate” che spremono l'organismo proprio fino all'ultima “molecola di energia”. In quest'ultimo caso non mi riferisco alle calorie necessarie per correre a certi ritmi. Le “strizzate” sono stimoli che determinano una forte reazione delle ghiandole endocrine, deputate alla produzione di ormoni. Inoltre, quando si “tirano alla morte” alcune sedute, gli effetti fisiologici positivi potrebbero essere inferiori rispetto a quelli negativi. Riporto queste note perché io stesso, in questo periodo (ma anche nel corso della carriera di maratoneta), sono stato interessato da una situazione di sovrallenamento che di conseguenza ha determinato uno stato di sovra affaticamento.
Nella programmazione degli allenamenti ho seguito una sequenza di stimoli (sedute) che si è progressivamente evoluta con il passare del tempo, sia nel versante quantitativo, sia per l'intensità dello sforzo. Entrambi questi aspetti non sono stati massimali in senso assoluto, perché per l'aspetto quantitativo non mi alleno mai per più di un'ora, e quello dell'intensità non è stato superiore allo sforzo del 103% del VO2max.
Tuttavia, la combinazione del primo con il secondo aspetto ha reso alcune sedute impegnative in maniera tale da affaticarmi oltre il limite di tolleranza, che però non ho percepito nell'immediato post allenamento. Nella progressione del carico che mi programmo procedo per step passando allo stimolo successivo solo quando sento di aver consolidato gli effetti che sto ricercando; se ritengo che non ci sono gli adattamenti ricercati, non procedo e ripeto la seduta. Questa modalità di allenamento mi ha portato, nel giro di tre mesi, a ottimi progressi fisiologici. Convinto di non essere al massimo della mia efficienza, sono andato avanti in questa progressione di carico – che diventava ovviamente sempre più elevato.
Come riportato prima, non mi sono reso conto di avere raggiunto il massimo della tolleranza se non quando, nelle sedute successive a quella impegnativa, non ero più in grado di esprimere un buon “lavoro” muscolare. Avevo sempre sensazioni di gambe pesanti e vuote, e l'unico impegno muscolare che reggevo senza disagio era quello del lavoro aerobico di bassa intensità. Sono servite otto sedute per affermare di avere smaltito “l'overtraining”, e durante questo periodo non riuscivo proprio ad attivarmi a sostenere uno sforzo sostenuto perché di base andavo in crisi muscolare dopo qualche decina di secondi, e quindi rinunciavo a sostenere uno sforzo elevato.
Riporto questa recente esperienza per indicare che, quando si è vicini alla massima capacità di carico, soprattutto con riferimento all'intensità dello sforzo, è molto facile superare il limite di tolleranza fisica e trovarsi con (indesiderati) effetti negativi invece che positivi.
Sono gli sforzi di alta intensità quelli che più facilmente determinano situazioni fisiologiche negative quando si è in prossimità della massima condizione di forma. Allenarsi tanto e a bassa intensità stanca ma non “stressa” (in linea di massima ovviamente).
In definitiva, quando ci si sente in ottima forma potrebbe essere corretto allentare un po' lo sforzo, e risparmiare qualche grammo di energie dagli allenamenti per usarlo invece in gara.
orlando
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ATTENZIONE:
I commenti sono molto graditi, ma ti prego di non usare questo spazio per fare domande "a tappeto", e soprattutto personali. Non è un servizio di consulenza ed è veramente difficile per Orlando fare fronte alle numerose richieste che arrivano dalle pagine del sito, dalla bacheca, dal blog, da Facebook, Twitter, telefono, email...
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FC e sforzo muscolare
La FC non si alza oltre un certo valore e il corpo inteso come cuore e polmoni ne avrebbe di più, ma la gamba rimane dura, contratta e legnosa e di più non riesce a spingere…Sovrallenamento, pochi allenamenti di qualità e quasi solo CL o altro?
biglux28/05/2023 18:55:08
FC e sforzo muscolare: risposta
In effetti, in liea di massima la FC non sale durante sforzi intensi quando si è in uno stato di sovraffaticamento. Bisognerebbe però distinguere l'andamento della FC da lavoro e quella massima. In linea generale, in uno stato di sovraffaticamento è la FC massima a non arrivare ai valori massimali mentre si mantiene sui soliti valori durante la sollecitazione. Inoltre, l'andamento delle pulsazioni durante il periodo di recupero è un altro segnale per valutare il sovraffaticamento. In queste circostanze le pulsazioni sono più lente a scendere dopo uno sforzo di alta intensità.
Nello stato di sovraffaticamento è preferibile annullare le sedute di alta intensità, per intenderci dalla soglia anaerobica e oltre, e limitarsi a stimoli aerobici come la CL e la CLR (corsa lenta di rigenerazione), anche riducendo la durata delle sedute.
orlando29/05/2023 13:41:23