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La newsletter della settimana

23/09/2024

Anno 21 - Numero 561
Fuori zona

lunedì 23 settembre 2024

Correre all'estero:

New York 2024: sono rimasti alcuni Sightseeing Pass da ora disponibili anche a chi che non viaggerà con il gruppo Pizzolato. E' un pass ufficiale della città di NY che ti permette di risparmiare sulle principali attrazioni. Numero limitato. Se sei interessato scrivi ad Anna.

Continuano le priorità per Berlino e Chicago 2025. Aperte le iscrizioni per la mezza di Berlino, Lisbona, Madrid, New York e Praga; e per la maratona di Madrid, Parigi e Siviglia.

Buona lettura
Orlando

Fuori zona

La tecnologia applicata allo sport dà contributi sempre maggiori per migliorare aspetti in cui si è impegnati.
E' il caso, per esempio, della suddivisione del carico di allenamento in zone fisiologiche, che viene registrata da strumenti come l'orologio che usiamo in corsa.
E' un contributo molto importante perché si chiarisce e si comprende meglio il tipo di sollecitazioni che il corpo riceve nello svolgere un determinato allenamento ed è possibile analizzare, ma soprattutto orientare in sede di programmazione, quali stimoli sostenere per determinare specifici adattamenti.
E' un aspetto tecnico cui prestavo attenzione già negli anni '80 quando registravo a mano i dati nel diario, e suddividevo le zone di allenamento facendo riferimento ai ritmi di corsa e non tanto alla frequenza cardiaca.
I programmi di analisi presenti nell'orologio da polso determinano in maniera automatica questo processo di suddivisione perché si tratta di semplici calcoli aritmetici, ma proprio per questo risultano dati corretti sul piano numerico, mentre tendono ad essere approssimativi sul piano pratico. Risulta quasi sempre, infatti, che le frequenze cardiache che suddividono le varie zone di allenamento siano inadeguate sul piano pratico.
A me lo strumento indica che, per stare nella cosiddetta zona 1 (Z1), dovrei correre tra 90 e 105 battiti al minuto. Non c'è un ritmo adeguato di corsa per farmi correre a questo livello: in pratica dovrei camminare a passo svelto. Lo stesso per la zona 2 (alla quale dovrei correre a un'andatura tipo defaticamento o poco più) mentre per la zona 3 la situazione è più attendibile, ma essenzialmente nel secondo valore di range delle pulsazioni (quello più alto).
Non per tutti è così ovviamente, ma riscontro che una buona parte dei podisti trova questo problema, visto che al valore della frequenza cardiaca massima viene applicato un ampio range di calcolo. Per correre in Z1 viene suggerito che la percentuale di scarto con la FC massima è del 70% mentre dovrebbe essere del 80, ma anche 85%; e così via per la suddivisione delle altre zone di allenamento.
Sarebbe più corretto suddividere le zone di allenamento con riferimento ai ritmi di corsa, e in questo caso le velocità di riferimento possono essere quelle del VO2max e della soglia anaerobica.
Io trovo invece che il metodo più efficace per suddividere con efficacia le zone fisiologiche di allenamento sia quello di fare riferimento ai ritmi di gara: per la Z2 il ritmo di riferimento è quello della maratona. Per la Z3 è il ritmo della mezza maratona a essere quello più accurato, mentre il ritmo gara dei 10km è il riferimento della Z4, e quello della Z5 corrisponde al ritmo gara dei 3 e 5km.
Per correre in Z1 si tiene un'andatura più lenta del ritmo maratona di circa 20”/km.
Queste indicazioni risultano, oltre che da un'applicazione pratica, anche da riferimenti di controllo della concentrazione del lattato. Avrò modo di approfondire questo aspetto, perché anche in questo ambito ci sono delle precisazioni da fare.

orlando

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ATTENZIONE:
I commenti sono molto graditi, ma ti prego di non usare questo spazio per fare domande "a tappeto", e soprattutto personali. Non è un servizio di consulenza ed è veramente difficile per Orlando fare fronte alle numerose richieste che arrivano dalle pagine del sito, dalla bacheca, dal blog, da Facebook, Twitter, telefono, email...



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Commenti

Zone

Dici bene Orlando: il set automatico del garmin non va bene. Le zone vanno settate e adattate ad esempio dopo il Conconi. Una volta rilevate le due soglie si può iniziare a capire l’andamento della frequenza cardiaca. Nel garmin bisogna settare le zone e togliere il rilevamento automatico. Ciò che va bene per molti (gli algoritmi di garmin) non può naturalmente andar bene per tutti (sempre privilegiare la personalizzazione).
Un bacio

Maria22/09/2024 09:36:13

Test del lattato per la determinazione delle soglie

Il metodo che suggerrisci per settare le soglie delle zone è senz'altro il più sensato.
Io a mio tempo mi basai sui livelli di lattato registrati a varie andature in un esame di laboratorio su treadmill. Il massimo battito cardiaco registrato in corrispondenza del livello a 2 mmol l'ho preso a riferimento per il limite superiore della Z2, quello a 4 mmol per il limite superiore della Z4. La Z5 era tutto ciò che andava sopra, e la Z3 l'ho messa a metà strada tra Z4 e Z2.
Poi nelle gare, a parte la deriva cardiaca finale, stavo delle corrispondenti zone, come previsto. La Maratona prevalentemente in Z2/Z3, solo nel finale sfioravo la Z4. La mezza maratona in fascia alta Z3, La 10K in Z4 e la 5K in Z5 fissa.
Sono anni che non faccio più un test del lattato in lavoratorio ormai, e non ho aggiornato le mie soglie, ma nelle gare continuo a verificare le corrispondenze di cui sopra, pur in presenza di diversi risultati agonistici, che variano a seconda della preparazione che ho potuto fare, e degli anni che ahimè passano!

Nicola Di Nisio22/09/2024 14:14:55

Condivisione totale

È verissimo Orlando. Di fatto io anche quando corro ad un ritmo CLR non riesco quasi mai a rimanere in Z2 specialmente se il percorso include qualche tratto di salita. Sarebbe molto interessante poter settare le Zone secondo il tuo suggerimento, ma purtroppo che io sappia il Garmin non ci sente un settaggio di zone su base andatura. In letteratura devo anche evidenziare che sta prendendo sempre più piede la frequenza respiratoria che sembra ben correlata con la percezione soggettiva dello sforzo, ma anche in questo caso i dispositivi in commercio non consentono nemmeno con fascia cardio il settaggio di zone di frequenza respiratoria.

Antonio Zinno22/09/2024 14:50:10

Concordo

Mi ero sempre chiesto se ero l’unico a riscontrare queste differenze tra la soglia dei vari orologi da polso posseduti negli anni e l’effettivo passo da tenere.
Ottimo suggerimento come sempre.

james7322/09/2024 16:10:50

Intuitivo

È sempre difficile capire il ritmo da tenere in allenamento. I battiti al minuto mi sembrano troppo approssimativi, avendo un range al massimo di 40 battiti tra lungo lento e massimo impegno è difficile regolarsi, anche per via del fatto che aumentano all' aumentare del kilometri.
Questo metodo mi sembra molto più pratico. A livello mentale è facile da applicare! E svincola dalla necessità di continuare a guardare lo sport watch! Un consiglio facile da applicare, e come sempre avvallato da studi affidabili. Intuitivo :-)

Stefano22/09/2024 16:19:54

affidabilità FC

in tutto questo io ritengo valido idea di Orlando, anche perchè io con la FC del garmin non mi sono mai ritrovato, diversamente dal test agonistico in cui ti applicano elettrodi ed è più affidabile. il Garmin o strumento da polso di altra marca son precisi per ile distanze ma rispetto a misurazione FC lasciano molto a desiderare, soprattutto chi ha magari un polso poco adatto o pieno di peli......😊

DANSAN03/10/2024 17:41:12


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