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La newsletter della settimana

27/10/2025

Anno 22 - Numero 581
Corridori “di gambe” e corridori “di motore”

Questa newsletter cerca di trovare la correlazione e tirare un po' le somme tra costo e consumo energetico. Considerazioni e studi ancora in corso.

Prima di passare alla newsletter vera e propria, ti comunico che ho definito la prima data di “stage” del 2026: dal 28 gennaio al 1 febbraio a Peschiera del Garda. “Stage” tra virgolette perché il contenuto del programma è corposo ma elastico, in quanto rispecchia quello basato sui test (Conconi adattato, lattato su prove incrementali, lattato su ritmo uniforme) effettuato a Mantova nel 2025. Il partecipante potrà svolgerlo dal primo all'ultimo giorno oppure solo in parte, in base alle proprie necessità. Chiuderò le iscrizioni al raggiungimento del numero ottimale di partecipanti. Per informazioni scrivi a Ilaria.

Per quanto riguarda i viaggi per gare all'estero:

Preiscrizioni aperte per Maratona di Berlino 2026.
Mezze maratone 2026: aperte le prenotazioni di New York, Praga e Berlino.
Maratone 2026: aperte le prenotazioni per Parigi, Vienna e Praga.

Buona lettura

Orlando

P.S.: Se non vuoi più ricevere mie comunicazioni, clicca sui link di disiscrizione alla fine della mail. Se clicchi per errore, fallo presente con una mail indirizzata a pizzolato@orlandopizzolato.com

Corridori “di gambe” e corridori “di motore”

Nelle ultime due newsletter ho approfondito due aspetti di rilevante importanza per il maratoneta: quello tecnico e quello fisiologico. Lo spunto è nato da una conversazione con un fisiologo che, parlando dell'ottima preparazione di un atleta di alto livello, sottolineava come l’esito di una gara possa comunque risultare inferiore alle aspettative.
È noto che il giorno della competizione possono intervenire fattori esterni capaci di influenzare l’efficienza fisica — ovvero il buon “funzionamento” del corpo — con ripercussioni dirette sul rendimento. Tra questi, il clima è senza dubbio il più impattante: bastano pochi gradi sopra la temperatura ideale (che è difficile da definire in modo assoluto, poiché la regolazione termica è soggettiva) o un tasso di umidità elevato, e l’efficienza fisica ne risente sensibilmente.
In simili condizioni ambientali è fondamentale adattarsi, rivedendo l’obiettivo cronometrico senza modificare l’impegno: quest’ultimo rimane invariato, mentre è la resa a diminuire. Il podista che riesce ad adeguarsi e ad accettare la situazione conclude la prova in modo più efficace.
Il consumo energetico — ovvero quale e quanta energia i muscoli utilizzano — è fortemente influenzato sia dal clima sia dall’andamento del percorso. Stimolato dallo scambio di pareri avuti con l'amico fisiologo, ho cercato di affinare alcuni calcoli per individuare il punto critico di ogni corridore, al fine di stimare la distanza alla quale potrebbe manifestarsi una crisi.
I calcoli richiesti dalla formula sono, tutto sommato, semplici; ciò che resta da definire con precisione è la correlazione più adatta affinché il risultato sia realmente attendibile. I dati da cui partire si desumono dal tipo di allenamento svolto dal corridore.
Ora che sto approfondendo queste ricerche e catalogando i dati, mi sembra piuttosto evidente che i corridori possano essere suddivisi in due categorie: quelli “di gambe” e quelli “di motore”.
I primi basano la propria preparazione essenzialmente sull’accumulo di chilometri; i secondi curano anche l’aspetto metabolico. In sostanza, i corridori “di gambe” sono spesso maratoneti che si affidano a 3-4 sedute di lunghissimo per costruire la resistenza. I corridori “di motore”, invece, diversificano gli allenamenti per stimolare i meccanismi fisiologici della resistenza, andando oltre il solo volume.
Considero questa ricerca particolarmente interessante perché mi consente di analizzare dati non generici — pur avendo io stesso evidenziato poco sopra una distinzione di categorie — ma strettamente correlati alle caratteristiche individuali e alla preparazione effettivamente svolta.

orlando

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I commenti sono molto graditi, ma ti prego di non usare questo spazio per fare domande "a tappeto", e soprattutto personali. Non è un servizio di consulenza ed è veramente difficile per Orlando fare fronte alle numerose richieste che arrivano dalle pagine del sito, dalla bacheca, dal blog, da Facebook, Twitter, telefono, email...



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