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Io apro le strade che gli altri percorrono

Archivio racconti

05/10/2013

Il racconto di Mario - Insomnia

RUNNERS&WRITERS
Anno 2 - numero 84
Sabato 5 ottobre 2013

Insomnia

Ogni tanto capita. Comincio a pensare che forse l'avanzare dell'età favorisca la frequenza del sorgere di questo piccolo incondivisibile fenomeno che è l'insonnia, o forse le emozioni legate al vissuto quotidiano cominciano ad aver peso.
Ti giri e ti rigiri nel letto con un unico pensiero: tra quanto suonerà la sveglia?
L'impegno a riaddormentarsi comincia ad avere la connotazione di tortura.... rinuncio. Che faccio allora alle 5:00 del mattino? Ma è normale: nonostante l'estenuante gara del giorno precedente vado a correre.
Il sole ormai non sorge più così presto. La luna la fa ancora da padrona. Col suo candido pallore illumina appena appena la notte, questa strana notte che deve ancora finire.
Esco piano piano per non svegliare nessuno. Stretching in attesa che il Garmin si allinei. 3,2,1, via! Devo confessare che è la prima volta che esco così presto. Nelle vie del paese il silenzio più totale viene interrotto dal rumore di una saracinesca al cui interno "lu cane alla catena" scondinzola abbaiando al suo proprietario. L'odore del pane fresco mi inebria e mi fa pensare che forse sono fortunato ad avere un lavoro piuttosto normale. Gli operai dell'ILVA cominciano ad affollare le fermate degli autobus. Il mio pensiero prende ancora più forma.
Appena uscito dall'abitato sento quella sensazione di fresco che non provavo da diversi mesi: l'estate volge al termine. Un signore tutto imbacuccato alla guida di un trattore mi passa di fianco e, con sguardo stupito, accenna una specie di saluto misto ad un classico "ma vedi a quello, vedi".
Sorrido della cosa ed alzo gli occhi al cielo. Il nero della notte non ha cambiato tonalità, rimanendo forte e onnipresente. Il cielo è "trapunto di stelle". L'Orsa Minore, visibilissima e quasi tangibile, sembra uno di quei tracciati che vengono visualizzati dal Garmin Training Center. Cerco di capire a quanti milioni di chilometri corrisponda, ma naturalmente mi arrendo subito. Capatina allo Stadio per vedere se c'è qualche pazzo in giro. Niente. Proseguo.
Il ponte del cavalcavia mi offre la naturale visione del paesaggio notturno dell'ormai ben noto circuito podistico grottagliese "Paparazio". Fortunatamente le luci stradali, una si ed una no, funzionano ed illuminano i miei passi.
Un lieve bagliore mi avverte che il sole sta appena appena affacciandosi. E' un bagliore dapprima blu scuro, poi piano piano tendente al rosso. Guardando questo splendido spettacolo, mi piace immaginare che molto probabilmente un runner dall'altra parte del pianeta, starà finendo anche lui il suo allenamento, correndo verso casa sfruttando le ultime luci prima del tramonto. E godo nel pensare che, nonostante la distanza, io e lui abbiamo una cosa in comune: compiti fatti!
Il tempo è finito, mi tocca organizzarmi per andare a lavorare. Sono stati solo altri 10 chilometri di corsa lenta ma che mi hanno dato tante emozioni in più.
Grazie insonnia: da oggi sarai sempre la ben venuta.

altri racconti di Mario Filazzola:
"Shonna ba shonna ][Shoulder to shoulder"

Mario Filazzola

Salve sono, un grandissimo appassionato del mondo del Running.
Amo molto correre per il piacere di farlo e spesso, durante la corsa, catalizzo le emozioni che un semplice gesto o oggetto o situazione riescono a darmi. Amo anche molto scrivere. Così cerco di coniugare al meglio le 2 cose.

Quello che mi spinge a mettere "nero su bianco" le emozioni provate "in corsa" è la straordinaria possibilità di poter avere un "diario virtuale" da rileggere nel prosieguo dei miei anni e, perché no, da propinare ai miei nipotini...

Ho un blog: http://runnersgrottaglie.blogspot.com/
Da esso è tratto il post che state leggendo.

Spero sia di vostro gradimento.

Grazie per l'attenzione prestatami.



Allegati

Commenti

Racconti

un altro splendido racconto del nostro amico Runner, che sa evocare le emozioni della corsa.


ciao Mario

Public07/10/2013 07:51:31

Pensieri

Mi è capitato spesso di uscire a correre alle 5.00 del mattino, stesso orario e per lo stesso motivo di Mario. Penso e non dormo.
Caffè della moka bello zuccherato, un po' di esercizi di mobilità articolare e via. 10 km, il mio giro standard casa-mare-casa.
E'bello poter tagliare in diagonale strade normalmente impossibili da attraversare senza l'aiuto di un semaforo e incontrare comunque sul percorso sempre diverse persone: gli spazzini al lavoro, i giornalai e diversi altri podisti che corrono sul lungomare. C'è molto silenzio, ma non sono mai sola, la grande città è così, non si ferma di notte, rallenta solo un poco.
Corro, sento solo il mio respiro e il bip del lap superato, mi spiace poter fare solo un'ora, al mattino presto mi sembra sempre di correre meglio.
Mi porto dietro sempre un euro, avvicinandomi a casa il premio per la levataccia non voluta sarà un pezzo di fragrante focaccia genovese, calda di forno, da mangiare a colazione.
I pensieri hanno trovato pace, un km dopo l'altro, almeno fino alla prossima notte.

Public08/10/2013 22:03:20

correre e scrivere

Ciao Mario, mi è piaciuto così tanto leggere che, come me ami due cose correre e scrivere, adoro mettere per iscritto le mie sensazioni e i miei umori. Gli amici mi spingono a scrivere sempre ma, co tu saprai molto bene, si scrive solo quando viene "l'ispirazione".
Grazie
Olga

Public13/10/2013 20:51:15

Olga

Grazie Olga, piacerebbe anche a me leggere qualcosa di tuo. Hai un blog?

Public14/10/2013 14:15:55

PER L'AUTRICE DI PENSIERI

Beh: quasi quasi è più bello il tuo racconto del mio. Complimenti

Public14/10/2013 14:16:42

NIK

Semplicemente grazie... :)

Public14/10/2013 14:17:13


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