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07/09/2015

Il racconto di Daniele - Il sogno e l'incubo

RUNNERS&WRITERS
Anno 4 - numero 127
Lunedì 7 settembre 2015

Il sogno e l'incubo

Per ogni runner la Maratona rappresenta il sogno e l’incubo.
Un po’ come il K2 per un alpinista, dicono.

Per chi come me ha praticato atletica leggera,
ha sempre creduto in determinati valori sportivi, tanto da portarseli dietro anche nella vita di tutti i giorni,
è una gara che non può non avere posto in qualche angolo del cervello.
E’ un sogno che si sviluppa pian piano,
di pari passo (almeno nel mio caso) con la maturità non solo fisica e agonistica.
Non è Milziade che ti ordina di correrla tuo malgrado,
e non ci sarà la gloria effimera di Filippide che diviene un eroe anche senza volerlo.
La guerra del resto, non ha mai reso grande nessuno a mio parere.
A volte vivi una vita che da un momento all’altro sembra soffocarti.
Tra lavoro, responsabilità e problemi che non vorresti.
Mentre prepari questa gara, mentre corri, ti sembra di respirare libertà.
Immagini cento volte come taglierai il traguardo.
Senti che il sogno sta per diventare una realtà.

Non pensi ai dolori articolari che proverai quando la tua meccanica di corsa andrà inevitabilmente in crisi,
ai muscoli che ti diranno basta attorno al 38° chilometro.
Non badi alla tensione dei giorni che precedono la gara…
che per forza coinvolge anche chi ti sta vicino e correrà la sua personalissima corsa da casa.
Cerchi di non pensare che un piccolo infortunio,
una banale influenza negli ultimi giorni di preparazione possano vanificare tutto il lavoro svolto.
L’incubo.

Daniele Heffler

Ex 400 e 400Hs di passabile livello, ho corso su pista fino a 30 anni. Dopo una parentesi nel mondo della pallacanestro il richiamo della foresta mi ha fatto ricominciare a correre questa volta su strada anche se con risultati assai più modesti. A 46 anni ho corso la mia prima Maratona. Quest’anno il mio primo Trail. Da anni tengo un diario quasi giornaliero che imbratta quaderni, riempie hard disk e che prima o poi riporterò in un blog. In questa vita che ogni tanto sembra volermi crollare addosso, correre e scrivere mi danno un senso di pace. Ciao a tutti.



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