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15/11/2012

Il racconto di Antonio - Lettera dai maratoneti al sindaco di New York

RUNNERS&WRITERS
Anno 1 - numero 44
Giovedì 15 novembre 2012

Lettera dai maratoneti al sindaco di New York

Spettabile sindaco Bloomberg,
Le scrivo interpretando i sentimenti e i pensieri di decine di maratoneti del Friuli Venezia Giulia, giunti nella Sua (e un po’ anche nella nostra, perché New York è un patrimonio globale), martoriata città.
Lo abbiamo fatto in punta di piedi, col dolore nel cuore e le lacrime agli occhi per quello che l’uragano aveva prodotto solo a qualche isolato dai nostri hotel.
Lo abbiamo fatto informandoci, domandandoci già in Italia se fosse il caso di correre una maratona in queste condizioni, e soprattutto chiedendolo a Lei, che di questa città è il padre istituzionale.
Mercoledì scorso, quando abbiamo sentito le Sue parole in conferenza stampa, ci siamo sentiti partecipi di un progetto. Non poteva, non doveva più essere una festa sportiva, questa maratona di New York 2012. Doveva essere un segnale forte, il simbolo di un riscatto che partisse dalla fratellanza di decine di migliaia di sconosciuti, uniti dalla fatica e dalla volontà di mostrare la parte più vera e pulita di se stessi.
Abbiamo ripensato all’11 settembre, alle immagini commoventi della maratona del 2001, con il pubblico e gli atleti di tutto il mondo divisi dalle transenne ma uniti dalle stesse lacrime, la medesima consapevolezza di una missione: scrivere il primo capitolo di un nuovo libro, quello della rinascita.
Molti di noi hanno affrontato vere e proprie odissee nei cieli, sacrificato i risparmi di una vita, per raggiungere la Sua città.
Lo abbiamo fatto perché eravamo pronti a dare il nostro meglio, come i volontari che in questi giorni terribili si affannano nei quartieri senza luce, acqua e cibo. Come i poliziotti che continuano a dividere, insonni, ogni notte il paradiso della tecnologia di Uptown dall’inferno del crimine e dell’oscurità giù a Downtown. Come le rockstar che in tempi rapidissimi si sono riunite e hanno raccolto una montagna di soldi in un megaconcerto di solidarietà per le vittime di Sandy.
Tutti hanno fatto quello che nella vita sanno fare meglio: hanno scavato a mani nude, hanno vigilato, hanno suonato.
Noi sappiamo correre. Avremmo voluto correre, una volta che Lei, mercoledì scorso, ci ha detto chiaro che la Sua città aveva bisogno di questo segnale.
Dopo due giorni, però, è apparso in tv e ha dichiarato che le condizioni erano cambiate. Che la maratona, lo stesso simbolo del riscatto dopo la tragedia delle Torri gemelle, questa domenica sarebbe stata “fonte di polemiche e di divisioni”.
Non Le chiediamo tanto se non potesse deciderlo prima, di fronte alle prime immagini degli effetti devastanti di questo uragano.
Non Le chiediamo se sia stato giusto consentire ai commercianti dell’expo di incamerare tutti i guadagni della vendita del merchandising, prima di annunciare la cancellazione della corsa.
Non Le chiediamo nemmeno quale ruolo abbia giocato, in questa scelta, una corsa ben più importante, con due soli iscritti, in programma martedì prossimo con arrivo alla Casa Bianca.
Le esprimiamo solo il nostro disagio e il nostro rammarico per averci relegato, di fronte all’opinione pubblica, nel ruolo dei 47 mila ricchi, fanatici e insensibili appassionati di running. Adulti un po’ bambini, tristi non tanto per gli sfollati, ma perché domenica non potranno mettere in scena il loro spettacolino.
Sappia, invece, che dietro c’è molto di più. C’è la parte migliore delle nostre vite. Le albe di fatica, i dolori fisici, i sacrifici economici e alimentari, il tempo sottratto alle famiglie e strappato al lavoro, e spesso anche al sonno, per potersi allenare, per temprare fisico e mente.
C’è la consapevolezza che la vera vittoria non è solo di chi taglia il traguardo per primo, ma di chi ne condivide la capacità di superare i propri limiti, di dare il 110 per cento di sè.
Ecco, questo ci tenevamo a dirLe, signor sindaco. Il nostro meglio, questa domenica, sarebbe stato tanta roba. Sarebbe venuto da tutto il mondo con sudore, fatica, lacrime, cartelli e messaggi di solidarietà. Sarebbe stato un esempio, un segnale di rinascita. E non avrebbe fatto vergognare nessuno.
Non dubiti, gli occhi li abbiamo anche noi. Vediamo le Sue stesse immagini. Capiamo bene che oggi, a New York, le priorità siano altre.
Ma crediamo sia giusto ricordarLe che a uscire a testa alta da questa settimana siamo noi, non Lei. Noi eravamo disposti sin dal principio a non correrla, questa maratona. Ma di certo, una volta partiti, non ci saremmo mai ritirati.
Questo sappia, dai maratoneti del Friuli Venezia Giulia e dai loro colleghi di tutto il mondo. Con i migliori auguri di una nuova alba di speranza.
Antonio Bacci
Racconto pubblicato sul blog "Corrici sopra" il 3 novembre 2012
http://bacci-udine.blogautore.repubblica.it/


altri racconti di Antonio Bacci:
"Sesto (grado) e Sesto (al Reghena)"
"Il cielo di Lucas (e una corsa per ricordarlo)"
"Tra i maratoneti di Boston, cronache dall'inferno"

Antonio Bacci

Antonio Bacci (22 ottobre 1969), giornalista, è da sette anni a capo della redazione pordenonese del Messaggero Veneto. Podista amatore negli Azzano Runners, ha avuto la fortuna di poter correre una trentina di maratone in tutto il mondo. Felicemente sposato con Yvette, che ne minaccia il (peraltro non invidiabile) primato personale, tiene il blog "Corrici sopra" sul sito http://www.messaggeroveneto.it

http://bacci-udine.blogautore.repubblica.it/
http://twitter.com/antoniobacci69



Allegati

Commenti

New York... perché?

Bella la lettera da parte di un mio corregionale. Io capisco il rammarico che possa derivare da una costosissima maratona annullata all'ultimo momento.

Però le argomentazioni portate ad esempio mi sembrano un attimo "esagerate", del tipo: "...Molti di noi hanno affrontato vere e proprie odissee nei cieli, sacrificato i risparmi di una vita...".

Intendiamoci: ognuno è liberissimo di spendere i propri soldi come crede, però nessuno ci/vi obbliga ad andare fino a New York per correre una maratona, durante la quale è risaputo che non si corra bene (c'è troppa gente), non si farà mai il personale, la logistica è complicata e costringe a grandi attese, a levatacce per recarsi alla partenza... ecc...

Io posso capire, anche se non condivido, il fascino di correre nella grande mela. Ma vi siete chiesti quali sono le motivazioni che vi spingono ad andare li? Forse solo per ... apparenza? O per poter dire magari all'amico - che non corre mai - di "aver corso la Maratona di New York" e vedere lo stupore sul sul viso??

Ritengono che qui da noi in Italia - senza andare tanto lontano - ci siano delle belle maratone corse in altrettanto belle città.
Io parlo ahimè per sentito dire, perché per ora ho corso solo delle mezze. Però basta parlare con chi vi ha partecipato per farsi almeno un'idea.

Quindi è giusto lamentarsi con il sindaco di NY: è stata una porcata non annullarla prima, e sarebbe stata una porcata bloccare mezza città e un sacco di volontari per far correre delle persone, mentre altre sono rimaste senza casa.
Però riflettiamo un attimo sulle argomentazioni che davvero possono risultare assurde a chi ritiene che la maratona non sia un'esperienza mistica, ma un qualcosa per dimostrare a se stessi di essere in grado di raggiungere un obiettivo ... e non un modo per apparire al mondo dei supereroi.
Ma ovviamente è il mio punto di vista... :-) saluti

Public15/11/2012 13:02:28

Maratona di New York 2012

Due sintetiche considerazioni.
La lettera di Antonio Bacci è sincera ma troppo moderata, diplomatica.
Quello che penso io e moltissimi altri che hanno subito quanto accaduto è decisamente più aspro; basta leggere i social forum per averne un'idea.
Oltre Bloomberg ci si chiede quali siano state le responsabilità di NYRR e di tutti gli sponsor.
Per Antonio Petta, ne riparliamo quando preparerai una maratona e se andrai a NY. Non si parla per sentito dire.....
Ettore Augelli

Public15/11/2012 16:24:48

Due considerazioni

1) La lettera di Antonio è chiaramente più diplomatica rispetto agli altri commenti apparsi sui social forum dato che è scritta ad un sindaco e che chi la scrive è un giornalista.
2) Non capisco proprio, invece, quanto scritto da Antonio Petta: non ha mai corso una maratona né tantomeno quella di NY e parla per "sentito dire".
Io ho corso una trentina di maratone e fosse per me tornerei ogni anno a NY: nessuna gara a cui ho partecipato mi ha regalato le stesse emozioni.
Una maratona non si corre solo per fare il personale (sarebbe molto triste) e, comunque, mi ha dato più soddisfazione fare un 2.42' lì che tempi più bassi in monotone maratone altrove.
E' impossibile "farsi un'idea" senza esserci stato: correre con la pelle d'oca è una sensazione che nessuna parola potrà mai descrivere e, soprattutto, che un non-maratoneta potrà mai capire appieno.

ricci fabio15/11/2012 18:11:47

concordo

Trovo l'articolo equilibrato e sensato e per nulla diplomatico o moderato. L'eccesso non è mai positivo.
I miei pensieri più dettagliati qui:
http://enricovivian.blogspot.it/2012/11/nyc-marathon-2012-canceled.html
http://siro.millegru.it/index.php/arrivederci-ny/
Siro

Public15/11/2012 19:47:08

vota Antonio vota Antonio

Sottoscrivo Antonio !!! tutto giusto, anzi giustissimo
for president !!!!

"..odissee nei cieli, risparmi di una vita ..." ah ah ah ma vaff ..!

PS : nulla contro i fratelli friulani che adoro e pure la mia ragazza è friulana

Public15/11/2012 20:30:14

maratona di New York 2012

trova la lettera di A.Bacci bellissima , forse un pò troppo diplomatica ma, si sa che certe cosenon si possono dire, soprattutto se legate ad un fattore finanziario. Io sono una runner di 73 anni e per me questa sarebbe stata l'8^ volta che correvo la maratona di N.Y., che ho vinto per due volte , naturalmente nella mia categoria. Io sono nmolto delusa ed arrabbiata poichè oltre ai soldi spesi, io non posso dire che sarà per il prossimo anno, data la mia età ,in ogni momento potrei dover appendere le scarpe al chiodo! In ogni caso BRAVO BACCI!!!!!!!!!

Public15/11/2012 21:20:34

NY

Buongiorno

Lettera pacata ed esprime il tuo stato d'animo, dopo di che noi continuiamo a correre e lui a fare il sindaco di NY.

Per certi versi non farei mai cambio..

Public16/11/2012 08:53:10

Maratona NY

io dico solo una cosa ....
lasciando ad ogni corridore le motivazioni o meno di correre la maratona di NY .... personalmente non ci andrei ...
E' ovvio il motivo che ha portato a questa decisione che sarebbe dovuta essere presa almeno 3 o 4 giorni prima ..... si chiama buisness .... vi immaginate voi cosa sarebbe accaduto annullando l'evento prima che i maratoneti fossero partiti/ arrivati a NY !!!!! Agenzie di volo ... Agenzie di Viaggio ... Alberghi ... ristoranti .... Expo .... e chi più ne ha ne metta ...
Tutto il mondo è paese .....

Public16/11/2012 10:25:08

Maratona NY

Sempre io di prima ...
dimenticavo domenica la Maratona di Livorno è stata annullata a causa del tempo ....
E' vero che per mettere in ginocchio un città degli USA ci vuole un super uragano e da noi bastano 2 ore di semplice pioggia .... ma la scelta fatta a livorno la trovo molto responsabile ...

Public16/11/2012 10:30:58

E invece io appoggio Antonio Petta.

Ho corso 2 volte a NY. Ho corso una dozzina di maratone in giro per l'Italia e il mondo. Certamente la Big Apple è unica ed emozionante come nessuna. In questo do ragione a Fabio Ricci. La Maratona di NY è la festa mondiale della Maratona e proprio per questo credo che correrla qs. anno non avrebbe avuto lo stesso clima festante. Comprendo le lamentele di chi si è dannato fino all'ultimo per riuscire ad arrivare a NY per correre (ho un ventina di amici runners in qs condizioni) e si è sentito raggirato dal comportamento di Bloomberg, del NYRR e del resto degli sponsor ed organizzatori. Più d'uno ha ipotizzato che ci sia stato dolo in quello (venite, spendete ancora, dimenticatevi di qualsiasi rimborso). Ma qs perché siamo Italiani. Pensiamo sempre che l'altro voglia truffarci... A NY nei gg immediatamente successivi alla conferma che la Maratona si sarebbe corsa comunque è scoppiatta una polemica infinita sull'opportunità che si svolgesse. Il NY Post ha attaccato frontalmente il Sindaco e il NYRR sostenendo che con quella scelta avrebbero sottratto risorse (generatori di corrente usati Central Park invece che nel down town), personale (Polizia e volontari), tempo (interruzione delle azioni di soccorso) alla vera priorità della città in quel momento (rimediare in danni dell'uragano). La domanda è: Voi nei panni del Sindaco a quale delle due scelte avreste dato maggior importanza? La Maratona si corre una volta l'anno. La città la si amministra per i restanti 364 gg....

Public16/11/2012 10:37:52

New York

New York è una vecchia storia: la biografia dell'opportunità e dell'apparenza. Purtroppo, ed è questa la cosa che più mi rattrista, le tue belle e giuste parole arriveranno al Signor Sindaco forti e chiare ma saranno bloccate dai neuroni addetti alla zona 'fregatene' del suo esimio cervello.
L'importante è che "Le albe di fatica, i dolori fisici, i sacrifici economici e alimentari, il tempo sottratto alle famiglie e strappato al lavoro, e spesso anche al sonno, per potersi allenare, per temprare fisico e mente." non sono persi ma acquistano perfino più spessore.
Una lettera dignitosa e giusta, te ne ringrazio.

Public16/11/2012 15:28:40

Una lettera che spero non venga mai letta dagli Americani

Vivo a Washington D.C. da circa tre anni, e sono uno di quelli a cui l'uragano Sandy ha tolto la luce per quasi tre giorni. Sono stato molto fortunato. Nessun danno di sorta, e sono tornato al lavoro subito.
Ho letto la lettera due volte, giusto per cercare di "leggere" quello che forse mi e' sfuggito, ma ci ho trovato esclusivamente l'egoismo di una persona delusa per aver perso qualche centinaio di euro in merchandising, e l'occasione aspettata per tanto tempo. Al 16 Novembre, ci sono ancora tante persone senza casa ed energia elettrica, e trovo decisamente fuori luogo l'accostamento di un evento naturale ad uno terroristico. I due eventi non hanno nessuna relazione tra loro, e non comprendo l'uso di parole come "rinascita", e "parte vera e pulita". Lo spieghi a quelle persone che hanno perso tutto. Il Sindaco ha probabilmente commesso un errore (e lasciamo perdere le solite speculazioni all'italiana maniera), ma il nostro Bacci non e' stato certo da meno. Anzi, dimostra tanta, pure troppa insensibilita', costruendo una polemica a distanza che negli States nessuno si e' mai sognato di iniziare. Forse dovremmo fargli presente che anche dalla California o dalle Hawaii si spendono tanti soldi e tempo per partecipare alla maratona, ma non mi risulta che nessuno, a nome di tutti i runners dello stato o regione, si sia messo a scrivere una lettera di protesta al sindaco. Scrive al passato, quando ancora a NY e in NJ si sta lavorando, e forse non sa che tanti dei runners americani hanno sfruttato i giorni a NY per aiutare gli sfollati. Se ci fosse stato un evento simile a Roma, e il Sindaco avesse detto che la maratona si sarebbe fatta, avrebbe scritto la stessa lettera?
Cordialmente
Fabio

Public16/11/2012 15:39:13

Maratona di New York 2012

Trovo la lettera di Antonio molto banale e per niente realistica. Se il sindaco ha ritenuto opportuno non far disputare la gara è perchè ci sono stati dei morti a causa dell'uragano e tutto il resto passa in secondo piano!!!! Capisco la passione della corsa,ma nella vita ci sono cose e situazioni che contano di +.........

Public16/11/2012 19:23:22

NON Maratona di NY

Condivido con molti la passione per la corsa pero' con gli occhi di chi guarda da lontano ...posso solo incitare a NON andarci piu' a NY, a privare di tutto questo"romanticismo " manifestazioni che sono solamente un enorme immenso business!.Svegliatevi ragazzi di tutte le eta'! Piu' che dal sindaco di NY siete stati truffati dalle Agenzie di Viaggio e se continuerete ad alimentare questo mercato siete voi un non senso!.
orietta.poles@tin.it

Public16/11/2012 21:03:45

BRAVO ANTONIO

CON MOLTA DIPLOMAZIA HAI SINTETIZZATO IL MALOUMORE DEI NON PARTECIPANTI,CON IL RISPETTO DI TUTTI" SAREBBE STATO" MOLTO PIU'SERIO ANULLARE LA MARATONA GIORNI PRIMA E NON IL VENERDI'SERA.SPERO CHE QUALCUNO VENGA INCONTRO X IL PROSSIMO HANNO AI MOLTI CHE CON SACRIFICI HANNO INTRAPESO QUESTA AVVENTURA
SALUTI BRUNO

Public17/11/2012 15:07:12


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