15/02/2013
Prendo appuntamento con il medico sportivo, benché consapevole che da 18 anni non gareggio più, vado con l’aria di uno che inizia ad andare a scuola in prima elementare. Entro nello studio con in mano il contenitore delle urine e nell’altra mano il biglietto da visita dello studio medico.
Al banco la segretaria mi osserva dandomi il benvenuto con un cenno della mano destra. La sinistra era impegnata a stringere la cornetta del telefono fisso. Mi siedo e comincio ad osservare vetrinette piene di oggetti farmaceutici e sportivi degli anni 40-50. Li guardavo e mi dicevo: carini! Questi personaggi della seconda guerra mondiale dovevano essere delle leggende per poter curare gli atleti che gareggiavano e vincevano in condizioni più difficili di quelle nostrane…
Hai voglia a paragonare gli sterrati di allora con l’asfalto, seppur sfaldato, dei nostri giorni!! Niente da fare!! Paragoni improponibili, eppure erano capaci di volare, lanciare e saltare come farfalle leggere… Una voce mi distrae, la segretaria mi chiama per andare a fare la visita medica. Distolgo lo sguardo da li e tra pensieri malinconici mi avvio verso la stanza ove è il medico. Entro e mi torna in mente la prova al “cicloergometro” fatta 18 anni addietro…
Ahi…Un dolore si fa vivo nella coscia…Lo sforzo, eccolo, lo sforzo!! Lo SFORZO!!! Il dottore ogni due minuti alza di 50 punti la soglia dei watt…50, 100, 150…Le gambe cominciano ad esaurirsi, il battito sempre più frenetico, la pressione sale e si stabilizza…Poi il recupero…Ah…Maledetto sia lo sforzo! Eppure cosa rimane da fare per ritornare sulla strada a ripercorrere i bei tempi in cui tiravi come un cavallino perso nella campagna romana...
Oh, però, ivi giunto alla realtà…Toh! Guardo la cartella medica, responso del medico: ritorni per esami più approfonditi quindi ecografia e holter…
Ah, ecco…pareva strano che già mi firmassero il certificato di agonismo…Tocca ritornare…
Ma, ecco…la mente mi torna agli oggetti visti nella vetrinetta e mi nasce spontanea la domanda: Ma quegli uomini volavano senza sapere che potevano rischiare? E senza Holter, senza ecografia, senza cicloergometro come facevano?
Potenza della natura che fa l’uomo genio e forza atletica!!! Misteri della vita…Ah…La mente ora è sgombra dai mille dubbi che mi assalivano fino a poco fa.
Il racconto di Marathoner - Pensieri in visita medico-sportiva
RUNNERS&WRITERS
Anno 2 - numero 55
Venerdì 15 febbraio 2013
Anno 2 - numero 55
Venerdì 15 febbraio 2013
Pensieri in visita medico - sportiva
Dopo cinque-sei mesi di allenamenti seguendo una tabella rimediata sulla rivista “CORRERE” e una tabella in fotocopia che mi ha dato un amico podista decido che, poiché riuscivo a fare 5 tratti di 5 km l’uno per un totale di 25 km, è arrivato il momento di fare una bella visita medica per poter partecipare a qualche gara.Prendo appuntamento con il medico sportivo, benché consapevole che da 18 anni non gareggio più, vado con l’aria di uno che inizia ad andare a scuola in prima elementare. Entro nello studio con in mano il contenitore delle urine e nell’altra mano il biglietto da visita dello studio medico.
Al banco la segretaria mi osserva dandomi il benvenuto con un cenno della mano destra. La sinistra era impegnata a stringere la cornetta del telefono fisso. Mi siedo e comincio ad osservare vetrinette piene di oggetti farmaceutici e sportivi degli anni 40-50. Li guardavo e mi dicevo: carini! Questi personaggi della seconda guerra mondiale dovevano essere delle leggende per poter curare gli atleti che gareggiavano e vincevano in condizioni più difficili di quelle nostrane…
Hai voglia a paragonare gli sterrati di allora con l’asfalto, seppur sfaldato, dei nostri giorni!! Niente da fare!! Paragoni improponibili, eppure erano capaci di volare, lanciare e saltare come farfalle leggere… Una voce mi distrae, la segretaria mi chiama per andare a fare la visita medica. Distolgo lo sguardo da li e tra pensieri malinconici mi avvio verso la stanza ove è il medico. Entro e mi torna in mente la prova al “cicloergometro” fatta 18 anni addietro…
Ahi…Un dolore si fa vivo nella coscia…Lo sforzo, eccolo, lo sforzo!! Lo SFORZO!!! Il dottore ogni due minuti alza di 50 punti la soglia dei watt…50, 100, 150…Le gambe cominciano ad esaurirsi, il battito sempre più frenetico, la pressione sale e si stabilizza…Poi il recupero…Ah…Maledetto sia lo sforzo! Eppure cosa rimane da fare per ritornare sulla strada a ripercorrere i bei tempi in cui tiravi come un cavallino perso nella campagna romana...
Oh, però, ivi giunto alla realtà…Toh! Guardo la cartella medica, responso del medico: ritorni per esami più approfonditi quindi ecografia e holter…
Ah, ecco…pareva strano che già mi firmassero il certificato di agonismo…Tocca ritornare…
Ma, ecco…la mente mi torna agli oggetti visti nella vetrinetta e mi nasce spontanea la domanda: Ma quegli uomini volavano senza sapere che potevano rischiare? E senza Holter, senza ecografia, senza cicloergometro come facevano?
Potenza della natura che fa l’uomo genio e forza atletica!!! Misteri della vita…Ah…La mente ora è sgombra dai mille dubbi che mi assalivano fino a poco fa.
Giancarlo - Marathoner
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