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05/02/2015

Il racconto di Giorgio - 50 passi

RUNNERS&WRITERS
Anno 4 - numero 112
Giovedì 5 febbraio 2015

50 passi

La stesura di questo testo è iniziata ad aprile 2009 in un piccolo patio antistante la camera dove io e mia moglie alloggiavamo in un villaggio turistico di Boavista. Lei dormiva ed io, sul retro di alcune fotocopie dell’hotel che pubblicizzavano le escursioni, ho iniziato a scrivere quello che inizialmente era il testo di un e-mail che dovevo inviare a Fabiola de Clerq che oltre ad essere una brava scrittrice è la presidente dell’ABA, associazione bulimia ed anoressia. Mi ero infatti portato con me alcuni suoi libri da leggere in vacanza e mi aveva molto colpito la sua storia ed in particolare il modo in cui era riuscita a reagire uscendo dal tunnel dell’anoressia e bulimia ed ha messo a disposizione di tutti la sua esperienza personale fondando questa associazione che cura le persone che soffrono di disturbi alimentari con sedi in tutta Italia. Le volevo chiedere un consiglio ma soprattutto un aiuto per la situazione che stavo vivendo. L’e-mail è diventata così lunga che invece di poche righe avevo scritto almeno una decina di pagine con il risultato che questa mail non è più partita e l’ho sostituita con un messaggio via FB alla quale Fabiola ha fatto seguito con un invito per una consulenza a Milano, consulenza mai avvenuta. Così la mail è stata la base per un manoscritto che però al ritorno dalla vacanza ha giaciuto per mesi sulla scrivania senza avere un seguito e quei fogli scritti quasi come una liberazione sono stati sul punto di essere stracciati. I mesi intanto sono trascorsi e tante cose sono successe e l’idea del libro accantonata anche se tante volte ho provato a riprendere quei fogli ma ogni volta dovevo smettere dopo pochi minuti poiché era diventato troppo doloroso e non riuscivo a resistere all’emozione. Le intenzioni iniziali erano di un libro che parlasse prettamente di anoressia, di che cosa comporta in chi ne è colpito ed in chi sta a fianco. Doveva servire ad aiutare chi aveva un figlio, un compagno, un amico od un parente che ne soffriva ma poi mi sono chiesto quali competenze potevo avere per scrivere su di un argomento così delicato dove anche le parole dette o scritte potevano avere un grosso significato ed a volte mal interpretate. Inoltre un libro di questo tipo implicava oltre che competenza anche un certo grado di conoscenza di tanti casi simili per allargare l’orizzonte ed essere più esaustivo. La platea dei lettori inoltre sarebbe stata molto limitata e selezionata ed il libro sarebbe diventato molto pesante per il lettore comune. Dopo esattamente quattro anni, nell’aprile 2013, sempre mentre soggiornavo sempre a Boavista ed ero seduto a contemplare il mare stupendo che mi si parava davanti, ho sentito come una voce dentro che mi ha esortato a riprendere il mio manoscritto. Non avevo portato con me i famosi fogli che giacevano sulla scrivania per cui ho ripreso a scrivere ex-novo modificando però nel contempo sia la struttura, sia il titolo, sia il metodo di esposizione. Da quella mattina, tutti i giorni presto andavo lì, prendevo un caffè e scrivevo pagine su pagine scrivendo non più una storia sull’anoressia ma un romanzo che parla di una storia d’amore e che col tempo è diventato un romanzo sull’amore, sulla forza dell’amore e su come tutti noi lo viviamo per cui l’amore stesso diventa il protagonista assoluto del libro. Con l’intento di renderlo più agevole al lettore l’ho scritto in forma molto semplice usando il linguaggio di tutti i giorni e nella forma di una chiacchierata tra i due protagonisti immaginandomi di essere seduto al tavolino di un bar a parlare con un amico e raccontare la mia storia. Così la dolorosa storia di anoressia che viene descritta al centro della chiacchierata diventa meno ostica e più agevole da superare per chi legge e chi saprà andare avanti nel racconto troverà un segnale di speranza e capirà che è sempre l’amore che ci guida in ogni nostra azione quotidiana, l’amore quello con la A maiuscola, quello che tutti dovrebbero incontrare e nella vita e senza il quale non possiamo dire di avere vissuto veramente, l’amore disinteressato, quello che si da senza chiedere niente in cambio solo per il piacere di donarci completamente a qualcuno per poi essere felici dentro per essere riusciti ad esprimerlo lasciando da parte l’orgoglio e la paura di scoprirci troppo, la paura di una delusione od un tradimento, donarci completamente al partner. Non posso parlare nel dettaglio della storia, anzi delle due storie d’amore che si intrecciano per non togliere il gusto e la sorpresa ma in breve posso dire che il protagonista principale Guido, per una serie di accadimenti approda nell’isola paradisiaca di Boavista dove incontra l’altro protagonista Andrea che invece abita lì da diverso tempo. I due col tempo diventano amici e seduti in un tavolo del ristorante, che entrambi frequentano ,si raccontano le rispettive storie, anzi più che altro è Andrea che racconta la sua ed inizia un lungo viaggio fatto di amore, di dolore, di malattia che però obbliga Guido per la prima volta in vita sua a guardarsi veramente dentro e ad interrogarsi sulla sua esistenza, sui suoi sentimenti e sul suo modo di amare. Guido è costretto a riconsiderare tutta la sua vita e capisce che la meta del suo viaggio non è più Boavista ma sé stesso e proprio lui che non ha mai amato comincia ad imparare cos’è l’amore.
Poiché il libro è autobiografico, non ho voluto che nessuno mi modificasse anche una sola riga perché ogni frase me la sento mia e nasce da un’emozione vera e non mi interessa se dal punto di vista lessicale non è perfetta ma il mio scopo è quello che il romanzo arrivi dritto al cuore e che faccia provare delle emozioni. Se anche uno solo si sarà emozionato io sarò molto contento. Poiché il mio scopo non è quello di guadagnarci, l’ho fatto pubblicare a mie spese presso una tipografia ed il ricavato, tolte le spese, sarà devoluto ai bambini di strada di Boavista.
Il libro è ad offerta libera con un minimo di 10 euro per consentirmi di dare un certo importo a questi bambini per cui se qualcuno vuole dare di più od acquistare più libri, i bambini ringraziano.

altri racconti di Giorgio: Il racconto di Giorgio - Il filo di An

Giorgio Salmi

Giorgio Salmi nasce a Ferrara il 31 luglio 1955.

Ex Bancario, trascorre lunghi periodi nell’isola di Boavista (Arcipelago di Capo Verde) dove svolge a titolo gratuito l’attività di guida turistica e porta i turisti di tutte le nazionalità a visitare in bicicletta i luoghi più belli e meno accessibili dell’isola sposando un concetto di turismo alternativo ed ecologico che non altera l’ecosistema esistente.

Alla sua prima esperienza come scrittore, ha usato la struttura del romanzo d’amore per affrontare alcuni temi di difficile interpretazione e per raccontare la sua esperienza di vita il tutto teso allo scopo principale di rivolgere un’inno totale all’AMORE.



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