anno 2012

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13/12/2012

Pizzowhat di Correre - Numero 338 - Dicembre 2012 - Una medaglia per Bloomberg

PIZZOWHAT
Numero 338
Dicembre 2012

Una medaglia per Bloomberg
Mi chiese com’era andata, ed al mio allenatore risposi che non era stato tanto peggio di certi allenamenti. Lo sforzo in un’afosa “indian summer”, estesa quel giorno di fine ottobre del 1984 in tutto il nord est americano, l’avevo sostenuto altre volte svolgendo impegnative sedute nella cappa umida e odorante di barbabietole macerate nella periferia di Ferrara. Quei massacranti allenamenti erano parte della mia corsa privata, fatta di moltissimi chilometri, di copiose sudate, di mal di gambe che attenuavo con impacchi di ghiaccio. Completare la maratona, sotto gli occhi critici di tutti, attenti alla prestazione, ai passaggi, alla classica finale, era invece la parte pubblica, la cosiddetta punta dell’iceberg.
Per questo sforzo mi veniva appesa al collo la medaglia, a suggellare l’impegno profuso nel percorrere 42195 metri. E proprio a New York, esibire la medaglia all’indomani della maratona, è sempre stato un atteggiamento riconosciuto con particolare effetto ed affetto.
Quest’anno però nessuno ha messo al collo una medaglia, anche se numerosi podisti l’hanno ugualmente ritirata. E’ vero che la medaglia si può intendere come una ricompensa per gli allenamenti profusi, per i sacrifici sostenuti, per tante aspirazioni e sogni andati in fumo a causa di una decisione molto discutibile, sicuramente avventata e presa con estrema superficialità.
Molte medaglie non sono state però ritirate, secondo me giustamente. La medaglia appartiene a chi l’ha conquistata sul campo. Nessun podista appenderebbe sulla bacheca una medaglia ricevuta anche in caso di ritiro. Non è conquistata.
Quella che doveva essere distribuita il 4 novembre ha addirittura il senso della beffa. Beffati i corridori, nel loro intimo, nelle loro speranze, nella loro semplice voglia di correre nonostante tutto, uragano compreso. Settantacinque grammi di quel metallo appeso ad un nastro hanno quindi un certo peso, quasi quattro tonnellate. Settantacinque grammi moltiplicati per cinquantamila fanno anche un bell’ingombro, che potrebbe di certo infastidire. Cinquantamila medaglie tintinnanti fanno anche un certo rumore, specialmente nelle giornate ventose.
Se ogni maratoneta avesse appeso la propria medaglia alla ringhiera di Gracie Mansion, il sindaco qualche rimorso per quell’avventata decisione l’avrebbe di certo, e l’incessante tintinnio gli ricorderebbe che ogni scelta comporta degli effetti.

Orlando


Commenti


...per stemperare una polemica senza fine
Ci saranno tanti punti di vista quanti saranno i commenti lasciati. Prendiamo solo atto che anche Bloomberg ha avuto il suo. Si tratta poi di vedere se, con il senno di poi, sia stato soddisfatto e sicuro di avere agito nel migliore dei modi, sia quando ha confermato lo svolgimento della maratona, sia quando l'ha cancellata. In chi ha "subito" la cancellazione deve solo prevalere la solidarietà verso le vittime di Sandy.
Da Fedeli Ilaria il 19/12/2012 20:24


Si continua a non capire
Se non l'avesse annullata si sarebbe urlato al sacrilegio. L'ha annullata e si critica che l'abbia fatto in ritardo. "Come la fai la sbagli" si dice dalle mie parti. Presumo che lui stesso sia stato il primo a rendersi conto dell'errore, ma a quel punto cosa avrebbe dovuto fare? Farla correre o annullarla? Dovremmo concentrarci sul fatto che la decisione e' stata giusta, non come ci si e' arrivati.
Di questa polemica se ne parla soltanto all'estero, e come ho gia' avuto modo di esprimere in un altro post, c'e' gente che e' partita dalla California o dalle Hawaii per partecipare alla maratona. Gente che ha sudato una vita, e con lo stesso numero di ore di volo. Gente che ha speso i propri risparmi come gli italiani, che davanti ad una simile indecisione magari avranno storto pure il muso, ma che davanti alla realta' si sono concentrati soltanto sul fatto che la decisione finale e' stata quella giusta.
Mi ricorda tanto cosa succede a Roma con il Sindaco Alemanno. Arriva la tempesta perfetta, vittime e danni, e si rimprovera il Sindaco di non aver allertato gli enti competenti. Poi, quando finalmente lo fa sulla base delle previsioni meteo, lo si accusa di falso allarmismo. Dopo Spaghetti, Chitarra e Mandolino, suggerisco di aggiungere anche Polemica. Su questo siamo campioni imbattibili.
Fabio il 19/12/2012 19:46


Tempistica e leggerezza
Confermo: in Bloomberg ho rilevato mancanza di tempistica ma soprattutto leggerezza nel confermare lo svolgimento della maratona subito dopo Sandy. Bastava lasciare aperta la possibilità che NON si svolgesse, e sarebbe poi stato più semplice per chi era a NY accettare la decisione.
Resta il fatto che il ritiro della medaglia di una competizione non svolta, e per di più annullata con quelle modalità, per me non ha senso. Averla consegnata a Bloomberg avrebbe “premiato” ironicamente la sua leggerezza nel prendere la decisione non di annullare, ma di confermare, nonostante tutto.
Da Pizzolato Orlando il 17/12/2012 16:43


Neanch'io ho capito bene, allora
Dalla risposta di Orlando effettivamente è così, il problema è stato la non tempestività della decisione.
Ma dall'articolo si capiva tutt'altro, anche rileggendolo. Sembra che il problema sia stato non farla e basta.
Da Public il 17/12/2012 15:15


non capisco bene
Non credo che Orlando si riferisca alla decisione di non correre la maratona (decisione sacrosanta) ma piuttosto alla tempistica con cui tale decisione è stata presa. Non ci volevano scienziati per capire che la maratona doveva essere annullata
marcomenche@hotmail.com il 17/12/2012 15:04


Una medaglia per Bloomberg
E'quello che affermo anch'io. Era evidente, già martedì mattina quando Sandy era appena oltre lo stato di NY, che la maratona non si doveva fare. Le priorità erano tutt'altre che richiamare a Manhattan i podisti da tutto il mondo invitandoli a correre la maratona.
orlando@orlandopizzolato.com il 17/12/2012 13:43

Una medaglia
per Bloomberg
Accidenti, capisco anche il risentimento e lo sconforto di chi dopo mesi di preparazione e duro lavoro si trova impossibilitato a realizzare il proprio sogno. E capisco pure il disagio di chi faceva parte di qualche organizzazione che porta i podisti a correre a New York.
Ma la vita è fatta di priorità, caro Orlando.
Dopo la devastazione di Sandy, con l'organizzazione dei soccorsi che ancora si faceva attendere in varie zone della città, sbattere in faccia uno sforzo organizzativo come quello della maratona sarebbe stata una beffa intollerabile per chi si ritrovava ancora senza servizi essenziali. Un sindaco certe decisioni le deve prendere, in base alle priorità, appunto, e di certo la soddisfazione dei podisti ha una priorità ben più bassa rispetto a certi disastri. Occorre farsene una ragione e non pensare che i propri hobby, per quanto alimentati da passioni fortissime, valgano più di ogni altra cosa.
Da Public il 17/12/2012 13:25


una medaglia per Bloomberg
..ritirare una medaglia senza aver corso mi sembra davvero trieste.. faccio parte anch'io di quelli beffati da sandy e l'unica colpa che mi permetto di fare a Bloomberg e di aver aspettato troppo ad annullare la maratona, e anche vero che speravano fino alla fine di poter riuscire ..loro che sono tanto abituati al"the show must go on" ma non questa volta, mancava l'appoggio di tutti newyorkese e la maratona da sempre e anche una grande festa per tutta la città
io personalmente non mi sarei sentita al mio agio correre in mezzo questa tragedia.. e la medaglia la ritiro prossimo anno dopo aver corso i miei 42km
Da Public il 17/12/2012 08:36

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