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29/06/2013

Il racconto di Mario - Il metodo “Pizzolato Strummer” - Terza Parte



RUNNERS&WRITERS
Anno 2 - numero 77
Sabato 29 giugno 2013

Il metodo "Pizzolato Strummer" - Terza parte

Con un po’ di inerzia eccoci pronti a tirare le somme del poliedrico lavoro svolto! La prestazione Madrilena.

capitolo #3
La sureña
28 aprile 2013
h 8.29, Madrid Plaza de Colòn
5°C

...dopo l’inquieta ricerca di un bar per brioche e caffè, per inciso l’unico trovato è stato un strano market gestito da pingui equadoregni dove al posto della marmellata i cornetti contenevano “mantequilla” (burro), aver perso un po’ l’orientamento e seguito gruppetti sparuti di presunti colleghi in un’algida domenica mattina madrilena, abbiamo raggiunto il luogo di partenza!
A rassicurarci sull’esattezza della location c’è una folla oceanica: alcuni coraggiosi in canotta e calzoncini, altri in tuta, altri ancora travestiti da clown...
Noi ci posizioniamo tra i pavidi abbigliati in tenuta artica come durante gli allenamenti invernali, più un bel giaccone per non raffreddarci nell’attesa prima del via, quando indosseremo i nostri fantastici sacchi della munnezza recuperati da munifici birrerie/sponsor la sera prima.
A tal proposito una fidanzata ci accompagna, eroica, con un trolley vuoto col quale porterà via i capi in esubero al momento della nostra dipartita e per riconsegnarceli all’arrivo... che straordinaria logistica... ah noi italiani!... ah le quote rosa!
... l’ottimo caffè tracannato poco fa inizia a dare i suoi effetti lassativi e mi metto in coda per il bagno. La generosa batteria di toilette non basta a smaltire la straordinaria emozione di tutti questi atleti e la coda è davvero importante, fotografi ufficiali mi scattano pure una foto nel frattempo! paziento per fortuna solo pochi minuti ed è il mio turno; tutto liscio fino al momento finale quando mi accordo che : la carta igienica è ovviamente finita. Forse vi sareste fatti prendere dal panico, ma Mac Gyver mi ha insegnato che ci sono sempre risorse inaspettate. Pervaso comunque da un certo sconforto... ebbene sì, mi servo del rotolo! i prossimi capi tecnici da gara che confezioneremo avranno una pochette per fazzoletti di carta: “la gara inizia prima del via e non finisce sotto lo striscione” dice il saggio.
Valentina, la generosa fidanzata ci saluta e ritorna in ostello, portando con sè il rumoroso trolley, quasi come un cavallo trotterella per le vie di Madrid, e vista l’ora e la città deserta, il timore di un gavettone di liquidi non ben identificati è più che giustificato... alla fine tutto bene.
In Plaza de Colòn si stende un silenzio surreale, dalle prime posizioni fino a noi, 2 minuti di raccoglimento per le vittime di Boston. Poi il VIA. Passano 9 minuti prima che lo attraversiamo anche noi, ma tanto per il tempo netto c’è il cip!>br> Dopo le prime falcate incontriamo un italiano che ci consiglia di andare piano, è alla sua terza maratona, non ha un fisico da campione, intendo dire, è meno credibile di noi, quindi dopo un po’ allunghiamo leggermente.
Le cinquine chilometriche sono scandite dai concerti perchè, non ha caso, siamo ad una R&R Marathon!
Effettivamente la musica è una bella energia, la temperatura è ottima e così abbandoniamo il soft shell dei sacchi neri!
Siamo in 4 ma al 16° km come previsto uno di noi ci lascerà per completare la mezza. In compenso i suoi 5 km finali sono velocissimi e chiude in 2h.
Pause idriche. Rifornimento e scarico, si susseguono ma il numero è dalla nostra: la signora spasseggiante il cagnolino per la pisciatina mattutina non può che rassegnarsi a lasciargli condividere lo stesso nostro albero!
Staffetta di barrette energetiche mentre commentiamo la variegata altimetria del percorso: questa in effetti è stata un po’ una leggerezza, Madrid non è proprio in piano!
In Calle Fuencarral Raquel, la moglie dell’inge, scende dall’ostello e constata en passant il nostro buon stato di salute.
La nostra livrea animata dal motto “beer and run” riceve consensi internazionali, e noi per ora sogniamo il momento, tra circa 2 ore, in cui potremo assaporare la beneamata bibita.
Entriamo nel parco, dove strategicamente è stato collocato il famigerato 30° km!!! “en el caso de fallos drásticos están en el parque, calan los pantalones y que hemos visto hemos visto*“ avrà pensato il previdente tracciatore. Al punto ristoro facciamo scorta di Power bar, in realtà bustine di melassa zuccherina, che ci alimenteranno nel finale. Una voce con accento de Roma esclama, “è mo’ che iniziamo a contà i morti”! in effetti negli ultimi strappetti di salita abbiamo notato gente sdraiata dai crampi e i quelli che proprio dicono basta. Ci stupiamo della nostra freschezza, il ritmo imposto dal nostro tecnico, l’ingegner B, è perfetto e ci permettiamo di continuare ad accelerare, quando come in un sogno vediamo dei grossi palloncini azzurri: “... è la fine, siamo in paradiso?” poi capiamo che sono le staffette del passo 5h... li superiamo.
... state pensando che siamo un po’ poco Strummer fin qui vero? beh le tre sere precedenti, esclusa la vigilia, sono state super Strummer! Accompagnati dalla nostra local, Eva, abbiamo visto e ci siamo sgolati pinte** di birre nei peggiori bar di Madrid, e l’apporto di sali e carboidrati ora torna a nostro favore!
...appaiono altri palloncini azzurri, 4h 30’ , superiamo anche questi, sempre più morale!
Il dott. C lamenta l’errore di non essere andato per prudenza e scrupolo alla “fiesta” anche il sabato prima della gara, dal momento che non ha comunque chiuso occhio. Sfiduciato al mattino che sarebbe riuscito a partire è ora con noi al 35°km! Il metodo ha forgiato anche la nostra volontà!
Guardiamo attorno a noi dei ragazzi in roller che spruzzano sulle gambe di chi li chiama un’ignota sostanza, ovviamente li chiamiamo e sperimentiamo, è ghiaccio e ci allevia un po’ la tensione ai muscoli. Più tardi li richiameremo, ma il servizio offrirà vaselina, e non ci sentiamo ancora pronti, decliniamo!
Mancano 2 km quando vediamo un maratoneta in infradito di papiro. Dubitiamo di iniziare ad avere le allucinazioni... Il pubblico si infoltisce, assiepato sulle transenne, ed ecco i nostri supporter! Hanno cercato in metro di incrociarci più volte ma siamo stati trooooppo veloci!
Appare Parco del Buen Retiro (quale luogo migliore!), siamo all’arrivo, senza guardare il nostro cronometro, a testa alta, come suggeritoci il giorno prima da un ultramaratoneta de Torino, Mauro, tutti e tre insieme, raggianti, tagliamo finalmente il traguardo.
: )))
Per la cronaca siamo partiti con un ritmo molto lento, 6’ 40” per arrivare gradualmente a 5’ 37”... bhe sì ancora molto lento!
Chiudiamo la prestazione compatti con un tempo netto di 4h 10’ 37”, ovviamente il nostro BP!
Ringraziamo Orlando, Ilaria, la Strummer Fundation, Lo Sbarco, i nostri supporters, e la Sureña, questa birreria Spagnola che offre grandi quantità di birra a un piccolo prezzo: impariamo ad aiutare di più la cultura per lo sport anche in Italia.
...to be continued!

* “in caso di drastici cedimenti siamo nel parco, calano le braghe e chi si è visto s’è visto”
** ricordiamo che 1 pinta = 0,56826125 litri


...
  • Il metodo “Pizzolato Strummer” - Prima Parte - Mario Ginevro (25 ottobre 2012)
  • Il metodo “Pizzolato Strummer” - Seconda Parte - Mario Ginevro (25 aprile 2013)
  • Mario Ginevro

    Mario Ginevro: sono un trentenne, corro per divertimento e con tre amici mi sto approcciando all'obiettivo della Maratona, precisamente Madrid 2013.
    Durante la ricerca di informazioni sull'argomento sono capitato anche in questo sito, scoprendo tra l'altro la interessante sezione "Runners and writers".
    Orlando è casualmente co-ispiratore di questo nostro progetto 42 km 195m, ecco perché ho pensato di scrivere questo pezzo...



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