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31/05/2022

Il racconto di Michele - Grosseto, maggio 2022

RUNNERS&WRITERS
Anno 10 - numero 185
Martedì 31 maggio 2022

Grosseto, maggio 2022

55 Eroi ed Eroine. Sì, eravamo veramente tanti, a Grosseto! Già alla Cerimonia di apertura avevamo dato nell'occhio, poiché eravamo tutti vestiti con la nostra polo rossa, formavamo un lungo serpentone splendente, sventolavamo orgogliosamente le nostre bandiere rosso fuoco con la maestosa croce bianca al centro e suonavamo le nostre campane. Le campane della Svizzera, che avrebbero accompagnato noi e anche gli altri atleti partecipanti alle competizioni! Che gioiosa ed emozionante atmosfera si respirava! Io tenevo in alto il cartello con sopra la nostra bandiera, fiero di essere parte della nazionale svizzera dei Master. La mia espressione lasciava trasparire cosa sentivo nell'inconscio. Quando ci distribuimmo tutti nella piazza principale di Grosseto, il Sindaco diede inizio ai Giochi, fu cantato l'inno italiano e quello dei campionati di Grosseto, una lacrima mi scese: era palese che in quel momento due sogni che avevo da bambino si avveravano. Quali? Ero in nazionale, partecipavo ai campionati europei. Insomma, ce l'avevo fatta, e prima di compiere i 40 anni.
Ma facciamo un passo indietro: noi, SMRUN, eravamo a Grosseto già da martedì. Avevamo viaggiato in corriera da Zurigo e Lucerna, ci eravamo diretti verso la Toscana facendo una breve sosta a Pisa. Così, i miei compagni poterono ammirare la maestosità e la grandezza che la Piazza dei Miracoli di Pisa espone. Battistero, Cattedrale e la celeberrima Torre: non si può proprio rimanere indifferenti.
Per mercoledì avevamo in programma un giro a Roselle, un'antica città etrusca, ora museo archeologico a cielo aperto. Dopo la visita, pranzammo in un ristorante che aveva anche accanto un enorme maneggio. Il proprietario e due signori ci esposero il funzionamento del mestiere dei mandriani (fondamentali fin dall'antichità in Maremma) e io dovetti tradurre tutto in tedesco e in francese. Altro privilegio fu....accarezzare due splendidi cavalli. Erano davvero meravigliosi!
Nel pomeriggio, breve allenamento con altri compagni di club (giusto per mantenere in forma le gambe).
Giovedì dovevamo andare a prendere i pettorali. Poi c'era in programma la breve visita al centro di Grosseto, tenuta da me, in tedesco e in francese. Qui, c'è una particolarità da dire: non ero mai stato a Grosseto prima di allora. Mi ero dunque documentato online e avevo tradotto alcuni appunti in tedesco e in francese. Cercai di essere il più sintetico possibile: mi faceva piacere che i miei compagni ascoltassero con interesse, ma ancora più piacere mi faceva vederli scattare foto. E' stata una gita "scopri e spiega".
Trovammo la piazza principale completamente vuota e girammo un divertente video, che poi fu messo su Facebook e piacque molto.
Si avvicinava l'ora della cerimonia. Adesso i giochi erano ufficialmente iniziati.
Tornammo in hotel e componemmo le squadre per la 10 km (che si sarebbe svolta il venerdì sera).
Venerdì: prime gare. Si iniziava la sera con la 10 km. La partenza era dal centro sportivo di via Mercurio, lo stesso punto di partenza della mezza maratona. Avevo con me la macchina fotografica per scattare foto ai nostri eroi. Quanto caldo faceva. I nostri eroi riuscirono tutti a completare la gara, davvero molto molto bravi. Ma sentimmo troppe ambulanze suonare, troppa gente si era sentita poco bene. Fortunatamente nessuno dei nostri finì all'ospedale (avevo paura per uno di noi, che avevo visto correre in maniera strana, come se stesse per crollare).
Venerdì: 5 km. Anche qui avevamo fatto le squadre (lo spirito di squadra predomina sempre nei SMRUN, così deve essere!).
La gara si teneva in un'altra zona, al Parco Sandro Pertini. Anche oggi faceva un caldo pazzesco. E il peggio è che il circuito non era alberato. Quanta fatica correre sotto quel sole cocente! Di nuovo, i nostri eroi corsero alla grande, dimostrando di essere dei veri guerrieri. Io scattavo foto, li incitavo, urlavo i loro nomi. Gli organizzatori avevano notato il nostro entusiasmo, e lo commentavano anche (positivamente). Come nei 10 km, tutti i nostri eroi finirono le gare e anche oggi, il medagliere svizzero si arricchì.
Ma non era finita qui: adesso toccava a me e a tutti quelli che si erano iscritti alla mezza maratona.
Partenza la domenica mattina alle 8:30. Avevo calcolato di riuscire a finire la gara entro le 10:00 prima che facesse troppo caldo. Ma, ahimè, c'era un altro fattore che sfuggiva al controllo: l'asfalto. Pure il nostro percorso non era alberato e già dai primi km sentivo un gran caldo, che proveniva proprio dall'asfalto. Già allo sparo iniziale cercai di mantenere l'andatura sciolta, volevo finire la gara nei tempi previsti dal mio allenatore e, magari, fare anche meglio (avevo studiato il percorso: tutto piatto e asfaltato).
Qualcosa dentro di me era turbato: stavo correndo al massimo delle mie forze, ma sentivo come una specie di freno a mano interno. Già dopo pochi km avevo urgente bisogno di bere. Afferrai acqua al primo ristoro: calda, a temperatura ambiente. Non c'erano né banane, né integratori. Bastò per poco, infatti. Sentivo che non era sufficiente, stavo soffrendo, ma ce la stavo mettendo tutta a continuare. Avevo messo anche il Garmin silenzioso, prima della partenza l'avevo girato, non lo volevo guardare. Al secondo punto di ristoro ancora solo acqua, stessa situazione del primo. Accidenti, sapevo che la gara non sarebbe stata una passeggiata, ma questo fatto la rendeva ancora più dura. Coraggio, forza! Attorno a noi campagne vuote, in lontananza si vedono dei monti, ma la mia testa è troppo concentrata sulla gara per poterli guardare. Da non sottovalutare: in diversi punti, l'asfalto era in condizioni disastrose, sembrava una groviera. Ce le possiamo dimenticare qui le belle strade asfaltate svizzere, ho il tempo di pensare.
Vedo atleti più anziani di me che mi superano facilmente, cerco di ignorare la cosa, ognuno fa la sua gara, la gara è con se stessi!
Finalmente spunta il centro storico di Grosseto: riconosco una delle porte d'ingresso alla città. Alcuni miei compagni sono lì, a gridare il mio nome, a fare il tifo per me. Di scatto e spontaneamente mi avvicino a tre di loro e, uno dopo l'altro, bacio le bandiere svizzere. La mia squadra, la mia nazione!
Saliamo sulle Mura. Penso: siamo al km 16, alla fine delle Mura saremo al 19, visto che sono lunghe circa 3 km.
Anche sulle Mura incontriamo i nostri tifosi: sto soffrendo tanto che la metà basta, ma il loro supporto mi dà più carica. Bello sentire gridare il proprio nome, sensazione da vivere tutta.
Le Mura finiscono: ma siamo solo al km 18! Forza, forza, gli ultimi 3.
Percorriamo strade non particolarmente belle. Oramai non ce la faccio più, voglio finire! Le gambe si fanno sempre più pesanti, i rettilinei sembrano infiniti, i km sono diventati miglia, l'arrivo non si vede.
Finalmente sento le voci dell'altoparlante: quindi il traguardo è vicino! Ma dov'è???
Voglio finire, voglio finire, voglio finire.... dov'è il traguardo. Ormai sono al limite....coraggio, forza, dai ché manca poco, sì, ma questo poco è incalcolabile. La testa impazzisce, mi sembra di entrare in un turbine.... Giro una curva a destra ed ecco, in lontananza il traguardo. Ma sembra che si allontani, o si avvicini a rallentatore. I miei piedi fanno baccano sull'asfalto, l'andatura non è più sciolta, sono stanco, le forze oramai sono finite... finalmente mi ci trovo sotto, ma non alzo le braccia in segno di trionfo. Ho visto l'orologio: 1h 25' 10". Non ho centrato l'obiettivo, nooooo, delusione cocente!!!
A ciò si aggiunge che non riesco più a stare in piedi, mi gira la testa, anche qui solo acqua a temperatura ambiente... mi metto in squat, mi rialzo, non vedo più niente il sangue non arriva in tempo alla testa e mi rimetto giù sennò cado come un peso morto. E avverto forti crampi allo stomaco, cose mai successo prima d'ora. Sono frustrato, un altro obiettivo mancato. Volevo finire in 1h 15'00" e non ce l'ho fatta. Devo smettere? No, questo mai! L'unica cosa saggia è contattare l'allenatore, spiegargli come sono andate le cose e attendere il suo feedback.
La mia situazione non è un caso isolato: molto altri soffrono. Un atleta inglese mi dice che in Gran Bretagna sta piovendo e io gli rispondo che lo stesso vale per la Svizzera. Troppo caldo qui e ristori non sufficientemente equipaggiati! Stringo la mano ad alcuni atleti di varie nazioni, in primis gli irlandesi, e poi, mestamente, mi dirigo alla sala delle premiazioni. Speriamo di aver portato a casa un buon risultato con la squadra, penso.
Da bravo sportivo, applaudo tutti i vincitori delle varie categorie. Poi....colpo di scena. Vengono presentate le classifiche a squadre. E la mia si classifica....seconda!!!! WOWWWWW un abbiamo vinto un argento agli europei Master in categoria Uomini 35, siamo arrivati secondi, che meraviglia!!!!! In un attimo l'umore cambia: adesso mi sento al settimo cielo. Un altro sogno si avvera: arrivare sul podio, e a dei Campionati Europei, per giunta! Non si può descrivere cosa ho provato in quei momenti, sono cosa da vivere in prima persona! Anche altre nostre squadre e nostri eroi singoli arrivano sul podio. Ci sono tutti i motivi per festeggiare. E lo faremo più tardi: andremo a farci un bell'aperitivo in spiaggia, ci scattiamo foto, mostriamo orgogliosi le nostre medaglie, frutto di tanto lavoro e tanto impegno. Questi ricordi ci rimarranno sempre nel cuore, negli anni a venire.
Fra una cosa e l'altra, il giorno della partenza è arrivato troppo velocemente. Ora torniamo in Svizzera, da vincitori. Tutti abbiamo vinto, tutti abbiamo concluso le nostre gare, con una soddisfazione in più: nella classifica del medagliere, la Svizzera si è classificata addirittura terza, davanti a Francia, Germania e Gran Bretagna. C'è davvero di cui essere orgogliosi.
Adesso godiamoci i nostri successi e, per quanto riguarda me, mi aspetta il 4 giugno la mia gara numero 100 in Vallese, la Maratona del Vallese, che parte da Sion si conclude a Martigny. Poi, ad inizio luglio, sempre con SMRNU, mi aspettano i campionati di trail e corsa montanara in Francia. Arrivederci, dunque. Al prossimo racconto!

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Michele Brugnatti

Italiano, da aprile 2011 sono residente in Svizzera (e perfettamente integrato), appassionato maratoneta da settembre 2012, da settembre 2013 allenato da Orlando, da gennaio 2015 scrittore e traduttore multilingue, da febbraio 2020 responsabile marketing presso www.smrun.ch
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www.michelebrugnatti.com



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