09/01/2012
Un diverso punto di vista
Capita ogni giorno di vedermi allo specchio anche se spesso non mi guardo. E’ come se non avessi la necessità di osservami, tanto così sono e tale rimango. Ah, ovviamente non mi riferisco all’aspetto fisico. Da questo punto vista non ho davvero alcuna necessità di guardarmi, se non occasionalmente come quando mi rado. Per il resto, ciò che dovrei vedere allo specchio è la figura che di me già conosco per quel senso particolare di percezione propriocettiva. E’ un po’ come quando ti soffermi per caso a vedere il posto dove abiti, nel quale trascorri ore piene di vita. Cogliendolo da una prospettiva differente dal solito colpo d’occhio, per esempio distesi sul divano, sembra di vedere angoli non famigliari che pare di non conoscere e nei quali ci si sente stranieri.
Le recenti vacanze sono state l’occasione di guardarmi fuori dalla dimensione di un ritmo cadenzato, non condizionato quindi dalla quotidianità. Ci si sente un’altra persona, senza il carico delle cose da fare, e per questo le giornate sembrano più grandi da riempire. E’ vero che non devono necessariamente essere riempite, ma per me il riposo non è sinonimo di ozio. In vacanza finalmente si legge, si ascolta musica, si scrive, si fanno altre cose leggere, frivole, probabilmente nulla di diverso rispetto a casa ma senza orologio e quindi con più tempo. In vacanza si può quindi fare di più, dedicando maggior attenzione alle cose relegate sempre ai ritagli.
Con più tempo a disposizione non ho però approfittato per correre di più; paradossalmente ho fatto di meno, prediligendo le camminate di buon ora, e limitando le sedute podistiche alle solite poche decine di minuti.
In vacanza si sta bene per il differente passo che si tiene; sarebbe bello starci più a lungo e mi sarebbe piaciuto partire pensando di essermi stufato. Non ho ancora lasciato un posto affermando di essermi stancato di starci.
Mi piacerebbe continuare ad avere anche a casa quel senso di distacco dalle circostanze meno importanti che non mi sono portato in valigia quando sono partito e delle quali non ho proprio sentito la mancanza. Non ho mai usato il telefono, il computer e mai guardato la televisione, ed altre cose che a casa sono lì a portata di mano, e spesso per questo anche poco significanti.
Appena varcata la soglia di casa ho ritrovato per fortuna tutto con lo stesso ordine. Le cose sono rimaste come le ho lasciate. Loro ovviamente non cambiano.
Spero però di ricordarmi di osservarle ogni tanto da una prospettiva diversa, non sottosopra perché non posso cambiare la mia vita, ma viverle con un altro passo, non al ritmo da passeggiata e nemmeno di buon cammino, ma nemmeno sempre di corsa e a testa bassa. Dovrei guardarmi quindi allo specchio, ed osservarmi.
Orlando
Le recenti vacanze sono state l’occasione di guardarmi fuori dalla dimensione di un ritmo cadenzato, non condizionato quindi dalla quotidianità. Ci si sente un’altra persona, senza il carico delle cose da fare, e per questo le giornate sembrano più grandi da riempire. E’ vero che non devono necessariamente essere riempite, ma per me il riposo non è sinonimo di ozio. In vacanza finalmente si legge, si ascolta musica, si scrive, si fanno altre cose leggere, frivole, probabilmente nulla di diverso rispetto a casa ma senza orologio e quindi con più tempo. In vacanza si può quindi fare di più, dedicando maggior attenzione alle cose relegate sempre ai ritagli.
Con più tempo a disposizione non ho però approfittato per correre di più; paradossalmente ho fatto di meno, prediligendo le camminate di buon ora, e limitando le sedute podistiche alle solite poche decine di minuti.
In vacanza si sta bene per il differente passo che si tiene; sarebbe bello starci più a lungo e mi sarebbe piaciuto partire pensando di essermi stufato. Non ho ancora lasciato un posto affermando di essermi stancato di starci.
Mi piacerebbe continuare ad avere anche a casa quel senso di distacco dalle circostanze meno importanti che non mi sono portato in valigia quando sono partito e delle quali non ho proprio sentito la mancanza. Non ho mai usato il telefono, il computer e mai guardato la televisione, ed altre cose che a casa sono lì a portata di mano, e spesso per questo anche poco significanti.
Appena varcata la soglia di casa ho ritrovato per fortuna tutto con lo stesso ordine. Le cose sono rimaste come le ho lasciate. Loro ovviamente non cambiano.
Spero però di ricordarmi di osservarle ogni tanto da una prospettiva diversa, non sottosopra perché non posso cambiare la mia vita, ma viverle con un altro passo, non al ritmo da passeggiata e nemmeno di buon cammino, ma nemmeno sempre di corsa e a testa bassa. Dovrei guardarmi quindi allo specchio, ed osservarmi.
Orlando
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Slow Run..
..baby, slow !
Public09/01/2012 10:58:54
il ritmo della vita
è curioso come si cambia il ritmo della vita a seconda delle circostanze. Noi siamo sempre noi ma il mondo intorno a noi ci porta ad avere ritmi diversi.
Anche nella corsa io lo sperimento, ad esempio correndo in orari diversi della giornata mi accorgo che per esempio perdo 5 secondi al km se vado al mattino appena svegliato
Roberto
Public09/01/2012 11:09:16
lavoro
Io, invece, ho lavorato perché la "Giustizia" è si lenta..............ma inesorabile !!! Tutto il periodo festivo è volato anche forse più velocemente del solito ma effettivamente ora dopo aver letto il tuo articolo mi sono un pò intristito ed improvvisamente mi sono accorto di essere stanco.......!!! Ciao
Public09/01/2012 14:21:28
vacanza/lavoro ad Antigua
Ciao io sono ad Antigua dal 20 Dicembre e vi posso dire che correre ai Caraibi é veramente come essere su un altro pianeta!!!
Public09/01/2012 23:43:37
leggerti
è sempre bello leggerti...grazie Orlando.
Public15/01/2012 17:44:19
Un diverso punto di vista
Guardarsi indietro più spesso si acquisisce un ottica diversa e miglioriamo il ns. Futuro e probabilmente anche quello degli altri. Buona notte
Public19/01/2012 22:50:47