06/06/2012
Crisi economica e corsa
La crisi economica si sta diffondendo sempre più in ogni ambito. Dopotutto, quando la capacità di risparmio delle persone cala per effetto dell’aumento della disoccupazione e per l’incremento delle tasse, la disponibilità delle persone di spendere ovviamente si riduce.
Le aziende evidenziano così meno ricavi e, per mantenere in ordine i bilanci, i primi tagli che affrontano sono quelli pubblicitari. Il settore che maggiormente risente della crisi economica è, infatti, quello che vive delle inserzioni pubblicitarie, e una diretta conseguenza è ovviamente la riduzione delle sponsorizzazioni.
Il Wall Street Journal ha fatto una ricerca ed ha verificato che gli atleti professionisti hanno subito una decurtazione del 25% circa di premi, ingaggi e sponsorizzazioni.
La federazione americana di atletica leggera riporta che il 50% degli atleti inseriti nei primi dieci della lista nazionale, riceve ora meno di quindicimila dollari all’anno. Il 20% invece si colloca a 50 mila dollari e sono solo pochi gli atleti, in modo particolare sprinter, mezzofondisti e maratoneti che arrivano a 500 mila dollari.
La federazione americana di atletica leggera prevede che molti atleti non riusciranno più a vivere dei proventi della pratica sportiva.
Lo sport è quindi colpito dalla crisi, ma non quello amatoriale che invece potrebbe averne un vantaggio, bensì quello dei professionisti, gli atleti che vivono proprio delle sponsorizzazioni. Ci sono aziende che orbitano nell’ambito sportivo che non rilevano difficoltà per la crisi, tra queste Garmin (Italia), come sottolineato in un’intervista che il manager director ha rilasciato su Italia Oggi di aprile.
Anche alcuni titolari di negozi di running mi hanno confermato che la crisi economica ha mosso appena un po’ le acque. La vendite di scarpe e materiale tecnico non va male. Le maggiori difficoltà dei negozianti derivano piuttosto dalle esposizioni bancarie per finanziamenti.
La gente che lavora di meno ha più tempo libero, e la gran parte di queste ore disponibili vengono impiegate nell’attività fisica, in modo particolare nel running visto che è uno sport con costi contenuti rispetto ad altre specialità che necessitano di attrezzature più dispendiose e/o di costi di affiliazione. Neppure le manifestazioni sportive popolari sono in crisi. Le maratone di Berlino, Londra, New York, Parigi ed altre, hanno sempre richieste di adesioni molto superiori all’offerta.
I minori introiti da sponsorizzazioni sono per ora compensate dall’apporto delle quote d’iscrizione.
Fino a quando durerà?
Orlando
Le aziende evidenziano così meno ricavi e, per mantenere in ordine i bilanci, i primi tagli che affrontano sono quelli pubblicitari. Il settore che maggiormente risente della crisi economica è, infatti, quello che vive delle inserzioni pubblicitarie, e una diretta conseguenza è ovviamente la riduzione delle sponsorizzazioni.
Il Wall Street Journal ha fatto una ricerca ed ha verificato che gli atleti professionisti hanno subito una decurtazione del 25% circa di premi, ingaggi e sponsorizzazioni.
La federazione americana di atletica leggera riporta che il 50% degli atleti inseriti nei primi dieci della lista nazionale, riceve ora meno di quindicimila dollari all’anno. Il 20% invece si colloca a 50 mila dollari e sono solo pochi gli atleti, in modo particolare sprinter, mezzofondisti e maratoneti che arrivano a 500 mila dollari.
La federazione americana di atletica leggera prevede che molti atleti non riusciranno più a vivere dei proventi della pratica sportiva.
Lo sport è quindi colpito dalla crisi, ma non quello amatoriale che invece potrebbe averne un vantaggio, bensì quello dei professionisti, gli atleti che vivono proprio delle sponsorizzazioni. Ci sono aziende che orbitano nell’ambito sportivo che non rilevano difficoltà per la crisi, tra queste Garmin (Italia), come sottolineato in un’intervista che il manager director ha rilasciato su Italia Oggi di aprile.
Anche alcuni titolari di negozi di running mi hanno confermato che la crisi economica ha mosso appena un po’ le acque. La vendite di scarpe e materiale tecnico non va male. Le maggiori difficoltà dei negozianti derivano piuttosto dalle esposizioni bancarie per finanziamenti.
La gente che lavora di meno ha più tempo libero, e la gran parte di queste ore disponibili vengono impiegate nell’attività fisica, in modo particolare nel running visto che è uno sport con costi contenuti rispetto ad altre specialità che necessitano di attrezzature più dispendiose e/o di costi di affiliazione. Neppure le manifestazioni sportive popolari sono in crisi. Le maratone di Berlino, Londra, New York, Parigi ed altre, hanno sempre richieste di adesioni molto superiori all’offerta.
I minori introiti da sponsorizzazioni sono per ora compensate dall’apporto delle quote d’iscrizione.
Fino a quando durerà?
Orlando
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crisi economica
E menomale che c'è la crisi. Questo fine settimana sono stato a fare i cds 10 km a Porto Potenza Picena. Ho approfittato per andare da mia figlia a Perugia e da PG poi sono andato a porto P.P. ho fatto circa 2000 km perchè giovedì ero stato al Golden gala ed ho visto tanta di quella gente in giro che la crisi non la sente.I motel erano strapieni le strade con tanto traffico, quindi non capisco la crisi. Io mi muovo poco proprio per la crisi ma quando mi muovo trovo sempre folla. Credo che anche i tuoi stages siano, fortunatamente per te, sempre strapieni, Terramia per le trasferte ha sempre tante prenotazioni, mi spieghi che significa crisi? ciao
Public06/06/2012 15:23:49
Ma cos'è questa crisi (Rodolfo De Angelis)
In ogni crisi c'è chi guadagna e chi perde.
Anche in questa c'è chi guadagna, cresce e prospera, perché si adatta ai nuovi scenari e ne trae profitto. Altri invece, che mal si adattano, perdono.
Ed anche per chi è affetto dalla crisi, per alcuni significa perdere uno stipendio in famiglia, per altri significa non poter acquistare un appartamento per la figlia, o continuare a cambiare auto ogni due anni, ma insomma ha ancora abbastanza soldi per continuare a godersi la vita.
Agostino, ecco spiegato perché "crisi" non significa "desolazione generale" e perché trovi ancora "folla" in certi contesti.
Di Nisio Nicola06/06/2012 15:41:51
la crisi c'è
io vivo a Venezia e per chi la vede dal di fuori pensa che la crisi non la riguardi perchè è sempre piena di turisti che per fortuna ci danno da vivere (alberghi, commercianti, ristoranti, gondolieri, vetrerie etc) eppure, nonostante l'apparenza, si sente la differenza rispetto al passato. La mia è una realtà privilegiata, ma non per questo dimentico e constato che anche nel ricco triveneto, le fabbriche chiudono, gli imprenditori si suicidano il tasso di disoccupazione aumenta, le piccole imprese falliscono. Qiundi ritengo fortunati coloro che affollano certi contesti, ma non li considero certo la maggioranza.
Public06/06/2012 21:08:12
Crisi
La crisi, senza dubbio esiste. Ciononostante quanti soldi girano nel calcio! Non vi sembra una cosa vergognosa?
Public06/06/2012 22:06:33
1 eur a km ?
Evito le gare che hanno questo prezzo ,
non solo ma
vado a cercare materiali buoni ma non di marca,
compro in internet anche dall'estero,
acquisto non ultimi modelli ma scarpe degli anni precedenti
...e non sono il solo !
Public07/06/2012 07:26:24
La passione
La passione non ha prezzo. Anche io sento la crisi, ma taglio dove fa meno male. Certamente non sulla corsa e sulle mie passioni. Questi sono soldi che non rimpiango mai, perchè in qualche modo restano con me, restano come emozioni.
mauro
Public07/06/2012 08:52:31
Crisi economica e corsa
Non tutti gli effetti della crisi sono negativi. Un ritorno alla semplicità è tra quelli positivi. Il divertirsi correndo fa parte di questi. Marco Mac
mac marco07/06/2012 09:44:36
RIFLESSIONE
Buongiorno Orlando!
colgo l'occasione per complimentarmi.
Il tema che tratti è molto delicato e come sempre trovi le parole giuste per indorare la pillola.
Ci sono tante persone che si sono trovate a casa dal lavoro dopo anni e che al pensiero che ci sono persone che guadagnano milioni ( ad esempio i calciatori) solamente perché sponsorizzano un prodotto si schifano.
Volevo fare una riflessione
sicuramente il periodo di crisi sta influenzando le scelte economiche delle aziende.
Dire che "i primi tagli che affrontano sono quelli pubblicitari" non è proprio corretto.
Come sappiamo la pubblicità è l'anima del commercio e senza la pubblicità non si va da nessuna parte! Forse ci vuole una PUBBLICITA' PIU' CONSAPEVOLE!
Gli imprenditori hanno sponsorizzato per anni in tutti gli sport ed ora con la crisi si trovano a dover semplicemente scegliere come spendere (investire) al meglio i propi (pochi) soldi.
Le sponsorizzazioni fino a qualche anno fa erano un modo anche per pagare meno di tasse!
Ora invece:
1) l'agenzia delle entrate ha dato dei limiti (per interpretazione) alle spese per sponsorizzare.
2) gli utili sono pochi e quindi serve aumentare il fatturato attraverso la pubblicità!
Ho visto che le aziende hanno cominciato a comprarsi spazi in internet, partecipare in fiere importanti del settore ed abbandonare i soldi in sponsorizzazione.
Quindi concludendo si può affermare che si spende di più in pubblicità (ed è vero) e meno in sponsorizzazioni.
CONCLUSIONE: dal punto di vista economico-politico tutto questo crea più valore in quanto le aziende cercano di apparire più per i propri prodotti innovativi che per l'atleta che sponsorizza quel determinato prodotto
A presto
Stefano
Public07/06/2012 09:53:08
Crisi ????
E'incredibile leggere certi commenti "mi spieghi dove è la crisi", nella mia provincia sono ormai migliaia i posti di lavoro falcidiati, interi settori produttivi sono alla canna del gas, ovviamente chi a soldi da parte o è 1 benestante non ha certi problemi ma chi ha perso il lavoro, soprattutto tra i 40 e i 50 anni, non vive momenti sereni !
Public07/06/2012 11:55:23
la crisi non esiste
volevo dire la mia sull'argomento crisi..
personalmente se sapevo che non avevo fatto il mio dovere.. tanta voglia di correre non ce l'avevo.. anche perchè non mi dava da mangiare.. ed invece di rilassarmi. mi stressava.
credo che siamo vittime tutti di un benessere trentennale che ha creato uan società dove sei felice solo se spendi .. dove tutto è dovuto.. tanti.. troppi diritti. ma questi valgono pure x chi non si impegna.. e che hanno un costo.e sopratutto non simao pronti a modificarci..
i calciatori fanno bene a prendere tanto.. fossi io chiederei di più.. loro prendono il 3% di quello che producono a livello pubblicitario.. è colpa di chi li guarda che crea questo valore aggiunto. e forse di molti ,che pur praticando questo sport .. seguono il calcio.. senza volerlo, lo alimentano. il ns psort è pieno di "vecchi" per colpa dei vecchi corridori...parlano dei giovani. ma poi vogliono il premio pure se arrivano ultimi. le gare domenicali dovrebbero servire per fare denaro per sostenere l'attività delle giovani leve.. invece.. sti soldi devono essere spesi per attirare anche il pensionato che deve esser premiato. il premio dovrebbe essere dare un contributo attivo x fare crescere le nuove leve.. e trarre soddisfazione dalle sue conquiste. invece no.. vabbè.. poi non vi lamentate se lo sport non cresce.
Public07/06/2012 17:07:09
Crisi
La crisi sta rompendo proprio. Questo continuo parlare di crisi non porta a nulla se non a crisi ancora peggiore. Siamo dentro una spirale che sembra non avere fine. In questo lo sport come la corsa puo essere una medicina alternativa, economica e sempre pronta. Ricordiamoci tutti che prima smetterà di piovere ed uscirà il sole!!
Public07/06/2012 20:57:11
Caduta dell'euro
Non commento i post precedenti, perchè accendersi una disputa senza fine. La caduta dell'euro è prevista da ormai molti financial network in primis Bloomberg che ha riconsiderato la dracma nelle futuristiche valutazioni di scambio tra le monete. Se solo un paese dell'Euroland salta...salta tutto il resto con una svalutazione decisiva della moneta unica con i pro e contro del caso. Qui di seguito alcuni blog in merito. Quindi la gente DEVE aprire gli occhi sul mondo della finanza che ha dato vita alla moneta uica e che ne decreterà la fine. Le conseguenze sono inimmaginabili. Ave atque vale.
http://www.ilpost.it/2012/05/14/krugman-fine-euro/
http://www.sinistrainrete.info/europa/2114-pboone-e-sjohnson-fine-delleuro-guida-alla-sopravvivenza.html
ndmore.finanza.com/fine-euro-eurozona-ritorno-alla-lira-45578.html
Public15/06/2012 00:06:00