29/08/2012
Non era vero, per fortuna!
Con l’estate che si sta rimpicciolendo si riducono gradatamente gli impegni di lavoro. In questi giorni mi sento più leggero e rilassato rispetto a qualche settimana fa: il grosso del lavoro è alle spalle e riesco anche a dormire molto meglio. Il sonno, spesso pesante e profondo per la stanchezza di certe giornate, ora è più riposante e mi sveglio carico e rilassato. Nel periodo in cui sono impegnato con gli stages non è invece così; ci sono nottate in cui dormo disturbato dai medesimi sogni nei quali vivo sensazioni inadeguate.
La più frequente mi vede coinvolto in situazioni impreviste nelle quali, pur avendo programmato tutto, qualche cosa inaspettatamente non funziona. Quasi sempre è la domenica notte in cui dormo male perché è la vigilia della giornata dei test. Sono condizionato da imprevisti che potrebbero accadere nonostante sia tutto già pianificato da tempo. In un paio di occasioni i custodi non si sono presentati in orario per consentirmi l’accesso alla pista. Altre volte il campo era occupato da studenti, o da squadre di calcio o da altre attività sportive. Qualche volta invece il cardio non funzionava, sebbene il giorno prima avessi controllato meticolosamente che gli oltre venti strumenti che uso fossero efficienti e con le batterie in buono stato.
Nonostante ciò, l’imprevisto potrebbe presentarsi e di conseguenza sono sempre più o meno influenzato. Sono ancora inconsciamente condizionato dalle sfavorevoli circostanze di studente non ben preparato che affronta l’esame.
In uno dei più curiosi “incubi” dell’ultimo periodo degli stages, molto probabile perché ero suggestionato dalla contemporaneità dei Giochi Olimpici, ho sognato di essere stato selezionato per correre la maratona. Sarebbe stata una stimolante opportunità, probabilmente anche un bel sogno se… non lo avessi vissuto con le stesse sensazioni che si hanno negli incubi: una prova da affrontare senza l’adeguata preparazione. Nel sogno mi chiedevo, infatti, perché fossi stato scelto per correre una prova così impegnativa visto che non ero preparato.
A pochi giorni dalla gara poco potevo fare per migliorare lo stato di forma. Non avevo fatto le adeguate sedute di lunghissimo avendo corso solo per un’ora e mezza, anche se in quota e su percorso collinare. Poco avevo fatto anche con gli altri allenamenti: un paio di medi di 8-10km, delle variazioni di due chilometri. Insomma, la forma non mi consentiva di disporre dell’efficienza di un maratoneta.
Pensavo che amministrandomi con attenzione sarei potuto arrivare bene ai trenta chilometri. Come fare per non sfigurare nei confronti dei top runner? Sarei dovuto partire piano, perdendo circa un minuto per ogni chilometro, sperando di non essere proprio l’ultimo, e molto staccato. Confidavo anche nello spirito olimpico, con il quale si afferma che l’importante è partecipare. Speravo quindi che alla maratona fossero iscritti non solo i migliori, ma anche corridori di Paesi meno blasonati tipo isole Samoa, oppure Kiribati, o maratoneti del Brunei. Insomma, Paesi in cui correre era molto difficile per il clima, e di conseguenza non avrebbero avuto la forma degli africani. Confidavo inoltre che qualche maratoneta poco preparato potesse essere vittima di crampi, o di altri problemi fisici, in modo da poterlo superare prima di presentarmi sul rettilineo d’arrivo.
Non ricordo l’epilogo di quel sogno, ma il mattino ero davvero contento e felice pensando che non avrei dovuto correre la maratona e che sarebbe stata una giornata come tante altre, impegnato ad osservare gli altri correre.
Orlando
La più frequente mi vede coinvolto in situazioni impreviste nelle quali, pur avendo programmato tutto, qualche cosa inaspettatamente non funziona. Quasi sempre è la domenica notte in cui dormo male perché è la vigilia della giornata dei test. Sono condizionato da imprevisti che potrebbero accadere nonostante sia tutto già pianificato da tempo. In un paio di occasioni i custodi non si sono presentati in orario per consentirmi l’accesso alla pista. Altre volte il campo era occupato da studenti, o da squadre di calcio o da altre attività sportive. Qualche volta invece il cardio non funzionava, sebbene il giorno prima avessi controllato meticolosamente che gli oltre venti strumenti che uso fossero efficienti e con le batterie in buono stato.
Nonostante ciò, l’imprevisto potrebbe presentarsi e di conseguenza sono sempre più o meno influenzato. Sono ancora inconsciamente condizionato dalle sfavorevoli circostanze di studente non ben preparato che affronta l’esame.
In uno dei più curiosi “incubi” dell’ultimo periodo degli stages, molto probabile perché ero suggestionato dalla contemporaneità dei Giochi Olimpici, ho sognato di essere stato selezionato per correre la maratona. Sarebbe stata una stimolante opportunità, probabilmente anche un bel sogno se… non lo avessi vissuto con le stesse sensazioni che si hanno negli incubi: una prova da affrontare senza l’adeguata preparazione. Nel sogno mi chiedevo, infatti, perché fossi stato scelto per correre una prova così impegnativa visto che non ero preparato.
A pochi giorni dalla gara poco potevo fare per migliorare lo stato di forma. Non avevo fatto le adeguate sedute di lunghissimo avendo corso solo per un’ora e mezza, anche se in quota e su percorso collinare. Poco avevo fatto anche con gli altri allenamenti: un paio di medi di 8-10km, delle variazioni di due chilometri. Insomma, la forma non mi consentiva di disporre dell’efficienza di un maratoneta.
Pensavo che amministrandomi con attenzione sarei potuto arrivare bene ai trenta chilometri. Come fare per non sfigurare nei confronti dei top runner? Sarei dovuto partire piano, perdendo circa un minuto per ogni chilometro, sperando di non essere proprio l’ultimo, e molto staccato. Confidavo anche nello spirito olimpico, con il quale si afferma che l’importante è partecipare. Speravo quindi che alla maratona fossero iscritti non solo i migliori, ma anche corridori di Paesi meno blasonati tipo isole Samoa, oppure Kiribati, o maratoneti del Brunei. Insomma, Paesi in cui correre era molto difficile per il clima, e di conseguenza non avrebbero avuto la forma degli africani. Confidavo inoltre che qualche maratoneta poco preparato potesse essere vittima di crampi, o di altri problemi fisici, in modo da poterlo superare prima di presentarmi sul rettilineo d’arrivo.
Non ricordo l’epilogo di quel sogno, ma il mattino ero davvero contento e felice pensando che non avrei dovuto correre la maratona e che sarebbe stata una giornata come tante altre, impegnato ad osservare gli altri correre.
Orlando
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Tenerezza
Ma quanto sei tenero, Orlando! Carlo Veneroni
Public29/08/2012 15:18:11
capita anche a me....
bellissimo racconto... come sempre...
Public29/08/2012 17:53:35
Un Bel Sogno..
Bella Orlando!!! Vista la scarsita' di maratoneti italiani al giorno d'oggi,non si sa mai
Public29/08/2012 20:35:25
Chi si impegna...
Quando una persona lavora con passione, ha sempre paura di sbagliare qualcosa!!!
Public29/08/2012 21:37:21
incubi olimpici
per fortuna tu l'hai risolto svegliandoti!
<b>Paula RADCLIFFE</b> spera di risolverlo operandosi - <a href=http://enricovivian.blogspot.it/2012/08/paula-radcliffe-una-caviglia-al-tramonto.html>vd. post 25/08</a>
<b>Alex SCHWAZER</b> si è condannato dopandosi - <a href=http://enricovivian.blogspot.it/2012/08/alex-schwazer-la-forza-dellinsicurezza.html>vd. post 07/08</a> e <a href=http://enricovivian.blogspot.it/2012/08/hgb-129-lanemia-fa-paura.html>vd. post 09/08</a>
Public30/08/2012 08:04:15
La paura....fa parte del mondo umano
E' normale e bello anche provare queste sensazioni nel sonno...a me spesso capita di sognare di dover rifare l' esame di maturità....
Public30/08/2012 08:18:44
un incubo trovare la pista piena
mi è venuto da sorridere ....sempre piacevole leggere i tuoi racconti..!!
Public30/08/2012 11:33:22