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Per tutti quelli che amano correre

Tutta l'esperienza e la passione di una vita di corsa.
Io apro le strade che gli altri percorrono

marzo 2013

01/03/2013

Correre da commendatore

Non ho ambizioni podistiche se non il benessere fisico. Con questo pensiero mi sono “allenato” per un paio di mesi percorrendo una decina di chilometri per tre volte la settimana. Il pensiero di un’attività sportiva rilassante mi ha accompagnato fino a quando ho notato, dopo un paio di settimane, che correre a passo tranquillo era diventato uno sforzo paradossalmente più elevato rispetto a quando mi allenavo da podista impegnato.
Non mi davo pace nel faticare così tanto a percorrere una distanza così esigua. Mi sentivo come un “commendatore” che fa jogging al parco. Pesante, goffo ed ansimante, e ad ogni seduta avevo le stesse sensazioni: faticavo dal primo all’ultimo metro, con il disagio che aumentava invece di calare come qualche volta succede quando hai smosso un po’ i muscoli. Non ero io quello. Mai mi ero sentito così impacciato, neppure dopo un riposo di settimane. Mai la mia efficienza aerobica era arrivata ad un punto così basso pur svolgendo attività sportiva. Ho cercato ragioni logiche, ma dal fondo di una condizione così limitata potevo risalire solo correndo come facevo prima. Trenta chilometri la settimana non fa per il mio corpo. Ho quindi ripreso ad allenarmi da podista, lasciando perdere la corsa stile commendatore.
Se dico che la corsa mi annoia, in tanti inorridiscono, ma è così. Correre da commendatore è palloso perché dieci chilometri sembrano non finire mai. Non potevo neppure variare il mio disimpegnato trotterellare inserendo qualche saliscendi, perché in cima alla salita ci arrivavo solo sbuffando e con lo sguardo sempre sull’asfalto in modo da non controllare quando finisse l’ascesa, che mi sembrava sempre troppo lunga. E casa mia è nella parte alta del paese.
La rinascita atletica è iniziata inserendo una seduta in più la settimana ed allungandola ad una dozzina di chilometri, ma l’efficienza è tornata quando la corsa non era solo partire ed arrivare a casa dopo un’oretta. Nessuna imposizione tecnica, nessuna tabella, nessun controllo, ma un paio di volte la settimana porto il mio corpo a sostenere uno sforzo superiore al trotto: “galoppo” da qui a là. Non so e non mi interessa la distanza che percorro e neppure il passo che tengo. Lo sforzo è sostenuto, anche elevato, ma mi piace sentire che sono sempre in controllo. Mi ripeto che posso accelerare, ma che sono libero di smettere quando penso sia troppo.
Il mio cervello però è “ammalato”: è sempre stato abituato a spingere il corpo fino al limite. Ora non più. Non glielo lascio fare. Ora arrivo a casa non avendo mangiato tutto quello che c’è sul piatto. Seppur sazio, un po’ di appetito resta per la prossima volta.


Orlando



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Commenti

poeticissimo

Veramente bello questo post.
Devo dire che mi ci trovo ed è per questo che a me, richiamando un tuo post di ieri su Facebook, piacciono gli allenamenti con ripetute.
Fare per qualche anno corsa in montagna mi ha dato belle soddisfazioni (non tanto nei risultati, ma quanto per la passione per la corsa), ma mi ha fatto rallentare i ritmi fino sentirmi "commendatore". Allora torno in pista (quella in tartan) e nei campi, passando per qualche strada, poi di nuovo montagne. Fortunatamente si può correre in vari modi e su vari percorsi.

Pillan Siro01/03/2013 16:58:23

correre da.....

Bellissimo!

Public01/03/2013 17:45:53

correre da commendatore

ma questa sono io!!!credevo di essere giù fisicamente ed ho iniziato a prendere integratori e invece è il mio corpo annoiato dello stesso allenamento!!!!GRAZIE!!!!!

Public03/03/2013 22:03:22

segui l'onda Orlando

stai proprio cavalcando l'onda delle tue emozioni e sensazioni
e meglio di così cosa si può volere,
correre per stare bene, per risvegliare il proprio torpore, per cavalcare la migliore forma mai avuta, tanto per non fare nulla
ogni tanto queste fasi toccano a tutti, chi prima chi dopo, che ne pensi?
alla fine siamo proprio tutti uguali, molte sfumature ma su certi temi seguiamo tutti l'altalena delle stagioni che è propria di ogni evento in natura
baaaaaa mi pare sia uscita anche una pò di poesia
http://grintadicorsa.blogspot.it/

Public03/03/2013 23:26:47

non perdo peso

Ciao non sono un podista...però 3 volte alla settimana cerco di allenarmi diciamo così per star bene con il mio corpo e perchè no con il mio spirito, sempre in modo artigianale. faccio sempre fatica a dir la verità e sopratutto non riesco a perdere peso in modo accettabile h1,72 kg sempre intorno ai 72/73 suggeriemnti? e sinceramente non mi sempre nemmeno di mangiare in modo tanto eccessivo. Ho appena cambiato scarpe scquistando asics enigma 2 vendute come a3 max ammoritzzamento...un po' deluso mi paiono rigide.

grazie

Public04/03/2013 10:38:06

ti conosco da poco....

La bellezza del tuo pensiero sta nel fatto che tu della corsa hai assaggiato tutte le varianti.
Dai 10 allenamenti a settimana, alle vittorie indimenticabili, alla condivisione del tuo sapere,
oltre a sapere di vederti con il fiato corto sopra una salita ti rende ancora più umano, sarà per questo che ci piaci.
Condivido la tua descrizione, i colori della corsa sono così tanti ma ognuno trova quello che più gli si addice.
Ti conosco da poco ma sono felice di averlo fatto.
Mauro

Public04/03/2013 11:18:17

non perdo peso

I piatti della bilancia non si spostano se sono in equilibrio. Non si cala di peso quando il corpo incamera la stessa quantità di energie che spende. Puoi quindi agire in due modi: 1) riducendo ancora l’assunzione calorica quotidiana 2) aumento il dispendio metabolico. Le due circostanze combinate comportano il maggior successo nel calo del peso.

Pizzolato Orlando04/03/2013 14:05:08

ti conosco da poco....

@mauro
Grazie! Parole molto apprezzate davvero, che andrò a rileggermi quando le giornate saranno più pesanti di altre. Una "sniffata" di autostima.

Pizzolato Orlando04/03/2013 14:08:11

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