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Archivio 2016

25/05/2016

Cadenza della corsa

Salve a tutti,
Utilizzo per allenarmi un orologio GPS che si trova comunemente in commercio ; da circa un mese una nuova funzionalità è stata messa a disposizione dal produttore : la misura della cadenza. Ora posso sapere il numero di passi fatti per kilometro, la media e la cadenza massima. Capisco intuitivamente che il numero di passi fatto puo’ incidere sulla velocità, la meccanica di corsa e il consumo energetico ma, essendo ancora un principiante, non so’ quali sono le misure che devo seguire e in quali proporzioni. In fin dei conti mi domando : quali sono gli « insegnamenti » che queste informazioni possono darmi e come usarli per migliorarmi ?.
Grazie dei vostri suggerimenti.

Paolo A.



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Commenti

ottima domanda

ottima domanda. Posso dirti che io cerco di confrontarli nel tempo per vedere se ci sono variazioni, oppure per eseguire esercitazioni "neuromuscolari".
Un'altra cosa che guardo negli atleti che seguo è come questi dati variano nel corso di una gara lunga. Una diminuzione della falcata ed un aumento dei tempi di contatto sono un chiaro segno di affaticamento meccanico.

Massimo26/05/2016 07:57:44

Cadenza della corsa

I dati tecnici che i nuovi strumenti possono rilevare sono certamente molto utili perché consentono di valutare la propria efficienza meccanica, un aspetto troppo trascurato dai podisti amatori, e che riveste invece un'importanza rilevante per aumentare ed ottimizzare il proprio rendimento.

La cadenza dei passi al minuto, e l'ideale è compresa tra 180-190, consente di valutare se si procede con poca efficienza (cadenza <190) muscolare, oppure se la sollecitazione muscolare è troppo elevata (>180) e dispendiosa. La cadenza di 180-190 è riferita a velocità di corsa medio sostenute, non per la CL.

I tempi di contatto a terra, che variano tra 250-300 millesimi di secondo, rilevano l'efficienza elastica, ed anche in questo caso variano con la velocità di corsa. Più sono lunghi e meno efficiente è la meccanica, e rilevano non solo ridotta elasticità e reattività, ma un maggior dispendio energetico oltre che un più elevato stress delle strutture che stabilizzano l'appoggio del piede a terra.

Ed infine, si deve valutare l'oscillazione verticale del bacino: valori superiori a 10 rilevano dispersione di forze che dovrebbero essere dirette maggiormente nell'avanzamento. Valori inferiori a 5 indicano che ridotta efficienza (di solito associato a tempi lunghi di contatto) e maggior sollecitazione strutturale (specialmente delle ginocchia).

Con esercizi di potenziamento ed elasticità (che si dovrebbero fare ogni settimana) si rileva un miglioramento dei valori indicati. Molto utili sono le sedute di corsa veloce in salita (100-200m) ed anche sedute di velocità in pianura (scatti di 100-150-200m). Queste esercitazioni dovrebbero essere fatte soprattutto dai podisti che si dedicano regolarmente alle distanze lunghe, nei quali si è rilevato un progressivo peggioramento dei dati biomeccanici.

orlando28/05/2016 09:33:24

Risposta ad Orlando

Ciao Orlando,
Grazie per la tua risposta sempre puntuale e precisa. Ti chiedo solo una piccola precisazione, hai scritto:
<190 poca efficienza muscolare e >180 sollecitazione muscolare troppo elevata. non è per caso il contrario ? <180 poca efficienza muscolare e >190 troppa sollecitazione ?

Paolo A.31/05/2016 10:11:44

Segni invertiti

Hai ragione. Ho invertito i segni di "<" e ">" e quindi il mio senso delle indicazioni è opposto a quanto ho riportato.

orlando31/05/2016 16:23:41


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