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Tutta l'esperienza e la passione di una vita di corsa.
Io apro le strade che gli altri percorrono

Commenti anno 2004

Commenti stages 2004







VAL D’ORCIA PASQUA 2004


Se fossi scaramantico (ma per fortuna non ho mai prestato attenzione a questo aspetto), molte situazioni mi avrebbero probabilmente condizionato. Per esempio, la vittoria alla maratona di New York del 1984 è coincisa con la mia 17a maratona. Così, quando quest’anno mi sono trovato con 17 podisti iscritti allo stage della Val d’Orcia, non mi sono per nulla preoccupato. Ho sbagliato? Forse sì, perché all’appuntamento in hotel a Chianciano si sono presentati solo 16 atleti: l’amico Paolo da Matera è stato, sfortunatamente, vittima di un tamponamento. Ma non è finita qui: il primo giorno dello stage era in programma il test, ma si è verificata un’altra defezione. Il test in questione era quello di Conconi, mentre un’allieva si è presenta al raduno con il responso di un altro test: quello di gravidanza. Naturalmente positivo. AnnaGrazia ha quindi rinunciato allo stage, ma la notizia della paternità ha messo le ali ai piedi a suo marito Giuseppe il quale, nonostante qualche etto (?!?) di troppo, ha corso veloce come non mai.
Quello del lungo week end pasquale era il mio primo stage della stagione 2004, il 68° in ordine progressivo, ed anche il primo che organizzavo in Val d’Orcia. Purtroppo le previsioni atmosferiche facevano presagire un periodo caratterizzato da un clima variabile, ed in effetti il test Conconi l’abbiamo corso sotto la pioggia, e così è avvenuto anche per le riprese tecniche della meccanica di corsa. Ma si sa che il clima non è un fattore limitante per i podisti, e quelli di questo gruppo erano alquanto temerari: i dati del test e l’azione biomeccanica di corsa non ne sono stati influenzati. Ad eccezione di un caso (quello di Linda), che presentava un appoggio in iperpronazione per entrambi i piedi, nessun altro aveva problemi d’appoggio, così come nessuno evidenziava deficit muscolari se non il “vecchio” Paolo, vittima delle bizze del nervo sciatico. La maggioranza del gruppo, come succede al 90% dei podisti amatori, evidenziava un’azione di corsa “tirata” e non in spinta, segno che non viene sfruttata adeguatamente la spinta dei piedi, ma tutti avevano un’impostazione corretta. La “migliore” del gruppo, quella con la corsa più bella, era Patrizia la quale, pur non avendo mai partecipato ad una competizione, esprimeva un’azione di corsa degna di una mezzofondista di elevato livello.
La spinta dei suoi piedi, molto elastica, ha perso però smalto con il passare dei giorni di allenamento, anche a causa dei saliscendi e delle dolci pendenze dei percorsi della Rimbecca e della Grande Quercia. I giorni successivi il test Conconi, infatti, ci siamo immersi nel verde e nella grande pace delle colline della Val d’Orcia. Se fossi ancora in piena attività podistica, farei della Val d’Orcia il mio punto preferito per dei raduni collegiali: in poche altre occasioni ho visto posti così suggestivi per correre.
Il secondo giorno di stage abbiamo corso in un circuito di 4km, quello della Rimbecca appunto, caratterizzato da un paio di salite, non molto impegnative, e da dolci discese e lunghi tratti di falsopiano. Quasi nessuno, durante la corsa, chiacchierava: il fascino ed il silenzio del luogo catturavano la nostra attenzione, e così è stato anche quando un capriolo si è messo improvvisamente a correre davanti a noi. La giornata non era completamente serena, ma le rade nuvole in cielo creavano varie tonalità di colore sui verdi pendii delle colline. Abbiamo corso per un’ora abbandonante, ma la coppia degli amici bolognesi, presi dalla “chilometrite”, ha invece corso più a lungo, percorrendo ben 24km, forse perché incantati dallo scenario. Per fortuna che la seduta di lungo lento era programmata per l’indomani!
Il terzo giorno prevedeva appunto la seduta di lunghissimo. Fissato il punto di partenza presso la bicentenaria quercia, ci siamo avviati lungo la strada che porta a Pienza (c’era chi voleva vedere la casa dove ha alloggiato Richard Gere), poi abbiamo proseguito su di una strada di terra battuta delimitata dai tipici cipressi toscani. Un paesaggio che ha contribuito a far sì che gli 11km del primo giro passassero senza quasi rendersene conto, e la maggioranza non ha resistito alla tentazione di percorrere un altro giro. Ci fosse stato più tempo, si sarebbe potuto percorrere anche il “giro degli Oscar”, così detto perché si transita nei luoghi dove sono state girate alcune scene de “Il paziente inglese” e “Il gladiatore”.
L’allenamento del quarto (ed ultimo) giorno, non l’abbiamo corso in bellezza: la pioggia ci ha accompagnati per tutta la seduta di fartlek programmata nel parco urbano di Chianciano. Nonostante la fitta pioggia nessuno si è però tirato indietro. Anzi, mi sono meravigliato della determinazione del gruppo e così, nel circuito di un chilometro circa, tutti i “miei allievi” si sono impegnati nel sostenere le brevi (100-300 metri) variazioni di ritmo che avevo programmato. Come faccio sempre in occasione di questo tipo di allenamento, avevo proposto un numero minimo di giri da percorrere, ma nessuno ha rispettato le indicazioni: tutti ne hanno fatti di più, incuranti della pioggia e dei chilometri percorsi nei giorni precedenti. Da Paolo a Fabio, da Jean a Cristina, da Fiorenzo a Riccardo, da Alessandro a Silvana, da Antonio a Valentina, tutti si sono impegnati con determinazione, cercando di mettere in pratica le indicazioni suggerite nel corso dello stage, soprattutto sotto l’aspetto biomeccanico, visto che avevo scelto quel circuito proprio perché adatto a variare spesso l’azione di corsa.
Il clima uggioso della giornata della Pasqua dell’Angelo ha “facilitato” i saluti, ma come ha detto Linda “fare le valige per tornarsene a casa è sempre un po’ triste”. Ma l’estate è vicina, ed altri stages mi attendono…
Orlando

Ho preferito aspettare il giorno dopo il rientro, pensando che a freddo le mie considerazioni fossero piu' obbiettive, ma non e' servito a nulla. Entusiasmo allo stato puro! Per lunghi anni ho praticato altri sport pensando che la corsa fosse per me un qualcosa di veramente noioso. Mi limitavo a praticarla ogni tanto con la classica mezz'oretta fatta per variare ogni tanto la pratica sportiva. Ricordo che anche quando la praticavo a bordo della nave su cui ero imbarcato non vedevo l'ora che i minuti scorressero. Puoi immaginare, un ponte di volo di 14 metri per 14 corsi in circolo per 30-40 minuti?
Ho ripreso da tre mesi a correre per esigenze lavorative e qualcosa stava cambiando. Amante come sono del fare tutto quello in cui mi cimento nel migliore dei modi eccomi qui, reduce da uno stage. Ho trovato tutto quello che si puo' desiderare: un preparatore attento, spiritoso e ironico ( non tocchero' mai piu' una mille foglie!) con ognuno di noi. Sempre disponibile con tanta umilta', non hai mai dato l'impressione di sentirti un diverso, migliore di noi. Tu e la tua splendida famiglia mi avete fatto sentire a casa. Detto da un marinaio dovrebbe farti capire l'intensita' con cui lo dico. Splendide le persone che ho conosciuto, spero veramente di cuore di poter rimanere in contatto con loro e magari incontrarli presto nella mia prima maratona. Con voi ho condiviso i miei primi 15 kilometri di fila, i primi 22...fatti in uno splendido scorcio di questa splendido paese che e' l'Italia. Ho girato il mondo come te...e ti posso assicurare che poche volte sono rimasto a bocca aperta come nella Val D'orcia. Sono tornato a casa profondamente motivato a fare meglio.
Potrei scrivere all'infinito...ma forse e' meglio chiudere senza dilungarsi troppo. Arrivederci a presto Orlando, i miei risultati al corso di Rescue Swimmer saranno anche merito tuo e della tua famiglia. Con affetto
Fabio - Val d'Orcia aprile 2004

grazie Orlando e grazie a Ilaria per l'ottima organizzazione... era la prima volta che partecipavo a uno stage e sono tornata a casa carica carica di impressioni positive...... all'inizio mi sono sentita come una marziana che non conosce la lingua... sentire parlare di test, capacità respiratorie, mitocondri , soglia anaerobica, san , vo2max , test ecc..... mi girava un po' la testa. Ma ciò che ho apprezzato di più è stato condividere con gli altri la corsa, e vedere il loro impegno. Siamo stati inoltre fortunati a trovare un po' di sole!!!
Ho capito ora che la corsa posso affrontarla con metodo, secondo le mie possibilità e spero per settembre di essere all'Elba E CORRERE UN POCHINO PIU' VELOCE .......UN ABBRACCIO
Silvana - Val d'Orcia aprile 2004

Ciao, il rientro a casa è stato positivo, quello al lavoro no comment. Agapia e io ci siamo trovati molto bene, l'atmosfera che si è creata è stata molto piacevole, la Vostra professionalità è stata notevole, perchè non avete trascurato ne l'aspetto tecnico, ne quello umano (molto importante), anche gli accompagnatori si sono sentiti parte del gruppo, pur non avendo fatto nessuna attività sportiva.
Per apprendere le nozioni da Voi somministrate la durata dello stage forse richiede più giorni,o forse siamo noi principianti che avendo a disposizione delle persone come Voi vorremmo prolungare il corso per saperne sempre di più.
L'affiatamento che si è creato all'interno del nostro gruppo è stato particolare, infatti ci siamo già scambiati della corrispondenza. un grosso abbraccio
Agapia e Fiorenzo - Val d'Orcia aprile 2004

Ciao, lo stage è stata una bella esperienza che spero di poter ripetere a luglio o ad agosto ad Asiago. Vorrei ringraziarvi per questa bella esperienza non solo dal punto di vista sportivo, ma anche perché mi ha permesso di conoscere voi ed altre belle persone.
Cristina - Val d'Orcia aprile 2004

Caro Orlando, cara Ilaria, Stage di Val d'Orcia - Aprile 2004...
Si è trattato davvero di "unire l'utile al dilettevole"! Avevo bisogno, assieme a mia moglie, di ricaricare le "batterie". E' stata una bella occasione per conoscervi e avere, grazie all'esperienza di Orlando, i consigli utili per migliorare la propria prestazione podistica. Ho trovato utile il test per valutare la condizione fisica, come pure le riprese effettuate durante la corsa per avere le giuste raccomandazioni per migliorare la propria andatura.
Peraltro abbiamo conosciuto altri podisti con i quali abbiamo passato un soggiorno piacevole.
La Val d'Orcia, oltre ad essere splendida, ci ha pure permesso di combinare il nostro interesse enologico (Brunello di Montalcino e Nobile di Montepulciano) e soddisfare la nostra curiosità turistica.
Grazie di tutto a tutto lo staff.
Jean-Christophe - Val d'Orcia aprile 2004

Cari Ilaria ed Orlando, Lo stage a Chianciano è stato molto bello, una Pasqua diversa e molto piacevole sia per me che per la mia famiglia. Bei posti dove correre, un clima di amicizia e simpatia, una ottima cucina, anche due giornate di sole.
Abbiamo appreso cose utili per la nostra passione (anche se non vinceremo mai una maratona ma non è questo che importa ) ed abbiamo fatto anche del buon turismo.
Una esperienza da ripetere sicuramente, che ogni podista dovrebbe fare prima o poi. Vi saluto con affetto.
Antonio Clemente - Val d'Orcia aprile 2004

Caro Orlando, grazie per le splendide foto!...Mi vedo quasi magro...! Le metterò sul mio screen saver. Anche se in tutta Italia sapranno che ho qualche etto in più... Al prossimo stage faremo i conti! Comunque un abbraccio a te e a tua moglie: siete stati molto accoglienti!
Giuseppe - Val d'Orcia aprile 2004

Grazie Orlando e Ilaria per la disponibilità e organizzazione. La compagnia è stata bella. Sono state per me giornate serene. Arrivederci alla prossima...
Riccardo - Val d'Orcia aprile 2004

Grazie Orlando e Ilaria per la bellissima esperienza vissuta il Val d'Orcia insieme a voi e a tutto il gruppo.Già dalla prima volta che vi ho contattato per l'iscrizione ho subito avuto la sensazione di aver a che fare con delle splendide persone. In quanto a me, non sono mai stato così deciso riguardo a una mia iniziativa. Questo Stage mi ha permesso di apprendere utili consigli per migliorare la mia corsa e le mie prestazioni, ed inoltre è stata un occasione per fare delle nuove amicizie. All'interno del gruppo si è da subito creata una bella atmosfera, mi ha colpito la semplicità e la simpatia di tutti quanti, da voi ai componenti del gruppo, agli amici di Chianciano. Ottima anche l'organizzazione, complimenti! Che dire adesso? Arrivederci ad un altro Stage che mi auguro sia presto, grazie ancora a tutti per le belle giornate trascorse insieme! Un abbraccio, con affetto
Alessandro - Val d'Orcia aprile 2004

…che nostalgia provo rivedendo le foto di quei magici giorni in Val D’Orcia!!!
Sono già passati 6 giorni dal triste “Arrivederci”, ma ancora porto dentro un entusiasmo enorme…è stata un’avventura positiva sotto qualsiasi punto di vista! Io ero alla mia prima esperienza di stage e, ad essere sincera, temevo di avventurarmi in qualcosa di “troppo professionale” per le me!
Come avevo scritto ad Orlando ed Ilaria poco prima di aggregarmi, non volevo essere la “Palla al piede del gruppo”…io ho scoperto il meraviglioso mondo della corsa da poco + di 2 anni; faccio parte del gruppo podistico del mio paesino, ma non ho mai partecipato seriamente a gare, o maratone… sapevo di certo di avere abbastanza resistenza, ma sicuramente peccavo nella velocità!!!
Queste insicurezze si sono letteralmente rivelate vane…il gruppo era formato da persone con diversi livelli di allenamento…ma tutti accomunati da una grande voglia di condividere questa passione!!!
La cosa + bella di questo stage, in effetti, è stata proprio l’armonia che si è creata tra tutti i partecipanti!! Era bellissimo ritrovarsi a pranzo o a cena tutti riuniti… …normalmente, iper affamati dal post corsa, eravamo i primi ad intavolarci e gli ultimi ad andarcene, dopo avere chiacchierato intensamente, come amici di vecchia data (forse un po’ di merito è da attribuire anche ai frequentissimi brindisi!!!)
Orlando ed Ilaria in particolare sono riusciti, con la loro disponibilità e solarità, a favorire proprio un clima familiare in cui hanno saputo dare consigli mirati ad ognuno di noi (…mi ricorderò a lungo di “Muovere le braccia”). Hanno organizzato corse in luoghi mozzafiato… ricordo ancora il senso di tranquillità che provavo circondata dalle verdissime vallate toscane… Come dicevo ad un mio caro compagno di corsa, “è impossibile essere cattivi in questi luoghi…mi si potrebbe fare qualsiasi affronto e comunque manterrei il sorriso sulle labbra!!” Grazie a tutti per questa vera e propria VACANZA…spero vivamente di potervi incontrare ancora…Un bacione!!!
Linda - Val d'Orcia aprile 2004

Ciao carissimi, ho visto le foto dello stage e mi è calata una nostalgia grande. Che bei giorni mi avete fatto trascorrere e di questo vi ringrazio di cuore. Inoltre ne approfitto per fare i complimenti per la vostra organizzazione e bravura e per il semplice - ma sorprendente – fatto, di come con tanta naturalezza mettete a proprio agio le persone che vi stanno attorno e che, se pur per brevi periodi, dipendono da voi. Abbiamo instaurato un bellissimo feeling tra tutti noi del gruppo e questo è stato di aiuto nelle salite sotto l’acqua e negli sprint finali. Grazie ancora per tutto quello che mi avete dato sia dal punto di vista sportivo che morale e un arrivederci a presto
P.S. Orlando, che fatica correre radente al suolo.. lo so che sono un po’ “sprecona”, ma mi trovo meglio a “fare la palla”!
Patti – Val d’Orcia aprile 2004

ISOLA D’ELBA GIUGNO 2004


In occasione dello stage in Val d’Orcia del periodo pasquale, avevo riferito di non essere scaramantico, e di attribuire ai numeri nessuna importanza particolare. Allora erano 17 gli iscritti,ma per problemi vari ci ritrovammo in quindici. In questo primo stage stagionale all’isola d’Elba gli iscritti erano 13, ma a quattro giorni dal ritrovo a Marina di Campo una partecipante ha dovuto cancellare la sua presenza per l’anticipo degli esami scolastici del figlio, e di conseguenza anche le due amiche hanno preferito desistere. Ecco quindi che anche un altro numero al quale sono attribuite “proprietà” scaramantiche, ha influito sulla presenza dei partecipanti. L’unico “problema” causato dall’assenza delle tre ragazze milanesi è stato che Valentina è rimasta l’unica donna del gruppo.
Ad ogni modo lo stage è iniziato bene dal punto di vista climatico ed il suo svolgimento è proseguito nel migliore dei modi perché baciato da un sole a volte fin troppo generoso, e da un cielo sempre terso, aspetti che hanno contribuito ad esaltare l’atmosfera, i colori e i profumi dell’isola.
Il gruppo era composto prevalentemente da podisti del nord, quasi tutti alla prima visita all’Elba, e soprattutto dai valori atletici omogenei. Altre caratteristiche comuni tra i partecipanti era la giovane età (per la prima volta, su settanta stage organizzati, sono stato io, con i miei quarantasei anni, il “meno giovane” del gruppo), e i numerosi figli presenti.
Il primo giorno di stage, la domenica, era di libera uscita affinché ci si potesse ambientare al meglio, ma da lunedì mattina si è iniziato con la parte pratica: seduta di corsa tranquilla, stretching e ginnastica neuromuscolare. Il pomeriggio invece il primo incontro tecnico, l’alimentazione, preceduto però dalla plicometria. Questo gruppo, oltre ad essere il più giovane in assoluto (età media 33) è stato anche quello che ha evidenziato i valori più bassi. La percentuale media della massa grassa è stata del 10,5% e, se si considera che 12% è considerato un buon valore, si può tranquillamente affermare che i partecipanti allo stage avevano un “fisico d’atleta”. Su tutti spiccava Davide il quale, nel giro di pochi mesi, aveva “sciolto” ben trentadue chilogrammi di “grassi”. Nessuno dei partecipanti è riuscito ad immaginare come potesse essere il suo aspetto fisico quando era condizionato da una tale zavorra. A tavola è stato quello che si è “trattenuto” di più, mentre quello meno diligente era il “veterano” Carlo, che non si alzava da tavolo senza aver abbondantemente scalfito e scavato ogni dolce del buffet, ma in compenso l’abbondanza di calorie accumulata non era particolarmente evidente.
Martedì è stato il giorno della valutazione da campo, ed in pista a Portoferraio si è svolto il test per l’individuazione della soglia anaerobica, della resistenza aerobica, del massimo consumo di ossigeno e della potenza anaerobica. Al gruppo si è aggiunto anche Manuel, podista in vacanza all’Elba per alcuni giorni, e la prova del test Conconi modificato si è svolta praticamente alla perfezione, con ottima tenuta sia da parte di Davide, sia del ferrarese Luca ma praticamente tutti hanno svolto un’ottima prova evidenziando livelli di rendimento praticamente analoghi. Ottimo il test della potenza anaerobica da parte di Lorenzo, ex ciclista di buon livello ora dedito al podismo, tanto da essere giunto a Marina di Campo in bicicletta… Nella riunione tecnica del tardo pomeriggio era in programma l’analisi personale dell’azione meccanica di corsa. Il meno “bello” da vedere era Stefano, pizzaiolo della Brianza, che tendeva a correre con un’azione un po’ troppo seduta, ed inoltre aveva un movimento poco corretto della gamba sinistra nella fase di avanzamento del ginocchio dopo la spinta del piede. Tutto ciò era determinato dal varismo delle ginocchia ma anche da una postura in iperlordosi. Buona l’azione di corsa di tutti gli altri, anche se qualche aspetto era da curare con attenzione: Bruno che corre con il busto un po’ troppo inclinato in avanti, Carlo che muove le braccia in maniera asimmetrica, Luca che non spinge al meglio con i piedi e Simone che ha le braccia completamente bloccate. E per fortuna che era convinto di muoverle normalmente. E’ stato molto interessante notare l’azione di appoggio in ipersupinazione di Egidio: raramente si vede un’azione così pronunciata, e l’analisi delle sue scarpe lo hanno evidenziato particolarmente bene.
Mercoledì mattina ci siamo trasferiti in auto a Capoliveri per sostenere la seduta di lunghissimo sul percorso de “la Costa dei Gabbiani”. Il cielo era limpido e terso ed il panorama suggestivo, tanto che lo sguardo spaziava dall’isola del Giglio a quella di Montecristo, da Pianosa alle montagne della Corsica. Il mare era calmo ed il sole splendente: condizioni ottimali, ma per andare in spiaggia ad abbronzarsi! Invece c’erano da percorrere oltre 18 chilometri. L‘aspetto da curare con particolare attenzione era senza dubbio quello dell’approvvigionamento d’acqua, perché si sarebbe sudato parecchio. La strada è tutta pianeggiante, ma senza vegetazione, e quindi il disagio poteva essere elevato, soprattutto al ritorno. Quasi tutti hanno percorso con disinvoltura l’allenamento programmato, ad eccezione di Stefano C che, abituato ad allenarsi alle 7 del mattino, si è trovato a combattere i disagi di una temperatura eccessiva per le sue abitudini. Ha fatto festa invece Valentina, la “principiante” del gruppo, che non essendo abituata a correre tutti i giorni, era un po’ stanca. Stefano T invece, pur correndo da poco e solo 2-3 volte la settimana, non ha avuto nessuna remora: la sua settimana di allenamento è stata da “professionista”, visto che non ha saltato nemmeno una seduta.
Gli impegni dello stage sono ripresi giovedì mattina perché il pomeriggio di mercoledì era di libera uscita. Era in programma una seduta di recupero e rigenerazione, e quindi ci siamo limitati a percorrere solamente qualche chilometro in scioltezza attorno alle colline di Marina di Campo, ma con l’impegno però di sostenere alcuni allunghi tecnici. Al termine della seduta tutti si sono cimentati in questi brevi cambi di ritmo mettendo in pratica le indicazione scaturite dell’analisi di corsa e con l’intento di curare appunto l’azione biomeccanica.
Venerdì era in programma la seduta di fartlek in un circuito di 1km. Su questo tracciato si dovevano sostenere tre cambi di ritmo: due prove lunghe circa 200m da correre in pianura, ed una di 50 metri in salita, piuttosto ripida. Praticamente mai è stata rispettata la consegna: tutti percorrevano qualche decina di metri in più, evidente segno di voglia di correre. Stimolati dall’impegno, quasi tutti hanno corso in gruppo e con buon rendimento. Solo Carlo, Stefano e Valentina hanno corso singolarmente; gli ultimi due erano alla prima esperienza in un allenamento intervallato.
Sabato mattina era prevista una seduta di recupero: pochi chilometri da percorrere in scioltezza attorno all’aeroporto di Marina di Campo, con l’opzione della salita della Pila, che ad eccezione di Valentina comprensivamente stanca dalla seduta di fartlek, tutti hanno affrontato senza timori.
In definitiva, nonostante gli influssi cabalistici negativi, la settimana è passata nel migliore dei modi. Adesso mi aspettano gli stage in montagna di Asiago e Livigno: per fortuna gli iscritti sono nettamente superiori a 17, e quindi non dovrebbero verificarsi influssi negativi particolari.
Orlando

Vorrei ringraziare sia te Orlando che tua moglie per la vostra grande disponibilità e per la vostra notevole competenza tecnica, nonché per la vostra umanità. Mi avete fatto sentire a mio agio e questo mi ha permesso di godermi fino in fondo l'esperienza dello stage, la quale darà sicuramente notevoli frutti in futuro. Quello che ho imparato è utile e io lo sto già mettendo in pratica con molto entusiasmo e fiducia. Il mio augurio è di potervi incontrare di nuovo, magari in un altro dei vostri stage. Spero anche di rivedere gli altri partecipanti allo stage, con i quali ho avuto un bellissimo rapporto. Grazie e a presto
Luca - Isola d'Elba giugno 2004

Cari Ilaria e Orlando, sono ormai passati 5 giorni dalla fine dello stage, sono le 23.30 e sono davanti alla pagina del sito "Elba 2004" con in bella evidenza la scritta "PAGINA IN ALLESTIMENTO". Peccato, un po’ ci speravo di vedere qualche foto, ma pazienza... il ricordo è ancora vivo e per ora basta e avanza.
Il ricordo, sì, dicevo... e molta nostalgia per la fantastica avventura che abbiamo trascorso insieme. Può darsi che per voi, che se ricordo bene siete arrivati a 69 stage, sia abitudine ormai conoscere e salutare sempre gente nuova. Per chi come me era alla prima esperienza (e spero proprio non l'ultima!!!) è stato difficile il sabato dell'addio salutare tutti, voltare pagina e rigettarmi nella routine quotidiana e nei miei allenamenti solitari.
Ho imparato, o scoperto, tante cose; che non muovo le braccia mentre corro (e ora che mi sforzo a farlo mi sento tanto un robottino...), che non spingo bene con le gambe e soprattutto,come dice Orlando, che non mi allenavo, o quantomeno non mi allenavo con la giusta intensità.
Ci sto provando ed è tutta un'altra musica! Spero che la volontà mi assista e mi permetta di coronare il sogno di correre i benedetti 42 Km!
Volevo ringraziarvi, tutti e 2, per l'impegno e la passione che ci avete dimostrato, la simpatia e la disponibilità, ma sono tutte parole scontate che in centinaia vi avranno ripetuto.
E allora permettetemi di ringraziare i miei compagni di avventura, in perfetto ordine sparso, senza i quali tutto non avrebbe potuto essere. Inizio da Davide, con il quale sono riuscito a correre insieme solo l'ultimo giorno (perchè andava troppo veloce!), ma mi è stato di esempio per la determinazione con cui si applica. Luca e Lorenzo, miei cordiali compagni "solo" nelle trasferte in macchina, perchè anche loro scheggiavano troppo per me! Egidio, una invidiabile carriera da podista che probabilmente resterà solo nei miei sogni. Stefano, il biondo, agile e leggero come una cavalletta! l'altro Stefano, che si starà ancora godendo il sole e il mare dell'Elba. Bruno, grazie Bruno che mi hai accompagnato per due terzi del terribile lunghissimo alla "Costa degli Scheletri", dove se Stefano ha visto i cammelli, io ci sono andato vicino... Valentina, che noi maschietti abbiamo spesso abbandonato pensando solo ai nostri ritmi di corsa, ma che come e forse più di noi ha sudato e faticato. E infine, ma non per ultimo, Carlo, pluristagista e maratoneta di esperienza, che ci ha anche raccontato qualche breve e simpatico aneddoto sulla famiglia Pizzolato.
Grazie a tutti voi e alle vostre famiglie, eravamo in pochi ma spero validi!
Potrei scrivere per ore, mi aiuterebbe a non dimenticare qualche particolare... ma va bene così.
Ancora un abbraccio a Chiara, Anna, Ilaria e Orlando: arrivederci e alla prossima!!!
Simone – Isola d’Elba giugno 2004

Lo stage a cui ho partecipato ero l'ottavo e devo dire che non mi sono ancora annoiato. Mi rendo conto che c'è sempre qualcosa di nuovo da imparare o qualcosa di noto da rivedere negli incontri tecnici del pomeriggio. Il gruppo è stato molto attento e collaborativo essendo tutti alla loro prima esperienza. La maggior parte di loro era molto giovane per cui, per un vecchietto di 44 anni suonati come me, è stato sicuramente un incentivo per cercare di dare un po' di più nei vari allenamenti fatti al mattino. Il posto, che già conoscevo, ha appagato tutte le aspettative mie e della mia famiglia e aver notato che in questo stage parecchi partecipanti sono stati accompagnati dalle loro rispettive famiglie, è una conferma che questi stage non sono solo di "allenamento", ma anche di "vacanza".
Tu ed Ilaria siete stati attenti alle nostre richieste le più svariate per cui anche qui una riconferma della vostra grande professionalità.
Se proprio devo trovare un neo, varrebbe la pena durante il primo incontro di presentazione dello stage, permettere ai partecipanti di dare una piccola presentazione di se stessi per far conoscere il proprio trascorso podistico agli altri.
....... E per non farmi mancare niente, dopo lo stage al mare tra 15 giorni sarò ad Asiago per partecipare al mio nono stage.
Un saluto a tutto il gruppo Elba Estate 2004. Un abbraccio a tutta la tua famiglia. A presto. Ciao
Carlo - Isola d’Elba giugno 2004

Ciao Orlando ed Ilaria, penso che sia stata una bella esperienza sia per lo stage, per il posto e per le persone che vi hanno partecipato. Sono contento di averlo fatto anche se sono tornato a casa più stanco di quando ero partito. Comunque è un esperienza utile per chi corre. I miei auguri e complimenti, siete persone alla mano, e grazie a questo mi sono trovato a mio agio. Grazie tanto, spero di bissare presto
Stefano – Isola d’Elba giugno 2004

Anche se con parecchio ritardo, voglio ugualmente lasciare un commento a ricordo dello stage all'Elba.
Ogni volta che torno con il pensiero a quella settimana di vacanza, non posso fare a meno di sentire una grande nostalgia. Non solo per la selvaggia bellezza dell'isola, per l'incanto dei suoi fiori e lo splendore incontaminato di certi suoi paesaggi, ma anche e soprattutto per l'atmosfera che si è venuta a creare con il gruppo di stagisti e con voi, Orlando e Ilaria, che avete reso quei giorni davvero indimenticabili.
Certo, è stato importante il fatto di avere appreso molto sulla metodologia di allenamento, sullo stile che adotto nella corsa e sul regime alimentare da seguire. Ma è stato ancora più rilevante il rapporto umano che siamo riusciti ad avere con tutti i ragazzi: rapporto che andava oltre l'impegno agonistico. Spero che si siano instaurate amicizie che, nonostante la distanza, potranno durare nel tempo.
Voi vi siete posti nei confronti di tutti con professionalità, ma anche con semplicità e simpatia. La corsa è fatta non solo di traguardi da raggiungere, ma anche, e soprattutto, di legami umani che, ci auguriamo sempre, ci possano accompagnare nei nostri percorsi futuri.
Da parte mia, ho iniziato a mettere in pratica ciò che ho imparato, prefiggendomi nuovi obiettivi da conseguire.
So per certo che questa esperienza non resterà isolata: la ripeterò senz'altro, forse non più all'Elba, ma la ripeterò. Uno stage nella frescura dei boschi di Livigno o nella quiete di Asiago sarebbe un'ottima scelta.
Anche se l'Elba.......
Bruno – Isola d’Elba giugno 2004

Scusatemi del ritardo ma solo ora ho un computer degno di navigare in Internet!!! Colgo l'occasione per salutare tutti coloro che hanno partecipato a questo stage e per ringraziarli di avermi fatto passare una settimana indimenticabile, talmente indimenticabile che quest'anno a settembre ho deciso di ripetere insieme alla mia ragazza!! Purtroppo sono stato fermo a causa di tendiniti, che ora ho curato e sono 2 mesi che ho ripreso: se penso ai tempi che facevo a maggio 2004 prendo paura da solo!!! Ora Simone sei tu che vai molto più forte di me!!!
Un particolare ringraziamento per la loro gentilezza e disponibilità va a Orlando e alla moglie Ilaria, che non vedo l'ora di rivedere!!
Lorenzo e Chiara – Isola d’Elba giugno 2004

ASIAGO DAL 27 GIUGNO AL 3 LUGLIO 2004


Ogni volta che ritorno ad Asiago per gli stages, rivivo piacevoli sensazioni perché sull’Altopiano dei Sette Comuni mi sono allenato per numerosi anni visto che qui, proprio all’Hotel Linta che ci ospita nelle settimane di stage, ho preparato le gare più importanti della mia carriera.
Dell’Hotel Linta ho anche un piacevole ricordo per quanto riguarda la cucina, ed in particolar modo i dolci, visto che la scelta che il buffet presenta è sempre molto varia ed ovviamente ghiotta.
Con queste piacevoli aspettative mi dirigevo verso Asiago per organizzare lo stage n.70, e anche quello n.71, inframmezzati però da una settimana in seguito alla decisione di lasciar spazio agli atleti che, dal 3 al 10 luglio, parteciperanno, proprio sull’Altipiano dei Sette Comuni, ai Campionati Mondiali Master di corsa di orientamento.
Come consuetudine, la prima seduta di corsa è da svolgere ad impegno tranquillo per favorire l’adattamento agli eventuali disagi respiratori, seppur contenuti, dei 1000 metri sul livello del mare. Il giro della ferrovia, lungo poco più di 10km, si presta a questa situazione, e a seguire abbiamo svolto lavori di sensibilità ed elasticità muscolare, concludendo con esercizi di allungamento muscolare. Nel pomeriggio, prima della riunione tecnica sull’alimentazione, la tanto temuta plicometria (rilevazione del tessuto adiposo) è filata via senza rilevazioni allarmanti. Ciò ha messo il cuore in pace a molti partecipanti, che avevano temuto di non potersi concedere la porzione di dolce dopo ogni pasto. Non avrebbe avuto invece problemi Massimo, l’atleta con il valore 5,4% più basso di tessuto adiposo, e neppure Paolo, i due Daniele, Bruno, Ubaldo, Ruggero, Giorgio.
Martedì è per me il giorno più impegnativo perché è quello nel quale sono programmati i test da campo e le riprese dell’azione di corsa. Essendo il gruppo numeroso, ho dovuto dividerlo in due: il primo era composto dai podisti meno allenati, mentre il secondo da quelli più evoluti. Molti di essi erano alla prima esperienza con questa prova, che si corre in progressione di ritmo (partendo da un’andatura di 8,5km/h), e tutto si è ad ogni modo svolto regolarmente.
Nonostante nel secondo gruppo ci fossero podisti di buon livello di rendimento, il “record” di durata del test non è stato migliorato. In tre, Bruno, Daniele e Ubaldo, sono arrivati a correre per oltre 17’, con quest’ultimo che ci ha rivelato un curioso retroscena. La sera prima del test aveva nascosto sotto la soletta di una scarpa da corsa la chiave della cassetta di sicurezza, e l’indomani si è dimenticato di toglierla. Solo una volta rientrato in albergo, quando cercava la chiave, si è ricordato doveva l’aveva nascosta, ed in quel momento ha capito da cosa dipendeva quel fastidio al piede che avvertiva in fase di spinta durante il test.
Nel test di potenza anaerobica il più veloce è stato Daniele 2, che ha percorso la distanza in 29”2, ma un’ottima prova l’hanno conseguita anche Roberto (29”3), e Luca (29”6). Tutti gli altri hanno percorso la distanza in un tempo superiore ai 30”, con “nonno” Ermanno che è stato il meno veloce: 47”4. Suo però è il record di presenze ai miei stages: da quando ho iniziato ad organizzarli, ben 13 anni fa, Ermanno ha sommato 13 presenze.
Nel pomeriggio, prima della riunione tecnica che verteva sull’analisi della meccanica di corsa, ed in modo particolare sull’appoggio del piede, ho speso tante energie per decodificare in fretta i dati dei test in maniera da predisporre il piano di partenze per il Giro del Gallio. Nel corso dell’analisi dell’azione di corsa non ho, per fortuna, evidenziato nulla di particolare se non che Cristina tende a pronare con entrambi i piedi, e che Massimo appoggia in supinazione il piede sinistro che gli causa un rapidissimo, oltre che costoso, consumo delle scarpe.
Già in occasione della colazione di mercoledì si respirava un’atmosfera un po’ più elettrizzata rispetto alle altre mattine: era in programma l’ormai usuale Giro del Gallio.
La formula del giro prevede che le partenze avvengano a handicap, in relazione alla “cilindrata aerobica” di ogni podista, dedotta dalla soglia anaerobica. Caddia, con la sua soglia di 10,8km/h, è stata la prima a partire, e ultimo, ben 42’ dopo, è stato Bruno. Come sempre, ben pochi si risparmiamo perché lo stimolo è di non farsi raggiungere da quelli che partono dietro, e per gli ultimi vale la regola opposta: tirare il più possibile per raggiungere quelli partiti prima. Il primo a tagliare il traguardo è stato Marco, favorito da una mia sottovalutazione della sua efficienza, seguito da Ruggero e, a pari merito al terzo posto, Luca e Daniele 1. Il tempo migliore l’ha fatto registrare, come da pronostico, Bruno, seguito da Daniele 2 e da Ubaldo. Il pomeriggio non era programmata nessuna riunione tecnica e, mentre io pensavo che questa era l’occasione per fare una gita turistica, ho scoperto che molti hanno preferito riposare, conciliati dalla tranquilla atmosfera della montagna.
Giovedì mattina era in programma una seduta di corsa lenta rigeneratrice. Dopo alcuni anni siamo ritornati a correre sulla piana di Marcesina, a 1350 metri di quota, un posto caratterizzato da ampi pascoli ed estesi boschi dentro i quali ci si addentra seguendo la strada asfaltata che porta al rifugio Valmaron. Metà del gruppo ha deciso di scendere dall’auto appena arrivati in quota, in maniera da percorrere qualche chilometro in più, mentre con i podisti più tranquilli ci siamo recati in auto fino al rifugio Marchesina, da dove abbiamo iniziato la seduta. Nonostante molti dei partecipanti non siano abituati a correre tutti i giorni, nessuno di loro ha deciso di saltare un allenamento, neppure il gruppo di sei corridori di Pietrasanta, che consideravo meno “tosti”, ha accettato la mia proposta di riposare.
L’allenamento programmato per venerdì era il fartlek sul circuito di 1050 metri di Campomulo, a 1540 metri di quota. Ottima resa da parte di tutti, con Massimo e Nicola lanciati a percorrere ben 10 giri, e quindi 33 prove; nonostante i disagi della quota, quasi tutti hanno percorso più di quanto avevo proposto.
Ed è arrivato anche il sabato, ultimo giorno di stage, e prima di rientrare nella calura delle Pianure, ci siamo immersi nella quiete e nel fresco della strada della valle del Barental.
Anche questo stage n. 70 è andato in archivio, con la foto che mi ricorderà la piacevole atmosfera vissuta con tutti gli amici di questo gruppo. Grazie.
Orlando

Orlando, Ilaria,
scrivo prima di vedere che trattamento avrò nei vostri racconti dello stage di Asiago. So già che sarò citato come vincitore..........del campionato di plicometria o altre performances similari ma non fa niente. Volevo ringraziarvi per aver avuto la possibilità di partecipare ad un'esperienza interessante, gestita in modo molto professionale e soprattutto divertente. Il fatto che si riescano ad amalgamare veterani e matricole, "svelti" e "tranquilli" ( grazie Orlando per l' uso sagace degli eufemismi) in modo da ottenere giuramenti del tipo, " tornerò più in forma e guadagnerò 10 minuti nel giro del Gallio" vuol dire che le cose hanno funzionato davvero.
Un saluto e un augurio di buona estate a voi e ai compagni d'avventura asiaghesi, con la speranza di rivedersi presto, sempre più "svelti", "asciutti" e ..allegri - senza virgolette
Guido – Asiago giugno 2004

Cari Orlando e Ilaria,
credo di essere un po' monotono nel ringraziarvi per questa bellissima esperienza che ci avete fatto vivere che, se dal punto di vista atletico mi ha dato importanti punti di riferimento per cominciare a "fare sul serio", dal punto di vista umano mi ha regalato qualcosa di unico. Per questo devo ringraziare anche tutti i compagni di avventura di questa bellissima settimana, dai veterani che hanno fatto da collante a questo gruppo con la loro esperienza, ai novellini come me che ci hanno messo tanto entusiasmo. Sicuro di essere dei Vostri per una nuova avventura, con la speranza di ritrovare anche i nuovi amici di Asiago, vi auguro buon lavoro per i prossimi stages.
Ringrazio ancora Orlando, l'uomo e l'atleta, per la sua grande disponibilità a dare consigli anche a chi come me ha ben poco dell'atleta evoluto.....
Un abbraccio a tutti !
Luca – Asiago giugno 2004

Volevo ringraziare tutti, proprio tutti, i componenti di questo stage dove, per una volta , mi sono dimenticato l'orologio, ma mi sono veramente divertito. Un saluto particolare ad Ubaldo, ma un grazie a tutti per la settimana trascorsa assieme, grazie di cuore e al prossimo anno la stessa settimana. Io ci torno domenica , vi penserò, e mi siete mancati tutti , dunque quando tornerò avrò sempre il vostro ricordo, ancora piu' vicino.
Un gruppo straordinario, ciao.
Massimo – Asiago giugno 2004

Orlando ed Ilaria
Già lunedì mattina, quando ho acceso il cellulare ed ho trovato il messaggio di Cinzia, la nostalgia della settimana appena trascorsa in Vs compagnia mi ha assalito.
Non avevo mai partecipato ad uno stage ma sicuramente devo ringraziarVi della professionalità che ci avete messo a disposizione , anche a quelli che come me si sono avvicinati alla corsa da poco tempo e che quindi hanno bisogno di consigli, informazioni ed incoraggiamenti; grazie anche ai miei compagni, a quelli che mi hanno accompagnato fino ad Asiago e a quelli che lì ho incontrato.
Spero di rivedervi al più presto.
Giulia - Asiago Giugno 2004

Ciao a tutti!
mi unisco al coro di ringraziamenti e di ricordi nostalgico-sentimentali che ho letto. Per non ripetermi dico solo che condivido tutte le parole scritte precedentemente dai miei compagni.
Ricordo tutti, ma tutti con grande affetto e per questo saluto in ordine sparso con l'ausilio della fotografia: Roberto, Giulia, Guido1, Oriana, Cinzia, Caddia, Ermanno, Ruggero,Guido2 , Luca, Paolo, Daniele1 e Daniele 2, Massimo, Marco, Ubaldo, Alessandra, Roberto, Giorgio, Bruno, Nicola e signora.
Con il desiderio di rivedervi baci a tutti.
Cristina – Asiago giugno 2004

Cari I&O, scrivo dopo dieci giorni per non cadere preda di entusiasmi ma non serve a niente. E' stata una sorpresa passare una settimana del genere; cercherò di essere originale dicendo che quando ne parlo ad amici e colleghi sembro pagato per fare pubblicità. In più era tanto che non si affibbiavano nomignoli tipo lo Zio, l'Ammiraglio, il Socio, Hermann, forse dai tempi delle scuole medie. Insomma c'è da avere solo paura a rifarlo perché magari non viene più così bene.
Buone corse.
Ruggero – Asiago giugno 2004

Ciao Ilaria e Orlando, questo stage è stato veramente bello e interessante, siete riusciti a trasformare la settimana come una vacanza anche se dovevamo rispettare degli impegni. Vi ringrazio molto per la vostra professionalità perché aiutate tutti gli amatori, con la vostra esperienza, a correre meglio possibile. Un grande saluto a tutti compagni dello stage. Mi sono divertito molto specialmente quando ho dovuto fare la miss e l'attore assieme ad Andrea e Guido.Un saluto a Daniele perché, oltre ad essere stato compagno di stanza, sono riuscito, grazie a lui, ad ambientarmi subito ed avere un dialogo d'amicizia fin dall'inizio dello stage. Per finire, devo dire che correre con il paesaggio che ho trovato ad Asiago è veramente fantastico. Orlando, dimenticavo, sto cercando di mettere a frutto i tuoi insegnamenti, mi sto allenando più di una volta alla settimana. Spero di continuare a tenere questo ritmo nell'arco dell'anno. Di nuovo saluti a tutti.
Paolo – Asiago giugno 2004

Ciao Orlando ciao Ilaria,
è difficile trovare parole dopo quello che già gli altri amici hanno scritto, ma non crediamo di cadere nella retorica se anche noi facciamo un mare di complimenti sia per il bel posto, l'accoglienza ricevuta e la professionalità trovata. Quando abbiamo deciso di partecipare allo "STAGE DI ORLANDO PIZZOLATO" ad Asiago, non avevamo la minima idea di quello che ci aspettava, oggi siamo già convinti che il prossimo anno faremo di nuovo parte del GRUPPO, un gruppo che ha dimostrato in ogni momento spirito di adattamento e di spontaneità (VEDI CAMPOMULO, RECUPERO SUL PONTE! LE FOTO LO PROVANO). Adesso salutiamo con un abbraccio forte e la grande voglia di rivedere tutti, voglia che ci assale ogni volta che ci troviamo a correre oppure quando quella cartellina rossa si trova davanti a noi.
Ciao a tutti
Caddia e Andrea da Pietrasanta – Asiago giugno 2004

Un saluto ed un caloroso abbraccio ad Orlando, Ilaria, Anna e Chiara anche da parte di Alice.
L'estate volge al termine (finalmente!) e, come ogni anno, il mese di settembre segna il passaggio dal caos della riviera Versiliese ad una vita più tranquilla e serena.
Il ritorno al lavoro non ha suscitato pensieri nostalgici per il mare, ma per quelle stupende e silenziose montagne di Asiago. La vacanza di Asiago, in compagnia di meravigliosi amici, ha lasciato il segno ed il solo pensiero di ritornare il prossimo anno ci riempie il cuore di gioia. Ci auguriamo di rivedere tutti la prossima estate, intanto ci impegniamo a dovere, seguendo scrupolosamente le tabelle, per stracciare tutti sul giro del Gallio......
Un saluto ed un caloroso abbraccio
Guido detto Giulio, Oriana e Alice – Asiago giugno 2004

ASIAGO DAL 11 al 17 LUGLIO 2004


Riprende la sequenza di stage ad Asiago dopo la pausa di una settimana durante la quale, proprio sull’Altipiano dei Sette Comuni, si sono tenuti i campionati mondiali di corsa di orientamento.
Quello dal 11 al 17 luglio era lo stage n.71, con la presenza di 21 partecipanti, dei quali 5 donne e 16 uomini. Fra questi 9 avevano già partecipato ad uno stage. La regione più rappresentata era la Puglia, con 4 partecipanti (3 di Taranto).
In prima giornata, dopo la seduta di corsa della mattina conclusasi con esercizi di ginnastica di potenziamento e di stretching, era in programma la sempre “temuta” rilevazione plicometrica. Massimo, rifrequentante degli stages da lunga data, è stato quello con il valore più basso (4,8%), mentre tra le donne è stata Maddalena che aveva il dato inferiore (11,0%). Buoni i valori medi sia tra i maschi (15,6%) sia tra le femmine (21,5%).
In seconda giornata l’impegno maggiore (da parte mia per quanto riguarda la gestione degli eventi, da parte dei partecipanti per la tensione) era quello dei test, al campo di atletica di Asiago. Divisi i partecipanti in due gruppi, si è iniziato con quello composto dai podisti più efficienti (anche perché erano numerosi quelli che l’avevano già fatto), ed è stato Massimo l’atleta a durare di più (18’15”), facendo meglio di 45” rispetto allo stage precedente (70) nonostante una maratona corsa in Germania solo tre giorni prima. Nel test della capacità anaerobica Daniele, nonostante sia specialista delle lunghe distanze (100km), ha conseguito un ottimo tempo (29”0), ma è stato Roberto il più veloce di tutti (28”2). Dopotutto, con il cognome Ferrari non poteva arrivare secondo. Nel secondo gruppo del test del VO2max il livello di rendimento è stato piuttosto omogeneo, e la velocità media della soglia anaerobica è stata di 12,8km/h.
In terza giornata siamo andati sul circuito di Campomulo, a 1530 metri di quota, per svolgere la seduta di fartlek. Se per Martina il timore maggiore era rappresentato dalle numerose mucche che pascolavano sul prato del nostro circuito, Massimo e Maddalena hanno percorso svariati giri senza nessuna preoccupazione, ma lo stesso hanno fatto tutti gli altri. Prima dell’allenamento erano in programma le rilevazioni articolari e questo gruppo non si è proprio distinto per ottimi riferimenti di flessibilità e mobilità. Anzi, Giovanni, che ha comunque un buon rendimento atletico, ha fatto registrare il record di atleta meno flessibile (+ 20) tanto da scalzare Ubaldo e Paolo “arrugginiti” ad un + 17. A Giovanni non vanno solo “demeriti”, perché ad ogni modo ha comunque stabilito un record, e non di poca entità visto che ha perso 50 chilogrammi giusti in 9 mesi. Le foto dei suoi documenti lo possono testimoniare, anche se è quasi irriconoscibile.
Giovedì ci siamo recati in auto sulla piana di Marcesina, a 1330 metri di quota, per svolgere una seduta di corsa rigenerante. Pascoli, boschi, cielo azzurro e tranquillità hanno caratterizzato questo tranquillo allenamento che ci ha portati sul bordo nord orientale dell’Altipiano, sopra la Valsugana, perché poco lontano si potevano ammirare le Pale di S. Martino di Castrozza. L’impegno di tutti è stato rilassante, sia per favorire il recupero della seduta di fartlek, sia in vista dell’ormai consueto Giro del Gallio.
Venerdì era in programma la seduta di fartlek, anticipata al mercoledì per rispettare la tradizione, che vuole ormai che l‘appuntamento con il Giro del Gallio sia fisso praticamente ad ogni stage di Asiago. Ciro è stato il primo a partire, con un anticipo di 39’ rispetto a Massimo. Questa edizione della “gara” ad handicap è stata appannaggio delle donne, visto che a tagliare il traguardo per prima è stata Martina, seguita da Emanuela, e da Paola. Ma la prestazione tecnica più significativa l’ha conseguita Maddalena, che con 58’25” ha migliorato il record femminile assoluto del percorso, detenuto da Donatella (59’52”, stage 55).
Mirella è stata felice di mettere in palio molti dei premi che durante l’anno ha conquistato nelle varie corse podistiche piemontesi e così, oltre ad una meritoria classifica per tutti, c’è stato anche un riconoscimento.
In serata, sfilata e premiazione di Miss Linta: anche stavolta il nostro gruppo ha fatto furori, con il meglio delle “bellezze” in concorso: Vincenzina, Domenica, Roberta, Daniela, Massimina, Wilfried?!?, Felicita.
In ultima giornata era in programma la seduta di corsa lenta in Barenthal, una fresca e tranquilla valle che molti rimpiangeranno in questi giorni di calura che opprime la pianura Padana.
Orlando

Scrivo il mio commento, ancor prima di leggere il vostro. Io mi sono divertito e come sempre ho imparato qualcosa, ho trovato ragazzi straordinari come Daniele l'assoluto, Vincenzo e tanti altri, devo dire che per la seconda settimana di fila mi sono dimenticato l'orologio e ho cercato di divertirmi e correre come viene. Voglio ringraziare tutti per la settimana trascorsa, l'unico neo e' stato il momento di panico per il presunto morso di vipera, e davanti anche a queste cose fortunatamente non veritiere, si continua a far discussioni inutili, ma non certo hanno rovinato la festa, visto che tutto e' andato per il verso giusto. Un grazie a tutti.
Massimo – Asiago luglio 2004

Carissimi Ilaria e Orlando,
sono felicissima di avervi conosciuto... e di aver condiviso un’esperienza davvero unica. Le giornate trascorse ad Asiago, gli allenamenti, la teoria, i rapporti con i partecipanti e per ultimo IL GIRO DEL GALLIO .. Sono dei ricordi che difficilmente mi abbandoneranno.. Il rientro, quindi, per quanto sopra.. è stato MOLTO difficile .. un po’ perché le temperature qui a Taranto sono pazzesche... Non riesco a riprendere i miei soliti allenamenti e poi mi mancano i miei compagni … di TARANTO che di Taranto non sono perché Maurizio è a Roma e Roberto è a Bergamo...è molto triste ... ma la voglia di ritrovarvi e di vedere/ correre per ambienti nuovi mi entusiasma tantissimo. Correrò.pensando a Voi a quei giorni fantastici trascorsi insieme..
Aspettando il prossimo Stage...Vi Abbraccio
Maddalena - – Asiago luglio 2004

Non mi aspettavo di trascorrere una settimana così intensa! Sotto tutti i punti di vista ho vissuto sensazioni,fatiche,interesse e divertimento a livelli davvero elevati. Nonostante il gruppo presentasse un range abbastanza ampio sia in termini di performance che di personalità, non ho avuto la minima difficoltà ad adattarmi ad ogni momento vissuto capitalizzandone i benefici (compresa la sfilata di moda!).
Sicuramente una esperienza da ripetere rivalutando le eventuali variazioni che gli insegnamenti dello stage hanno apportato.
Un saluto anche da Antonella e dalla piccola Carlotta.
Roberto – Asiago luglio 2004

I ringraziamenti saranno il filo conduttore del mio commento alla settimana di divertimento e fatica vissuta in quel posto straordinario che è l'altopiano. Grazie:
a Orlando per la professionalità, la capacità e la disponibilità dimostrata nel corso della settimana, tanti sono stati i consigli ricevuti, generali e specifici con l'esperienza dei test da campo, per la scelta dei luoghi dove farci correre: Campomulo, Marcesina e il Barenthal su tutti e a Ilaria per l'impeccabile organizzazione logistica e il supporto quotidiano. Come non spendere poi una parola per gli artefici come me di questa esperienza, i miei compagni di corsa e di ballo: Massimo "un fenomeno", Daniele un "assoluto di tutto rispetto", Gianfranco prodigo di consigli per le mie tibie acciaccate, Marta, Domenico, Alida, Giuseppe e consorte, Roberto "la ferrari" con moglie e Carlotta, Wilfred, Martina e figli, Giovanni e il simpaticissimo torinese, di cui purtroppo non ricordo il nome, che hanno condiviso con me le serate goliardiche dopo le fatiche quotidiane. Un saluto e un arrivederci a tutti da me e da Cristina che dopo questa "vacanza" ha deciso di condividere un po' di più la passione per la corsa che, oltre alla fatica, ti fa' vivere momenti divertenti come questi.
Vincenzo – Asiago luglio 2004

Grazie per la settimana ricca di emozioni che mi avete fatto vivere, una settimana intensa dove non solo ho conosciuto 2 persone mitike come voi, ma un gruppo di persone con cui mi sono subito trovato benissimo; da Massimo a cui cercherò di recuperare tutte quelle maratone che ha fatto più di me, a Vincenzo a cui ancora oggi stò cercando di rubargli lo stile di corsa e la "morosa" , a Roberto che prima o poi lo batterò nei 200mt e a tutti gli altri fantastici compagni di corsa e complici nel tempo libero.
Daniele - 100km del passatore – Asiago luglio 2004

Carissimi Ilaria ed Orlando,
colgo l'occasione per estendere i ringraziamenti per la bellissima settimana trascorsa. E’ stata un’esperienza coinvolgente per la vostra competenza ed estrema disponibilità e spero di potere ripeterla il prossimo anno.
Un caro saluto
Giovanni – Asiago luglio 2004

LIVIGNO DAL 24 AL 31 LUGLIO 2004


L’afa imperversava negli ultimi giorni prima della partenza per lo stage di Livigno, il n.72, ed ero quindi contento di andare a trascorrere una settimana in montagna. L’appuntamento doveva essere con 14 podisti, ma malauguratamente non sono potuti venire né Gilberto, vittima due giorni prima di un incidente sul lavoro per il quale è stato operato d’urgenza, né lo svizzero Paul, bloccato a letto con problemi alle ginocchia. 12 quindi? No, all’ultimo momento si è aggiunto Domenico, rientrato da poco dall’Iraq dove era stato in missione di pace con i Lagunari. Ci ha raggiunto con moglie e figlia, per trascorrere finalmente una bella vacanza insieme alla famiglia, dalla quale era rimasto lontano per 4 mesi. Ci siamo ritrovati quindi in 13, e questo numero doveva essere garanzia di fortuna per la settimana di stage, che terminava con la Stralivigno.
Livigno ci accoglie con un clima tipicamente autunnale: pioggia battente e temperatura di soli 10° che in qualche modo fanno rimpiangere il caldo estivo. La fortuna vuole però che l’indomani la mattinata si presenta con cielo terso e sole battente, e così la prima giornata di stage, prevista libera, è trascorsa nel massimo relax.
Lunedì è il primo giorno di attività e si è iniziato con una seduta di corsa lenta di 10km in pianura, verso il lago di Livigno, da sostenere ad impegno molto tranquillo per favorire l’adattamento in quota. I disagi del correre in altura sono stati particolarmente evidenti per tutti i partecipanti visto che, se le gambe girano bene, la respirazione è piuttosto affannosa per la carenza di ossigeno dei 1800 metri di quota. Anche la sollecitazione cardiaca è più elevata, proprio perché il cuore deve lavorare maggiormente per far giungere adeguatamente ossigeno ai muscoli. Nel pomeriggio l’esame plicometrico ha evidenziato valori nella norma per tutti i componenti del gruppo, composto da 9 maschi e 4 donne, e quindi si può ammettere che gli stagisti avevano il fisico da atleti. La conferma della serietà di come il gruppo viveva questa esperienza tecnica comune è venuta dal fatto che quasi tutti i partecipanti erano spontaneamente attenti all’alimentazione. Beh, i 4 panini che Luca consumava regolarmente a colazione rappresentavano un buon apporto calorico di inizio giornata, ma la sua linea non ne ha mai risentito. Daniela invece era invidiosa di quanto cibo sia Luca sia Roberto ingerissero a colazione, senza che il loro apparato digerente ne risentisse durante la seduta di allenamento.
Per martedì era in programma ancora una seduta di corsa lenta, questa volta più lunga ed anche dal percorso più impegnativo. Un chilometro dopo la partenza ci siamo inoltrati nel bosco, seguendo un sentiero invitante per le leggere ondulazioni altimetriche e per la buona condizione del fondo. La temperatura dell’aria era fresca e quindi stimolava ad affrontare di slancio le leggere salite incontrate, che però anche in seconda giornata provocavano leggero affanno respiratorio. Percorso il versante est della valle, praticamente tutto in ombra, ci siamo poi portati nel versante ovest, baciato dal caldo sole, per affrontare la seconda parte della seduta. Una buona metà del gruppo ha imboccato il sentiero che portava a quota 2050 metri per percorrere lo stesso tracciato della Stralivigno, mentre con Laura, Ornella, Enzo siamo scesi lungo la ciclabile del fondo valle visto che il loro livello di rendimento non era ancora tale da sostenere un’elevata sollecitazione. Ci hanno seguito anche Antonio, un po’ provato per aver tirato troppo in prima giornata, e Luca e Roberto per problemi alla caviglia e ad un tendine.
Mercoledì, in terza giornata, era in programma una seduta di rigenerazione, soprattutto utile a quelli che avevano affrontato il giro della Stralivigno e che, come Franca, Claudio, ed Enzo, avevano corso per quasi due ore, ed Alberto, Marco e Fabrizio che i quasi 21km li avevano invece percorsi ad andatura più sostenuta. Per far girare le gambe, e per curare l’azione biomeccanica, al termine della seduta ho proposto di correre alcuni allunghi tecnici proprio nell’intento di migliorare la spinta dei piedi. Visto che il pomeriggio era libero da impegni didattici, alcuni hanno approfittato per fare una gita nei dintorni: Bormio, S. Moritz, Davos, ma anche per fare, come hanno fatto appunto Ornella, Daniela ed Enzo, trekking lungo la valle … fino ai laghetti di Alpisella.
Anche giovedì ci siamo alzati con il sole splendente, ma la temperatura era alquanto fresca con la minima scesa nella notte a soli 3°. Alle 10 il sole faceva già sentire la propria potenza calorica riscaldando l’aria, tanto che Alberto e Marco hanno affrontato la seduta di fartlek a torso nudo. In riva al torrente Spöl,sulla pista ciclabile posta a 200 metri dal nostro hotel, avevo allestito il percorso per la seduta di fartlek, che comprendeva (su di un circuito di 700 metri) una prova di 300 metri in piano da percorrere a ritmo gara di 3km, ed una di 50 metri in salita da correre ad impegno elevato, curando soprattutto la spinta dei piedi. Praticamente tutti hanno rispettato i tempi previsti dalle mie indicazioni e corso quindi con un buon rendimento: anche Ornella, alla sua prima esperienza in un allenamento intervallato, visto che corre solo da due mesi e Daniela, disturbata da un’allergia alimentare. La maggior difficoltà affrontata da tutti è stata determinata sempre dalla poca disponibilità di ossigeno nell’aria, ed era comune la sensazione di non poter sostenere più a lungo l’impegno proposto. Antonio, però, il più accanito del gruppo, non si è limitato ai giri programmati, ma ne ha voluto percorrere due in più.
Il pomeriggio, nel corso della seduta di analisi dell’azione di corsa, non sono emerse situazioni particolari se non per Claudio, la cui azione biomeccanica era condizionata da un intervento alle ginocchia; per Antonio, che spinge in maniera non omogenea per una lesione ai metatarsi subiti da ragazzino; e per Daniela, anche lei condizionata nella fase di spinta per una lesione dell’arco plantare del piede sinistro.
La seduta del venerdì prevedeva un allenamento di recupero e rigenerazione e ci siamo spostati in auto per 5km, poca cosa, ma ciò ci ha permesso di correre nella parte alta della valle di Livigno, verso il passo della Forcola, zona frequentata da Baldini, Caimmi e la Console negli allenamenti in vista dell’imminente Olimpiade. L’invitante calda giornata ha fatto sì che tutto il gruppo abbia affrontato piacevolmente questa seduta che, seppur leggera, è stata svolta con le gambe un po’ indolenzite dagli allenamenti svolti nel corso della settimana.
Oggi è stato anche il giorno del mio compleanno (46 anni), e con sorpresa mi sono trovato in tavola un pacco contenente circa 25000 calorie: qualcuno del gruppo mi conosce particolarmente bene visto che il pacco conteneva confezioni assortite di cioccolato. Dovrò percorrere molti più chilometri rispetto al mio standard per bruciare tutte le calorie, ma ciò non mi preoccupa.
La serata è stata altrettanto piacevole e spassosa perché, fino ad oltre mezzanotte, Antonio ci ha intrattenuti illustrandoci la sua particolare filosofia: il progresso rappresenta una sorta di inquinamento, ma non disdegna le innovazioni tecnologiche (vedi il computer ma non la posta elettronica, il cardiofrequenzimetro ma non il cronometro). Antonio si definisce “la punta avanzata dell’arretratezza”.
Per sabato, ultimo giorno di stage, il gruppo si è suddiviso in due parti: quelli che avevano in programma di correre la Stralivigno si sono limitati ad una tranquilla seduta di corsa lenta conclusa con qualche leggero allungo, utile per far girare le gambe. Il resto del gruppo ha invece svolto, sul “circuito dei due ponti”, un allenamento di interval training, facendo particolare attenzione alle proprie sensazioni, visto che è sempre la ridotta disponibilità di ossigeno a limitare l’esecuzione ottimale dell’allenamento.
Il pranzo è stato il momento della conclusione dello stage, caratterizzato da un’atmosfera molto piacevole grazie alla simpatia dei singoli partecipanti, che hanno creato aggregazione ed affiatamento. Una settimana caratterizzata anche da un clima stupendo, con cielo terso e limpido, che ha permesso di abbronzarci quasi come fossimo al mare, ma senza soffrire per il caldo.
Con Livigno l’appuntamento è per il 14 agosto, per lo stage n.73. Partecipanti iscritti 23: ci sarà quindi da faticare, ma questo è il mio lavoro che affronto con particolare piacere.
Orlando

Carissimi Ilaria ed Orlando,
lo stage è terminato, tutti a casa (sigh!!!). Quando ho deciso di prendevi parte, non so bene quali fossero le mie aspettative; sapevo che avrei incontrato un atleta famoso che mi avrebbe dato preziosi consigli, ma per il resto era un enorme punto interrogativo. Ora che tutto è finito, vorrei ringraziarvi di cuore, perché con la vostra cordialità, simpatia e professionalità, avete trasformato quel punto interrogativo in una fantastica esperienza, una vacanza che difficilmente dimenticherò e che sicuramente vorrò ripetere. Permettetemi di inviare un affettuoso saluto a coloro i quali, con la loro presenza, hanno contribuito a rendere la settimana appena trascorsa, indimenticabile: Alberto, Antonio, Claudio, Daniela, Domenico, Elena, Enzo, Franca, Laura, Luca, Marco, Ornella e Roberto.
Un enorme bacio alle due vostre splendide bimbe. Ciao da Fabrizio.
Fabrizio – Livigno luglio 2004

Ciao Orlando e Ilaria,
sono passati alcuni giorni dalla fine dello stage di Livigno e volevo comunicarvi alcuni miei pensieri su questa esperienza; a differenza dello scorso anno all'Elba, i partecipanti quest'anno erano persone tristi e non ridevano mai, individualisti e non gradivano stare insieme agli altri; insomma è stata una settimana di noia mortale.
SCHERZO !!! NATURALMENTE è esattamente tutto l'opposto delle righe precedenti.
Per me questo stage è stato veramente indimenticabile per le persone splendide che ho conosciuto; anche il buon Antonio che si è rivelato l'ultimo giorno con il suo battesimo sul torrente e poi l'ultima sera (che sia stato il vinello??).
Eravamo un gruppo molto unito ed affiatato e mi mancate tutti un sacco.
Un ringraziamento particolare a voi, Orlando e Ilaria, che siete veramente speciali.
Spero di rivedervi tutti prima possibile
Luca – Livigno luglio 2004

Amici,
sto glissando forzatamente la messaggeria per evitare di lacrimare, poi però mi tornano alla memoria le vostre facce, le montagne, Antonio... e mi sale un sorriso, direi quasi "idiota". I colleghi di lavoro dicono infatti che ho gli occhi diversi ed io so che è tutto merito vostro...ecco ora mi si sta inumidendo l'occhio sinistro (è quello che si commuove più facilmente! (Vogliatelo perdonare) Che dire ancora, un bacio enorme ed un abbraccio stretto stretto
Vi voglio bene
Ornella – Livigno luglio 2004

Ciao a tutti, oggi la legittima proprietaria della macchinetta color limone maturo ( alias Ornella) mi ha ( finalmente) passato i vostri indirizzi mail ( il mio non ve lo avevo lasciato, perché nella lista sarei finita nella riga sotto a Votantonio e, sinceramente, nonostante la simpatia che mi ispira, la vicinanza a pranzo, cena e colazione per 4 giorni mi è bastata). Come state? Anche a me e a Orni è dispiaciuto moltissimo andarcene da Livigno, siamo state benissimo e, infatti, sopportare le lamentazioni della mia autista durante il viaggio di ritorno ( 6,5 ore!!!!!!!) che non voleva tornare a lavorare ma passare il resto della sua vita a correre è stata dura, ma ce l'ho fatta (Orny scherzooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!).
Ok, per adesso basta, anche il boss è tornato e non credo sarebbe felice sapendo che, invece di fare le ricerche che mi ha chiesto, son qui a rispondere ai compagni di vacanza.
Tanti baci a tutti, vi adoro, anche se siete un branco di pazzi
Elena ( l'accompagnatrice sedentaria) – Livigno luglio 2004

E' stato uno stage splendido! Ci siamo divertiti molto e abbiamo conosciuto persone estremamente simpatiche e disponibili, un gruppo eccezionale.
Grazie Ilaria e Orlando, siete stati grandi e, come sempre, professionali e disponibili e grazie a tutti gli altri per la bella settimana.
Un abbraccio.
Laura e Alberto – Livigno luglio 2004

Ho letto i vostri messaggi, e non posso che condividere il rimpianto per una vacanza divertentissima ma purtroppo troppo breve . Vorrei però soffermarmi un attimo sulla famiglia Pizzolato, disponibile, affabile, cordiale, con due figlie bellissime che hanno fatto crescere il rimpianto per essermi fermato a una. Salutissimi ed un caloroso abbraccio a tutti.
Claudio Gota – Livigno luglio 2004

LIVIGNO DAL 14 AL 21 AGOSTO 2004


Alla vigilia della partenza per Livigno, per lo stage n.73, si celebra l’inaugurazione della 28a Olimpiade, ed è in questa occasione che rimpiango la mia mancata presenza come commentatore tecnico per la Rai. L’atmosfera che si respira in queste occasioni è molto forte ed è quella che sicuramente mi mancherà maggiormente quando assisterò alle gare olimpiche ma, mentre preparo le valigie per la trasferta di Livigno, metto da parte ogni nostalgia. Mi appresto a gestire uno stage piuttosto impegnativo per la presenza di 25 partecipanti dai valori eterogenei, e non sarà quindi facile dare il massimo per ogni partecipante. Come sempre sono i maschi i più numerosi: 20 a 5. E come spesso accade ai miei stage, numerosa è la presenza di rifrequentanti, che in questo caso sono 10. Antonio e Giuseppina, per essere presenti anche quest’anno, hanno percorso più chilometri di tutti: ben 1100. E Nicola, anche lui con oltre mille chilometri di percorrenza per essere a Livigno, è il podista che quest’anno ha partecipato a ben 3 stage!
Arrivo a Livigno con una temperatura piuttosto rigida (10°) ma so che in montagna d’alta quota il clima è molto variabile, e in effetti domenica ci svegliamo con un sole splendente. Oggi è prevista una giornata di riposo per favorire l’adattamento in quota, ma sono numerosi i partecipanti che vogliono fare una sgambata sul percorso del lago di Livigno.
Lunedì è il primo giorno “lavorativo” dello stage ed è prevista una seduta tranquilla per favorire l’adattamento. Si inizia con i classici esercizi di mobilità articolare, che precedono le riprese tecniche di corsa, che analizzerò l’indomani. Sciolte le articolazioni, ci dirigiamo sulla ciclabile che s’immette poi sull’ottimo sterrato che porta ai piedi della valle Apisella e che costeggia il lago di Livigno. La giornata è soleggiata ma la temperatura fresca, e correre è un piacere per tutti, anche se più di qualcuno è incurante del consiglio di procedere ad impegno controllato proprio per favorire l’adattamento fisico al lavoro in quota. La parte pratica prosegue con gli esercizi di sollecitazione neuromuscolare e termina con la ginnastica di allungamento. Per il fatto di lavorare sui prati che costeggiano la pista ciclabile, inevitabilmente siamo soggetti agli sguardi incuriositi di molti villeggianti.
L’esame plicometrico non evidenzia situazioni “preoccupanti”, anche se non si può affermare che il fisico da maratoneta è prerogativa di tutti i partecipanti. Alcuni, in primis Cinzia e Loris, sono particolarmente attenti al conteggio delle calorie.
Martedì partiamo in auto per Bormio, località a 1250 metri s.l.m., dove ho programmato i test di valutazione tecnica. Non avrebbe avuto senso svolgerli a Livigno perché la quota avrebbe notevolmente condizionato l’efficienza aerobica generale. Allo stadio di Bormio si lavora con due gruppi, e tutto procede bene perché ognuno riesce a rispettare regolarmente la progressione di ritmo. Nel secondo gruppo, al quale si sono aggiunti anche 4 podisti locali, il più resistente è Luca, che corre per oltre 21’. Alla fine la sua soglia anaerobica è di 18.1km/h, la più alta di tutto il gruppo.
Nel pomeriggio lavoriamo sull’azione tecnica di corsa, ed anche se sono numerosi gli spunti di osservazione da considerare, non ci sono casi particolari da analizzare se non per alcune situazioni di appoggio in iper pronazione, come per Corrado e Piero, mentre per Antonio e per Cinzia il cedimento dell’appoggio ha sviluppato rispettivamente un’irritazione al nervo sciatico ed una tendinite achillea. Le immagini evidenziano difetti posturali per Alessandro S. ed Alessandro A., al quale un infortunio alla spalla ha determinato una modifica posturale, tanto che con il piede destro non spinge adeguatamente. L’analisi dell’azione di corsa di Massimo evidenzia una differenza nella spinta di una gamba rispetto all’altra, come esito di uno stiramento muscolare subito lo scorso febbraio agli ischio crurali.
Mercoledì ci svegliamo con il cielo coperto di nuvole e con qualche goccia di pioggia che cade ancora, ma il tempo di fare colazione ed il sole si fa strada e così l’entusiasmo aumenta; è in programma una seduta di corsa lunga lenta da effettuare sul tracciato della Stralivigno e sarebbe stato un peccato non aver potuto godere dei panorami che s’incontrano lungo il percorso. Dall’hotel ci addentriamo quasi subito dentro il bosco, percorrendo una strada caratterizzata da modeste ondulazioni, ed il silenzio che ci circonda è rotto solamente dallo scrosciare dei torrenti e dal tintinnio delle campane delle mucche al pascolo. A metà tracciato non tutti si avventurano sul sentiero più impegnativo che porta a quota 2050, e qualcuno preferisce accontentarsi di solo 13km di corsa facile sulla strada di fondo valle. Se per la maggioranza degli stagisti percorrere la distanza di mezza maratona su un tracciato piuttosto ondulato non rappresenta uno sforzo particolare, per Barbara, Giuseppina, Cinzia, Mirco, Elena è invece un impegno rilevante. Dopo questo allenamento, molti trascorrono il pomeriggio in solarium, senza dubbio per far riposare le gambe, ma ovviamente per approfittare del caldo sole.
L’appuntamento con la corsa è per il giovedì mattino, e tutto il gruppo percorre la ciclabile del fondo valle in direzione nord; la proposta tecnica è di correre in scioltezza, senza forzare, per favorire il recupero dell’allenamento del giorno precedente. L’aspetto tecnico sul quale insisto oggi è quello di curare la meccanica di corsa. Così, al termine della seduta ci si ritrova in quella che per noi è ormai la “pista” della Valle di Livigno. In pratica, il rettilineo posto nella ciclabile, proprio ai piedi della collina dove si trova l’Hotel Europa (dove risiediamo), è il luogo dove si sostengono le sedute tecniche. Per curare l’efficienza dell’azione tecnica di corsa suggerisco a tutti di correre delle prove di 100m circa concentrando la propria attenzione su alcuni aspetti tecnici: la spinta dei piedi e la distensione della gamba in appoggio, l’avanzamento delle ginocchia, e una coordinata azione di corsa. Tutti si impegnano a correre secondo le mie indicazioni e l’efficacia di questo lavoro tecnico è percepito da tutti. Mi auguro che, una volta a casa, ci sia la volontà di curare l’aspetto tecnico della corsa per trarre i massimi benefici.
L’allenamento di venerdì mattina consente di consolidare quanto accennato con gli allunghi tecnici corsi il giorno prima, al termine della seduta. Sempre sul circuito di 800 metri su strada, diventato appunto la nostra pista, è in programma la seduta di fartlek breve: le prove da correre sono due: una di 300m in pianura ed una di 50 metri in salita. Ognuno lavora con indicazione soggettive, anche se propongo di correre in gruppo a quelli che hanno valori analoghi in maniera da essere stimolati. Con piacere noto che per tutti l’impegno è buono, e chi non ha mai svolto allenamenti di questo tipo si sente particolarmente carico e motivato. Prima di cena c’è l’ultima riunione tecnica, con la consegna delle schede personali, dei diplomi di partecipazione, delle tabelle di allenamento… E anche questa volta respiro un po’ di nostalgia nel lasciare la sala riunioni, che non vedrò più fino all’anno prossimo.
Sabato è giorno di partenza. Salutiamo chi parte prima di pranzo e non sarà con noi per l’allenamento a causa del lungo viaggio di ritorno. Con gli altri ci dirigiamo verso il lago, come il primo giorno, ma stavolta il gruppo resta più compatto, quasi ad allontanare il momento della separazione. Stamattina fa veramente fresco, ma la corsa e le chiacchiere riscaldano il gruppo, che rientra in hotel a preparare le valige, con il solito rammarico che sia già tutto finito, e tanta nostalgia nel lasciare gli amici della settimana… Alessandra, Alessandro A., Alessandro S., Andrea L., Andrea F., Antonio, Barbara, Carlo, Cinzia, Corrado, Elena, Emilio, Fabrizio, Flavio, Giuseppina, Loris, Luca, Mario, Massimo, Mirco, Moreno, Nicola, Piero, Romano, Vincenza.
Un forte abbraccio a tutti, e poi via a casa: per me domani inizia un nuovo stage, un nuovo gruppo, facce nuove e vecchi amici che ritornano ad Asiago.
Orlando

Un carissimo saluto a tutti i partecipanti dello stage, sono passati appena due giorni e già ci mancano quei fantastici giorni. Un grazie infinito a Orlando e Ilaria per la loro professionalità e semplicità, siete unici. ARRIVEDERCI A PRESTO!
Moreno e Monia – Livigno agosto 2004

ASIAGO DAL 22 AL 28 AGOSTO 2004


Il tempo di arrivare a casa dalla trasferta di Livigno ed eccomi di nuovo in viaggio con destinazione Asiago per un nuovo stage, il n.74. Nell’affrontare questa settimana mi sento un po’ teso perché sono 30 i partecipanti, 24 uomini e 6 donne. Del gruppo ben 18 sono i rifrequentanti, e ciò mi fa ovviamente molto piacere, ad evidenziare che l’atmosfera che si crea nel corso degli stages è ben gradita. Ricordo con amicizia i nomi di Sergio, Elena, Remo, Maria Teresa, Nunzio, Alfredo, Antonio, Ferdinando, Fortunato, Gina, Guido, Giorgio, Franco, Andrea, Carlo, Giacomo, Gianni, Massimo. Nonostante ciò, sono comunque un po’ teso e non nascondo che nell’affrontare gruppi così numerosi, che richiedono ovviamente molta attenzione ed energie fisiche e nervose, devo ricorrere ad un training mentale per essere nelle condizioni di dare il meglio di me stesso. Mi ritrovo quindi a fare un po’ come facevo prima delle gare importanti, e durante questa settimana di stage mi identifico con gli atleti impegnati nelle competizioni dei Giochi Olimpici di Atene, in pieno svolgimento.
Di gran supporto nella gestione del gruppo è senza dubbio mia moglie, che oltre a gestire la parte logistica ed organizzativa in generale, mi affianca nei momenti di maggior necessità. Tra questi, senza dubbio il momento di maggior impegno della settimana è quello del martedì, giorno nel quale sono previsti i test di valutazione tecnica: seguire la prova del test Conconi richiede esperienza, colpo d’occhio e conoscenza del livello di efficienza di ogni atleta. Per noi una settimana di stage inizia già molto tempo prima, quando approntiamo le schede tecniche di ogni partecipante, nelle quali sono riportati tutti i dati possibili dell’atleta. Così facendo, ancor prima d’incontrare personalmente l’atleta, siamo in grado di conoscere le sue caratteristiche, situazione che ci aiuta molto durante la settimana.
Nel giorno dei test, il martedì appunto, raccolgo una mole enorme di dati che vengono elaborati in un paio di giorni, e che vanno quindi ad arricchire e completare la scheda tecnica personale. Quando il martedì mattina ci alziamo (e solitamente avviene, come tutte le altre giornate dello stage, verso le 6), già avverto uno stato di tensione, come appunto quando partecipavo alle gare. L’attenzione è tutta rivolta a curare i particolari e, come quando gareggiavo, verifico nuovamente che nella borsa, già preparata il giorno precedente, ci sia comunque tutto: i cardio, le fasce, i coni di segnalazione, la cassetta che detta il ritmo (più la copia di riserva), la radio con le batterie, quelle di ricambio, il fischietto (più uno di riserva), la cordella metrica, la telecamera con le batterie cariche (più quelle di riserva), il nastro per le registrazioni (più una copia di emergenza), la bomboletta spray ed il gesso, il gel, la vaselina, i cerotti, le bottiglie con l’acqua, ecc. Mi devo sincerare inoltre che ci siano tutti gli stagisti, e non faccio l’appello perché proprio tra i 30 partecipanti, ben 17 hanno già partecipato e sanno come arrivare allo stadio. Proprio perché sono tanti, è necessario suddividerli in due gruppi, sia per quanto riguarda il test della valutazione dell’efficienza aerobica (soglia anaerobica, VO2max, capacità aerobica, range della frequenza cardiaca), sia quello della potenza anaerobica e delle riprese dell’azione di corsa.
Alla fine della mattina, quando è stato svolto tutto il programma, mi rilasso mentalmente, ed in questo momento io e mia moglie sentiamo la tensione pesarci a livello fisico. Gran parte delle ansie sono appunto alle spalle, ma deve ancora iniziare la parte della decodifica dei dati, che avviene a mano nonostante i cardiofrequenzimetri della Polar siano dotati di programmi che consentono di scaricare i dati sul PC. Preferisco elaborare i dati a mano per inserirli in uno schema che mia moglie ha elaborato in maniera specifica per le mie necessità. In questo modo riesco ad avere dati che i software in commercio non mi forniscono. Proprio grazie all’esperienza acquisita nel corso della mia carriera podistica (durante la quale mi sono sottoposto ad oltre 400 test Conconi), e di personal trainer (nel corso della quale ho elaborato oltre 2000 test), sono in grado di estrapolare una serie di dati e di valori che mi consentono di analizzare al meglio le qualità di un atleta. Con questi dati posso capire le qualità ed il potenziale di un podista e fare un’analisi tecnica della condizione attuale e del potenziale da esprimere.
Il fatto che non utilizzo software specifici mi penalizza però dal punto di vista del tempo; se con certe applicazioni per PC posso decodificare un test in meno di 2’, con il mio metodo i tempi si allungano anche di 10 volte. Il grafico che mi risulta e i dati che emergono però mi gratificano e soddisfano pienamente, e rendono il mio lavoro più stimolante, anche se per completare l’operazione di decodifica sono necessari appunto un paio di giorni.
Negli stages di Asiago il lavoro operativo è anche maggiore, perché è ormai tradizione che si svolga il Giro del Gallio. Per calcolare i tempi di handicap, e quindi approntare l’ordine di partenza, devo lavorare per un altro pomeriggio partendo proprio dai dati che ricavo dai test. I primi tempi, nei quali il Giro del Gallio era relegato ad una sorta di sfida tra i partecipanti, era tutto più semplice, ma da un anno a questa parte lo sforzo sostenuto da chi lo corre mi consente di estrapolare ulteriori dati atletici che completano il quadro tecnico del podista. Il Giro del Gallio si corre ormai il venerdì, sia per avere il tempo di elaborare i dati dei test, sia per svolgere le sedute tecniche programmate per lo stage. Il mercoledì è il giorno del fartlek, ed il circuito di Campomulo (a 1530 metri sul livello del mare) è diventato oramai la nostra pista. Sul circuito, che misura 1050 metri, è previsto l’inserimento di tre variazioni di ritmo: la prima di 120 metri, da correre ad impegno elevato ma controllato, la seconda di 50 metri in salita, nella quale si spinge in maniera energica curando l’azione di corsa, e la terza, la più dura, lunga 300 metri. Anche questo gruppo dimostra tanta esuberanza e passione, e quasi nessuno si accontenta di rispettare il lavoro assegnato, facendo molto di più. I turisti che transitano nei pressi del circuito sono incuriositi dalla vitalità dei podisti, e mi chiedono sempre quale corsa stiano preparando. “Si allenano per vincere la maratona di New York”, ovviamente, rispondo io.
Dopo la seduta di fartlek e prima del “Giro del Gallio”, si va a correre sulla piana di Marcesina (1350 metri), una zona caratterizzata da ampi pascoli al limite nord dell’Altopiano di Asiago, da dove si possono scorgere alcune tra le più belle cime delle Dolomiti, tra le quali le creste delle Marmolada. Il percorso, tutto su asfalto, si snoda dapprima tra boschi di faggio, attraversa quindi la grande piana caratterizzata da estesi pascoli, e prosegue addentrandosi ancora in un bosco, ma questa volta di pini. Il tracciato è di andata e ritorno e prevede il giro di boa al Rifugio Valmaron, ma affrontando una salita di 500 metri si può giungere in un punto dal quale osservare, oltre la piana di Feltre e del basso bellunese, le cime delle Pale di S. Martino, ed il Rolle. In occasione di questo allenamento, praticamente tutti corrono ad impegno molto tranquillo, per risparmiare energie per il “Giro del Gallio, ma pochi sono quelli che non sanno resistere alla tentazione di correre a lungo perché l’ambiente è molto invitante.
Correre il Giro del Gallio è ormai tradizione per chi partecipa ai miei stage, ed anche quelli che in un primo tempo sono titubanti, vengono in seguito contagiati dall’entusiasmo di chi l’ha già fatto. E’ divertente assistere alla sequenza di partenze, con il primo che solitamente parte all’incirca 40’ di vantaggio sull’ultimo, che è dotato di una potenza aerobica maggiore. E fa effetto pensare che, con tale vantaggio, il podista partito per prima faccia fatica a “tagliare il traguardo” davanti a tutti. Per la cronaca, il primo a tagliare il traguardo del gruppo 74 è stato Paolo. Da parte mia la gratificazione deriva dall’aver individuato correttamente i tempi di percorrenza di ogni corridore, e quindi gli handicap di partenza. Dopo questa prova, trascorro il pomeriggio a fare l’analisi dei dati perché, se per gli stagisti ciò che maggiormente conta sono le classifiche, quella d’arrivo e quella a tempo, l’aspetto per me più interessante è quello del rendimento. Sono centinaia i calcoli che devo fare: per ogni podista devo verificare il rendimento sia rispetto alla soglia anaerobica, sia rispetto al massimo consumo di ossigeno.
Sabato è l’ultimo giorno di stage, e per rilassare le gambe dallo sforzo del “Gallio”, si va a correre nella valle del Barental, dove si percorre una strada sterrata immersa nel bosco e nel silenzio. Sto pensando se cambiare percorso per l’ultimo giorno… correre in questa valle mi lascia sempre tanta nostalgia, soprattutto se siamo alla fine di agosto, e so che gli stages sull’Altopiano di Asiago sono terminati, ma credo che qualsiasi percorso mi faccia provare questa emozione… il motivo è semplice: lasciare l’Altopiano mi rende sempre un po’ triste.
Un affettuoso saluto a tutto il gruppo, che parte dopo pranzo. Ai nomi già citati aggiungo quelli che mancano, e che ricordo con tanto piacere: Gianluca, Giuseppe, Roberta, Claudio, Antonio, Daniele, Anna, Alessandro, Gaetano, Marco, Tiziano.
Orlando

Ilaria, Orlando,
Vi ringrazio ancora per la splendida settimana passata insieme. Ci siamo veramente divertiti.
A presto,
Marco - Asiago agosto 2004

Grazie per la professionalità, la serietà, la simpatia e l'impegno con cui è stata condotta la settimana di Stage ad Asiago.
Per me era la prima esperienza e nonostante Orlando mi allenasse già da tempo, nonostante ci fossero persone che conoscevo e da cui ne avevo sentito parlare mille volte ...ero ansiosa! In fondo avrei dovuto soltanto correre come faccio sempre, come faccio ogni giorno ma essere osservata e, soprattutto, "valutata" mi faceva pensare comunque ad una prova da superare. In realtà tutto è stato molto più semplice! Sarà che si socializza facilmente con persone che hanno i nostri stessi interessi. Sarà che i percorsi dell'Altopiano di Asiago mi sono piaciuti tantissimo perché permettono di correre immersi nel verde su strade "corribili". Sarà che Orlando, nonostante gli allori, sa proporsi principalmente come podista attento alle esigenze e alle problematiche di noi podisti, di ognuno ...senza distinzioni cronometriche. Sarà che vicino ad un grande uomo c'è sempre una grande donna ... E' stata un settimana istruttiva, allenante e divertente.
Il Giro del Gallio lo definirei coinvolgente ...bello soprattutto per il sano spirito competitivo che scatena ...ancora più bello perché lascia nelle gambe e nella testa la voglia di far meglio ...la sfida con l'ultima salita datata Agosto 2005.
Arrivederci a tutti.
Roberta – Asiago agosto 2004

Sono arrivato ad Asiago con il timore di trovare una “banda” di professionisti della corsa ed invece ho trovato tanti amatori che come me amano correre.
Gli unici veri professionisti erano e sono Ilaria ed Orlando.
E’ stata un’esperienza veramente coinvolgente; bellissimo correre il fartlek a Campomulo, altrettanto entusiasmante fare il mitico Giro del Gallio, non da meno percorrere le tranquille strade di Marcesina in compagnia di molti nuovi amici.
Ma al di la degli aspetti puramente ludici, ho scoperto un nuovo modo di correre o meglio di allenarmi grazie ai continui suggerimenti di Orlando.
Al mio ritorno ho subito iniziato ad applicare le sue tabelle ed a mettere in pratica gli insegnamenti appresi durante le lezioni teoriche e mi sono ritrovato esattamente come Orlando mi aveva dipinto.
Oggi sto preparando con grande impegno la mia prima Maratona (Milano 28/11/04), spero di incontrare qualcuno degli amici di Asiago e magari di correrla insieme a lui.
Un cordiale saluto
Claudio - Asiago Agosto 2004

ISOLA D’ELBA SETTEMBRE 2004


E’ l’ultimo stage della stagione della durata di una settimana. I partecipanti sono 14, con una sola donna iscritta. Purtroppo sono state ben tre le partecipanti femminili che hanno dovuto rinunciare all’iscrizione per vari impegni subentrati a pochi giorni dall’inizio della settimana di allenamento. Una di loro, Fabiola, è invece presente con il marito Giovanni, ma ha deciso di non correre dopo aver scoperto, proprio alla vigilia dell’inizio dello stage, di essere in dolce attesa.
Tra i 14 ci sono anche quattro rifrequentanti, tre dei quali ritornano dopo alcuni anni dalla prima partecipazione, mentre Gilberto recupera lo stage mancato di Livigno a causa di un serio infortunio sul lavoro. Il record di lontananza tocca a Salvatore e Giovanni, che vengono dalla provincia di Trapani. Anche Antonella viene dalla Sicilia, ma mentre lei hai fatto il viaggio in aereo, i suoi corregionali hanno raggiungo l’Isola d’Elba in treno e a loro vanno i miei ringraziamenti per aver affrontato un viaggio così lungo ed impegnativo pur di prendere parte a questa settimana di “lavoro atletico”. Anche Giuseppe merita una menzione per essere arrivato da Bellinzona, cittadina ticinese nella quale ho parecchi amici podisti già da lunga data.
Sbarco all’Elba con un clima quasi africano, visto che il termometro segna ben 34°, ma per fortuna il tasso di umidità è sempre piuttosto basso, come evidenziato dall’igrometro di Nicola, che viaggia sempre portandosi appresso un rilevatore climatico tascabile.
Come sempre avviene per gli stages all’Elba, la parte pratica inizia il lunedì, ma la maggioranza dei partecipanti non ha voluto perdere neppure una giornata di allenamento, e così domenica mattina si sono accordati per sostenere una tranquilla uscita prima di prendere la vie delle spiagge, ancora affollate di turisti, molti dei quali hanno però lasciato l’isola proprio nel week end. Proprio per la grande dipartita di molti vacanzieri, l’isola diventa più vivibile sia per sostenere gli allenamenti con meno caos, sia perché le spiagge non sono più sovraffollate, e si respira un’atmosfera più rilassata. Nel tardo pomeriggio ci ritroviamo per la rilevazione dell’appoggio del piede e la plicometria, esame nel quale rilevo la più bassa percentuale mai evidenziata da un partecipante: 2,7% di Salvatore.
Nella seduta di lunedì percorriamo a ritmo tranquillo una decina di chilometri in pianura, tra le frazioni di Filetto e Bonalaccia, fino a costeggiare l’aeroporto. Al termine della seduta di corsa esercizi di elasticità e reattività muscolare, seguiti dallo stretching, concludono la parte pratica della giornata.
Martedì ci trasferiamo al campo di atletica di Portoferraio per sostenere i test di valutazione funzionale, specialmente per l’identificazione della soglia anaerobica e del massimo consumo di ossigeno. Al gruppo si aggrega anche il direttore del nostro hotel, Michele, triatleta di buona levatura, che evidenzia una soglia proprio non male, superiore di poco a 16,0km/h. E’ però Andrea a durare più di tutti e, anche se il suo stile è un po’ disordinato (come evidenziato dall’analisi dell’azione di corsa), il rendimento è buono visto che nel test dura ben 20’45” (1’ in meno del “record”), e fa registrare una soglia di 17,0km/h. Anche Angelo, Salvatore e Marco hanno buoni valori di potenza aerobica e superano tutti e tre i 16km/h di soglia. La mattinata si conclude con il test della potenza anaerobica. Sulla distanza dei 200 metri il migliore è Gilberto, che con 28”0 fa meglio di Giovanni (28”7), ma è invece quest’ultimo quello che evidenzia il maggior differenziale anaerobico: ben 11,7km/h d’incremento.
Nella riunione tecnica del pomeriggio, analizzando l’azione meccanica di corsa, emerge che sono ben quattro quelli che hanno un appoggio con eccesso di pronazione. Angelo, per una dismetria degli arti, corre con un leggero cedimento della schiena nella fase di carico della gamba destra. Antonella invece corre spingendo in maniera asimmetrica, determinando un diverso livello di carico, rilevato con l’analisi statica dell’appoggio e dalla differente spinta tra le due gambe. Giovanni corre con un’azione “dondolante” in senso laterale, ed avverte un dolore al ginocchio, nella parte esterna. Salvatore, ragazzo dotato di buone qualità atletiche, tende invece a scomporsi nel movimento delle braccia e delle spalle quando l’andatura di corsa è piuttosto sostenuta, e quindi lo sforzo più elevato. Inoltre, quando è stanco tende ad andare in iper estensione, favorendo un’azione di frenata. E’ un ragazzo giovane, sorretto da forte motivazione, e può quindi ottenere buoni risultati.
Mercoledì mattina, giorno in cui è in programma la seduta di lungo lento, fa ancora un po’ troppo caldo, anche se la notte la temperatura è calata di 4-5°. Decido quindi di anticipare la seduta di fartlek, programmata per venerdì in maniera da correre al meglio l’allenamento lunghissimo, visto che le previsioni atmosferiche danno un sensibile calo della temperatura massima. Dal residence andiamo quindi di corsa al circuito di via delle Ginestre, per svolgere il fartlek. Il gruppo lavora con ottima determinazione e tutti rispettano le indicazioni proposte: per ogni giro di 1200 metri si deve correre una prova di 60-80 metri in salita (pendenza del 15%), una di 120 metri in pianura, ed un’altra di 180 metri sempre in piano. Solo Nicola lavora in maniera autonoma: visto che a fine mese si cimenterà nella maratona a Berlino, ho suggerito di svolgere una seduta di corsa media, allenamento più consono per un maratoneta.
Terminiamo la seduta con lo stretching, ma noto che molti hanno “fretta”: con un sole splendente ed un cielo terso, la voglia di andare in piscina e in spiaggia è tanta. Rimango con pochi a discutere di scarpe, appoggi, allenamento e quant’altro.
Per il pomeriggio non è programmato alcun incontro e, vista la giornata, tutti ne approfittano: c’è anche chi ha noleggiato un gommone per una gita collettiva. Angelo, esperto pilota di motoscafi, scorrazza con gli altri tra la penisola di Fetovaia fino a Porto Azzurro e quando rientrano poco prima di cena, li vedo affaticati ma entusiasti.
Per l’allenamento di giovedì, una seduta di corsa lenta rigenerativa per favorire il recupero del fartlek del giorno prima, ci spostiamo in auto a Capoliveri per correre sullo sterrato pianeggiante della Costa dei Gabbiani. La giornata è tersa e soleggiata, e spira un po’ di vento utile ad attenuare la temperatura, ancora abbastanza alta per settembre. Il limite tassativo della durata l’ho fissato a 60’ e molti “faticano” a resistere alla tentazione di proseguire quando sono scaduti i 30’ dell’andata; in effetti la giornata è piacevole, dall’alto della costa si gode un bel panorama, e la curiosità di vedere che paesaggio appare dopo ogni curva, è forte. Il fatto che per l’indomani è programmata la seduta di lungo lento consiglia prudenza a tutti e, rispettosi delle indicazioni, tutti rientrano un’ora dopo l’inizio della seduta.
Per il quinto giorno dello stage è prevista la seduta di lungo lento, ed ho individuato il giro che da Marina di Campo ci fa salire in “quota” ai 208 metri di S.Piero e che prosegue per la frazione di S.Ilario. Partiamo alle 8,30 in maniera da evitare il solleone, ed il senso antiorario del giro ci consente di affrontare all’ombra i 5km di salita, con pendenza media del 4%, che ci portano a S. Piero. I più allenati, Angelo, Salvatore, Marco ed Andrea affrontano l’ascesa con passo deciso, mentre Gilberto (che ha ripreso da pochi giorni gli allenamenti) con Fiorenzo (anch’egli alla ripresa dopo un periodo di basso carico) e Arcangelo, salgono di buon passo, ma con più prudenza. Anche Stefano, in compagnia di Giuseppe, tengono un passo prudenziale, come del resto Giovanni e Antonio che, abitando in pianura, non hanno mai l’occasione di correre su ascese così lunghe. Il gruppo è completato da Antonella e Nicola, con quest’ultimo impegnato a stare sulle gambe in vista della maratona di Berlino. Il chilometraggio minimo della seduta di oggi era di 14,5, ma solo Andrea si è accontentato di “così poco”; tutti gli altri hanno percorso molti più chilometri, arrivando a correre per un’ora e trenta e più. Nicola ha anche approfittato della compagnia della figlia per arrivare addirittura a 2h45’. Nel finale di seduta, Angelo, diventato il punto di riferimento del giovane Salvatore, ha aumentato l’andatura percorrendo i tre km finali sul passo di 3’40”, con gli ultimi 1000 metri in 3’30”. Jimmy è stato l’unico del gruppo che oggi non ha corso ma, per essere solidale con i compagni, li ha seguiti in bici.
Sabato mattina ci ritroviamo un po’ prima del solito per sostenere in anticipo la seduta di allenamento. Nonostante questa precauzione, quando si inizia a correre fa già più caldo del solito, anche perché il cielo velato, la prima volta in tutta la settimana, evidenzia che il tempo sta cambiando e non spira più quella leggera brezza che aiutava a rinfrescare… Oggi è anche giorno di partenza e di saluti, e pare che il tempo se ne sia proprio accorto: il cielo si carica di nuvole, a concludere una settimana stupenda sotto tutti i punti di vista. Che dire? Anche stavolta tanti amici che ricorderò con piacere, e un amore a prima vista sbocciato ancora una volta nel gruppo…
Orlando

Un ringraziamento sincero a entrambi, Ilaria e Orlando, per la bella esperienza che mi (ci) avete consentito di vivere.
L'entusiasmo e la disponibilità che mettete in questi incontri fungono da collante per i gruppi e da stimolo per i singoli a dare il meglio.
Avevo sentito pareri positivi sui vs. stage e finalmente l'ho toccato con mano... Con simpatia e arrivederci a presto.
Fiorenzo – Isola d’Elba settembre 2004

Carissimi Ilaria e Orlando,
voglio ringraziarVi per la spontaneità, l'umiltà e la professionalità incontrate durante questa esperienza. Le doti di preparazione tecnica e professionale dimostrate non hanno bisogno ne' di lodi ne' di commenti, d'altra parte, trattandosi di professionisti, potrebbe sembrare superfluo. Complimenti, invece, per essere stati due come noi e per la capacità di rendere semplici anche argomenti complessi.
Normalmente questo tipo di eventi presentano due ordini di incognite:
1) il livello di formazione offerto;
2) la preparazione dei partecipanti.
Ho piacevolmente constatato che il tutto è stato organizzato con un grado di completezza e competenza veramente notevole. Ogni partecipante si è visto ritagliare intorno uno stage su misura nel quale ha potuto esprimere la propria voglia di migliorarsi accettando la sfida in termini di fatica e di sacrificio. Conoscendo meglio i propri limiti e le proprie potenzialità, ognuno è tornato a casa con gli strumenti necessari per pianificare, con criteri più 'scientifici', i propri obiettivi futuri. Quindi, grazie ai docenti, per le nozioni fornite e grazie ai partecipanti per la esperienze condivise.
Buona corsa, un saluto a tutti i compagni d'avventura e ....alla prossima volta.
Arcangelo – Isola d’Elba Settembre 2004

Ora, a mente e corpo riposati e rilassati, volevo comunicarvi la mia più grande soddisfazione nell’aver svolto lo stage con voi, nell’aver conosciuto due persone, Ilaria e Orlando, splendide, che riescono a mettere la loro professionalità a disposizione di tutti, tutti coloro che amano questo sport. Abbiamo sudato nel momento del bisogno, ma abbiamo anche riso e scherzato, abbiamo trattato argomenti come l’alimentazione che possono esserci utili sempre, non solo nella corsa. E, cosa a mio avviso fondamentale, abbiamo allargato il nostro cerchio di amicizie, il che non è poco. Un saluto a tutti e, con grande entusiasmo, vi dico arrivederci ad Asiago 2005… Lo sport è vita, la vita è fatta di grandi emozioni, voi me ne avete regalata una enorme. Grazie di tutto.
Andrea – Isola d’Elba Settembre 2005

Eccomi Arrivo!!... in ritardo (come sempre)! Ma dove siete gli altri? Ora che sono sul sito non vorrei più abbandonarlo, poi vedendo le foto mi sento quasi una brava podista, quale non sono (GRAZIE Antonio per avere tenuto il mio passo lento e ogni tanto Jimmy). Ci tenevo ad aggiungere un mio commento (ora lo posso fare, ho un Mio computer) e a salutare i miei cari compagni d'avventura augurando loro un ottimo prosieguo della loro attività podistica. La mia impressione? Fantastico! sin dall'ottima accoglienza di Ilaria e Orlando a cui giunga un affettuoso abbraccio (anche alle loro bellissime bimbe), alla loro professionalità, simpatia, comunicativa. La corsa é già un ottimo amalgama per coloro che condividono questo hobby, e che amano lo sport, in più praticata in posti stupendi. Poi voi Ilaria e Orlando riuscite a miscelare insieme diversi ingredienti e ad ottimi livelli: l'allenamento (individualizzando per ciascun atleta il suo percorso formativo), le nozioni teoriche utilissime, con elementi relazionali come la disponibilità, la simpatia; così l'ambiente diventa familiare, genuino, divertente. Vi ricordo con tanta simpatia e nel mio piccolo mondo di piccola podista questa esperienza mi ha arricchito, è indimenticabile. E pensandola già le mie gambe si muovono più veloci anche se vorrei apprezzarne una maggiore spinta (si fa quel che si può) e vorrei faticare di meno,ma -si sa - la corsa aiuta a saper stringere i DENTI (non fatelo troppo). Arrivederci a presto e a nuovi stage.
Antonella - Isola d'Elba 2004

VAL D’ORCIA SETTEMBRE 2004


Anche questa stagione di stages sta finendo, ma non prima di essermi recato in Val d’Orcia per uno stage di tre giorni. E’ passato un anno da quando ho scoperto questo angolo suggestivo, particolarmente indicato per la corsa perché i colori, i panorami, il silenzio di questi luoghi conciliano alla riflessione, ed il podista, che nel corso degli allenamenti è spesso accompagnato dai propri pensieri, vive con maggior intensità i momenti della corsa. Ritornare quindi in Val d’Orcia, dopo lo stage del periodo pasquale, è per me occasione di rivivere sensazioni particolarmente piacevoli.
Arrivo nella conca ai piedi del monte Amiata in un pomeriggio ventoso, e le nuvole in cielo riflettono la propria ombra sulle colline arate ormai spoglie, sulle quali rimangono solo i covoni di paglia dei recenti raccolti. I giochi di colore, caratterizzati dalle varie tonalità di giallo e marrone, sono particolarmente suggestivi e l’atmosfera che si vive mette voglia di correre. Durante la ricognizione dei percorsi da proporre in questo breve stage, incontro anche tre caprioli che tranquillamente brucano ai margini dei campi arati.
In serata c’è il primo incontro di questo stage n.76, con i 16 partecipanti, 9 dei quali sono rifrequentanti (5 addirittura quest’anno). Il Veneto è la regione più rappresentata, ma ci sono anche tre podisti della Campania ed altri di varie regioni. Al gruppo si aggiungono anche Benny, ed Enzo, che per impegni vari non sono riusciti a raggiungerci il giovedì, e per il test si aggrega anche Ignazio, che ha già partecipato ad altri stage di Asiago e, abitando a Chianciano, ne approfitta per fare un test di verifica.
Il programma di questo breve stage è per forza di cose concentrato, ed il mattino di venerdì ci rechiamo a Montepulciano, per sostenere in pista i test di valutazione. Alessandro M. stabilisce con 22 minuti il record di durata, e pur essendo un gruppo eterogeneo nei valori, numerosi sono quelli che avvicinano i 20 minuti. Alcuni rifrequentanti si migliorano rispetto ai test precedenti, come Lucia, che non vedo da due anni e che ha fatto un bel salto di qualità. Franca invece, al suo primo test, non fa che confermare quanto avevo intuito durante lo stage di Livigno: molta determinazione e voglia di migliorare. Nel test della potenza anaerobica a evidenziare il maggior rendimento è Marco, che percorre i 200 metri in 27”7.
Nel pomeriggio è prevista la plicometria per la determinazione del peso forma, e con piacere verifico che praticamente tutto il gruppo rientra nei canoni ideali; ovviamente ciò fa felici un po’ tutti perché nessuno si sente in colpa ad assaporare senza particolari freni le gustose portate della cucina toscana, particolarmente saporite. La parte teorica verte sull’analisi dell’azione meccanica di corsa e nulla di particolare emerge se non i tipici atteggiamenti di poco controllo del movimento delle braccia. Sorprendentemente in questo stage ci sono numerosi casi di corridori (Roberto, Annalisa, Benny, Gabriele ed e Ivor) che tendono ad avere un atteggiamento di iperestensione della gamba che avanza, e che determina un’azione frenata. Nell’appoggio dei piedi quasi tutto nella norma, se non per Ivano che appoggia i piedi in posizione abdotta, con una parziale perdita delle forze in fase di spinta. Per Edda da segnalare solamente la tendenza a correre saltellando un po’ troppo. A tutti ho suggerito di curare l’azione di corsa svolgendo allunghi tecnici utili proprio a migliorare l’azione di spinta e di efficacia della falcata.
In serata piove ed il timore è quello di dover rimandare la seduta di corsa dell’indomani, ma le previsioni inducono ad un certo ottimismo.
Sabato mattina ci svegliamo con il cielo carico di nuvole dense, ma non piove ed il vento tende a liberare il cielo dai minacciosi nuvoloni tanto che squarci si sereno si fanno spazio. Ci rechiamo nel cuore della Val d’Orcia, non prima di aver fatto pausa per ammirare il suggestivo panorama della strada della Foce, caratteristica per i tornanti contornati dai cipressi, e parcheggiamo le auto all’ombra della plurisecolare quercia. Da qui inizia il giro degli 11 km proposti, lungo una strada sterrata che si addentra fra le colline alla sommità delle quali capeggiano paesini caratteristici come Pienza, San Quirico d’Orcia, Radicofani. Fa un po’ più freddo di ieri, anche a causa del vento, e proprio sulla spinta delle folate, le nuvole corrono veloci in cielo proiettando le ombre che attraversano rapidamente la campagna. Lo scenario è molto suggestivo, anche se la campagna è brulla e non si incrociano altre persone.
Concordo con Benny sul fatto che la Val d’Orcia è affascinante proprio perché “non c’è nulla”, se non l’essenza della natura. E correre in silenzio, guardando il paesaggio e non il cronometro, è ciò che ognuno di noi fa. Gli 11km in programma stanno stretti a molti, e così alcuni allungano il percorso lungo il greto dell’Orcia, mentre altri fanno due giri, come Luca, Roberto, ed Alessandro P.. Edda, Ornella e Vincenzo arrivano a sfiorare le due ore. Come non approfittare di questi posti e correre per il semplice piacere di correre?
Nel tardo pomeriggio consegno i risultati del test, e la discussione verte sulla preparazione in generale.
Domenica mattina per fortuna il tempo è più clemente. Il sole riscalda ancora, e molti corrono in pantaloncini corti, canottiera o maglietta nel Parco di Chianciano. La seduta di fartlek è portata a termine con determinazione da tutti. Poi a pranzo e tutti a casa… Questo è stato l’ultimo stage del 2004… Arrivederci all’anno prossimo, con inizio nel periodo pasquale, proprio qui in Val d’Orcia.
Orlando

Disponibili
Preparati
Organizzati
Simpatici
Cordiali
Non mi vengono in mente altri aggettivi su Ilaria ed Orlando.
Unico rammarico : non avere partecipato a stage precedenti, ma ho tempo per rifarmi.
Un caro saluto a tutti i partecipanti…purtroppo il tempo limitato a tre giorni ha impedito di approfondire la conoscenza…mi auguro di incontrarvi a qualche prossimo stage o in occasione di qualche gara.
Un cordiale arrivederci a tutti.
Roberto – Val d’Orcia settembre 2004

Carissimi Ilaria e Orlando,
di nuovo grazie per questa seconda esperienza di corsa e amicizia. Nuovi amici, nuovi luoghi da conoscere e, nonostante gli ancora pochi km percorsi, una sempre crescente consapevolezza delle potenzialità fisiche e mentali che la corsa ti da modo di apprezzare. Che dire, alla prossima, anche se spero di rivedervi prima di un prossimo possibile stage. Un abbraccio grande
Ornella – Val d’Orcia settembre 2004

Carissimi Ilaria e Orlando… Tra un po’ finisco il mio turno di lavoro ma ne inizio uno a casa... Volevo ringraziarvi dei bei giorni trascorsi in quella meravigliosa terra che è la Toscana… Sono tornata carica di energia e piena di buoni propositi per correre sempre più forte e divertirmi tanto... Faccio i salti mortali per riuscire ad allenarmi ma quando infilo le scarpe... Siete dei veri professionisti... Il tempo è stato poco per formare il gruppo ma spero di rifare questa esperienza. GRAZIE... Un saluto alle vostre bimbe… Spero di vedervi presto. Ciao
Annalisa – Val d’Orcia settembre 2004

Salve carissimi,
ho letto i commenti di Orlando circa l'ultimo stage che ha organizzato in Val d'Orcia e ovviamente anche quelli di alcuni dei partecipanti.
Giocando, se così si può dire, in casa vorrei anch'io dire la mia sugli stages. Ho gia partecipato in passato a cinque settimane di allenamento-vacanza ad Asiago con Orlando ed Ilaria e devo dire che mi sono trovato benissimo sia con loro che con gli altri partecipanti,instaurando amicizie che tuttora a distanza di anni sono vive.
Ad Orlando avevo parlato dei nostri posti ideali per correre ma lui non li conosceva. Adesso devo dire che la mia soddisfazione è stata grande nel ritrovare amici nuovi e non, che hanno fatto rivivere le belle sensazioni dei passati stage però questa volta veramente a due passi da casa infatti la Val d'Orcia è uno dei miei percorsi di allenamento preferiti.
Spero che il prossimo anno i partecipanti siano ancora più numerosi così da far conoscere al "popolo" dei podisti questo angolo di terra lontano dalla vita frenetica di tutti i giorni ideale per coltivare il nostro meraviglioso hobby: correre.
Un saluto a tutti
Ignazio – Val d’Orcia settembre 2004

Ho letto con piacere i commenti degli altri partecipanti allo stage a Chianciano. E' stata per me una piacevolissima occasione per scoprire la Val d'Orcia e per correre in posti molto suggestivi e rilassanti. Ringrazio anche Orlando e Ilaria, molto professionali e disponibili come sempre e spero di vedervi quanto prima in qualche altro stage.
Saluto tutti i partecipanti con cui data la brevità dello stage non ho avuto modo di approfondire l'amicizia, sperando in future occasioni di incontro.
Che dire? sono tornata come mi era successo due anni fa all'Elba carica di energia e di voglia di faticare con le mie scarpette...eh eh!
A presto.
Lucia – Val d’Orcia settembre 2004

Caro Orlando, volevo ringraziarti. Ho corso a Firenze la mia prima maratona seguendo la tua tabella dello stage di settembre 2004 in 3.37,22. Sono molto soddisfatto e conto di migliorare sensibilmente, seppur gradualmente,i tempi.Grazie per lo stage, le tabelle ed i consigli. Al prossimo stage.
Alessandro – Val d’Orcia settembre 2004



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