Running Service - Allenamento, tabelle e corsa - Winning Program S.a.S.

Per tutti quelli che amano correre

Tutta l'esperienza e la passione di una vita di corsa.
Io apro le strade che gli altri percorrono

dicembre 2010

13/12/2010

Ritorno al lungo

E’ una sensazione ricorrente. Non capita di frequente ma ogni tanto l’avverto, e probabilmente è successo anche a voi in occasione di una seduta di lunghissimo: essere già stanchi dopo nemmeno mezz’ora di corsa. E’ sorprendente pensare di dover correre ancora per un paio d’ore ed essere in difficoltà appena fuori dal paese.
Capisco che si tratta di una situazione psicologica anche se sono i muscoli ad inviarmi sensazioni sfavorevoli, perché sento che le gambe sono pesanti a causa di un mio atteggiamento mentale non adeguato per lo sforzo che sto sostenendo. Non c’è motivo di essere stanco ed affaticato dopo pochi minuti di corsa, specialmente se il giorno prima stavo bene ed avevo tanta voglia di correre.
Cos’è quindi cambiato in ventiquattrore? Nulla, se non l’approccio mentale allo sforzo. Consapevole di dover sostenere una seduta che durerà a lungo, la mia mente fatica a dare forma all’impegno. Non mi aiuta il buio, seppure il cielo è meravigliosamente punteggiato di tremolanti lucine, ed il freddo. I margini delle orecchie pizzicano, il naso è come punto da spilli e le dita sono quasi insensibili. Potrei coprirmi di più, ma è una questione di qualche minuto ed il sudore inizierà a colare dalla fronte sulle gote. Coprirmi di più comporta un’abbondante sudata.
In parte consapevole delle difficoltà iniziali mi sono prefissato un bel giro, in collina, con una stimolante alternanza di salite e discese, immerso in una natura passiva. La brina copre la campagna ed ogni forma di vita è quasi paralizzata nell’intento di risparmiare energie. Anche i cani oltre i cancelli abbaiano con poca convinzione, convinti che sia fiato sprecato preoccuparsi del mio transito.
Il senso di solitudine è forte, ma gradatamente si riduce mano a mano che l’ipotetico filo steso tra il punto di partenza e la fine si avvolge facendosi sempre più corto. I disagi gradatamente calano, in modo particolare quando sono in cima ad una collina. Lo sforzo ha scaldato il corpo, il fiato è meno pungente in gola e potrei affermare che ora è tutta discesa verso casa, anche se così non è. Ho altre salite da percorrere, ma la prima ora è passata. La parte più difficile dell’allenamento è alle spalle. Mi aspetta ora quella più faticosa, ma va bene sentire i muscoli stanchi per i chilometri percorsi. E’ invece difficile trovare una risposta a gambe affaticate quando di strada sotto i piedi ne è passata poca.


Orlando




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Commenti

Ritorno al lungo 13-12-2010

Devi riscoprire la tua "resilienza" ;)
Ciao Orlando

Public13/12/2010 12:50:31

Ritorno al lungo (13.12.2010)

Leggere i tuoi post, le tue sensazioni, le tue esperienze .... mi incoraggiano ... e molto !
I miei lunghi ultimamente sono tutti vissuti che estrema fatica e demoralizzazione. Spesso mi chiedo, ma chi me lo fa fare d'uscire a correre con questo freddo, perché invece non me ne vado con le amiche al mercatino di Natale a bermi un vin brulé ... e invece mi trovo a correre da sola con il mio i-pod.
Poi arrivata a casa controllo i dati .... risultati pessimi ..... ma poi, il venerdí successivo son di nuovo lí a correre con il freddo, il buio e la mia musica !
Bolzano, 13 dicembre 2010

Public13/12/2010 13:18:00

Ritorno al lungo (13.12.2010)

Stessa cosa capitata a me questo sabato. Esco alle 6.15 del mattino, come sempre, e sono bello carico: le tabelle che mi hai preparato mi dicono che oggi mi tocca un lungo di 15 km ("puoi arrivare fino a 17 se tutto va bene", mi commenti). Inutile dire che nella mia testa già ho deciso di arrivare ai 17, mai toccati fin d'ora. Il giro me lo sono programmato bene, ho tre cavalcavia da superare, due volte ciascuno. Così faccio il famoso percorso saliscendi che raccomandi sempre e che, per me che sto a Milano, non è così facile da trovare. Vado, e dopo un paio di km che per me a questa andatura sono un 13 minuti circa sento le gambe dure e indolenzite e sono stanco, molto stanco. Ovviamente non cedo, la mente mi sorregge e per fortuna pure le gambe. Salgo e scendo, costeggio il Naviglio, le gambe migliorano un po' ma mi chiedo sempre perchè me le sentivo così dure? Faccio tutto il percorso fino a che il 17esimo chilometro mi viene incontro e arrivo al termine. Guardo il GPS e l'iPhone, tutto OK, il ritmo è giusto, le pulsazioni sono state perfette ma mi rimane sempre il dubbio: perchè avevo le gambe "piene di acido lattico"? Bè, lo sono rimaste per tutto il giorno successivo e pure oggi non vanno benissimo. Ma la soddisfazione c'é lo stesso e il fastidio non ha impedito la mia uscita di oggi: CL a 6'10", come da tua tabella.
Ciao Orlando

Public13/12/2010 14:14:36

Ritorno al lungo 13-12-2010

le sensazioni sono le stesse così ben descritte da Orlando che non provo neppure a riprenderle. Ho però un piccolo particolare da aggiungere. In questo stesso periodo lo scorso anno ero vittima di un infortunio al ginocchio che mi ha impedito di allenarmi per oltre due mesi e che ho vinto solo grazie alla voglia di correre e contro il parere del mio ortopedico che mi suggeriva di cambiare sport, giunto ormai al mezzo secolo.
Reduce invece dalla maratona di Firenze ho ripreso gli allenamenti per il prossimo obiettivo e anche se ieri il freddo e il cielo pumbleo mi dicevano ad ogni chilometro "fermati e torna a casa", il pensiero che solo 12 mesi prima stavo valutando se non accogliere i segnali negativi e smettere di correre mi hanno fatto volare i 20 km in programma.
Correre è vita.

Public13/12/2010 15:16:08

Ritorno al lungo (13.12.2010)

Devo dire che per me è quasi sempre così, anche nei "corti": fastidio alle gambe per i primi km, ma passato il quinto ca. quella sensazione sparisce e si va quasi senza fatica. Ho sempre pensato che è una questione di riscaldamento, ma forse è proprio anche mentale, come diceva Anna qua sopra ... ma chi me lo fa fare?! Ma l'importante è di non mollare, e di andare avanti comunque.

Public13/12/2010 16:42:40

Ritorno al lungo 13-12-2010

@"resilienza": succede quando non sono in condizione e poco motivato. Una volta definito l'obiettivo agonistico la concentrazione si aggancia alla motivazione e gestire gli sforzi si fa stimolante.

Pizzolato Orlando13/12/2010 17:57:25

ritorno al lungo

mi ritrovo anch'io con tutte le vs sensazioni, più un'altra che ancora non sono riuscito a decifrare.
oggi per lavoro sono ad istanbul e arrivato in albergo mi vesto ed esco per una sgambata pomeridiana (qui sono le 17 circa,+1h rispetto all'italia), parto e mi sembra di andare molto veloce, controllo il garmin e non è così, quindi comincio a sentire le gambe pesanti anche se vado piano. poi accelero, il battito sale e le gambe girano megli, controllo ancora il garmin e il ritmo è già molto migliore. chiudo 10km in 55 minuti
di sampietrini turchi.
io ho sempre pensato che andare piano facesse faticare di più, voi che dite?
andrea

Public13/12/2010 21:03:43

ritorno al lungo

@Andrea: chi viaggia e rimane a lungo senza muoversi ha un ristagno di liquidi, soprattutto alle gambe. E' quindi buona regola andare a correre poco dopo il viaggio, per attivare la circolazione. La sensazione iniziale è di avvertire gambe sciolte ed agili ma il rendimento invece non è buono. Servono alcune decine di minuti per riportare in equilibrio fisiologico i fluidi del corpo e ridistribuire correttamente il sangue ai muscoli e al corpo. Gradatamente le gambe si svuotano del gonfiore e si dovrebbe ritrovare agilità di corsa. La FC dovrebbe stabilizzarsi ai valori normali per le andature sostenute, a meno che non ci siano situazioni di adattamento alla termoregolazione (si corre in un clima diverso e con un fuso orario molto differente).

Pizzolato Orlando14/12/2010 04:22:42

Ritorno al lungo 13-12-2010

Leggo il tuo ultimo e probabile post dell'anno e come sempre leggere le tue sensazioni mi rinnova la voglia di correre per nuove sensazioni. In preparazione per la maratona di Treviso da 4 settimane di cui 10 gg alla grande e poi fermo per 12 gg a causa di uno strappo al polpaccio post-palestra (dai .. gioca a pallacanestro che scarichi) aggiungi un viaggio di lavoro all'estero di 8 gg full immersion, e ora mi ritrovo a partire da sottozero, anche fuori. Ma tant'è che mi sono caricato con i tuoi pensieri e stasera si va per un CLS. Hasta pronto Orlando.
Loris

Public16/12/2010 14:32:31

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