23/01/2012
Non ci penso
Si afferma spesso che quando si fa una cosa, se la si vuol fare bene, è necessario pensarci. Quando si fa una corsa, molti podisti invece non pensano a correre. Molto spesso la testa è in tutt’altro posto rispetto al corpo, forse anche in un’altra dimensione visto che i podisti affermano che la percezione del tempo è alterata. Mettersi in moto alla fine di una giornata di lavoro ha gli stessi effetti di una doccia: rilassante ed anche corroborante. Il sangue tra i muscoli scorre come l’acqua sulla pelle ed ogni incrostazione della giornata si dissolve, mentre l’adrenalina sui neuroni ha gli stessi effetti delle bolle del bagnoschiuma. Tutto passa e nulla resta se non il piacere di aver dedicato un po’ di tempo a sé stessi.
Da qualche tempo anch’io corro senza pensare a correre. Ricordo con tanto piacere quelle stupende uscite fatte per sciogliere i muscoli intasati dall’acido lattico per la tirata del giorno prima. In quelle rilassanti uscite, necessarie per rigenerare il corpo, era come correre in un’altra dimensione, opposta allo sforzo del giorno precedente. Quindi niente cronometro, né cardio, niente chilometri, né satellitari ma solo corsa in scioltezza, possibilmente su fondo morbido e quindi in mezzo alla natura.
Nelle mie uscite podistiche ora c’è essenzialmente la consapevolezza di correre per la salute ed ovviamente perché mi piace, oltre ad essere un appuntamento normale della mia vita.
Non riesco a farlo come un anno fa, quando partivo avendo già pianificato un po’ tutto perché l’obiettivo era un traguardo da raggiungere. All’orizzonte per ora non ci sono mete da raggiungere e quindi non mi devo allenare. Corro per correre ed anche per pensare. Penso a tante cose, che ho fatto, che farò di lì a poco visto che mi alleno il mattino presto, e che potrei fare in futuro. Potrei essere un Benjiamin Button del podismo: mano a mano che passano gli anni di carriera, e quest’anno sono quaranta, riscopro sensazioni basilari della corsa. Beh, non sono gioioso come le prime uscite che affrontavo da ragazzino in vista dei Giochi della Gioventù, ma corro perché mi piace.
E sto aspettando che l’alba arrivi prima per tornare a calpestare sentieri, per sentire la corsa ancora più spontanea.
Orlando
Da qualche tempo anch’io corro senza pensare a correre. Ricordo con tanto piacere quelle stupende uscite fatte per sciogliere i muscoli intasati dall’acido lattico per la tirata del giorno prima. In quelle rilassanti uscite, necessarie per rigenerare il corpo, era come correre in un’altra dimensione, opposta allo sforzo del giorno precedente. Quindi niente cronometro, né cardio, niente chilometri, né satellitari ma solo corsa in scioltezza, possibilmente su fondo morbido e quindi in mezzo alla natura.
Nelle mie uscite podistiche ora c’è essenzialmente la consapevolezza di correre per la salute ed ovviamente perché mi piace, oltre ad essere un appuntamento normale della mia vita.
Non riesco a farlo come un anno fa, quando partivo avendo già pianificato un po’ tutto perché l’obiettivo era un traguardo da raggiungere. All’orizzonte per ora non ci sono mete da raggiungere e quindi non mi devo allenare. Corro per correre ed anche per pensare. Penso a tante cose, che ho fatto, che farò di lì a poco visto che mi alleno il mattino presto, e che potrei fare in futuro. Potrei essere un Benjiamin Button del podismo: mano a mano che passano gli anni di carriera, e quest’anno sono quaranta, riscopro sensazioni basilari della corsa. Beh, non sono gioioso come le prime uscite che affrontavo da ragazzino in vista dei Giochi della Gioventù, ma corro perché mi piace.
E sto aspettando che l’alba arrivi prima per tornare a calpestare sentieri, per sentire la corsa ancora più spontanea.
Orlando
Allegati
Clicca qui se vuoi aggiungere un commento
Per procedere è necessaria l'autenticazione. Sei pregato di effettuare il login o di registrarti per un nuovo account.
anche per me....
nel mio piccolo, la corsa serve per pensare... e lasciarmi andare... è regalarmi delle emozioni e sentirmi bene!
grazie...
Public23/01/2012 11:15:34
grazie Orlando,
sì, grazie per questo impagabile spazio che condivido con chi come me ti segue con ammirazione e sincera affezione.
Un caro saluto
Public23/01/2012 13:08:27
SI...
Si, credo che il miglior modo di fare qualche cosa con coscienza sia farlo inconsciamente. Anche la corsa diventa liberatoria e ci avvicina a noi stessi. I parametri tecnici spesso sono un ostacolo. E' bello correre come corrono i bambini: impulsivamente.
Public25/01/2012 21:54:50
...correre è bello...
Caro Orlando ho piacere di condividere appieno le tue emozioni. Spesso corro senza tabelle e come amo ripetermi a "sensazione"... è chiaro che i progressi cronometrici ne risentono, ma il piacere e la serenità che provo quando corro con la mente ed il cuore liberi (in particolare quando corro in mezzo alla natura) è impagabile...
Public31/01/2012 09:43:38
Idem!
Ciao Orlando, condivido da circa 1 anno questo tuo approccio alla corsa, dopo aver passato un paio d'anni sopra le tue tabelle per i 10K e i 21K. Non penso sia definitivo per me, ma è da parecchio che non ho voglia di sciropparmi ripetute, interval training, crosa media o corti veloci, ma semplicemente correre, pensando ad altro o ascoltandomi la musica in cuffia, quando posso in mezzo alla natura (purtroppo solo nei weekend). E, difficile da credere, ho migliorato anche i miei personali!!!
Lucio
Public02/02/2012 16:49:16