10/01/2015
No shoes no news
Nella scelta di dove trascorrere la vacanza mi ero fatto condizionare anche dallo slogan promozionale. Sul sito era riportato “No shoes. No news” ad evidenziare che non servivano le scarpe perché si era fuori dal mondo.
Per il primo aspetto non sono stato fortunato perchè a causa della metatarsalgia che mi condiziona nel cammino da quasi 30 anni, sono sempre costretto ad usare scarpe o ciabatte anche per camminare solo qualche centinaio di metri.
Ma riguardo il fatto di essere fuori dal mondo, così è stato. Per due settimane nessun collegamento alla rete e neppure mai acceso il telefono. Niente giornali e neppure televisione.
Quindi, completamente fuori da mondo, tanto che non serviva nemmeno l'orologio, che non ho usato neppure per controllare quanto correvo, ma nell'isola lunga appena 360 metri (1200 metri a giro) non riuscivo a correre a lungo, perchè il clima equatoriale mi soffocava rapidamente. Non ho mai percorso più di 5 giri, ad un passo molto blando, anche per il fondo tutto sabbioso.
Il trascorrere del tempo, come succede quando si è in vacanza, è ininfluente, specialmente quando si è in un'isola.
Ciò che mi ha impressionato è stata la cadenza del mio passo quando andavo a camminare: forse non andavo a più di 3 chilometri l'ora. Nessun ritmo, nessuna scadenza, niente da rincorrere.
Mi sono ritrovato anche a parlare spesso sottovoce, per apprezzare la calma e la quiete del posto.
Ma tutto questo è svanito nel giro di qualche ora. Lasciata l'isola gradatamente sono rientrato nella normalità. O forse la normalità l'ho lasciata là?
Orlando
Per il primo aspetto non sono stato fortunato perchè a causa della metatarsalgia che mi condiziona nel cammino da quasi 30 anni, sono sempre costretto ad usare scarpe o ciabatte anche per camminare solo qualche centinaio di metri.
Ma riguardo il fatto di essere fuori dal mondo, così è stato. Per due settimane nessun collegamento alla rete e neppure mai acceso il telefono. Niente giornali e neppure televisione.
Quindi, completamente fuori da mondo, tanto che non serviva nemmeno l'orologio, che non ho usato neppure per controllare quanto correvo, ma nell'isola lunga appena 360 metri (1200 metri a giro) non riuscivo a correre a lungo, perchè il clima equatoriale mi soffocava rapidamente. Non ho mai percorso più di 5 giri, ad un passo molto blando, anche per il fondo tutto sabbioso.
Il trascorrere del tempo, come succede quando si è in vacanza, è ininfluente, specialmente quando si è in un'isola.
Ciò che mi ha impressionato è stata la cadenza del mio passo quando andavo a camminare: forse non andavo a più di 3 chilometri l'ora. Nessun ritmo, nessuna scadenza, niente da rincorrere.
Mi sono ritrovato anche a parlare spesso sottovoce, per apprezzare la calma e la quiete del posto.
Ma tutto questo è svanito nel giro di qualche ora. Lasciata l'isola gradatamente sono rientrato nella normalità. O forse la normalità l'ho lasciata là?
Orlando
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Senza forse
L'hai lasciata là!
Senza ombra di dubbio.
Dugato Andrea10/01/2015 14:30:43
Ciao
Ben tornato Orlando
Public10/01/2015 15:52:02
Maldive?
soneva fushi?
Public11/01/2015 09:00:05