06/08/2016
La ricompensa per Vanderlei
Brutta cosa le Olimpiadi finché si lavora. E negli ultimi anni il mio destino è stato sempre questo: un continuo tiraemolla tra schede, corse con i gruppi degli stages e fughe veloci davanti alla TV per guardare qualche finale...
Sarà così anche quest'anno, impegnato tra Livigno e Asiago. La cerimonia d'apertura l'ho spesso vista in differita, preferendo gli highlights.
Ma stanotte mi sono svegliato, e il pensiero che l'Olimpiade di Rio stesse iniziando non mi ha lasciato chiudere occhio. Così ho acceso la TV e ho seguito le ultime fasi della sfilata dei Paesi, fino all'arrivo dell'ultimo tedoforo che tutti aspettavano con ansia.
Quando ho visto Vanderlei de Lima, mi sono emozionato.
Devo ammettere che la sua aggressione durante la maratona di Atene mi aveva lasciato triste e infastidito, tanto che la vittoria di Stefano Baldini era passata per me in secondo piano vista la sofferenza che l'atleta brasiliano doveva aver patito in gara. La medaglia di bronzo è stata per lui consolazione amara.
Bello quindi rivederlo a Rio come massimo testimone dello spirito olimpico, dell'atleta che cade e si rialza per arrivare comunque al traguardo. Non sarà una medaglia d'oro, ma un meritato riconoscimento della sua sportività e di quella medaglia mancata che, senza l'aggressione, nessuno saprà mai di che colore sarebbe stata.
Sarà così anche quest'anno, impegnato tra Livigno e Asiago. La cerimonia d'apertura l'ho spesso vista in differita, preferendo gli highlights.
Ma stanotte mi sono svegliato, e il pensiero che l'Olimpiade di Rio stesse iniziando non mi ha lasciato chiudere occhio. Così ho acceso la TV e ho seguito le ultime fasi della sfilata dei Paesi, fino all'arrivo dell'ultimo tedoforo che tutti aspettavano con ansia.
Quando ho visto Vanderlei de Lima, mi sono emozionato.
Devo ammettere che la sua aggressione durante la maratona di Atene mi aveva lasciato triste e infastidito, tanto che la vittoria di Stefano Baldini era passata per me in secondo piano vista la sofferenza che l'atleta brasiliano doveva aver patito in gara. La medaglia di bronzo è stata per lui consolazione amara.
Bello quindi rivederlo a Rio come massimo testimone dello spirito olimpico, dell'atleta che cade e si rialza per arrivare comunque al traguardo. Non sarà una medaglia d'oro, ma un meritato riconoscimento della sua sportività e di quella medaglia mancata che, senza l'aggressione, nessuno saprà mai di che colore sarebbe stata.
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VANDERLEI
Bravissimo Orlando, un pensiero a cui mi associo e condivido al 100% senza nulla togliere a Baldini
datinog07/08/2016 15:30:24