18/11/2016
Il training campus della Nike
L'organizzazione del viaggio che avrei dovuto affrontare a Portland mi ha portato a strutturare la mia permanenza, e quindi ricercare informazioni. Tante volte sono andato su Google map per “esplorare” la zona, e poi su Google per raccogliere informazioni. La base degli allenamenti sarebbe stata Beaverton, una cittadina appena dietro le colline di Portland, che si trova 15km ad est.
A Beaverton c'è il Quartier Generale della Nike, che si estende in un'area che è circa la metà del mio paese. Ero un po' intomorito nell'addentrarmi in questa zona perché, da ciò che avevo letto in rete, sembrava ci fossero delle limitazioni di accesso, visto che è proprietà privata, ed ovviamente ci sono. C'è un servizio di sicurezza che gira continuamente, ma l'accesso è libero purchè … si sia dipendenti della Nike, ed io non lo ero.
Per mia tranqullità giravo sempre con il cellulare in tasca nel quale conservavo i messaggi che Jerry Schumacher mi mandava per i vari appuntamenti degli allenamenti. Due volte sono stato fermato dalla sicurezza, ma non ho avuto alcuna restrizione. Il Campus della Nike è stupendo (ed ancora in fase di ampliamento): palazzi moderni, laghi, fontane, giardini, viali, tutto curato alla perfezione come fosse un parco, o meglio una città indipendente, con tanto di asilo per i figli dei dipendenti, bus navetta, biciclette di libero utilizzo.
Tutti i luoghi portano il nome di un atleta famoso che ha gareggiato per Nike, dai palazzi, alle zone di allenamento, alle strade. Per esempio c'è il palazzo/museo Steve Prefontaine, l'area ricreativa e con negozi denominata Joan Benoit, e per me la più famosa pista al mondo, quella costruita per metà dentro un bosco, dedicata a Michael Johnson.
Non nascondo che mi ha fatto molto effetto arrivarci, sia perché si devono percorrere sentieri e vialetti per attraversare il bosco dov'è stata costruita (e ti appare improvvisamente come la casa di Hansel e Gretel in mezzo ad una piccola radura), sia perché una volta arrivati ci sono silenzio e calma, quasi a rispettare lo sforzo di chi si sta allenando.
Il giorno in cui sono entrato si è allenato anche Mo Farah, assieme a Rupp, Suguro e Jenkins. L'impianto è piccolo (pista a 5 corsie), forse reso ancora più racchiuso dal fatto che è immerso nella vegetazione, e tutti gli atleti (5-6) mettono la propria roba su una singola panchina, o sul piedistallo della statua di Michale Johnson. Quando ho scritto a mia figlia Chiara che Mo aveva appoggiato lì le sue scarpe nere da allenamento, la sua canottiera (corre spesso a torso nudo, come praticamente tutti visto che il clima è molto mite) ed il suo cellulare (con il quale fa fare le foto e i video all'assistente del coach Salazar), mi ha detto che avrei dovuto “rubargli” almeno un calzino.
Ma gli atleti non corrono ovviamente solo nella pista; quando devono fare altre sedute tecniche possono usare un grande pratone (denominato Ronaldo) in erba perfettamente curata, come fosse un campo da golf. Per fare un miglio si devono percorrere esattamente 3 giri dai lati molto lunghi e le curve invece abbastanza strette. Mo Farah corre invece su di un campo di erba sitentetica, che sembra davvero quella di un campo da golf.
Per fare le sedute tranquille, si possono scegliere tre percorsi. Uno, denominato Nike Trail, gira tutto attorno al perimetro del Campus, con delle varianti. E' lungo 2,5 miglia, faticoso da percorrere sia perché è leggemente ondulato, sia e soprattutto perché c'è uno spessore di 10-15 centrimetri di pezzi di corteccia di alberi che rendono il fondo morbido come se si corresse nella sabbia, ma molto elastico. Dopo qualche chilometro i muscoli sono molto indolenziti, soprattutto per chi è carente di forza.
Il secondo percorso, immerso nel bosco del Taoualine Park, si trova a mezzo chilometro dal Campus. Questo bosco è pieno di sentieri, molti dei quali sono tortuosi per le tante curve che lo rendono simile ad un percorso da cross, ma molto piacevole e stimolante perché i cambi di direzione sono innumerevoli. E' però poco frequentato proprio perchè tortuoso.
Dove invece corrono praticamente tutti per rilassare le gambe e i muscoli dopo una seduta impegnativa è l'Allister trail, che non è un sentiero ma una stradina in terra battuta larga tre metri. Il giro misura 2,4km e fa il perimetro del boschetto, sempre di proprietà della Nike (basta attraversare la strada del Campus). Anche qui l'accesso sarebbe solo per i dipendenti della Nike, ma non c'è alcun controllo ed è molto frequentato dai podisti in genere, specialmente all'ora di pranzo e a fine orario di ufficio.
E' molto facile essere contagiati dall'atmosfera di questa cittadella dello sport.
Beaverton, università della corsa - 1° giorno
Beaverton, università della corsa - 2°giorno
Beaverton, università della corsa - 3°giorno
Beaverton, università della corsa - 4°giorno
Torno a casa...
A Beaverton c'è il Quartier Generale della Nike, che si estende in un'area che è circa la metà del mio paese. Ero un po' intomorito nell'addentrarmi in questa zona perché, da ciò che avevo letto in rete, sembrava ci fossero delle limitazioni di accesso, visto che è proprietà privata, ed ovviamente ci sono. C'è un servizio di sicurezza che gira continuamente, ma l'accesso è libero purchè … si sia dipendenti della Nike, ed io non lo ero.
Per mia tranqullità giravo sempre con il cellulare in tasca nel quale conservavo i messaggi che Jerry Schumacher mi mandava per i vari appuntamenti degli allenamenti. Due volte sono stato fermato dalla sicurezza, ma non ho avuto alcuna restrizione. Il Campus della Nike è stupendo (ed ancora in fase di ampliamento): palazzi moderni, laghi, fontane, giardini, viali, tutto curato alla perfezione come fosse un parco, o meglio una città indipendente, con tanto di asilo per i figli dei dipendenti, bus navetta, biciclette di libero utilizzo.
Tutti i luoghi portano il nome di un atleta famoso che ha gareggiato per Nike, dai palazzi, alle zone di allenamento, alle strade. Per esempio c'è il palazzo/museo Steve Prefontaine, l'area ricreativa e con negozi denominata Joan Benoit, e per me la più famosa pista al mondo, quella costruita per metà dentro un bosco, dedicata a Michael Johnson.
Non nascondo che mi ha fatto molto effetto arrivarci, sia perché si devono percorrere sentieri e vialetti per attraversare il bosco dov'è stata costruita (e ti appare improvvisamente come la casa di Hansel e Gretel in mezzo ad una piccola radura), sia perché una volta arrivati ci sono silenzio e calma, quasi a rispettare lo sforzo di chi si sta allenando.
Il giorno in cui sono entrato si è allenato anche Mo Farah, assieme a Rupp, Suguro e Jenkins. L'impianto è piccolo (pista a 5 corsie), forse reso ancora più racchiuso dal fatto che è immerso nella vegetazione, e tutti gli atleti (5-6) mettono la propria roba su una singola panchina, o sul piedistallo della statua di Michale Johnson. Quando ho scritto a mia figlia Chiara che Mo aveva appoggiato lì le sue scarpe nere da allenamento, la sua canottiera (corre spesso a torso nudo, come praticamente tutti visto che il clima è molto mite) ed il suo cellulare (con il quale fa fare le foto e i video all'assistente del coach Salazar), mi ha detto che avrei dovuto “rubargli” almeno un calzino.
Ma gli atleti non corrono ovviamente solo nella pista; quando devono fare altre sedute tecniche possono usare un grande pratone (denominato Ronaldo) in erba perfettamente curata, come fosse un campo da golf. Per fare un miglio si devono percorrere esattamente 3 giri dai lati molto lunghi e le curve invece abbastanza strette. Mo Farah corre invece su di un campo di erba sitentetica, che sembra davvero quella di un campo da golf.
Per fare le sedute tranquille, si possono scegliere tre percorsi. Uno, denominato Nike Trail, gira tutto attorno al perimetro del Campus, con delle varianti. E' lungo 2,5 miglia, faticoso da percorrere sia perché è leggemente ondulato, sia e soprattutto perché c'è uno spessore di 10-15 centrimetri di pezzi di corteccia di alberi che rendono il fondo morbido come se si corresse nella sabbia, ma molto elastico. Dopo qualche chilometro i muscoli sono molto indolenziti, soprattutto per chi è carente di forza.
Il secondo percorso, immerso nel bosco del Taoualine Park, si trova a mezzo chilometro dal Campus. Questo bosco è pieno di sentieri, molti dei quali sono tortuosi per le tante curve che lo rendono simile ad un percorso da cross, ma molto piacevole e stimolante perché i cambi di direzione sono innumerevoli. E' però poco frequentato proprio perchè tortuoso.
Dove invece corrono praticamente tutti per rilassare le gambe e i muscoli dopo una seduta impegnativa è l'Allister trail, che non è un sentiero ma una stradina in terra battuta larga tre metri. Il giro misura 2,4km e fa il perimetro del boschetto, sempre di proprietà della Nike (basta attraversare la strada del Campus). Anche qui l'accesso sarebbe solo per i dipendenti della Nike, ma non c'è alcun controllo ed è molto frequentato dai podisti in genere, specialmente all'ora di pranzo e a fine orario di ufficio.
E' molto facile essere contagiati dall'atmosfera di questa cittadella dello sport.
Beaverton, università della corsa - 1° giorno
Beaverton, università della corsa - 2°giorno
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