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aprile 2018

23/04/2018

Londra: conclusioni

Ancora adesso sono a chiedermi perché, nelle due gare maschile e femminile della maratona di Londra, l'andamento tattico sia stato così assurdo nelle prime frazioni di 5km.
I maschi sono transitati in 13'46”: il passaggio per il record del mondo è 14'41”.
Le donne invece sono passate in 15'47” invece di 16'05”.
Anche nel successivo tratto di 5km hanno continuato a tirare: rispettivamente 14'31” e 16'00”.
Gli organizzatori spendono (tanti) milioni di dollari per garantirsi atleti di altissimo livello prestativo con l'obiettivo di mettere la loro gara in cima alle classifiche dei record del mondo, ma alla resa dei conti il rapporto costo/rendimento è molto basso.
Si dovrebbe dire che sono soldi spesi male.
Nessuno è intervenuto a far rallentare le lepri, che hanno continuato a spingere al massimo.
E' risaputo che tenere andature così elevate determina un costo energetico molto alto e la conseguenza del progressivo esaurimento di glicogeno porta ad un rallentamento del ritmo di corsa.
Lo evidenziano le frazioni di corsa di 10km di Kipchoge:
28'19” + 29'33” + 29'32” + 30'11”.
E le due frazioni di mezza maratona sono state, sempre per Kipchoge, in calo: 61'00” (2'53”) + 63'17” (3'00”).

Per Keitany il calo è stato drammatico: 1h07'16” (3'11”) + 1h'17'11” (3'39”) e lo si è visto quando ha percorso il tratto finale: 10'03” per pecorrere 2195 metri.

La vincitrice Vivian Cheruiyot ha gestito meglio il suo sforzo percorrendo la prima mezza in 68'56” (3'16”) e quindi percorrendo la seconda mezza in calo ma non così evidente in 69'56” (3'19”).

Valutando l'andamento tattico, si deduce che la vittoria non fosse l'obiettivo primario per nessuno.
A posteriori si dichiara invece che il record del mondo non era l'obiettivo principale, e che ciò che conta di più era invece tagliare il traguardo da vincitore.
Tutti sarebbero stati contenti se fosse stato battuto il record del mondo, ma si sapeva in partenza che il primato sarebbe stato difficile da conseguire, non per lo sforzo in sè, ma piuttosto per le condizioni climatiche, visto che il caldo è un elemento che ha una forte incidenza sull'efficienza fisica.
Valutazioni di un fisiologo indicano che i 22° di ieri (nella seconda parte della gara) possono aver inciso per 3” al chilometro.

Ad ogni modo e nonostante tutto, la maratona di ieri è stato un altro spettacolo agonistico.
Kipchoge ha confermato di essere il maratoneta più forte di tutti i tempi.
Farah ha certamente “buone carte” da giocare anche in maratona.
Bekele ha confermato che la sua parobola fisica e tecnica sta puntando in basso.
Keitany deve essere educata a disciplinare lo sforzo per evitare di sprecare un potenziale enorme.

orlando

leggi il blog precedente: Una Londra stellare



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