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settembre 2018

17/09/2018

Kipchoge non è di un altro pianeta

Confesso di non aver seguito molto la maratona di Berlino di domenica scorsa. Dapprima sono andato a farmi un giro in bici, e una volta a casa ho svolto altre faccende.
Non ero interessato alla gara perché non c'era competizione, e quindi nessuna emozione riguardo a chi avrebbe vinto la maratona. E relativamente al primato del mondo, era per me “scontato” che ci sarebbe stato.
Tuttavia, mi sono tenuto informato controllando su Twitter i dati dei tempi di passaggio, e i numeri facevano intendere che Kipchoge avrebbe fatto una grande prestazione cronometrica.
Ho però guardato sul PC qualche passaggio del keniano tra il 30° ed il 35°, per verificare se avesse potuto avere qualche cedimento, e poi ho visto in diretta gli ultimi 2195 metri.
Il keniano è stato davvero impressionante: quel che più mi ha colpito è stata la sua efficienza meccanica. Un corridore perfetto: massima efficienza elastica, nessuna dispersione e spinte efficaci. Kipchoge è il modello di corsa da perseguire: ogni podista dovrebbe interiorizzare il suo modo di correre, e passarlo a mente fino a che non diventa un automatismo.
Lasciate perdere il bacino molto basso, il piede che non deve avanzare più del ginocchio, le ginocchia che non si devono alzare molto da terra. Chi vuole correre forte deve spingere ed essere efficiente. Il resto è fanta teoria.

Kipchoge non è un corridore di un altro pianeta: Eliud vive e si allena in Kenya, assieme a tanti altri connazionali che gli fanno compagnia durante gli allenamenti, e si alimenta allo stesso modo dei compagni.
Altri podisti svolgono la sua stessa preparazione, fatta di carichi molto elevati ma non impossibili, adeguati ad un atleta del suo livello.

Kipchoge ha però un grande vantaggio: sa ciò che gli serve, ed il suo allenatore gli programma i mezzi per arrivare ad ottimizzare il suo massimo potenziale. Sang ha buone conoscenze tecniche, ma soprattutto conosce bene il suo allievo (ed altri campioni come Kamworor).
Certo, i numeri che compongono le sedute di Kipchoge fanno molto effetto: 15x1000 metri è un carico elevato, oppure 6x1600m + 10x400m, o sedute di 42km corse al ritmo di 3'15”, ma sono allenamenti che fanno anche altri maratoneti, non solo keniani.

Inoltre, Kipchoge vive di forti motivazioni e ha un alto livello di autodisciplina. Ed è una persona umile. Basti pensare che fa da sé il bucato a mano, pur avendo un conto in banca molto sostanzioso da permettergli di avere un cameriere a sua disposizione.

Kipchoge non è un corridore di un altro pianeta, ma molto umano: dopo ogni maratona non corre per un mese, semplicemente perché lo stress di una maratona va adeguatamente recuperato. E per farlo bene non vuol disperdere energie con altre gare (che sarebbero altamente remunerate), in modo da non essere costretto ad allenarsi quando non è in forma.
Eliud ritiene che due gare all'anno siano uno sforzo molto elevato per un atleta.

La vera capacità di Kipchoge, e del suo allenatore, è rendere le cose semplici. Molto allenamento e tanto recupero.

Forse sono di un altro pianeta i corridori che gareggiano molto di più.

orlando

foto tratta da Letsrun



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Commenti

riposo post gara

ma intendi che per un mese dopo la gara non fa proprio nulla? nemmeno uscite lente di recupero?

un dubbio sulla frase finale a proposito di quelli che gareggiano molto: intendi che sono di un pianeta sbagliato, giusto :)?

Gaetano17/09/2018 17:27:51

Analisi eccezionale

Penso che non possa essere scritta un'analisi migliore della tua, c'è dentro quasi tutto. Mi colpisce in particolare il rapporto simbiotico con l'allenatore. Molti grandi campioni l'hanno avuto, Mennea, Coe... è quel qualcosa in più che consente di raggiungere la perfezione?

nicola17/09/2018 19:45:12

And now?

Chissà se il raggiungimento del record non segni un limite a livello motivazionale, dopo aver raggiunto tutti i traguardi possibili. Di fatto è avversario di se stesso e nessuno può impensierirlo

Anonimo17/09/2018 23:43:25

A me forse impressiona ancora di più la sua longevità atletica ad altissimo livello: se non ricordo male già nel 2003 ai mondiali sui 5000 m batteva due leggende viventi come Hicham El Guerrouj e Kenenisa Bekele (a proposito: su uno stesso podio c'erano gli attuali detentori dei record mondiali di 1500 - miglio - 5000 - 10000 e maratona!). Dopo 15 anni a livello assoluto in cui non ha praticamente perso un colpo (oro olimpico incluso), mi sarei aspettato quantomeno un po' di "usura" fisica e di appagamento mentale, invece ieri ha fatto quello che ha fatto. Un alieno anche in questo.

Lorenzo17/09/2018 23:59:46

Riposo post gara

Proprio così: riposo completo e assoluto. Niente attività aerobiche alternative: in Kenya nuoto e/o ciclismo non sono attività che i podisti considerano come alternative alla corsa.
Il riposo è completo per rigenerare completamente il corpo dallo stress della maratona, ed ovviamente dell'intensa preparazione svolta.
E' proprio chi gareggia tanto che è di un "altro pianeta" perché svolge un'attività fisica controproducente all'ottimizzazione del massimo potenziale.
I corridori ambiziosi selezionano attentamente gli obiettivi per massimizzare il rendimento in occasione del singolo evento e non avere dispersioni di risorse, che vanno riservate al miglioramento fisico.

orlando18/09/2018 09:04:26

And now?

Come giustamente riporti tu, un risultato di questo tipo toglie la motivazione a fare ancora meglio.
Certo però che essere il primo uomo a correre regolarmente la maratona in meno di 2 ore, sarebbe una cosa che metterebbe l'atleta nella STORIA dell'atletica, probabilmente anche di più dell'impresa del miglio di Bannister.
Credo che ora Kipchoge possa concentrarsi essenzialmente sul secondo titolo olimpico, ma penso che Nike voglia riprovare il tentativo del Breaking2.
E penso che a Kipchoge possa venire in mente di provare il primato mondiale della mezza maratona. Con il potenziale evidenziato domenica a Berlino, possa correre la mezza maratona in 57'50"

orlando18/09/2018 09:10:47

And now?

La longevità atletica è tipica dei corridori umili e saggi.
Kipchoge ha capito dopo un paio di maratone che il suo potenziale era molto alto su questa distanza e, grazie anche al supporto del suo allenatore, ha deciso di concentrare le proprie energie solo su obiettivi di alta qualità.
Un altro keniano-americano che ha avuto una carriera di qualità, e molto lunga, è Bernard Lagat, che correrà a NY la sua prima maratona (a 43 anni)
Queste persone, oltre a qualità fisiche eccelse - tali da consentire di ottenere prestazioni eccezionali - sono anche intelligenti.
Lagat, ha da sempre criticato i suoi colleghi keniani perché troppo legati e interessati ai soldi, un aspetto che porta a "bruciare" il potenziale atletico.
Ed anche Lagat, come Kipchoge, non corre per 2-3 mesi all'anno, in modo preservare le energie fisiche e tenere alte le motivazioni.

orlando18/09/2018 09:18:42

Kipchoge

Ciao Orlando, ho notato guardando attentamente soprattutto delle foto scattate all'arrivo che KIPCHOGE sui polpacci aveva una sorta di appendici aerodinamiche ! Se è giusto chiamarle così che vantaggi hanno comportato?

datinog18/09/2018 14:56:27

Kipchoge

Sono dei "profili di nastro" che servono per far scorrere via l'aria, senza che formi delle resistente. Le aveva già usate anche a Monza in occasione del Breaking2. Le usa regolarmente anche Rupp.
Non so quale sia il vantaggio reale in termini di tempo.

orlando18/09/2018 15:19:52

Condivido ogni parola caro Orlando

E' importante avere ben chiaro quali sono gli obiettivi che si vogliono raggiungere ma, ancora più importante, è aver ben chiaro e essere consapevoli di come funzionano il nostro corpo e la nostra mente per non chiedere loro più di quanto possono darci. Vale nello sport, vale nella vita. Questo è il mio modesto parere.

agostino terranova19/09/2018 09:22:31

SPETTACOLARE GARA, E DOPO L'ARRIVO...

...è stato impressionante.
Vado a memoria, non ho mai visto arrivare un atleta d'élite arrivare con ancora una così forte reattività articolare, quasi "saltando" dalla gioia e appoggiarsi al terreno non immediatamente come si fa di solito, ma dopo, solo per effettuare le foto di rito.
L'impressione che si ha è che possa tranquillamente togliere anche 1 o 2 minuti sul totale, diciamo che potrebbe abbattere il muro delle 2 ore magari con una gara "annunciata" potendo scegliere il migliore offerente.

Paolo M.19/09/2018 15:49:25

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