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luglio 2019

14/07/2019

Quattro chiacchiere con Alberto

Sono passati pochi istanti da quanto Sifan Hassan ha tagliato il traguardo con il tempo che vale il record del mondo del miglio, che si affaccia Alberto Salazar sul bordo della pista di Montecarlo. I due si abbracciano e poco dopo Hassan si avvia scalza a fare il giro d'onore. Alberto inizia a digitare un numero telefonico. Nessuno risponde. Riprova, ma non riceve risposta. Procede digitando un messaggio e poco dopo alza lo sguardo verso la tribuna e incrocia il mio sguardo. Ci salutiamo. Si capisce che è elettrizzato dalla prestazione della sua allieva. E' euforico.
Mezz'ora dopo lo incontro sulle scale che portano alla sala stampa. Mi saluta e mi presenta Hassan. Siffan gli dice che ci conosciamo già. Alberto lo ignora perché lui non c'era quando ci eravamo incontrati alcune volte in pista a St. Moritz. Gli dice che come lui ho vinto tre volte la maratona di NY. Lo correggo: due! Lei mi abbraccia: fa impressione sentire le ossa sotto la pelle. E' magrissima e lo appare ancora di più con i capelli spettinati che ha. Alberto prova a sistemarglieli con le mani, ma non vanno proprio a posto. Sifan entra in sala stampa ed io mi fermo a parlare con lui. Contrariamente a quando lo avevo incontrato nella pista della Nike a Beaverton due anni fa, è più loquace.
Arriviamo a parlare di allenamenti e mi racconta che la condizione di forma di Hassan è molto buona, ma non ancora massimale. L'obiettivo è provare sia il record del mondo dei 1500 sia quello dei 5000. Mi riferisce che Sifan in allenamento è impressionante (se lo dice lui, che è risaputo essere un allenatore con la “mano pesante”!). Qualche volta si “mette dietro” a Kejelcha, arrivando a fine allenamento che vomita per lo sforzo, ma non si tira mai indietro. Mi riferisce che è instancabile. Agli inizi della loro collaborazione, due anni fa, non si allenava in maniera adeguata. Adesso è una vera professionista.
C'è da credergli, visto i progressi che ha fatto.
Ci salutiamo con l'augurio di rivederci presto.
Mi chiede se anch'io sarò dopodomani in Olanda per i trials dei 10 mila che la Federazione Etiope ha deciso di fare al meeting di Hengelo.
Gli faccio presente che a settembre sarò a St. Moritz. Non è certo che lui ci sarà. Vuole seguire la preparazione di Galen Rupp per la maratona di Chicago, ma potrebbe fare un salto per vedere qualche allenamento di Hassan, Kejelcha e Klosterhalfen. Loro sì che saranno in Engadina.

orlando



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