14/02/2020
Il mezzo di allenamento TOP?
Difficile affermare quale sia il mezzo di allenamento più famoso tra quelli che un podista può sostenere nel corso della preparazione ad una gara. In base all'esperienza che un corridore ha sviluppato durante la propria carriera c'è chi affermerà, per esempio, che il migliore è il corto veloce, chi il fartlek. Altri invece faranno riferimento all'interval training, o al “medio” e così via.
Gli allenatori indicheranno qualche tipo di seduta che è risaputo avere avuto effetti particolari sulla crescita della condizione di forma dei propri atleti.
Difficile quindi indicare quale sia, su tutti, il migliore allenamento.
Guardando però alla bibliografia, si può affermare che non ci sono dubbi relativamente all'allenamento più famoso. Due autori, Paul Laursen (personal trainer di triathleti) e Martin Buchheit (“preparatore” della squadra del Paris Saint German) hanno scritto un libro che ha come oggetto l'High-Intensity Interval Training (HIIT). Il libro è composto da 664 pagine e pesa 2,1kg.
Il testo non tratta dell'HIIT solo in ambito del podismo, ma anche di come applicarlo in tutti gli altri sport.
Nella mia biblioteca sportiva ho un paio di libri che superano in dimensioni quello di Laursen e Buchheit, ma trattano argomenti vari. Mi riferisco a “Fisiologia dell'esercizio fisico e dello sport” di Costill e Wilmore (830 pagine) e a “Lore of Running” di Noakes (930 pagine).
orlando
Gli allenatori indicheranno qualche tipo di seduta che è risaputo avere avuto effetti particolari sulla crescita della condizione di forma dei propri atleti.
Difficile quindi indicare quale sia, su tutti, il migliore allenamento.
Guardando però alla bibliografia, si può affermare che non ci sono dubbi relativamente all'allenamento più famoso. Due autori, Paul Laursen (personal trainer di triathleti) e Martin Buchheit (“preparatore” della squadra del Paris Saint German) hanno scritto un libro che ha come oggetto l'High-Intensity Interval Training (HIIT). Il libro è composto da 664 pagine e pesa 2,1kg.
Il testo non tratta dell'HIIT solo in ambito del podismo, ma anche di come applicarlo in tutti gli altri sport.
Nella mia biblioteca sportiva ho un paio di libri che superano in dimensioni quello di Laursen e Buchheit, ma trattano argomenti vari. Mi riferisco a “Fisiologia dell'esercizio fisico e dello sport” di Costill e Wilmore (830 pagine) e a “Lore of Running” di Noakes (930 pagine).
orlando
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