08/06/2024
Europei di Roma 2024: 5.000 metri femminili
Un altro "centro" per Nadia, probabilmente il più importante della sua ancora breve carriera perché si presume possa essere prolungata e ... ricca di altre soddisfazioni.
L'evoluzione della finale diretta dei 5 mila femminili è stata praticamente come da copione, perché la norvegese Grovdal e l'olandese Koster avevano gli accrediti migliori, anche se ciò non porta necessariamente a recitare il ruolo di apripista. Di ciò si è incaricata la norvegese, anche perché la tattica del ritmo costante è la sua arma migliore, ma l'andatura non è stata così veloce da fare selezione prima dei 4200m. Probabilmente il caldo (si è allenata per oltre un mese in quota a Flagstaff!) non le ha consentito di esprimere la potenza del suo recente PB sui 3000m (8'27"'02") e la progressione degli ultimi 800m ha portato a una selezione del gruppo, ma senza intaccare la volata di Nadia.
Sappiamo bene come Nadia risolva molte gare con una volata perentoria tale da non poter fare sentire sicuri della vittoria nessuno che abbia anche un vantaggio di qualche decina di metri. Non era scontato il successo di Nadia, visto che di recente non ha espresso una continuità di rendimento, e ciò porta a pensare che abbia dovuto gestire qualche difficoltà. Anche l'intensità del suo urlo dopo il traguardo ci suggerisce che avesse molte tensioni da scaricare.
Se Grovdal ha perso con onore, l'altra favorita - l'olandese Koster - non è mai riuscita a evidenziare le sue capacità.
Brave anche le altre due azzurre in gara: ottimo il miglioramento cronometrico di Micol Majori, con ben 12" di progresso. E brava Federica Del Buono a cercare un suo spazio nel panorama continentale grazie al 7° posto; peccato per quei 5 centesimi che non le permettono di scrivere il PB con un numero che fa vedere le prestazioni con un'ottica diversa, ma basta un niente per fare ancora meglio.
Orlando
photo credit: Fidal/Grana
L'evoluzione della finale diretta dei 5 mila femminili è stata praticamente come da copione, perché la norvegese Grovdal e l'olandese Koster avevano gli accrediti migliori, anche se ciò non porta necessariamente a recitare il ruolo di apripista. Di ciò si è incaricata la norvegese, anche perché la tattica del ritmo costante è la sua arma migliore, ma l'andatura non è stata così veloce da fare selezione prima dei 4200m. Probabilmente il caldo (si è allenata per oltre un mese in quota a Flagstaff!) non le ha consentito di esprimere la potenza del suo recente PB sui 3000m (8'27"'02") e la progressione degli ultimi 800m ha portato a una selezione del gruppo, ma senza intaccare la volata di Nadia.
Sappiamo bene come Nadia risolva molte gare con una volata perentoria tale da non poter fare sentire sicuri della vittoria nessuno che abbia anche un vantaggio di qualche decina di metri. Non era scontato il successo di Nadia, visto che di recente non ha espresso una continuità di rendimento, e ciò porta a pensare che abbia dovuto gestire qualche difficoltà. Anche l'intensità del suo urlo dopo il traguardo ci suggerisce che avesse molte tensioni da scaricare.
Se Grovdal ha perso con onore, l'altra favorita - l'olandese Koster - non è mai riuscita a evidenziare le sue capacità.
Brave anche le altre due azzurre in gara: ottimo il miglioramento cronometrico di Micol Majori, con ben 12" di progresso. E brava Federica Del Buono a cercare un suo spazio nel panorama continentale grazie al 7° posto; peccato per quei 5 centesimi che non le permettono di scrivere il PB con un numero che fa vedere le prestazioni con un'ottica diversa, ma basta un niente per fare ancora meglio.
Orlando
photo credit: Fidal/Grana
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