03/05/2010
Corsa e animali
L’altro giorno sono andato a correre nei silenziosi boschi della Maremma, dov’è immerso il Borgo Pian dei Mucini dove mi trovavo per uno stage. E’ suggestivo correre in una calma e tranquillità che oramai si trova solo in determinate aeree in cui la presenza dell’uomo è limitata.
In prossimità di un lungo rettilineo mi è tornata alla mente una situazione particolare. Lo scorso autunno ero uscito a correre come sempre molto presto, tanto che scorgevo a malapena la strada battuta, ma essendo il fondo sterrato e compatto, non avevo problemi di appoggio.
Mentre passo vicino alle siepi spavento qualche uccello che ancora dorme e quando parte in volo anch’io ho un attimo di apprensione. Nei boschi limitrofi al borgo ci sono numerosi animali selvatici: cinghiali, caprioli, volpi, lepri ed è facile incontrarli durante gli allenamenti, non solo al mattino presto, ma anche in pieno giorno perché è una zona protetta.
Quella mattina, dopo un paio di chilometri di corsa, ho sentito un verso che mi ha sorpreso; non posso dire spaventato, ma ero piuttosto incuriosito da un suono che non avevo mai udito. Ad un centinaio di metri, nel fitto del bosco, è arrivato una sorta di forte barrito. Subito ho pensato ad un cervo perché il verso faceva pensare ad un animale di grosse dimensioni, e null’altro perché nel fitto del bosco non è facile muoversi per una bestia di grossa taglia. Mi sono fermato per capire meglio la direzione dell’animale, ed anche per verificare se mi potevo avvicinare per guardare… Il verso l’ho sentito altre volte, sempre da dentro il bosco e sempre possente e cavernoso. Mi sono sentito un po’ “intimorito” ed ho ripreso a correre. Un verso come quello avvertito nel pieno del bosco mi portava alla mente i suoni dei dinosauri nel film Jurassic Park. Nel mio procedere ho pensato a come si poteva sentire un uomo primitivo in una situazione simile, e non nascondo che ho percorso il resto della strada con i sensi allertati, specialmente quando la strada si era fatta stretta ed immersa nella vegetazione.
Al rientro in hotel ho chiesto al direttore, maratoneta rodato che corre regolarmente in questi boschi, di che animale poteva essere il verso che avevo avvertito e mi ha risposto che molto probabile era un “mucine”, tipica mucca maremmana dalle lunghe corna. Che delusione: sarebbe stato meglio essere stato spaventato da un… non so che di selvaggio. Ai muggiti sono abituato, sia per aver vissuto per anni sull’Altopiano di Asiago, sia perché il mio vicino tiene ancora in stalla delle mucche.
Un’altra volta ho vissuto un’esperienza particolare con un animale poco selvaggio ma piuttosto aggressivo. Premetto che non ho più paura dei cani da quando, quattordicenne, sono stato morso due volte mentre mi stavo allenando e che mi fanno schifo le bisce, quelle nere che s’incontrano d’estate lungo i sentieri erbosi perché correndo le vedi solo poco prima di pestarle.
Quando sono in vacanza nella Repubblica Dominicana vado a correre sempre presto (complice anche il fuso orario), ed è ancora buio. Ma conosco bene le strade e so che in quella dove mi alleno (a fondo chiuso) è frequentata solo dai bus e dalle auto che portano il personale che lavora negli hotel e nei villaggi turistici della zona. Il primo autobus passa alle 6.20 e fino a quell’ora corro in mezzo alla strada, sulla linea di mezzeria per avere un riferimento visivo, perché non passa proprio nessuno.
Una mattina scorgo ad un centinaio di metri davanti a me una grossa sagoma in mezzo alla strada. Ho pensato ad un’auto che avesse avuto un incidente, ma mi sembrava che quest’ombra si muovesse. Arrivato a 30 metri circa mi sono messo a camminare e strisciare i piedi per terra per fare rumore con le scarpe e la reazione è stata che la cosa si è mossa verso di me. Al rumore ho capito di cosa di trattava, visto che avevo udito in grugnito. Insomma, era una scrofa, ma di grosse dimensioni e tutt’altro che intenzionata a cedermi il passo. Ho atteso qualche attimo per decidere il da farsi, indeciso se stare fermo, arretrare o altro, visto che l’animale si muoveva lentamente verso di me. Ma per fortuna la bestia aveva deciso di abbandonare la strada ed entrare nella vegetazione e, passate alcune decine di secondi, sono avanzato, ma arrivato all’altezza di dove la scrofa era entrata nella vegetazione ho sentito un altro forte grugnito ed un rumore di arbusti mossi. Per fortuna la direzione della bestia era quella opposta alla strada e quindi mi sono tranquillizzato, ma solo dopo aver percorso qualche centinaio di metri, ovviamente a buon passo. La bestia l’ho rivista altre volte, non più in mezzo alla strada, ma nella fattoria dov’ero solito arrivare percorrendo una suggestiva strada sterrata che sono solito percorrere per fare giri differenti rispetto a quelli classici asfalti.
Orlando
In prossimità di un lungo rettilineo mi è tornata alla mente una situazione particolare. Lo scorso autunno ero uscito a correre come sempre molto presto, tanto che scorgevo a malapena la strada battuta, ma essendo il fondo sterrato e compatto, non avevo problemi di appoggio.
Mentre passo vicino alle siepi spavento qualche uccello che ancora dorme e quando parte in volo anch’io ho un attimo di apprensione. Nei boschi limitrofi al borgo ci sono numerosi animali selvatici: cinghiali, caprioli, volpi, lepri ed è facile incontrarli durante gli allenamenti, non solo al mattino presto, ma anche in pieno giorno perché è una zona protetta.
Quella mattina, dopo un paio di chilometri di corsa, ho sentito un verso che mi ha sorpreso; non posso dire spaventato, ma ero piuttosto incuriosito da un suono che non avevo mai udito. Ad un centinaio di metri, nel fitto del bosco, è arrivato una sorta di forte barrito. Subito ho pensato ad un cervo perché il verso faceva pensare ad un animale di grosse dimensioni, e null’altro perché nel fitto del bosco non è facile muoversi per una bestia di grossa taglia. Mi sono fermato per capire meglio la direzione dell’animale, ed anche per verificare se mi potevo avvicinare per guardare… Il verso l’ho sentito altre volte, sempre da dentro il bosco e sempre possente e cavernoso. Mi sono sentito un po’ “intimorito” ed ho ripreso a correre. Un verso come quello avvertito nel pieno del bosco mi portava alla mente i suoni dei dinosauri nel film Jurassic Park. Nel mio procedere ho pensato a come si poteva sentire un uomo primitivo in una situazione simile, e non nascondo che ho percorso il resto della strada con i sensi allertati, specialmente quando la strada si era fatta stretta ed immersa nella vegetazione.
Al rientro in hotel ho chiesto al direttore, maratoneta rodato che corre regolarmente in questi boschi, di che animale poteva essere il verso che avevo avvertito e mi ha risposto che molto probabile era un “mucine”, tipica mucca maremmana dalle lunghe corna. Che delusione: sarebbe stato meglio essere stato spaventato da un… non so che di selvaggio. Ai muggiti sono abituato, sia per aver vissuto per anni sull’Altopiano di Asiago, sia perché il mio vicino tiene ancora in stalla delle mucche.
Un’altra volta ho vissuto un’esperienza particolare con un animale poco selvaggio ma piuttosto aggressivo. Premetto che non ho più paura dei cani da quando, quattordicenne, sono stato morso due volte mentre mi stavo allenando e che mi fanno schifo le bisce, quelle nere che s’incontrano d’estate lungo i sentieri erbosi perché correndo le vedi solo poco prima di pestarle.
Quando sono in vacanza nella Repubblica Dominicana vado a correre sempre presto (complice anche il fuso orario), ed è ancora buio. Ma conosco bene le strade e so che in quella dove mi alleno (a fondo chiuso) è frequentata solo dai bus e dalle auto che portano il personale che lavora negli hotel e nei villaggi turistici della zona. Il primo autobus passa alle 6.20 e fino a quell’ora corro in mezzo alla strada, sulla linea di mezzeria per avere un riferimento visivo, perché non passa proprio nessuno.
Una mattina scorgo ad un centinaio di metri davanti a me una grossa sagoma in mezzo alla strada. Ho pensato ad un’auto che avesse avuto un incidente, ma mi sembrava che quest’ombra si muovesse. Arrivato a 30 metri circa mi sono messo a camminare e strisciare i piedi per terra per fare rumore con le scarpe e la reazione è stata che la cosa si è mossa verso di me. Al rumore ho capito di cosa di trattava, visto che avevo udito in grugnito. Insomma, era una scrofa, ma di grosse dimensioni e tutt’altro che intenzionata a cedermi il passo. Ho atteso qualche attimo per decidere il da farsi, indeciso se stare fermo, arretrare o altro, visto che l’animale si muoveva lentamente verso di me. Ma per fortuna la bestia aveva deciso di abbandonare la strada ed entrare nella vegetazione e, passate alcune decine di secondi, sono avanzato, ma arrivato all’altezza di dove la scrofa era entrata nella vegetazione ho sentito un altro forte grugnito ed un rumore di arbusti mossi. Per fortuna la direzione della bestia era quella opposta alla strada e quindi mi sono tranquillizzato, ma solo dopo aver percorso qualche centinaio di metri, ovviamente a buon passo. La bestia l’ho rivista altre volte, non più in mezzo alla strada, ma nella fattoria dov’ero solito arrivare percorrendo una suggestiva strada sterrata che sono solito percorrere per fare giri differenti rispetto a quelli classici asfalti.
Orlando
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corsa e animali
La mia vera preoccupazione quando vado a correre non è l'incontro con animali selvatici, che normalmente sono molto timidi, ma quello con cani liberi con magari il padrone a 20 metriche dice che "tanto è buono". Ad esempio non posso più andare a correre al parco al mattino presto, perchè è un proliferare di cani liberi, che pur avendo a disposizione le loro zone recintate, scorazzano tranquillamente sul percorso. Amo i cani e ne ho avuti più di uno, ma da quando corro odio i padroni poco educati. Correndo al mattino presto al buio è sempre motivo di apprensione. Poi nel sud Italia, il randagismo è un vero problema.
Public03/05/2010 12:57:12
Animali selavaggi?
Anche a me capita di incontrare animali durante la corsa, soprattutto cinghiali e daini, però scappano via mentre mi avvicino. Le uniche bestie che non scappano e, anzi, mi puntano di brutto sono le oche; mi fanno fare certi allunghi ...
Oscar
Public03/05/2010 12:58:58
a 2' al km!
in una situazione come quella descritta da orlando penso che riuscirei a correre a 2' al km bruciando anche haile gebrelassie ))))
Public03/05/2010 13:44:37
Corsa e natura
Entusiasmante, sono le corse che piacciano a me, dove l'uomo spogliato delle sue difese del vivere cittadino, torna alla natura.
Suoni e rumori che riportano a scene di film, immagini sfuocate che stimolano la fantasia.
La paura, istinto primordiale, che allerta i nostri sensi.
La corsa alle sue origini
Public07/05/2010 13:00:52
risposta
Condivido i commenti degli altri appassionati di corsa, in quanto, un vero pericolo è costituito solo dai cani.
Nel mio caso prarticando la corsa in montagna e lo sci di fondo in una zona che il Sig. Orlando penso che conosca bene, (Piani di Pezza;Parco Sirente Velino-Abruzzo), sono stato avvicinato da qualsiasi animale, molto spesso anche da lupi, ma ho avuto veramente paura solo con l'incontro dei cani selvaticici
Public22/06/2010 16:50:27