23/06/2010
U2...
La macchina è caricata con il materiale da lavoro per lo stage, destinazione Cervia. Mezzogiorno è passato da poco ed abbiamo già pranzato. L’attesa è solo per il postino; mi deve recapitare dei documenti. Quando arriva di lì a poco mi recapita anche un pacchetto che arriva dall’Inghilterra.
Contiene il doppio DVD del concerto degli U2 a Pasadena. L’ha ordinato Ilaria per me. Sono contento di riceverlo ma preferisco lasciarlo a casa per vederlo ed ascoltarlo con calma. Il concerto è stato girato allo stadio Rose Bowl di Pasadena. Mi viene in mente che proprio lì, un gennaio di una ventina di anni fa, ho vinto una gara denominata proprio Rose Bowl 10km.
Gli U2 è la band che ascolto di più; la mia preferita. Una volta era la voce di Bono ed il suo carisma ad attrarmi maggiormente. Adesso invece è la chitarra di The Edge a farmi ascoltare vecchi brani con un’attenzione particolare.
Le canzoni della band irlandese mi fanno spesso compagnia durante la giornata. Non ascolto invece alcun tipo di musica quando corro.
Ricordo però che in occasione di una trasferta in Brasile, per la corrida del 31 dicembre a San Paolo, sono andato due volte al cinema a vedere/ascoltare il concerto Rattle and Hum. Nella megalopoli brasiliana ho trascorso solo due – tre giorni, e nell’attesa della gara non sapevo cosa fare. Non avevo voglia di girare sia per non stancarmi, sia perché è una città caotica e molto inquinata. In un cinema vicino all’hotel, oltre a film in lingua portoghese, per me incomprensibile, era programmato proprio il video del concerto degli U2, e così sono andato a vederlo un paio di volte. Anche il giorno della gara: visto che la competizione era in programma poco prima della mezzanotte, la giornata era molto lunga da far trascorrere.
La prima volta che ho sentito suonare gli U2 è stato nel 1984, l’anno dei famosi brani “With or without you” e di “Where the streets have no name”. Ascoltavo i brani del disco “The Joshua tree” proprio mentre in auto attraversavo il deserto del Mojave. L’ambiente circostante era proprio quello delle atmosfere dei brani che ascoltavo.
Ogni volta che ascolto quei brani ho ancora vive le sensazioni di corse in mezzo al deserto, quando uscivo al mattino presto dal motel per correre su strade polverose, che tracciavano il confine tra una terra infinita ed un cielo profondo. In mezzo solo io e qualche cactus.
Orlando
Contiene il doppio DVD del concerto degli U2 a Pasadena. L’ha ordinato Ilaria per me. Sono contento di riceverlo ma preferisco lasciarlo a casa per vederlo ed ascoltarlo con calma. Il concerto è stato girato allo stadio Rose Bowl di Pasadena. Mi viene in mente che proprio lì, un gennaio di una ventina di anni fa, ho vinto una gara denominata proprio Rose Bowl 10km.
Gli U2 è la band che ascolto di più; la mia preferita. Una volta era la voce di Bono ed il suo carisma ad attrarmi maggiormente. Adesso invece è la chitarra di The Edge a farmi ascoltare vecchi brani con un’attenzione particolare.
Le canzoni della band irlandese mi fanno spesso compagnia durante la giornata. Non ascolto invece alcun tipo di musica quando corro.
Ricordo però che in occasione di una trasferta in Brasile, per la corrida del 31 dicembre a San Paolo, sono andato due volte al cinema a vedere/ascoltare il concerto Rattle and Hum. Nella megalopoli brasiliana ho trascorso solo due – tre giorni, e nell’attesa della gara non sapevo cosa fare. Non avevo voglia di girare sia per non stancarmi, sia perché è una città caotica e molto inquinata. In un cinema vicino all’hotel, oltre a film in lingua portoghese, per me incomprensibile, era programmato proprio il video del concerto degli U2, e così sono andato a vederlo un paio di volte. Anche il giorno della gara: visto che la competizione era in programma poco prima della mezzanotte, la giornata era molto lunga da far trascorrere.
La prima volta che ho sentito suonare gli U2 è stato nel 1984, l’anno dei famosi brani “With or without you” e di “Where the streets have no name”. Ascoltavo i brani del disco “The Joshua tree” proprio mentre in auto attraversavo il deserto del Mojave. L’ambiente circostante era proprio quello delle atmosfere dei brani che ascoltavo.
Ogni volta che ascolto quei brani ho ancora vive le sensazioni di corse in mezzo al deserto, quando uscivo al mattino presto dal motel per correre su strade polverose, che tracciavano il confine tra una terra infinita ed un cielo profondo. In mezzo solo io e qualche cactus.
Orlando
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