20/06/2011
Chia
Il sottile cavo che collega la macchina fotografica al computer scarica innumerevoli immagini sullo schermo del PC, che si susseguono così velocemente creando un’impressione di movimento. Si alternano tante rapide sequenze di persone e luoghi, ricordi di uno stage.
Di questa prima esperienza a Chia, nell’estremo sud della Sardegna, porterò con me tanti ricordi. Le tante foto scattate nei giorni scorsi sono l’occasione per alimentare piacevoli sensazioni nostalgiche. Con gli occhi ho visto paesaggi incantevoli: lunghe spiagge bianche, il mare turchese ed il cielo azzurro e terso, possenti ammassi di granito tra i quali mi perdevo correndo come un bambino. Sulla pelle ho sentito il caldo sole del giorno e la fresca brezza del mattino, momento prediletto per andare a correre, quando la calma si spandeva lungo tutta la piana di Chia e le lunghe ombre mi facevano sentire un piccolo personaggio dentro un grande quadro dipinto con il tocco morbido di un pittore impressionista.
Dentro di me si diffonde ancora una forte sensazione, quella del profumo dell’aria. E’ un odore aspro e pungente, la miscela odorosa del lentischio, del cisto, del ginepro, del rosmarino selvatico, particolarmente intenso proprio nei momenti estremi del giorno.
Riesco anche a chiudere gli occhi e sentirmi addosso la piacevole solitudine di stare in cima ad un blocco di granito rosa, con attorno panorami incantevoli, circondato dall’odore della terra, avvolto dal profumo dell’aria e sentire il fruscio del vento tra gli arbusti e più in basso la carezza del mare sugli scogli.
Difficile ora stare invece seduto davanti ad uno schermo e pensare che trascorrerà tanto tempo prima di poter rivivere intense sensazioni. Userò i sensi per poter volare là con il pensiero ed immaginarmi come quei gabbiani che ogni tanto vedevo sorvolare un piccolo paradiso. Invidiandoli.
Orlando
Di questa prima esperienza a Chia, nell’estremo sud della Sardegna, porterò con me tanti ricordi. Le tante foto scattate nei giorni scorsi sono l’occasione per alimentare piacevoli sensazioni nostalgiche. Con gli occhi ho visto paesaggi incantevoli: lunghe spiagge bianche, il mare turchese ed il cielo azzurro e terso, possenti ammassi di granito tra i quali mi perdevo correndo come un bambino. Sulla pelle ho sentito il caldo sole del giorno e la fresca brezza del mattino, momento prediletto per andare a correre, quando la calma si spandeva lungo tutta la piana di Chia e le lunghe ombre mi facevano sentire un piccolo personaggio dentro un grande quadro dipinto con il tocco morbido di un pittore impressionista.
Dentro di me si diffonde ancora una forte sensazione, quella del profumo dell’aria. E’ un odore aspro e pungente, la miscela odorosa del lentischio, del cisto, del ginepro, del rosmarino selvatico, particolarmente intenso proprio nei momenti estremi del giorno.
Riesco anche a chiudere gli occhi e sentirmi addosso la piacevole solitudine di stare in cima ad un blocco di granito rosa, con attorno panorami incantevoli, circondato dall’odore della terra, avvolto dal profumo dell’aria e sentire il fruscio del vento tra gli arbusti e più in basso la carezza del mare sugli scogli.
Difficile ora stare invece seduto davanti ad uno schermo e pensare che trascorrerà tanto tempo prima di poter rivivere intense sensazioni. Userò i sensi per poter volare là con il pensiero ed immaginarmi come quei gabbiani che ogni tanto vedevo sorvolare un piccolo paradiso. Invidiandoli.
Orlando
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I LOVE CHIA
conosco bene quella parte di paradiso, il prossimo stage, a Chia, voglio esserci.
con stima e ammirazione,
Simona.
p.s.
amo la corsa con tutta me stessa.
musolino simona16/08/2011 01:09:37