20/04/2015
Previsione della maratona Boston
Ho visto gente che per accaparrarsi il posto nella Heartbreak Hill aveva già messo le sedie tre giorni prima. Ci sono anche persone che dormono in camper per trovarsi in prima fila quando passeranno i maratoneti.
L'ultima delle 4 salite della zona di Newton non è la più dura (pendenza 6%) e neppure la più lunga (600m circa), ma essendo l'ultima delle quattro e trovandosi ai 32,5 chilometri, la stanchezza è già manifesta. A volte quindi si decide la gara, non tanto perché chi è in testa vincerà la corsa, ma perché si tende a fare l'azione che può far spendere tante energie agli avversari meno preparati (!). Alla fine della salita c'è un breve tratto in pianura e poi inzia la discesa di 2km circa, che passando davanti al Boston College - un dei punti con più spettatori - arriva a Chestnut Square (dove Bill Rodgers ha aperto il primo negozio di running). Da qui in avanti (ultimi 5km) è quasi tutta pianura, eccetto per un sottopasso.
Lo scorso anno per queste strade passò in testa Keflezighi, in fuga da tanti chilomtri, ma stavolta non gli lasceranno spazio, specialmente l'etiope Desisa. Ritengo sia lui il favorito della prova ma a pari livello metto anche il keniano Bernard Kipyego (personale 2h06'22” vincendo ad Amsterdam lo scorso ottobre), e penso che se il clima non sarà sfavorevole potrebbero tagliare il traguardo in 2h05'30” circa. Non do molte chance ai suoi avversari, né a Makau (ex primatista del mondo, 2h03'38” a Berlino 2011), e neppure a Wilson Chebet (prima 2h05'27”, che risale al 2011).
Fare pronostici in maratona è davvero un azzardo perchè gli elementi che possono condizionare la prestazione di un atleta sono svariati, ma mi stimola anticipare i tempi. A Boston l'azzardo è ancora maggiore perché il percorso ed il clima (previsti pioggia e vento contrario) sono elementi che scompigliano le aspettative anche a chi è il più in forma.
Purtroppo mi perderò questa bella gara perché impegnato a registrare la telecronaca della maratona di Padova, che sarà trasmessa domani sera.
L'ultima delle 4 salite della zona di Newton non è la più dura (pendenza 6%) e neppure la più lunga (600m circa), ma essendo l'ultima delle quattro e trovandosi ai 32,5 chilometri, la stanchezza è già manifesta. A volte quindi si decide la gara, non tanto perché chi è in testa vincerà la corsa, ma perché si tende a fare l'azione che può far spendere tante energie agli avversari meno preparati (!). Alla fine della salita c'è un breve tratto in pianura e poi inzia la discesa di 2km circa, che passando davanti al Boston College - un dei punti con più spettatori - arriva a Chestnut Square (dove Bill Rodgers ha aperto il primo negozio di running). Da qui in avanti (ultimi 5km) è quasi tutta pianura, eccetto per un sottopasso.
Lo scorso anno per queste strade passò in testa Keflezighi, in fuga da tanti chilomtri, ma stavolta non gli lasceranno spazio, specialmente l'etiope Desisa. Ritengo sia lui il favorito della prova ma a pari livello metto anche il keniano Bernard Kipyego (personale 2h06'22” vincendo ad Amsterdam lo scorso ottobre), e penso che se il clima non sarà sfavorevole potrebbero tagliare il traguardo in 2h05'30” circa. Non do molte chance ai suoi avversari, né a Makau (ex primatista del mondo, 2h03'38” a Berlino 2011), e neppure a Wilson Chebet (prima 2h05'27”, che risale al 2011).
Fare pronostici in maratona è davvero un azzardo perchè gli elementi che possono condizionare la prestazione di un atleta sono svariati, ma mi stimola anticipare i tempi. A Boston l'azzardo è ancora maggiore perché il percorso ed il clima (previsti pioggia e vento contrario) sono elementi che scompigliano le aspettative anche a chi è il più in forma.
Purtroppo mi perderò questa bella gara perché impegnato a registrare la telecronaca della maratona di Padova, che sarà trasmessa domani sera.
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