17/02/2010
Adrenalina finanziaria
Rispondo sempre affermativamente a chi mi chiede come va. La risposta che dò è, ovviamente, dipendente dall’ambito a cui voglio attribuire la maggior importanza. Sono tante le cose che faccio in un giorno, soprattutto adesso che non corro, e quindi c’è sempre qualche cosa che va bene. Podismo a parte. Il tendine m’infastidisce ancora un po’; forse potrei provare a correre e scoprirei che va bene (ma non credo).
Non correre ha delle ripercussioni positive sulla mia giornata, specialmente riguardo il lavoro: riesco ad organizzarmi meglio, smaltire tanti arretrati e anche trovare spazio per altre attività. Tra queste ce ne sono due che mi danno particolare soddisfazione: ho ripreso sia a scrivere con vigoria e continuità, sia a fare trading.
Le ho riportate in ordine di soddisfazione, anche se a volte una prevale sull’altra. Quando il pensiero non è condizionato riesco ad agganciare idee che fluiscono agevolmente sulla punta delle dita che battono sulla tastiera, ed allora scrivo di getto e con soddisfazione.
Altre volte invece arranco, come su di una salita quando la pendenza si fa elevata, quando il fondo è sconnesso, quando c’è un po’ di rassegnazione, ed allora buttare giù la parola giusta ed un concetto specifico non è facile. Quando però ho superato il momento difficile procedo spedito con la soddisfazione di guardarmi indietro ed osservare ciò che ho superato.
L’adrenalina, o qualche cosa di simile, me la smuove invece il trading. Operare in borsa è avvincente perché si tratta di una sfida. Non posso affermare che sia come correre la maratona, sarebbe troppo snervante stare molto a lungo in gioco, ma la similitudine con questa gara è data dagli imprevisti che possono capitare, un minuto dopo l’altro. Ma la maratona non determina così tanta adrenalina concentrata in pochi momenti. Stare in borsa è invece come correre una prova di mezzofondo. A volte potrebbe trattarsi di una prova di 1500 metri, ma per durare così poco significa che l’evoluzione è stata davvero rapida e si esce “di pista” perché è andata davvero bene, oppure si scappa perché la piega non è più quella giusta.
Stare in borsa è invece più simile ad una prova di 5000 metri. Spesso i tempi sono in effetti meno pressanti anche se la tattica richiede molta attenzione: non si deve lasciar margine a nulla per evitare di essere fuori dalla corsa, e spesso ci si trova a fare scelte molto rapide. Se si muove qualche cosa, come l’avversario che fa un allungo, è necessario seguire l’evoluzione con tempi rapidi. Si tratta di capire, infatti, se è una mossa che porta ad un’evoluzione che va sfruttata, oppure se conviene non cogliere il segnale e lasciare andare.
In borsa a me piace stare attaccato agli eventi con un intervallo massimo di 2-3’, sebbene quando la gara parte, alle 9, seguo i “passaggi” con intervalli ancora più tirati, fino a cinque volte al minuto. Lo stesso succede quando c’è la volata, quando sto pensando a finire la corsa. Ieri sera, quando alla chiusura mancavano appena 5 minuti e l’indice saliva ogni 20 secondi, per cogliere il massimo del guadagno aggiornavo la pagina ogni cinque secondi.
Ieri è stata davvero una grande giornata. Non giudico la positività dei miei interventi solo sotto l’aspetto economico. Ieri sono stato davvero soddisfatto perché ho saputo cogliere quattro opportunità di guadagno: due al rialzo e due al ribasso. Due al mattino e due al pomeriggio, in sequenza alternata. Ho capito quando al mattino l’indice sarebbe andato in basso, e poi quando avrebbe recuperato. Ed ancora, quando si sarebbe fermato per scendere ancora.
E’ gratificante capire quando la tattica cambia ed essere in corsa nel posto giusto.
Se la “corsa” è il momento in cui si raccoglie il risultato (ed è davvero gratificante vedere come si gonfiano le “candele”, specialmente quando la borsa scende perché stai facendo la tattica che gli altri non si aspettano), un momento che mi appassiona davvero è il “riscaldamento”, la preparazione alla tattica della giornata. Il riscaldamento inizia un’ora prima dell’apertura di borsa, con controlli tecnici nei vari siti, da quelli delle borse asiatiche, all’andamento di oro e petrolio, ed ovviamente dei future sull’Europa.
Scaldato bene faccio gli allunghi, vale a dire preparo il “book” del titolo su cui puntare. Fisso il ritmo di gara: il prezzo di entrata ed anche quello di uscita. Al via, alle 9, però non scatto, anzi. Lascio tirare gli altri, perché sono più forti. I primi giri sono sempre molto tirati ed è meglio lasciare fare ai forti (banche e broker) perché hanno davvero il potere di condizionare tutta la gara. Sono capaci di farti un paio di giri a tutta (e se li segui puoi asfissiarti), per poi mollarti dopo averti spompato. I “tick” ad ogni 60 secondi sono il mio cardio. Io preferisco la progressione, che per me inizia tra le 9.10 e le 9.20. Mi muovo in relazione ai “tempi di passaggio”, verificando che tattica si attua: se si tira forte seguo il trend. Se capisco che dopo la tirata iniziale è necessario prendere fiato, allora me ne sto dietro, assecondando il rallentamento. Vado al ribasso anch’io.
E’ sorprendente verificare che si “vince” quando le cose vanno male… per gli altri, ovviamente!
Orlando
Non correre ha delle ripercussioni positive sulla mia giornata, specialmente riguardo il lavoro: riesco ad organizzarmi meglio, smaltire tanti arretrati e anche trovare spazio per altre attività. Tra queste ce ne sono due che mi danno particolare soddisfazione: ho ripreso sia a scrivere con vigoria e continuità, sia a fare trading.
Le ho riportate in ordine di soddisfazione, anche se a volte una prevale sull’altra. Quando il pensiero non è condizionato riesco ad agganciare idee che fluiscono agevolmente sulla punta delle dita che battono sulla tastiera, ed allora scrivo di getto e con soddisfazione.
Altre volte invece arranco, come su di una salita quando la pendenza si fa elevata, quando il fondo è sconnesso, quando c’è un po’ di rassegnazione, ed allora buttare giù la parola giusta ed un concetto specifico non è facile. Quando però ho superato il momento difficile procedo spedito con la soddisfazione di guardarmi indietro ed osservare ciò che ho superato.
L’adrenalina, o qualche cosa di simile, me la smuove invece il trading. Operare in borsa è avvincente perché si tratta di una sfida. Non posso affermare che sia come correre la maratona, sarebbe troppo snervante stare molto a lungo in gioco, ma la similitudine con questa gara è data dagli imprevisti che possono capitare, un minuto dopo l’altro. Ma la maratona non determina così tanta adrenalina concentrata in pochi momenti. Stare in borsa è invece come correre una prova di mezzofondo. A volte potrebbe trattarsi di una prova di 1500 metri, ma per durare così poco significa che l’evoluzione è stata davvero rapida e si esce “di pista” perché è andata davvero bene, oppure si scappa perché la piega non è più quella giusta.
Stare in borsa è invece più simile ad una prova di 5000 metri. Spesso i tempi sono in effetti meno pressanti anche se la tattica richiede molta attenzione: non si deve lasciar margine a nulla per evitare di essere fuori dalla corsa, e spesso ci si trova a fare scelte molto rapide. Se si muove qualche cosa, come l’avversario che fa un allungo, è necessario seguire l’evoluzione con tempi rapidi. Si tratta di capire, infatti, se è una mossa che porta ad un’evoluzione che va sfruttata, oppure se conviene non cogliere il segnale e lasciare andare.
In borsa a me piace stare attaccato agli eventi con un intervallo massimo di 2-3’, sebbene quando la gara parte, alle 9, seguo i “passaggi” con intervalli ancora più tirati, fino a cinque volte al minuto. Lo stesso succede quando c’è la volata, quando sto pensando a finire la corsa. Ieri sera, quando alla chiusura mancavano appena 5 minuti e l’indice saliva ogni 20 secondi, per cogliere il massimo del guadagno aggiornavo la pagina ogni cinque secondi.
Ieri è stata davvero una grande giornata. Non giudico la positività dei miei interventi solo sotto l’aspetto economico. Ieri sono stato davvero soddisfatto perché ho saputo cogliere quattro opportunità di guadagno: due al rialzo e due al ribasso. Due al mattino e due al pomeriggio, in sequenza alternata. Ho capito quando al mattino l’indice sarebbe andato in basso, e poi quando avrebbe recuperato. Ed ancora, quando si sarebbe fermato per scendere ancora.
E’ gratificante capire quando la tattica cambia ed essere in corsa nel posto giusto.
Se la “corsa” è il momento in cui si raccoglie il risultato (ed è davvero gratificante vedere come si gonfiano le “candele”, specialmente quando la borsa scende perché stai facendo la tattica che gli altri non si aspettano), un momento che mi appassiona davvero è il “riscaldamento”, la preparazione alla tattica della giornata. Il riscaldamento inizia un’ora prima dell’apertura di borsa, con controlli tecnici nei vari siti, da quelli delle borse asiatiche, all’andamento di oro e petrolio, ed ovviamente dei future sull’Europa.
Scaldato bene faccio gli allunghi, vale a dire preparo il “book” del titolo su cui puntare. Fisso il ritmo di gara: il prezzo di entrata ed anche quello di uscita. Al via, alle 9, però non scatto, anzi. Lascio tirare gli altri, perché sono più forti. I primi giri sono sempre molto tirati ed è meglio lasciare fare ai forti (banche e broker) perché hanno davvero il potere di condizionare tutta la gara. Sono capaci di farti un paio di giri a tutta (e se li segui puoi asfissiarti), per poi mollarti dopo averti spompato. I “tick” ad ogni 60 secondi sono il mio cardio. Io preferisco la progressione, che per me inizia tra le 9.10 e le 9.20. Mi muovo in relazione ai “tempi di passaggio”, verificando che tattica si attua: se si tira forte seguo il trend. Se capisco che dopo la tirata iniziale è necessario prendere fiato, allora me ne sto dietro, assecondando il rallentamento. Vado al ribasso anch’io.
E’ sorprendente verificare che si “vince” quando le cose vanno male… per gli altri, ovviamente!
Orlando
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Tra un tick e l'altro
Sembra quasi facile...
peccato che 9 su 10 scoppiano prima del traguardo e gli va bene se se la cavano con qualche vescica e un pò di indolenzimento, per non parlare con quelli che, pur sapendo di avere problemi, continuano a gareggiare incuranti, poi ovviamente ci sono quelli che sono certi ci sia una qualche tabella miracolosa e, magari, tenuta segreta per pochi atleti d'élite. E molti che perdono accusano di doping quelli che gli sono arrivati d'avanti...
Ciao e buon trading
Andrea
Public18/02/2010 08:56:50
Tosto
Quindi operi con i cw! mmmmm
ti consiglio un libro ottimo, se non l'hai già letto: "Diventare Finanziariamente Indipendenti" di Van Tharp
parla delle metodologie di trading e come farsi un sistema ... (un must)
Public19/02/2010 11:52:52
Adrenalina finanziaria
Non opero con CW. Troppo rischio. Per ora mi accontento di Etf short e long con leva sul FtseMib.
A volte faccio solo scalping: mordi e fuggi. Ieri invece ci sono stato a lungo perchè era davvero semplice stare in borsa e guadagnare.
Oggi è stata più dura, ma ovviamente più entusiasmente. Adesso sta iniziando la volata, che mi aspettavo già da un'oretta e visto che il ritmo è davvero buono, stare in gioco è divertente$$$
Pizzolato Orlando19/02/2010 16:55:30
Stages finanziari
Attendiamo a breve che organizzi qualche raduno podistico-finanziario!
))
In questo clima di "tristezza economica" e di contrazione dei consumi non sarebbe male mi indicassi qualche dritta per produrre maggior profitto!
Mi incuriosisci...
Giacomo
Public20/02/2010 18:25:22
Adrenalina Finanziaria
Hai sempre preferito il day trading all' investire in aziende con buoni fondamentali?
Io ho provato entrambi e di solito perdo con il day trading e invece guadagno investendo in aziende sulla carta solide dal punto di vista finanziario.
Public10/03/2010 04:45:43
Adrenalina finanziaria
@filo_bergamini: per il day trading impiego solo il 10% del mio capitale. Il 40% è ovviamente impostato per aver comunque le spalle coperte; 30% lo impiego con la tua filosofia (o meglio alla Warren Buffet); per il 20% rischio a breve termine (dinamico quasi come l'intraday in relazione al mercato). Il day trading mi stimola molto, ma deve esserci volatilità: ieri in meno di 50', dalle 16.10 alle 17.00, quando il mercato si è mosso, sono riuscito a fare 4 operazioni, le uniche della giornata, con successo. Spero che oggi, come sembra, si possa ballare, non importa se in alto o in basso. Va bene tutto, purchè ci sia ritmo e non si suoni il lento.
orlando@orlandopizzolato.com
Pizzolato Orlando10/03/2010 08:14:30
Adrenalina finanziaria
Ciao Orlando,
sono Davide Vivian, fratello di Enrico e Matteo, che tu conosci. Ho letto con interesse questo tuo post; io ho lavorato per oltre dieci anni a Milano come trader-arbitraggista-gestore in banche di investimento ed SGR. Ora sono rientrato a Marostica ed ho iniziato l'attività di consulente finanziario indipendente.
Ho anche ripreso a correre e mi sto allenando per la mia prima maratona, a Parigi l'11 aprile. Durante i lunghi allenamenti, ho potuto riflettere sulle similitudini tra l'allenamento delle lunghe distanze e l'approccio corretto agli investimenti finanziari.
Si può scaricare il documento sul mio sito:
http://www.consulenzafinanziariaindipendente.org/Nostre-pubblicazioni/View-category.html
Spero sia di interesse per i lettori del blog
Ciao
Davide Vivian
Public25/03/2010 17:40:46