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Per tutti quelli che amano correre

Tutta l'esperienza e la passione di una vita di corsa.
Io apro le strade che gli altri percorrono

febbraio 2011

21/02/2011

Uno stupido duathlon

Il mal di denti è fastidioso e la lingua ti tortura perché s’insinua sempre dove il malessere è maggiore, tanto che il disagio si amplifica ed il corpo è come immerso in questa bolla di sofferenza.
Ma anche correre con un problema fisico è la stessa cosa, ed in questi giorni lo sto sperimentando ad ogni falcata della gamba sinistra: nel momento in cui la distendo avverto una forte tensione. La voglia di correre però sta sopra al disagio e quindi sopporto, con la speranza che presto il fastidio si dissolva come avviene al risveglio da un brutto sogno.
Per arrivare a casa percorro una salita di qualche centinaio di metri, mai odiosa ma spesso sofferta quando i muscoli sono stanchi. Seppure impieghi un paio di minuti a percorrerla, per non pensare a ciò che mi aspetta e all’impegno che avverto mentre salgo, spesso conto i passi in maniera da trasferire la mia attenzione ad un fattore esterno alla fatica.
Ma ieri il pensiero, a lungo torturato da innumerevoli stilettate muscolari, è stato attratto dalla mancanza di disagio, o meglio, la fatica di correre in salita era meno disagevole del solito perché le punture muscolari erano praticamente sparite. Il piano inclinato della salita riduceva l’ampiezza della falcata e quindi mancava la fase di completa distensione della gamba. E’ stato automatico pensare che avrei potuto correre in salita soffrendo solo il disagio della fatica ma non il fastidio del dolore muscolare.
Una corsa media in salita era quello che cercavo: ottimo impegno cardiaco e muscolare con assenza di dolore. Non tollerando correre in discesa, e siccome oggi Ilaria non poteva recuperarmi una volta arrivato in cima, mi sono dovuto organizzare per rientrare. Presto fatto: ho caricato la bici in macchina e sono salito in auto fino a San Rocco, frazione di Schio posta a 675 metri sul livello del mare (Santorso è a 240). Adeguatamente coperto sono tornato a casa in bici. Cambio di scarpe e di abbigliamento e sono ritornato a San Rocco a recuperare la macchina. La fatica nell’affrontare curve e tornanti è passata in secondo piano rispetto al piacere di correre senza dolori.


Orlando



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Commenti

MITICO

Eri un mito prima, adesso....sei oltre

Public21/02/2011 11:08:56

GRANDE

ORLANDO SEI SEMRE UN GRANDE !!!
Baravelli Stefano e Giuseppe (mitico anche il CUS champion FE di nostri tempi).

Public21/02/2011 15:31:56

Si ma..

non facevi prima a lasciare solo la macchina sulla cima e riscendere con quella? :D
Andrea

Public21/02/2011 20:40:33

Si ma..

Forse non mi sono spiegato bene: abito in pianura e volevo fare un medio in salita senza però tornare di corsa in discesa. Sono salito in auto con la bici nel bagagliaio, parecheggiato l'auto in cima alla salita. Tornato in pianura un bicicletta, salito di corsa fino alla macchina e poi ho guidato nuovamente in discesa fino a casa.

Pizzolato Orlando22/02/2011 08:24:41

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