28/02/2011
A Barcellona con cautela
Qualche settimana fa mi ero ripromesso di ridurre il carico di allenamento per arrivare al meglio della condizione di forma per la fine di questa settimana.
Dopo due giorni di scarico, paradossalmente mi sono infortunato. Beh, non in occasione di una seduta leggera (20x1’; rec.1’) ma non la stavo tirando, però la sommatoria degli sforzi (due giorni prima avevo svolto il lunghissimo da 2h45’) aveva determinato una diffusa stanchezza di fondo. La contrattura rimediata al bicipite femorale della gamba sinistra, quella meno forte, mi ha fatto perdere una settimana di allenamenti.
Una volta verificato che non si trattava di una lesione muscolare, e quindi alleggerito dalla preoccupazione di forzato lungo riposo, ho ripreso con gli allenamenti dandoci dentro per recuperare una discreta condizione di forma.
Se quando si riprende a correre dopo un infortunio si è contenti, il morale invece si affloscia verificando le difficoltà organiche e muscolari che s’incontrano nelle sedute impegnative. A quindici giorni dalla maratona non ci si accontenta di percorrere con discrete sensazioni una trentina di chilometri: tale distanza la si vorrebbe percorrere con un buon passo ed un moderato impegno organico, in maniera da sentirsi carichi e determinati nell’affrontare l’impegno della maratona.
Non avendo ora questo riscontro, mi accingo ad allinearmi alla partenza con motivazioni ridotte. Obiettivamente ho perso di potenza aerobica, indicativamente 5 secondi a chilometro verificati sia nelle sedute di potenza aerobica (prove ripetute da due chilometri), sia nel versante della capacità aerobica (sedute di corsa media). Inoltre, di efficienza ha perso anche la mia tenuta muscolare perché allenamenti che due settimane fa sostenevo senza rilevanti indolenzimenti, ora mi lasciano i muscoli affaticati per un paio di giorni.
Le fibre muscolari dovrebbero essere ora morbide come la seta, ed invece avverto tensione e pesantezza, e ad una settimana dalla prova non ho la possibilità di recuperare l’efficienza che vorrei. Quindi, sono dibattuto su come affrontare la gara. Anzi no; penso di evitare il rischio di saltare per osare troppo. Vorrei essere bravo e diligente e provare a correre, come facevo sempre una volta, con un negative split.
Orlando
Dopo due giorni di scarico, paradossalmente mi sono infortunato. Beh, non in occasione di una seduta leggera (20x1’; rec.1’) ma non la stavo tirando, però la sommatoria degli sforzi (due giorni prima avevo svolto il lunghissimo da 2h45’) aveva determinato una diffusa stanchezza di fondo. La contrattura rimediata al bicipite femorale della gamba sinistra, quella meno forte, mi ha fatto perdere una settimana di allenamenti.
Una volta verificato che non si trattava di una lesione muscolare, e quindi alleggerito dalla preoccupazione di forzato lungo riposo, ho ripreso con gli allenamenti dandoci dentro per recuperare una discreta condizione di forma.
Se quando si riprende a correre dopo un infortunio si è contenti, il morale invece si affloscia verificando le difficoltà organiche e muscolari che s’incontrano nelle sedute impegnative. A quindici giorni dalla maratona non ci si accontenta di percorrere con discrete sensazioni una trentina di chilometri: tale distanza la si vorrebbe percorrere con un buon passo ed un moderato impegno organico, in maniera da sentirsi carichi e determinati nell’affrontare l’impegno della maratona.
Non avendo ora questo riscontro, mi accingo ad allinearmi alla partenza con motivazioni ridotte. Obiettivamente ho perso di potenza aerobica, indicativamente 5 secondi a chilometro verificati sia nelle sedute di potenza aerobica (prove ripetute da due chilometri), sia nel versante della capacità aerobica (sedute di corsa media). Inoltre, di efficienza ha perso anche la mia tenuta muscolare perché allenamenti che due settimane fa sostenevo senza rilevanti indolenzimenti, ora mi lasciano i muscoli affaticati per un paio di giorni.
Le fibre muscolari dovrebbero essere ora morbide come la seta, ed invece avverto tensione e pesantezza, e ad una settimana dalla prova non ho la possibilità di recuperare l’efficienza che vorrei. Quindi, sono dibattuto su come affrontare la gara. Anzi no; penso di evitare il rischio di saltare per osare troppo. Vorrei essere bravo e diligente e provare a correre, come facevo sempre una volta, con un negative split.
Orlando
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smolla tutto
purtroppo dobbiamo confrontarci con quello che siamo e non con quello che pensiamo di essere o avremmo potuto essere
non cercare più riscontri dagli allenamenti, dovrebbe esserti sufficiente il conforto di quello che sei e di quanto hai seminato negli ultimi anni di ripresa agonistica
rispetto a NYC non dovresti avere il massacro nervoso dei giorni precedenti alla maratona in modo da poter curare la tua prestazione più di quella degli altri e partire più sereno che stanco
immaginando quanto ti costa ricavarti questo angolo competitivo nella tua vita, sii contento di ripeterti nell'intorno di 2h50'
in bocca al lupo, Enrico
Public28/02/2011 11:42:54
contrattura che palle
io ne ho rimediate 4-5 in questi ultimi 2 anni, proprio al bicipite femorale.
secondo me, mantieniti al minimo per non decadere, più cercherai ora conferme, più rischi di danneggiarti per il giorno della maratona!
comunque buona corsa, pensa a DIVERTITI, la giusta dose di competitività
http://grintadicorsa.blogspot.com
Public28/02/2011 11:53:07
Obiettivi.
Ero a Barcellona, per turismo, alcune settimane fa. E' una città che mi è piaciuta moltissimo e immagiono che sia molto suggestivo correrci una maratona. Pur con tutte le "cautele" che esprimi, ti auguro di raggiungere gli obiettivi che ti sei prefissato. In bocca al lupo.
Gianni
Public28/02/2011 17:20:39
Sei un grande
ciao orlando come stai? ci siamo conosciuti a colonna ti ricordi durante un meeting e abbiamo una foto assieme, sono un italian blogtrotters alias marione...ah ah ah
Dai sei un grande lo stesso, 5'' secondi che vuoi che siano, certo ti capisco ma pensa a me, fermo 6 mesi per frattura tibia e perone, mi avevano dato per spacciato, non potrai più correre mi avevano detto..ora invece corro e il 10 aprile sarò per alla milano a staffette invitato da Gennaro di Napoli...quindi come vedi...noi sportivi non ci fermiamo mai...
Un forte abbraccio....a proposito a mai sentito parlare del metodo first? lo sto seguendo non è male...certo sulle medie e piccole distanze per le lunghe mah ho qualche dubbio...
Public06/03/2011 15:14:42
yogaxrunners
bravissimo, comunque! Namasté
Public07/03/2011 10:48:21
inforntuni......
dopo tre mesi di lavoro in vista della maratona di Roma, giovedi' mi sono bloccato a causa di una presunta tendinite che mi impedisce di correre......riusciro' a recuperare senza avere un crollo di forma ????
Public08/03/2011 08:50:45
infortuni
@mauroco
Dipende molto dalla "profondità" dell'infiammazione. Se l'infiammazione sta interessando le fibre superficiali del tendine sono sufficienti pochi giorni di riposo ed un semplice trattamento terapeutico strumentale (laser e/o ultrasuoni) per guarire. Se però l’infiammazione è più profonda i tempi di guarigione possono essere piuttosto lunghi, da 10 a 20 giorni, ed in questo caso la condizione di forma conseguente al riposo forzato, è destinata a calare parecchio.
Public12/03/2011 10:04:03
infortuni
ciao orlando mi sono infortunato il 18 settembre nella zona posteriore polpaccio tra la fine polpaccio e prima inizio tendine d'achille.....(soleo?) ho fatto eco negativa...sono stato 40 gg fermo domenica ho ripreso facendo 1 corsa blanda e dopo 50 minuti ho riavvertito stessa sintomatologia!!!!! i sintomi sono questi inizio indurimento parte e poi se continuo a correre dolore fino a dovermi fermare...mi puoi aiutare????
Public31/10/2011 16:57:32