21/11/2011
Una cosa così non era mai capitata
In una carriera quasi quarantennale di infortuni ne ho avuti, ma i più pesanti li sto accusando in questi ultimi anni. Da professionista ero giovane, con un muscoli scattanti ed elastici, pronti ad ogni sollecitazione anche perché ero molto diligente nella loro cura. Allungamento e potenziamento erano elementi stabili nella mia preparazione e, per evitare un loro cedimento (aspetto che avrebbe condizionato le mie aspettative e sogni), li curavo bene.
Le mie ambizioni sportive sono ora ad un livello decisamente inferiore, ma mi alleno comunque con dedizione ed impegno, limitandomi ad un’oretta durante la settimana, e qualche cosa di più nel week end. La minor dedizione non è solo per la corsa, ma anche per gli elementi complementari, come allungamento e potenziamento, sebbene alcuni minuti di stretching mirato sono d’obbligo dopo la corsa, con qualche richiamo la sera, dopo una giornata seduto davanti alla scrivania.
Con l’allungamento tengo sotto controllo le tensioni muscolari per evitare cedimenti strutturali, ed essere così costretto ad interrompere la preparazione. Rinunciare a correre mi condiziona sia a livello fisico, sia psicologico. Mi crea disagio sentire addosso gli effetti dell’immobilità (gonfiori, rigidità, inappetenza, svogliatezza), e quindi se posso corro sempre 4-6 volte la settimana. Non mi pesa se però salto alcune sedute, ed è spesso per lavoro proprio perché posso recuperare scadenze che si approssimano.
All’inizio dell’autunno stavo correndo bene, come sensazioni e rendimento, e poi le mattine di settembre hanno nell’aria una certa magia, ma avvertivo che muscolarmente qualche cosa non scorreva bene. La coscia destra era come affaticata ed appesantita, e ciò mi ha indotto ad un maggior lavoro di allungamento per sciogliere eventuali profonde tensioni muscolari. Ma il giorno dopo un buon medio, corso con margine ed efficienza, dal flebile fastidio è sorto un dolore non ordinario e piuttosto profondo. Con un alcune giornate di riposo pensavo sarebbe passato tutto. Invece non è stato così: dapprima il dolore è aumentato (con il picco tre giorni dopo il medio e con una rilevante perdita di forza), tanto da incontrare difficoltà a pedalare in occasione della telecronaca della maratona di Carpi.
Antinfiammatori e riposo non hanno risolto davvero nulla: l’entità del fastidio era sempre uguale. Visite specifiche hanno evidenziato un’elevata sollecitazione del muscolo e del tensore della fascia lata. La diagnosi non mi ha convinto del tutto perché la mia sofferenza non era solo a lato della coscia destra, ma anche in posizione di tre quarti della coscia, come se a soffrire fosse la parte alta del ventre muscolare del retto femorale.
Passate tre settimane di riposo nulla era cambiato, e con l’approssimarsi della trasferta a NY e con il mio impegno ad accompagnare i podisti ad allenarsi al Central Park, ho deciso di agire nonostante il dolore sempre presente (come un mal di denti) ed il fatto che la gamba non reggesse il corpo. Proprio quest’ultima situazione mi ha fatto riflettere: possibile che improvvisamente la gamba non tenesse più il corpo? Mi sono testato sulla leg extension: la gamba destra non spostava 5 kg! Impressionato da tanta debolezza mi sono imposto un paio di sedute di sovraccarico ed improvvisamente la situazione è migliorata. Con dedizione ho fatto alcune giornate di carico muscolare (facevo esercizi anche quando ero in volo verso NY).
Adesso è tornato tutto a posto, come non fosse successo nulla. Strano caso davvero, non solo per me.
Orlando
Le mie ambizioni sportive sono ora ad un livello decisamente inferiore, ma mi alleno comunque con dedizione ed impegno, limitandomi ad un’oretta durante la settimana, e qualche cosa di più nel week end. La minor dedizione non è solo per la corsa, ma anche per gli elementi complementari, come allungamento e potenziamento, sebbene alcuni minuti di stretching mirato sono d’obbligo dopo la corsa, con qualche richiamo la sera, dopo una giornata seduto davanti alla scrivania.
Con l’allungamento tengo sotto controllo le tensioni muscolari per evitare cedimenti strutturali, ed essere così costretto ad interrompere la preparazione. Rinunciare a correre mi condiziona sia a livello fisico, sia psicologico. Mi crea disagio sentire addosso gli effetti dell’immobilità (gonfiori, rigidità, inappetenza, svogliatezza), e quindi se posso corro sempre 4-6 volte la settimana. Non mi pesa se però salto alcune sedute, ed è spesso per lavoro proprio perché posso recuperare scadenze che si approssimano.
All’inizio dell’autunno stavo correndo bene, come sensazioni e rendimento, e poi le mattine di settembre hanno nell’aria una certa magia, ma avvertivo che muscolarmente qualche cosa non scorreva bene. La coscia destra era come affaticata ed appesantita, e ciò mi ha indotto ad un maggior lavoro di allungamento per sciogliere eventuali profonde tensioni muscolari. Ma il giorno dopo un buon medio, corso con margine ed efficienza, dal flebile fastidio è sorto un dolore non ordinario e piuttosto profondo. Con un alcune giornate di riposo pensavo sarebbe passato tutto. Invece non è stato così: dapprima il dolore è aumentato (con il picco tre giorni dopo il medio e con una rilevante perdita di forza), tanto da incontrare difficoltà a pedalare in occasione della telecronaca della maratona di Carpi.
Antinfiammatori e riposo non hanno risolto davvero nulla: l’entità del fastidio era sempre uguale. Visite specifiche hanno evidenziato un’elevata sollecitazione del muscolo e del tensore della fascia lata. La diagnosi non mi ha convinto del tutto perché la mia sofferenza non era solo a lato della coscia destra, ma anche in posizione di tre quarti della coscia, come se a soffrire fosse la parte alta del ventre muscolare del retto femorale.
Passate tre settimane di riposo nulla era cambiato, e con l’approssimarsi della trasferta a NY e con il mio impegno ad accompagnare i podisti ad allenarsi al Central Park, ho deciso di agire nonostante il dolore sempre presente (come un mal di denti) ed il fatto che la gamba non reggesse il corpo. Proprio quest’ultima situazione mi ha fatto riflettere: possibile che improvvisamente la gamba non tenesse più il corpo? Mi sono testato sulla leg extension: la gamba destra non spostava 5 kg! Impressionato da tanta debolezza mi sono imposto un paio di sedute di sovraccarico ed improvvisamente la situazione è migliorata. Con dedizione ho fatto alcune giornate di carico muscolare (facevo esercizi anche quando ero in volo verso NY).
Adesso è tornato tutto a posto, come non fosse successo nulla. Strano caso davvero, non solo per me.
Orlando
Allegati
Clicca qui se vuoi aggiungere un commento
Per procedere è necessaria l'autenticazione. Sei pregato di effettuare il login o di registrarti per un nuovo account.
interessante
che tipo di di sedute hai fatto?
Public21/11/2011 09:59:56
tutto è bene quel che finisce bene....
Ho un'esperienza da 'tapasciona' felice e nonostante i tempi corro con passione. Quest'anno, proprio quando stavo facendo il saltino di qualità, ho avuto due infortuni a catena...il secondo brutto. Credo che la sine qua non della corsa (e forse di tutto...) sia conoscere il proprio corpo e ascoltarlo anche quando ci consiglia di fare cose che sono scientificamente discutibili. Senza mai forzare o ostacolare, il recupero arriva e ci si ritrova miracolosamente 'aggiustati'. Felice che sia tornato tutto a posto per te e , fingers crossed, anche per me.
Io credo che più delle ripetute, più dei lunghi, più dei medi e perfino più delle salite....più di tutto può la devozione. e anche un po' di sana cocciutaggine non guasta... .
Public21/11/2011 10:38:38
Ciao: la mia esperienza dice che, quando si ha una certa età (sto parlando della mia, ovviamente) se pensi di dover correre solo quando non hai dolori, non correresti mai. E allora vai sempre, magari più lentamente, ma vai! Tutto passerà.
Public21/11/2011 10:45:47
analoga esperienza
Buongiorno, ho avuto un'analoga esperienza a quella che tu ci hai raccontato, e nel bel mezzo di una partita di tennis, nella quale avvertivo chiaramente che la gamba sinistra non reggeva il peso del mio corpo né tantomeno lo sforzo di un'attività sportiva, mi è girato il ginocchio e addio menisco.
Le succesive indagini hanno ricondotto il problema ad una sofferenza a livello di nervo femorale (semplifico per i poco competenti come me) da ricondurre ad una protusione discale. Il altre parole un disco premeva sul nervo e sebbene non avessi sintomatologia dolorosa alla schiena, produceva gli effetti descritti.
Un successivo esame elettromiografico confermava la diagnosi.
Purtroppo tale "inconveniente" ha lasciato un leggero deficit sulla gamba che non ha più la stessa forza dell'altra.
Spero proprio che per te la situazione sia diversa.
Cordialmente
Luca
Public21/11/2011 11:18:55
L'Emozione di oggi
Reduce da un buon 1985, dove a New York con 2.40.17 ho provato la soddisfazione di arrivare 2° vicentino in classifica (il primo ha vinto, chissà chi era?!!?) mi apprestavo a preparare un 1986 degno di nota.
Riuscivo a sostenere carichi da 130-150 chilometri settimanali, avevo come obiettivo Cesano Boscone, iscritto con amici, quando mi si presenta un problema all’articolazione del ginocchio. Ogni tanto provavo delle fitte che mi facevano cedere il sostegno, rischiando anche di cadere.
Inizio pertanto un percorso di ultrasuoni, creme, raggi e altro, sparivano i sintomi ma non la causa, e dopo 15 20 giorni si ripresentava il problema, sempre più frequentemente.
Cesano era alle porte, e il chilometraggio scemava, fino a 60 km a settimana. Il mercoledì prima della gara, mi faccio dare un’occhiata dal mio amico fisiatra (ciao, Daniele Malgrati!!!) che misurando le cosce, trova 3 centimetri di differenza sul quadricipite della gamba sinistra. Correvo disassato, anche se non me ne accorgevo, spingevo più con una gamba che con l’altra. E più correvo, più il gap aumentava.
Palestra? Macchè. A casa prendi un sacchetto e infilaci dentro tre litri di latte. Siediti sopra ad un tavolo e infila il sacchetto di nylon sul piede della gamba sinistra. Alza la gamba… 10 volte isotonici… 10 volte isometrici… per tre volte…
Giovedì, venerdì e sabato. Senza corsa ovviamente ma con il sacchetto da tre chili che era diventato ormai mio amico.
Domenica, non correvo da più di una settimana. Per chi ne faceva 150 fa impressione. Ai miei amici, distante mentalmente dalla gara, “Vorrei fare 10 chilometri, ma se non va mi fermo al quinto”… “Se ci arrivo” aggiungevo fra me.
Pronti via, e inizio a correre senza riscaldamento, dopo giorni senza un passo di corsa mi sembrava tutto strano. Non ho dolore, l’andatura è anche buona.
2 ore, 33 minuti e 55 secondi realizzo il mio personale. Nel rimettermi poi la tuta non riuscivo a vedere bene per le lacrime che mi riempivano gli occhi.
Non nascondo che ancora adesso l’episodio mi emoziona molto. E dedico questa emozione a Daniele che con disarmante e geniale intuizione ha risolto in tre giorni un problema che mi perseguiva da più mesi.
Mingardi Paolo21/11/2011 13:46:51
yogaxrunners
...infatti lo yoga non è solo dtretching ma contemporaneamente potenziamento. yoga=equilibrio, anche di lavoro muscolare, il tuttoammorbidito e dosato dal respiro. Grazie x lo spunto Orlando.Fondamentale x il libro che sto/stiamo scrivendo.
Public21/11/2011 14:14:03
ANTONIO ABRUZZESE
vi dice niente questo nome? E'tra i migliori fisioterapisti al mondo oltre che una persona meravigliosa!Cura la Di Martino, Gibilisco e tanti altri grandi nomi. Ho la fortuna di conoscerlo da un pò e siccome è di Potenza come me, ogni tanto capito sotto le sue mani. Già sotto le sue mani con le quali capisce il problema senza bisogno neanche di dirgli una parola sui sintomi. E nel giro di qualche seduta è tutto risolto...ma da quando lo conosco non mi ha mai chiesto di riposare. Sarà l'abitudine a trattare con i professionisti che non possono permettersi riposi troppo lunghi, fatto sta che spesso il problema passa CORRENDOCI SOPRA.
Public06/12/2011 09:52:31
non passa più
Sono Agostino, podista di 59 anni corro da 15 e grazie ad Orlando nel 2008 ho fatto il mio personale in maratona 3.10.43 ho riprovato nel 2009 a Firenze ma ho fatto 3.16.00.
Ormai sono 3 anni che non faccio maratone ma solo mezze e gare corte, in quanto, ho il menisco rotto e la contropatia al ginocchio. Dopo una bella estate senza problemi, mi sono preso un mese di riposo, ottobre, poi ho ricominciato a novembre, ma da allora, putroppo ho un fastidio dietro la gamba che non passa più. Ho fatto sedute di fiosterapie, massaggi e tecar, allungamenti e riposo. Allora che ne dici di fare come hai fatto tu? visto che sembrano le stesse sensaziooni, vado a potenziare in palestra e corro, perchè come diceva l'altro amico ci corro sopra e mi passa.
CAPUTO AGOSTINO18/12/2011 18:12:19