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ottobre 2017

02/10/2017

Analisi dell'allenamento di Kipchoge: un passo indietro per andare avanti

Alla vigilia della maratona di Berlino sui vari siti è apparso un articolo che analizzava la preparazione sostenuta dal favorito della gara, il keniano Kipchoge. Non è facile trovare informazioni specifiche così dettagliate sugli allenamenti di corridori di alto livello, e avere la possibilità di accedere ai dati recenti di un maratoneta che aveva dichiarato di puntare al primato mondiale ha incuriosito molti tecnici.
Anche a me è scattata la curiosità di analizzare il metodo di allenamento del campione olimpico, e avendo a disposizione uno strumento molto efficace (il diario di allenamento che ho approntato per gli amatori che alleno con il Winning Program), ho inserito i dati per ricavarne un'analisi piuttosto interessante.

1: nelle ultime 6 settimane di allenamento la capacità aerobica è stata del 30%; la potenza aerobica è arrivata al 20%. La resistenza aerobica ha rappresentato solo il 50% carico totale

2: il chilometraggio settimanale rimane sempre costante, ad evidenziare che nelle ultime 6 settimane di allenamento specifico non viene applicata la cosiddetta regola di “carico e scarico”

3: le sedute di alto chilometraggio non sono corse ad andatura lenta. In pratica, i lunghissimi sono corsi all'impegno della sforzo di maratona, o sono stimoli che corrispondono alla corsa lunga svelta

4: gli stimoli specifici che agiscono direttamente sulla potenza aerobica finalizzata all'incremento della soglia anaerobica sono svolte “alla maniera di Zatopek”, vale a dire molte ripetizioni anche se ad andature non elevate
Si deve però considerare che:
a) le andature non sono molto sostenute, ma sono riferite ad allenamenti svolti a 2300m di quota. Tuttavia, altri forti corridori keniani alla stessa quota corrono più velocemente
b) correndo fuori strada la meccanica di corsa perde di efficienza e quindi correre a 2'50”/km significa un'andatura di almeno 2'45”/km, che può essere anche più veloce. La pista su cui si è allenato è maltenuta

5: dopo carichi particolarmente elevati, Kipchoge si concede adeguati recuperi, senza stressare la fase della supercompensazione, come può capitare di veder fare da altri maratoneti di alto livello di questi tempi. Ci sono giornate di allenamento con sedute di basso impatto allenante, tanto che a volte corre a 5'/km. In pratica, Kipchoge sembra preferire fare bene gli allenamenti importanti, quelli a maggiore impatto allenante

6: la fase di scarico è molto contenuta, dura una settimana. Un solo stimolo specifico, di potenza aerobica breve (12x400m in 63/64”), definito come uno stimolo di brillantezza

Da questi aspetti si può desumere che la preparazione di Kipchoge abbia forti riferimenti alla preparazione che svolgeva Zatopek negli anni '50. E' probabile che il suo allenatore Patrick Sang, buon siepista degli anni '80, sia cresciuto con la stessa filosofia di allenamento del corridore ceco. Sang ha trascorso gran parte della sua carriera tra Svizzera e Germania, e il suo allenatore poteva avere basi tecniche correlate alla mentalità tecnica “mittle europea”.

Chi come me segue gli sviluppi metodologici della preparazione dei corridori di alto livello, avrà notato che c'è una sorta di recupero di metodi di allenamento di una volta. Il metodo dell'interval training classico, ideato dal tedesco Gerschler, ha ripreso ad essere presente nella preparazione di alcuni atleti di alto livello.
C'è un revival anche della filosofia dell'allenatore australiano Percy Cerutti (anni '60) e qualche recupero del modo di allenarsi del forte australiano Ron Clark.

Un passo indietro sembra quindi poter aprire nuovi orizzonti.



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Commenti

ANALISI DELL'ALLENAMENTO DI KIPCHOGE

Ho letto anche io questo "articolo" che girava sul web e quello che più mi ha colpito è stata la cosiddetta CLR che corre generalmente sopra i 4'' al km circa......molto molto lenta rispetto al ritmo maratona (2'55'' circa al km).

datinog03/10/2017 09:08:40

ANALISI DELL'ALLENAMENTO DI KIPCHOGE

Altra cosa che ho notato è che non ha mai gareggiato in questo periodo. Lo ha fatto per non "scoprirsi" oppure perché????

datinog04/10/2017 09:24:27

BERLINO E' STATO UN FIASCO E NON BASTA LA PIOGGIA A GIUSTIFICARLO

Berlino è stato un fiasco. Si era arrivati alla vigilia con le ottimistiche premesse di Monza
Premesso che si tratta comunque di un crono ragguardevole Kipchoge aveva già dimostrato a Londra di valere di più del mondiale. Invece malgrado l'atleta fosse quello giusto, avesse chiaramente indicato il record nei suoi obiettivi, questa nuova/vecchia preparazione ed il materiale "magico" dello sponsor non si è fatto di meglio

R Lollini04/10/2017 09:53:18

ANALISI DELL'ALLENAMENTO DI KIPCHOGE

Un'atleta impegnato a preparare gare dal massimo impegno fisico, preferisce non gareggiare perché:
a) deve interrompere la preparazione,
b) deve sostenere un viaggio che determina adeguamenti fisici a volte non favorevoli.
c) la motivazione ad arrivare al massimo della condizione è così forte da mettere in secondo piano l'interesse per una gara, sia sul piano tecnico, sia economico.

Riguardo la maratona di Berlino, tutti e tre i big non hanno gareggiato, considerando che gli spostamenti dal Kenya e dall'Etiopia non sono semplici se si tratta di gareggiare in Europa. E' probabile che se gli atleti fossero stati in Europa, avrebbero probabilmente corso una gara di 21km.

orlando04/10/2017 10:09:46

Allenamenti "importanti"

"In pratica, Kipchoge sembra preferire fare bene gli allenamenti importanti, quelli a maggiore impatto allenante"

Trovo molto interessante questo aspetto, lei Orlando cosa ne pensa?

Simone Ambrosino04/10/2017 15:14:49

Allenamenti "importanti"

Condivido l'impostazione tecnica di Patrick Sang, allenatore di Kipchoge, sul fatto di concentrare i carichi di allenamento in specifiche sedute perché in questo modo di agisce per determinare i maggiori effetti allenanti sull'organismo in modo da raggiungere maggiori adattamenti fisiologici. Nel periodo di allenamento illustrato era necessario agire per ampliare gli adattamenti specifici, e proprio perché i carichi sono stati elevati era necessario assecondare i tempi di recupero del cuore. Si deve però considerare che un maratoneta come Kipchoge è in grado di percorrere 30-32km il giorno di scarico, ma non ci si deve impressionare dai numeri perché, per un podista del suo livello, si tratta di svolgere due sedute di 16+16km o anche di 20+12km che percorre in due uscite di 60-70'. E i keniani sono soliti correre ad andatura molto rilassante nelle sedute di scarico.
Sarebbe interessante vedere come Kipchoge si è allenato prima di svolgere questa fase di allenamento specifico per Berlino. Penso che nelle settimane precedenti il carico sia stato (forse) più serrato e denso, considerando che dopo la prova di Monza aveva fatto un mese di completo riposo. E' probabile che da metà giugno a fine luglio abbia fatto molti chilometri, sedute di "velocizzazione" ed allenamenti di forza in salita.

orlando04/10/2017 16:00:52

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