18/10/2017
La parabola sale ancora
Anche in questo microciclo di allenamento ho avuto riscontri del miglioramento prestativo, e questa volta negli aspetti fisiologici che avevo rilevato essere finora per me più “ostici”. Nella seconda parte di ogni microciclo ho in programma allenamenti che stimolano la potenza aerobica (PAe) e la capacità aerobica (CAe) ed era con queste sedute che trovavo maggiori difficoltà.
Con stupore ho rilevato invece che l'efficienza nelle sedute in questione è stata la migliore in assoluto dall'inizio di questa preparazione strutturata (iniziata a luglio). Questa volta, per verificare il rendimento, ho messo in relazione la frequenza cardiaca ed il rendimento cronometrico. In sostanza, prima ho svolto le sedute di PAe e CAe facendo riferimento alle pulsazioni (anche se in realtà controllo la FC solo occasionalmente, mentre mi affido completamente all'impegno respiratorio), e una volta a casa ho controllato i tempi conseguiti. Sia per la seduta di PAe sia per quella di CAe ho rilevato un miglioramento di 5”/km.
Sono ovviamente soddisfatto dell'evoluzione fisiologica, specialmente perché l'organismo risponde alle sollecitazioni che mi sono proposto. Quello appena completato non è stato un microciclo ottimale perché ho avuto alterazioni nella sequenza delle sedute (per impegni vari), e la seduta di salite della scorsa settimana (le 15 prove) mi ha tolto brillantezza ed agilità di corsa, convincendomi che il carico ottimale è quello delle 12 prove.
Non ho obiettivi agonistici da perseguire (non sono più tesserato perché non ho interesse a gareggiare) ma mi sto impegnando nella preparazione con lo scopo di trovare il punto limite di carico, il punto massimo dei miglioramenti fisiologici senza svolgere un carico superiore alla sequenza di allenamenti a giorni alterni (un giorno mi alleno, il successivo riposo).
L'obiettivo fisiologico è mettermi in linea con gli esiti di alcuni studi fatti per valutare l'entità del decadimento prestazionale conseguente all'invecchiamento. In letteratura ho trovato numerose ricerche che confermano e concordano di un calo prestazionale del 1% annuo. A trentanni dal mio apice atletico (anche 32-34), lo scadimento prestazionale dovrebbe essere quindi del 30%, e in questo periodo di allenamento mi sto allineando con questo parametro.
Con stupore ho rilevato invece che l'efficienza nelle sedute in questione è stata la migliore in assoluto dall'inizio di questa preparazione strutturata (iniziata a luglio). Questa volta, per verificare il rendimento, ho messo in relazione la frequenza cardiaca ed il rendimento cronometrico. In sostanza, prima ho svolto le sedute di PAe e CAe facendo riferimento alle pulsazioni (anche se in realtà controllo la FC solo occasionalmente, mentre mi affido completamente all'impegno respiratorio), e una volta a casa ho controllato i tempi conseguiti. Sia per la seduta di PAe sia per quella di CAe ho rilevato un miglioramento di 5”/km.
Sono ovviamente soddisfatto dell'evoluzione fisiologica, specialmente perché l'organismo risponde alle sollecitazioni che mi sono proposto. Quello appena completato non è stato un microciclo ottimale perché ho avuto alterazioni nella sequenza delle sedute (per impegni vari), e la seduta di salite della scorsa settimana (le 15 prove) mi ha tolto brillantezza ed agilità di corsa, convincendomi che il carico ottimale è quello delle 12 prove.
Non ho obiettivi agonistici da perseguire (non sono più tesserato perché non ho interesse a gareggiare) ma mi sto impegnando nella preparazione con lo scopo di trovare il punto limite di carico, il punto massimo dei miglioramenti fisiologici senza svolgere un carico superiore alla sequenza di allenamenti a giorni alterni (un giorno mi alleno, il successivo riposo).
L'obiettivo fisiologico è mettermi in linea con gli esiti di alcuni studi fatti per valutare l'entità del decadimento prestazionale conseguente all'invecchiamento. In letteratura ho trovato numerose ricerche che confermano e concordano di un calo prestazionale del 1% annuo. A trentanni dal mio apice atletico (anche 32-34), lo scadimento prestazionale dovrebbe essere quindi del 30%, e in questo periodo di allenamento mi sto allineando con questo parametro.
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Limiti e oltre...
Orlando, conoscere ed esplorare i propri limiti conduce sempre alla scoperta di territori vastissimi.; ben più vasti della foto che accompagna questo post.
Paolo A.18/10/2017 11:25:35