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aprile 2018

14/04/2018

Boston al maschile




Per la maratona di Boston, le speranze di vittoria di un americano nella gara maschile sono affidate solo alla medaglia di bronzo olimpica, Galen Rupp.
E le chances non sono poche anche se il suo primato in maratona è solo il 15° tra i partenti (2h09'20”), dietro anche al multimaratoneta giapponese Yumi Kawauchi (2h08'14”) che ha molte meno opportunità di vincere.
Valutando gli aspetti tecnici, Rupp può ambire a vincere la gara ma dovrà battere il keniano Geoffrey Kirui (2h06'27”), campione del mondo a Londra e vincitore proprio davanti a Rupp (di 21”) a Boston lo scorso anno.
Il duello tra i due potrebbe essere l'evento della 122a edizione della maratona di Boston.
Non si devono però escludere gli etiopi, più quotati sul piano cronometrico dei due precedenti maratoneti: Tamirat Tola (2h04'06”), Lemi Berhanu (2h04'33”) e Lelisa Desisa (2h04'45”).

I primati di un corridore rilevano il potenziale assoluto dell'atleta, conseguito in un contesto ambientale ed agonistico particolare. I primati sono spesso ottenuti in una sorta di “gara perfetta” nella quale il corridore ha espresso il meglio di sé, ma solo occasionalmente le circostanze ambientali ed agonistiche sono sempre favorevoli.

Le informazioni tecniche degli atleti in gara lunedì mattina a Boston sono poche.
Si sa che Tola (argento ai mondiali dello scorso anno) è arrivato 3° lo corso gennaio alla maratona di Dubai in 2h04'06” (PB). Non credo sia possibile essere al 100% anche ad aprile.
Abbiamo visto Rupp vincere la Roma Ostia in 59'47” (ma è risaputo che il percorso di non è regolare per l'eccessivo dislivello tra la partenza all'Eur e l'arrivo al mare), con buona efficienza muscolare. Il tempo ottenuto vale, sulla carta, 2h05'42”.
L'efficienza muscolare alla maratona di Boston ha una forte rilevanza per affrontare al meglio le cosiddette “Newton's hills”, e cercare di mettere in difficoltà i diretti avversari. Molto spesso la gara si decide in questo punto, ma anche nel tratto in pianura da Chesnut Hill al rettilineo d'arrivo (comprendente un cavalcavia al 40°km ed un successivo sottopasso poco prima del 41°km).
Kirui, allievo di Canova, di certo si è allenato su un percorso molto collinare. E' risaputo che gli allievi dell'allenatore torinese sono sottoposti a carichi di allenamento molto elevati e quasi sempre su percorsi massacranti anche per dei top runner.

Probabilmente il clima previsto, piovoso e ventoso, potrebbe essere l'avversario più fastidioso.

Io punto sulla doppietta di Geoffrey Kirui, anche se vincere tre maratone consecutivamente (Boston 2017, Londra 2017 e Boston 2018) succede solo ai fuoriclasse (Kipchoge e Kipsang).

orlando

Boston, americane e africane a confronto
Boston: conclusioni



Allegati

Commenti

Live

A chi interessasse vederla in live streaming c'è il sito olympicchannel che la trasmette. Che Tempaccio!!!

Luca16/04/2018 16:47:03

E così abbiamo avuto la vittoria a sorpresa di un non professionista! https://www.theguardian.com/lifeandstyle/the-running-blog/2018/apr/17/10-reasons-yuki-kawauchi-boston-marathon-winner-should-be-your-favourite-runner?CMP=Share_iOSApp_Other

MarcoS17/04/2018 16:37:50

Ora aspettiamo le tue previsioni Orlando sulla lotta tra titani a Londra domenica. Ricordo che ti chiedevi recentemente se noi amatori seguissimo ancora le prestazioni degli atleti d’elite. Io e tanti che conosco sicuramente si quindi le tue analisi e i tuoi dietro le quinte sono sempre molto apprezzati!

MarcoS17/04/2018 16:40:40

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