22/05/2019
Kenya del nord
I fisiologi fanno riferimento al valore del VO2max per valutare le potenzialità di un corridore di resistenza. I valori più alti sono prerogativa dei corridori di mezzofondo (3000 e 5000 metri), e con l'allungarsi della distanza di gara la potenzialità dei muscoli di assumere ossigeno perde rilevanza.
Di questi tempi, tuttavia, si nota che anche i maratoneti di alto livello hanno valori di VO2max piuttosto elevati (superiori a 80 ml/kg/min, ma che possono arrivare a 85). Ciò dipende dal fatto che molti di loro si cimentano sulla lunga distanza perché la gratificazione economica delle gare su strada è ben maggiore rispetto a quelle in pista.
Tuttavia, il VO2max non è un dato discriminante le prestazioni.
Il caso più rilevante, per esempio, riguarda Zerzenay Tadese, ex primatista del mondo di mezza maratona (58'23”). Nike lo aveva selezionato per il progetto Breaking2 proprio per il suo alto potenziale fisiologico (92ml(kg/min), ma in maratona Tadese ha un primato di 2h10'41”.
Molti atleti di alto livello, di varie discipline sportive, hanno fatto il test per il VO2max. Il valore in assoluto più alto mai rilevato è del ciclista norvegese Oskar Svendsen: 97,5ml/kg/min.
Al secondo posto dei valori più alti di VO2max si trova un altro norvegese, lo sciatore di fondo Harald Bjierke. E sapete chi c'è al terzo e al quarto posto, a precedere Greg Lemond (92,5) e Kilian Jornet (92,0)? Facile immaginarlo: altri due norvegesi, Biorne Dhale (96), sciatore di fondo, e Kurt Asle Arvesen (93,0), ciclista.
Com'è possibile che nella lista degli atleti fisiologicamente più dotati ci siano cosi tanti norvegesi, considerando che nei primi 30 ne sono presenti altri 9? Una situazione molto simile si rileva anche nella lista femminile.
La presenza di svedesi e finlandesi nella lista degli atleti con alti valori di VO2max è significativamente inferiore.
C'è un aspetto comune per gli atleti norvegesi: sin dall'età scolastica hanno praticato sci da fondo, sia come attività sportiva, sia come mezzo di trasporto, oltre alle camminate con le ciaspole.
In sostanza, i norvegesi sono la versione invernale dei keniani.
Il vantaggio di questa popolazione è che i giovani sono ancora pienamente attivi, ed il potenziale di futuri atleti di alto livello è (quasi) garantito.
orlando
Di questi tempi, tuttavia, si nota che anche i maratoneti di alto livello hanno valori di VO2max piuttosto elevati (superiori a 80 ml/kg/min, ma che possono arrivare a 85). Ciò dipende dal fatto che molti di loro si cimentano sulla lunga distanza perché la gratificazione economica delle gare su strada è ben maggiore rispetto a quelle in pista.
Tuttavia, il VO2max non è un dato discriminante le prestazioni.
Il caso più rilevante, per esempio, riguarda Zerzenay Tadese, ex primatista del mondo di mezza maratona (58'23”). Nike lo aveva selezionato per il progetto Breaking2 proprio per il suo alto potenziale fisiologico (92ml(kg/min), ma in maratona Tadese ha un primato di 2h10'41”.
Molti atleti di alto livello, di varie discipline sportive, hanno fatto il test per il VO2max. Il valore in assoluto più alto mai rilevato è del ciclista norvegese Oskar Svendsen: 97,5ml/kg/min.
Al secondo posto dei valori più alti di VO2max si trova un altro norvegese, lo sciatore di fondo Harald Bjierke. E sapete chi c'è al terzo e al quarto posto, a precedere Greg Lemond (92,5) e Kilian Jornet (92,0)? Facile immaginarlo: altri due norvegesi, Biorne Dhale (96), sciatore di fondo, e Kurt Asle Arvesen (93,0), ciclista.
Com'è possibile che nella lista degli atleti fisiologicamente più dotati ci siano cosi tanti norvegesi, considerando che nei primi 30 ne sono presenti altri 9? Una situazione molto simile si rileva anche nella lista femminile.
La presenza di svedesi e finlandesi nella lista degli atleti con alti valori di VO2max è significativamente inferiore.
C'è un aspetto comune per gli atleti norvegesi: sin dall'età scolastica hanno praticato sci da fondo, sia come attività sportiva, sia come mezzo di trasporto, oltre alle camminate con le ciaspole.
In sostanza, i norvegesi sono la versione invernale dei keniani.
Il vantaggio di questa popolazione è che i giovani sono ancora pienamente attivi, ed il potenziale di futuri atleti di alto livello è (quasi) garantito.
orlando
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Campioni per cultura sportiva
il segreto dei Keniani/Etiopi nel primeggiare sulla distanza è dovuto alla loro cultura e abitudine alla corsa sin da bambini: milioni di possibili runner agonisti che spostano decisamente in alto la possibilità di trovare un campione e si costruiscono sin dall'infanzia un fisico da atleti
il nuovo dato sul VO2 Max dei norvegesi conferma l'ipotesi di persone dotate non geneticamente ma per tradizione e tipo di tradizione sportiva.
quindi non serve ipotizzare una predisposizione genetica (che non c'è) a determinati sport ma alle motivazioni e all'adattamento sin da piccoli
saul23/05/2019 21:49:45