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Io apro le strade che gli altri percorrono

ottobre 2019

14/10/2019

1h59:40.2

48 ore dopo, scrivo anch'io qualcosa. Ho voluto dapprima metabolizzare l'evento per rivedere, ripensare, valutare, e trarre le conclusioni.
Ho deciso di andare a Vienna poco più di 24 ore prima che Kipchoge partisse con la sua prova, e ci sono andato perché non volevo perdermi un momento particolare nella storia del podismo. Né per criticare, né per esaltare. Solo per essere spettatore e poter commentare “dopo aver toccato con mano”.
Ci sono andato sapendo che non era una gara. Sapendo che non era una competizione. Sapendo che il risultato non sarebbe stato omologato. E sapendo anche che poteva non farcela, perché il risultato non era affatto semplice e per nulla scontato.
Le premesse erano queste, quindi su queste non aveva e non ha tuttora senso soffermarsi. O accetti che siano così, o non ha senso parlarne.

Qui non parlo dell'evento mediatico e di marketing, peraltro ben riuscito. Non è compito mio. Di questo discuterà chi avrà voce in capitolo, e a mio modesto parere qualche brand concorrente potrà solo criticare, mosso da invidia per non essere arrivato prima all'idea.

Dal punto di vista tecnico, non dimentichiamo che l'obiettivo era uno solo: correre la distanza di maratona, e cioè 42.195 metri, sotto le due ore. Abbattere quel limite, fisico e psicologico. Fermare il cronometro prima di vedere il 2 nello spazio delle ore.

Ho parlato con gli atleti che l'avrebbero accompagnato, tutti eccitati di essere parte di qualcosa che, se fosse riuscito, avrebbe lasciato il segno. Tutti profondamente ammaliati dalla personalità di Kipchoge, che resta una persona modesta “nonostante tutto”. E quel “tutto” è davvero tanto, perché Eliud non ha nient'altro da chiedere al mondo della maratona: ha vinto tutto quel che conta. Ha battuto praticamente tutti gli avversari e non necessita di diventare più ricco di quanto già lo sia. Ha “semplicemente” deciso di sfidare sé stesso e, essendo il più grande maratoneta, ha meritato tutto ciò che gli è stato messo a disposizione.

A costo di sembrare arrogante (ma non lo sono), credo che sulla sua impresa possano esprimersi con diritto solo coloro che sanno cosa vuol dire correre al ritmo che ha corso lui per 42km. Solo coloro che hanno provato a correre almeno uno di quei 42 km al suo stesso ritmo. E sfido chiunque di loro a minimizzare l'impresa.
Ma l'ha fatto con le lepri. Sì, l'ha fatto con le lepri.
Con i rifornimenti passati al volo. Certamente.
Anche con le scarpe super-ultra-mega-arci. Certamente.
Anche con le linee sull'asfalto per correre 42195m esatti. Sì.
Anche con l'automobile, il cruise control e la luce proiettata a terra. Sì.
L'ha fatto con tutto questo, perché non dimentichiamo che l'obiettivo era fermare il cronometro prima delle 2 ore. Tutto il resto non contava. Contava abbattere quella barriera correndo con le proprie gambe, senza percorrere un metro in più o in meno, su un percorso certificato, in condizioni ideali.

A Vienna ho visto un uomo correre impeccabile, elegante, sciolto, una bellezza da ammirare. Deciso, concentrato, rilassato. E poi quel sorriso negli ultimi chilometri, quello sguardo impenetrabile che si scioglie nella certezza di chi ha fatto bene ciò per cui lavora da tanto.

Sono lontani i tempi in cui correvo anch'io a quel ritmo, anche se per molti meno chilometri, ma so cosa significa. Io mi sono emozionato.

Il limite ora è 1h59:40.2: è là per essere superato. Con lepri, rifornimenti, scarpe supersoniche, cruise control, luci varie e linee da seguire. Certo! A parità di condizioni.

La strada è aperta. Avanti il prossimo.

orlando



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Commenti

Emozioni

Concordo pienamente con come hai approcciato il commento incluso i punti sul marketing, e la natura dell’evento.

Commento non perché ho corso a quei ritmi ma perché ho parlato brevemente con kipchoge prima di Londra 2017 e visto dove si allena lui in Kenya e come si allenano gli etiopi e capito molto della semplicità della loro corsa.

Vorrei sottolineare due altri aspetti di come eliud ha voluto fare l’impresa. Ha voluto unire. Vedere i migliori Runner’s del momento sprintare con lui ed esultare mentre taglia il traguardo mi ha emozionato.

E mi ha emozionato eliud subito dopo intervistato dalla bbc. Ha detto: l’ho fatto con e per tutti quelli che corrono. Non abbiamo limiti. Costruiamo un mondo di corse bello, di pace. Per eliud le parole sono importanti e queste parole me lo hanno fatto sentire vicino.

Oggi ho corso la maratona di Amsterdam e ho fatto la mia impresa speciale. Mi fossi basato solo su tabelle e non sull’istinto e la semplicità di ascoltarsi avrei forse finito 3 minuti più lento.

Ho fatto i miei ultimi km come lui ha fatto le ultime centinaia di metri. Come una corsa con gli amici a chi arriva prima. Con gioia ed emozioni

MarcoS20/10/2019 17:31:02

Aspettando Filippide

Apriamo una nuova disciplina: la maratona guidata
(guidata da lepri macchine laser linee sull'asfalto)

Potremmo estendere la cosa ad altre distanze: la mezza maratona guidata, i 10 km guidati, etc.

probabilmente polverizzeremmo tanti record mondiali con la stessa emozione di vedere una reazione chimica in vitro andata a buon fine..il reagente a colorato la soluzione.
ma credo che gli Sponsor non ne sarebbero interessati anche perchè ci si abitua in fretta a questi esperimenti.

Attendiamo che qualcuno scenda sotto le 2 ore in maratona veramente senza lepri senza laser senza auto e questa persona può essere proprio Kipchoge allora entrerà nella storia come Bannister ed altri e sarà immenso!

Saul21/10/2019 11:58:35

romper i limiti

Eliud è stato un grande e fa parte della storia della maratona. Non faccio neanche 1 km a quella velocità ma ho seguito per quel che i mezzi tecnologici mi hanno permesso tutta la sua preparazione, le sue interviste e quelle dei suoi compagni di squadra ed allenatore... ho sperato ed ho tifato per Eliud e vederlo abbattere IL muro è stata una forte emozione. Son sicuro che dopo Vienna il sub 2 sarà mentalmente più facilmente raggiungibile da lui stesso e da altri, ed il "no limits" è diventato un concetto tangibile per molti, atleticamente e nella vita

Edoardo30/10/2019 22:43:01

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