06/09/2010
In discesa
Testa o croce? Tra me e Ilaria ci siamo “giocati” le uniche due domeniche libere dell’estate. Lei era già iscritta al trail di domenica prossima sulle Tre Cime di Lavaredo. A me è rimasta la “scelta” di correre una prova ieri.
Quasi all’ultimo momento ho deciso: vada per la Marcialonga Running. La prova è meno tecnica di altre, ma il paesaggio dolomitico ovviamente migliore dei viali cittadini. Inoltre, caratteristica per me davvero rilevante, il clima. Preferisco correre a 0° gradi piuttosto che a 30, e la probabilità di trovare caldo in pianura era elevata. E quando ieri mi sono allineato al via da Moena in direzione di Cavalese, con l’aria che pizzicava la pelle delle braccia, ero contento. Avevo voglia di correre, ma era una sensazione molto attenuata rispetto ad una decina di giorni prima.
Finiti gli impegni degli stages mi sono trovato con sensazioni di diffusa stanchezza fisica, come se dopo aver portato a lungo un peso ci si rende conto della gravosità della sforzo solo quando lo si toglie dalle spalle. Allo stesso tempo anche la motivazione ad allenarmi è diluita, e gli entusiasmi coltivati fino ad allora sono quasi svaniti. Non è la prima volta che mi trovo in questa situazione. Non ho più voglia di correre con impegno, ed il culmine dello sforzo alla programmazione delle sedute l’ho avvertito l’ultima domenica di agosto, quando ho corso per 2h45’ sulle strade tortuose dell’Altopiano di Asiago.
Completata la seduta ho avuto la sensazione di aver raggiunto l’apice degli impegni podistici, quasi come potessi mollare con gli allenamenti e rilassarmi, sia fisicamente sia mentalmente.
Ma alla maratona di Berlino mancano ancora tre settimane.
Spero in questo breve periodo di ritrovare tensioni nervose specifiche, che non ho avvertito ieri lungo la ciclabile delle valli di Fassa e di Fiemme. Per tutta la prova ho corso accompagnato dalle sensazioni avvertite durante la settimana: dopo il “lunghissimo” di otto giorni fa non ho più trovato facilità di corsa. Le cosce sono sempre state pesanti, anche quando giovedì ho svolto una mezza seduta tirata, per cercare agilità di corsa. E’ una circostanza che avverto sempre dopo uno sforzo molto prolungato, enfatizzata questa volta dall’aver affrontato rilevanti asperità che mi hanno affaticato più di altre volte.
In effetti, lungo l’invitante ciclabile che costeggia il torrente Avisio non ho mai corso facile e mi disturbava anche procedere in discesa. In qualche occasione, proprio quando la strada spianava, sentivo di correre agile e sciolto e speravo di procedere con tali sensazioni. Mi sono anche offerto di fare il passo alla ragazza (Sonia) che me l’aveva chiesto, ed in quel ruolo di “lepre” correvo bene, seppure con minimo margine (si procedeva a 3’45” in pianura). Cercavo di stare rilassato, di correre con margine, ma la testa non era in corsa. Non ho mai trovato concentrazione ed il passare dei chilometri non mi ha tecnicamente coinvolto.
La corsa è bella, come lo è stata la giornata, ma non ho avvertito la scintilla che attivasse lo spirito agonistico. Molto probabilmente si sta spegnendo lo stimolo della competizione. In un paio di allenamenti di agosto sono andato più forte di ieri e con meno impegno di energie psicofisiche.
Sto scoprendo che la gara non è più così importante nella mia attività podistica.
Presto, forse, appenderò il numero al muro.
Orlando
Quasi all’ultimo momento ho deciso: vada per la Marcialonga Running. La prova è meno tecnica di altre, ma il paesaggio dolomitico ovviamente migliore dei viali cittadini. Inoltre, caratteristica per me davvero rilevante, il clima. Preferisco correre a 0° gradi piuttosto che a 30, e la probabilità di trovare caldo in pianura era elevata. E quando ieri mi sono allineato al via da Moena in direzione di Cavalese, con l’aria che pizzicava la pelle delle braccia, ero contento. Avevo voglia di correre, ma era una sensazione molto attenuata rispetto ad una decina di giorni prima.
Finiti gli impegni degli stages mi sono trovato con sensazioni di diffusa stanchezza fisica, come se dopo aver portato a lungo un peso ci si rende conto della gravosità della sforzo solo quando lo si toglie dalle spalle. Allo stesso tempo anche la motivazione ad allenarmi è diluita, e gli entusiasmi coltivati fino ad allora sono quasi svaniti. Non è la prima volta che mi trovo in questa situazione. Non ho più voglia di correre con impegno, ed il culmine dello sforzo alla programmazione delle sedute l’ho avvertito l’ultima domenica di agosto, quando ho corso per 2h45’ sulle strade tortuose dell’Altopiano di Asiago.
Completata la seduta ho avuto la sensazione di aver raggiunto l’apice degli impegni podistici, quasi come potessi mollare con gli allenamenti e rilassarmi, sia fisicamente sia mentalmente.
Ma alla maratona di Berlino mancano ancora tre settimane.
Spero in questo breve periodo di ritrovare tensioni nervose specifiche, che non ho avvertito ieri lungo la ciclabile delle valli di Fassa e di Fiemme. Per tutta la prova ho corso accompagnato dalle sensazioni avvertite durante la settimana: dopo il “lunghissimo” di otto giorni fa non ho più trovato facilità di corsa. Le cosce sono sempre state pesanti, anche quando giovedì ho svolto una mezza seduta tirata, per cercare agilità di corsa. E’ una circostanza che avverto sempre dopo uno sforzo molto prolungato, enfatizzata questa volta dall’aver affrontato rilevanti asperità che mi hanno affaticato più di altre volte.
In effetti, lungo l’invitante ciclabile che costeggia il torrente Avisio non ho mai corso facile e mi disturbava anche procedere in discesa. In qualche occasione, proprio quando la strada spianava, sentivo di correre agile e sciolto e speravo di procedere con tali sensazioni. Mi sono anche offerto di fare il passo alla ragazza (Sonia) che me l’aveva chiesto, ed in quel ruolo di “lepre” correvo bene, seppure con minimo margine (si procedeva a 3’45” in pianura). Cercavo di stare rilassato, di correre con margine, ma la testa non era in corsa. Non ho mai trovato concentrazione ed il passare dei chilometri non mi ha tecnicamente coinvolto.
La corsa è bella, come lo è stata la giornata, ma non ho avvertito la scintilla che attivasse lo spirito agonistico. Molto probabilmente si sta spegnendo lo stimolo della competizione. In un paio di allenamenti di agosto sono andato più forte di ieri e con meno impegno di energie psicofisiche.
Sto scoprendo che la gara non è più così importante nella mia attività podistica.
Presto, forse, appenderò il numero al muro.
Orlando
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Marcialonga
Ciao Orlando, ero alla marcialonga e sabato,quando ho visto che gareggiavi pure tu, ero già soddisfatta, anche se al mio arrivo tu saresti già stato a casa probabilmente... Domenica mattina ti ho pure visto, e (cosa mai fatta nella mia vita)ti ho chiesto di poterti stringere la mano: non sono fanatica, ma è stato per me un vero piacere. Leggo i tuoi scritti, e mi toccano sempre. Domenica è stata una bella gara anche per questo. Grazie Paola
Public07/09/2010 21:53:03
Marcialonga
@Paola.
Ti ringrazio per le parole: le apprezzo davvero tanto.
Ci sarà l'occasione per ritrovarci, spero presto.
orlando
Pizzolato Orlando08/09/2010 17:37:10
La discesa quando si sta bene fisicamente è sempre bella
Ciao Orlando ,io non ho corso la marcialonga ma domenica 12 ottobre ad una corsa camp.prov. su strada arrivato in cima a metà corsa gli ultimi 6 km tutti in discesa, ho corso alla media di 3'50" 3'55"senzazioni che non provavo da un pò di tempo.
Public20/09/2010 16:59:10
ringraziamento
Gentile Orlando, sono Sonia la ragazza che ti ha chiesto se potevi aiutarla a tenere il ritmo durante la marcialonga running. Quando mi sono avvicinata a te mi sono chiesta "ma sarà lui?"Non ti ho mai visto di persona e allora ho avuto qualche dubbio. Mentre correvo però pensavo "E' lui" ed ero e sono ancora oggi veramente onorata di aver corso tutta la marcialonga running con un atleta così importante. E sono anche contenta di avere delle foto, tra l'altro molto belle, mentre corro con te. Per me un bel ricordo e una grande soddisfazione. Ti ringrazio molto per il tuo supporto e per aver accettato di "trainarmi" per così tanti chilometri.
Alla prossima occasione spero!
Ciao Sonia
Public27/09/2010 19:05:23